di Claudio Ricci
«Una lista che manca solo di qualche nome. Ora chiediamo un tavolo condiviso per parlare di progettazione. Un passo urgente dati i tempi stretti della campagna». Massimiliano Bianchini, leader della civica Pensare Macerata, spinge il piede sull’acceleratore per la definizione della coalizione di centro sinistra che sosterrà il sindaco uscente Romano Carancini alle comunali. Alla base la rivendicazione di una scelta di metodo, quello delle primarie, in cui «Pensare Macerata è stata decisiva – dice Bianchini – sin dal momento della sua costituzione nel 2009. Un metodo in cui siamo sempre stati chiari senza muoverci nel retropensiero dell’occupazione delle poltrone». Il commento di Bianchini arriva dopo l’assemblea pubblica di ieri sera nella sede dell’associazione Franco Ricci, a cui ha partecipato anche lo stesso Carancini.
«Un’assemblea come molte ne abbiamo fatti in questi anni con i cittadini. Ieri è servito anche per fare un punto con il sindaco che per certi aspetti ha reputato troppo dure le nostre opposizioni in questi anni di consiglio comunale. Io credo che Pensare Macerata è stata l’unica forza onesta che ha detto da subito come la pensava anche nelle primarie annunciando da subito il sostegno a Bruno Mandrelli. Avremmo potuto rimanere a guardare ed esporci solo poi a giochi fatti. Inoltre la situazione di certi partiti testimonia che il cittadino apprezza sempre di più lo scontro diretto. Nel Pd Matteo Renzi ha sfilato la poltrona a Letta per poi essere consacrato dall’elettorato e Grillo e Salvini si esprimono sempre senza mezzi termini».
Nell’annunciare alcuni nomi della nuova Pensare Macerata (non si candideranno gli attuali consiglieri Antonio Carlini e lo stesso Massimiliano Bianchini, impegnato a completare la lista per le regionali), l’assessore provinciale tiene a chiarire alcuni aspetti sul suo coinvolgimento nella tornata maceratese: « Fare un ulteriore candidato sindaco, quando già se ne prospettano sette, sarebbe stato un atto di irresponsabilità non compreso dalla cittadinanza. Noi rispettiamo i patti appoggiando in tutto il vincitore delle primarie. Io non mi candiderò e lo ripeto a quanti mi accusano di essere attaccato alla poltrona. Inseriremo una squadra di giovani. Confermeremo Federica Curzi e Gabriele Micarelli, Alessandra Orazi e inseriremo volti nuovi come Marco Ricotta, David Miliozzi. Tra gli altri ci saranno anche l’avvocato Fabrizio Giustozzi e il presidente di Adam Alessandro Seri. La lista è quasi completata. Basta solo arricchirla di qualche nome. Nei prossimi giorni organizzeremo altri dibattiti pubblici su cultura e sociale aspettando che le altre civiche facciano finalmente un passo avanti». Le altre civiche al momento comprendono, la coalizione Sel e Verdi, la lista dell’Idv guidata dal consigliere Giuliano Meschini, e LA probabilissima civica dell’avvocato Giancarlo Giulianelli in appoggio alla candidatura del primo cittadino.
Una possibilità quest’ultima tutt’altro che demonizzata dal segretario del Pd Paolo Micozzi che nel frattempo sta portando avanti i lavori del comitato elettorale del Pd per presentare le lista dei democrat in tempi utili. Insieme a lui Vittorio Galassi, Giuliano Centioni, Stefano Di Pietro e Massimo Lanzavecchia si sono riuniti ieri nella sede di via Spalato per una prima riunione di carattere tecnico su modi e tempi di presentazione delle liste. «La legge dice che vanno presentate tra le 8 del mattino del 30esimo giorno e le 12 del 29esimo prima del voto- spiega Micozzi – quindi parliamo del 1 massimo 2 maggio. Per il resto non abbiamo ancora nomi definitivi. Contiamo di completare la squadra e comunicarla già alla prossima riunione del 9 aprile».
Sul fronte del centro destra Anna Menghi smentisce le voci che la vogliono già all’opera per una lista, di cui sarebe candidata sindaco, con Lega e altri soggetti. « Non so neanche se continuare con l’attività politica in senso elettorale – commenta Menghi – Prendo tempo fino a dopo Pasqua, riservandomi di capire le dinamiche regionali dove, nonostante la rottura del centro destra , gli scenari sono ancora incerti». Si allargano le adesioni di volti noti invece alla falange Pantana. Gli ultimi rumors aggiungerebbero al suo schieramento Raffaelle Delle Fave, avvocato ed ex assessore della Giunta Meschini «Con cui – dice la candidata – ci sono molti punti in comune sulla visione della futura Macerata».
