Bianchini ripensa al ballottaggio:
“Le primarie lasceranno morti e feriti”

IL POST VOTO - Le reazioni a mente fredda dei sostenitori di Romano Carancini e di Bruno Mandrelli. Il leader di Pensare Macerata: "Inutile festeggiare tanto. Una coalizione con sinistra e cattolici è impensabile. Ci riserviamo una serie di incontri con i soggetti politici della città per decidere cosa fare alle comunali". Sel e Rifondazione Comunista: "Basta polemiche strumentali sui voti di destra e dei cattolici. La nuova storia iniziata nel 2010 è un bel libro che merita un secondo capitolo"

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Massimiliano Bianchini

Massimiliano Bianchini al voto per le primarie

di Claudio Ricci

«Queste primarie lasceranno morti e feriti, è inutile festeggiare tanto a sproposito». Il giorno dopo il ballottaggio dei record (leggi l’articolo) Massimiliano Bianchini, torna a mente fredda sul risultato che ha consacrato il sindaco uscente Romano Carancini come candidato del centro sinistra alle amministrative. Una reazione ponderata ma forte quella del capogruppo di Pensare Macerata sostenitore di Bruno Mandrelli alle primarie: «Ci riserviamo una settimana di tempo per una serie di incontri con i diversi soggetti politici della città – spiega – ovviamente incluso il Pd. Una prima rapida riunione del nostro gruppo c’è stata ieri sera, a caldo dopo il risultato, e domani sera ne avremo un’altra per capire come muoverci. Di sicuro siamo stati decisivi nei seggi del centro storico e di via Verdi, storicamente maggioritari per Pensare Macerata, dove Mandrelli si è imposto seppure di misura su Carancini». L’assessore provinciale impegnato anche sul fronte delle regionali dunque non dà affatto per scontato l’appoggio a Carancini.

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L’intervento di Bianchini in uno degli incontri della campagna di Bruno Mandrelli

La spada di Damocle che secondo Bianchini pende sul destino della coalizione di centro sinistra che dovrà appoggiare il sindaco uscente sono le alleanze strette di recente da Carancini su fronti ideologici opposti. «Sono curioso di vedere come si concretizzerà un progetto che vede da una parte la sinistra radicale e dall’altra il cattolicesimo radicale. Alcuni del Pd festeggiano senza rendersi conto del lavoro da fare per compattare queste posizioni. Altra criticità è stata quella della mancata regolamentazione su chi potesse votare alle primarie e chi no. I 5.200 voti ottenuti sono un dato estremamente volatile, degno di una città come Ancona (e non Macerata) raggiunto sulla scia di una competizione, che ha stimolato le due parti a dare il massimo e che è impossibile da ripetere alle comunali. I due elettorati di Carancini e Mandrelli sono incompatibili». Alla base delle perplessità di Bianchini anche alcune affermazioni fatte dal sindaco nel corso degli ultimi giorni. «Romano ha fatto una serie di dichiarazioni di cui dovrà rendere conto al gruppo Pensare Macerata. Non ne faccio una questione personale ma di correttezza politica». Sul fronte dei delusi anche i Comunisti Italiani di Michele Lattanzi e la lista Macerata Capolugo del consigliere Alessandro Savi e Maria Francesca Tardella. Proprio la presidente della Maceratese, aveva già espresso in una intervista su CM la volontà di correre da sola, qualora il risultato del ballottaggio non avesse premiato l’alleato Mandrelli (leggi l’articolo).

Bruno Mandrelli al seggio con Maria Francesca Tardella, presidente della Maceratese

Bruno Mandrelli ieri al seggio di via Verdi con Maria Francesca Tardella, presidente della Maceratese

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Carancini festeggia con l’assessore Narciso Ricotta e il consigliere Romeo Renis

 Bruno Mandrelli intanto si riserva 24 ore di silenzio: oggi è tornato al suo lavoro di avvocato e ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Così come il segretario del Pd Paolo Micozzi: «Oggi ho preso un giorno di riflessione».  Il vincitore Romano Carancini si gode il meritato riposo e già ieri sera aveva anticipato: «Mi prenderò qualche giorno per rilassarmi e stare in tranquillità con la mia famiglia». La sua vittoria è stata salutata ieri da diversi esponenti del Pd, a partire dal segretario regionale Francesco Comi, presenti nella sede di via Spalato a Macerata. Oggi le congratulazioni via twitter del candidato alle regionali Luca Ceriscioli: «Complimenti Romano per la vittoria alle primarie. Ora Pd e centrosinistra uniti per Macerata». Ed è proprio sull’altra grande piazza social di facebook che oggi si sono espressi i protagonisti di queste primarie (leggi l’articolo).

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Michele Verolo, Roberto Muscolini, e Pierpaolo Tartabini hanno annunciato il loro sostegno a Carancini prima del ballottaggio

Intanto in un comunicato il coordinatore comunale di Sel, Michele Verolo e il segretario provinciale di Rifondazione Comunista, Roberto Muscolini, che nell’ultima settimana si sono uniti nel sostegno alla candidatura di Carancini (leggi l’articolo) intervengono sul risultato del ballottaggio con un riferimento anche alle polemiche dei presunti voti espressi dagli elettori cattolici e di destra. «Le primarie che si sono concluse ieri sera hanno certificato quello che avevamo già detto nelle settimane scorse. Il governo di Romano Carancini, la sua persona, possono aver suscitato qualche perplessità nelle assemblee e nelle stanze di questo o di quel partito. I dati reali, invece, dicono il contrario, e raccontano di un’affluenza che ha superato ogni più rosea aspettativa e di un risultato chiaro ed incontrovertibile: Romano Carancini sfiora i tremila voti (oltre 400 in più di Bruno Mandrelli), raggiungendo il 53,93% dei consensi. La città ha affidato anche questa volta (come già cinque anni fa) a Romano Carancini il compito di guidare la coalizione di centrosinistra in vista dell’appuntamento elettorale del prossimo maggio. Lo ha fatto sulla base di proposte programmatiche che mirano a completare il lavoro iniziato in questo mandato. Ci piace ricordare, a questo proposito, alcuni degli impegni assunti dal sindaco uscente: la prosecuzione della riqualificazione del centro storico, lo stop al consumo del territorio e l’attenzione al settore della scuola. Non appena il risultato è stato ufficializzato, sui giornali sono apparse polemiche strumentali sulla composizione del voto: alcuni rimarcano come abbia pesato il voto della destra, altri si concentrano sul voto cattolico.  Noi ci limitiamo a ricordare il contributo portato da Sinistra Ecologia Libertà e Rifondazione Comunista in un successo che, in prima battuta, appartiene a tutte le donne e tutti gli uomini che, senza una struttura alle spalle, hanno creduto che la nuova storia iniziata nel 2010 sia un bel libro che merita un secondo capitolo».



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