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Per una migliore visione futura di Macerata consiglio di girare il binocolo
Al PD e a Pensare Macerata vorrei chiedere chiarimenti pubblici e preventivi sulla vicenda del Park Sì, una scelta programmatica di grandissima importanza anche per tutti gli anni a venire, che assurdamente Romano Carancini, se rieletto, vuole portare avanti a tutti i costi.
In altri termini, il sostegno a Carancini dopo le primarie è ormai a scatola chiusa, oppure è vincolato ad un programma deciso insieme? E quindi ,la scelta dell’irresponsabile acquisto del Park Sì, dopo la vittoria di Carancini, ormai fa parte del programma anche del PD, inteso come complessiva forza politica, e di Pensare Macerata, nonostante la loro recisa e motivata opposizione durante i mesi delle primarie?
Si tratta di questioni decisive, di rilevantissima importanza per l’elettorato maceratese, sulle quali invito Massimiliano Bianchini e Paolo Micozzi ad esprimersi ora con lealtà e correttezza, senza rinvii e tatticismi, per consentire adesso ai cittadini una valutazione effettiva dei futuri scenari.
L’acquisto del Park Si avrebbe senso (nel nostro interesse intendo) solo ripianando i debiti della societa’ che lo aveva in gestione e poco piu’ di una mancia aggiuntiva. Qualsiasi ulteriore somma oltre i 100mila euro significherebbe far pagare ai cittadini un problema non loro.
Quando i privati speculano col pubblico ricavando importanti profitti, non e’ che poi spartiscono con noi…..
Carancini stacci con la testa che qui oltre che la tua credibilita’ metti in ballo anche quella di chi ti appoggia e di chi ti vota.
Colgo l’occasione per far notare a CM, il poeta e altri alti pensatori, che un articolo come questo avrebbe provocato decine di commenti, invece adesso stiamo facendo camomilla e pure senza zucchero.
Speriamo che il Parksì nn si trasformi in un nuovo caso piscine…
Il poeta – sempre che lei si riferisca a me, Ciarulli – legge basito e sfiancato la faccia tosta dei voltagabbana. Che il giorno prima del ballottaggio delle Primarie minacciano di non votare Carancini qualora vincesse, e il giorno dopo tarallucci, vino, baci e abbracci con Carancini (quello stesso Carancini di cui la Curzi è ancora vicesindaco, nonostante nei giorni delle Primarie posasse sorridente al fianco di Mandrelli): trattasi di dono dell’ubiquità o di dono dell’obliquità?
La politica, a volte, ti fa avere strani compagni di letto…
Prima di tutto mi scuso con Davoli per “il poeta”, quando dicevo che non ci vuol molto coraggio a scrivere poesie, mi riferivo al tenore dei suoi commenti, non sapendo che invece scrive veramente poesie. La mia occupazione non mi permette di seguire le vicende artistico-letterarie della mia citta’, ne tantomeno le conferenze stampa dei vari candidati, pazienza, saro’ piu’ fortunato nella prossima vita.
Tornando sull argomento Carancini io non ho mai detto che non lo avrei votato, ho fatto il tifo x Mandrelli e ho esortato entrambi a dichiarare che il perdente, due minuti dopo il ballottaggio, si sarebbe dato da fare per l altro. Ho anche scritto che Carancini, in caso di vittoria al ballottaggio, prima delle elezioni dovrebbe chiarire cosa vuol fare col Park Si, operazione che sarebbe stata un pessimo modo per chiudere il suo mandato, ma altrettanto pessima per aprire l’eventuale nuovo mandato.
Ribadisco fino alla noia che in questo modo i commenti diventano scialbe chiacchiere tra pochi, in sostanza non servono a un tubo.
Caro Bianchini, se fossi il candidato sindaco Carancini farei gli scongiuri e toccherei ferro: lei ultimamente non ne ha azzeccata una e se vuole veramente dimostrare di non essere attaccato alla poltrona allora rinunci a presentarsi alle regionali, si prenda un periodo di riposo e si trovi un Lavoro che non sia la politica..