di Marco Ribechi
(foto di Lucrezia Benfatto)
Il pubblico delle grandi occasioni torna a riempire il cinema Italia di Macerata per acclamare un ospite d’eccezione: Sabina Guzzanti, arrivata in città per presentare il suo ultimo lavoro cinematografico “La trattativa”. Un pubblico molto variegato, in gran parte composto da giovani, ha affollato entrambe le proiezioni, una alle 18 e l’altra alle 21, che hanno registrato quasi il tutto esaurito. L’occasione – ad ingresso gratuito – è stata offerta dal Movimento Cinque Stelle di Macerata che vede nella figura di Carla Messi una delle candidate sindaco alle prossime elezioni di fine maggio. Proprio la Messi, che non ha celato l’emozione del momento, ha introdotto la pellicola, accompagnata da Michela Carota, candidata maceratese alle regionali.
«Riuscire a proiettare il film “La trattativa” con la presenza della regista Guzzanti è stato il coronamento di un grande lavoro di coordinazione e autofinanziamento – ha spiegato la Messi – Abbiamo scelto il cinema Italia perché come tutti sanno è al centro di alcune spiacevoli vicende (leggi l’articolo) e per questo riteniamo sia giusto sostenerlo. Con i soldi che raccoglieremo sarà almeno possibile pagare la bolletta della luce di questo luogo storico della città. Crediamo nella sua valorizzazione».
Dopo aver ricordato che il Movimento non usufruisce mai di soldi pubblici, Carla Messi ha spiegato che con il ricavato della serata saranno finanziati anche i prossimi eventi in calendario fino al 24 maggio, giorno in cui giungerà in città il deputato 5 stelle Alessandro Di Battista per chiudere la campagna elettorale. «Il film è stato scelto per cercare di scuotere e indignare il pubblico in sala – ha dichiarato la Messi – Ma l’indignazione non deve essere un sentimento fine a se stesso, deve anzi servire per risvegliare l’impegno politico dei cittadini onesti, spingendoli alla partecipazione e all’attivismo. E’ necessario ripulire tutto lo sporco della politica, lavarlo. L’indignazione ci fa sentire vivi e questa vitalità è anche il seme della speranza».
Poche parole dunque ma dense di significato per presentare un’artista che non ha mai dichiarato di essere vicina al M5S ma che allo stesso tempo offre uno spaccato della storia e dell’attualità italiana che difficilmente possono essere ignorati. Il film “La trattativa” fornisce un’analisi del passaggio tra la prima e la seconda Repubblica, un tentativo di comprendere e spiegare i fatti che hanno portato alla collaborazione tra Stato e mafia, seguita ai sanguinosi attentati che sono stati perpetrati in tutta la penisola. Particolare attenzione è dedicata ai due più grandi eroi del dopoguerra italiano, i giudici Falcone e Borsellino che con il loro impegno e martirio erano quasi arrivati a colpire la criminalità nel profondo, salvo poi dover fare i conti con insabbiamenti e coperture varie, tutte ben evidenziate nel documentario che mostra continui rimandi a documenti, processi, interrogatori e confessioni di collaboratori di giustizia.
Come spiega la stessa Guzzanti nel dibattito aperto avuto con il pubblico dopo la proiezione «Questo film è uscito il 2 ottobre 2014 e subito è stato tolto dalle sale, nessuno ne ha parlato e pochissimi l’hanno recensito. Hanno detto che sono temi poco interessanti. Allora abbiamo deciso di proiettarlo autonomamente, sono gli stessi cittadini che ci contattano e chiedono di poter organizzare le proiezioni. Questa sera arriveremo alla numero 529, soprattutto nelle scuole abbiamo grande successo, quando riusciamo a scavalcare i presidi». Discorsi pacati ma molto incisivi quelli della Guzzanti che accusa soprattutto i politici e i giornalisti di vigliaccheria e servilismo, che avrebbe trascinato il paese nella situazione attuale. Attonite e interessate le facce del pubblico presente in platea che ha potuto assistere ad un dibattito più civico che politico in senso stretto poichè non si è mai deviato dal contenuto principale dell’incontro, quello della corruzione del sistema politico italiano.
Senza proclami e comizi la strategia della Messi appare chiara: presentare dei fatti e degli spunti di riflessione per sollevare reazioni spontanee di partecipazione e coinvolgimento. Quasi assente il riferimento alle prossime elezioni presentate con un semplice volantino in cui sono stati riportati i punti programmatici, i nomi dei candidati e l’invito ad ogni cittadino a partecipare proponendo delle idee o dei progetti.
Ecco i primi 24 nomi dei candidati 5 Stelle: Alfei Marco, Boccia Andrea, Castagna Cristian, Cherubini Roberto, Ciccarelli Laura, Ciccarelli Silvia, Circelli Giuseppe, Coacci Daniele, Di Gregorio Enzio, Feliciani Stefano, Filippetti Ulderico, Filoni Marco, Mosca Maurizio, Natali Luca, Perucci Giorgio, Pesci Angela, Ricciardella Alessandra, Sassetti Roberta, Tirabasso Paola, Tozzi Francesca, Ventrone Fulvio, Verdicchio Fabio, Zazzetta Carlo.
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Mentre l’interesse generale riguarda ancora il centrosinistra ormai aggiogato al carro di Carancini ed il centrodestra sempre più diviso e spompato, il M5S maceratese ha messo in campo un’ottima candidata ed una lista di persone giovani e senza scheletri nell’armadio, e sta praticando una sobria ma efficace campagna elettorale. E ciò mentre i sondaggi danno ancora ai 5 Stelle, anche nelle Marche, elevate percentuali di consenso.
Attenzione, perché forse, se Grillo e Casaleggio per qualche mese rimarranno silenti, la vera sorpresa a livello regionale e comunale potrebbe venire proprio dai pentastellati.
https://www.youtube.com/watch?v=HarzPZB1JcM
per chi l’avesse persa questo è un bell’intervento a Servizio Pubblico
Mi è dispiaciuto molto essermelo perso, grazie sig. Cherubini per il link!!!
Finalmente non si parla solo di parcheggi, cancelli o orologi….
…denuncia alla corruzione, accusa alla mafia, educazione al senso civico dei più giovani…la Politica (indipendentemente dalle bandiere e dai partiti) dovrebbe essere più incisiva e coraggiosa in questo…anche a livelo cittadino!
Il film è ben strutturato, appassiona, e la ricostruzione è chiara e coinvolgente. Quel che non ho trovato azzeccatissimo – ancora più chiaro col successivo intervento della Guzzanti – è suggerire un’univoca interpretazione degli “obiettivi” della trattativa stessa: un piano eversivo messo in atto da mafia, massoni e destra estrema con l’aiuto di alcuni referenti politici e che vede come perno berlusconi.
E per arrivare a sostenere che la seconda repubblica è la farsa di cui sopra la Guzzanti ci descrive una prima repubblica che francamente trovo poco credibile… un esempio su tutti: la rai descritta a livello della bbc in quanto a libertà e qualità, quindi per la guzzanti la rai lottizzata non era un problema di libertà, e bastavano la tv delle ragazze su rai tre e biagi su rai uno per avere qualità bbc… mi permetto di essere perplesso e di giudicare la ricostruzione di parte o poco consapevole degli standard bbc.
Anche guardando il proseguo della storia qualche dubbio a quel senso univoco viene fuori: se è vero che la mafia si sia sentita tradita dai referenti DC, allora dobbiamo anche notare che forse lo stesso tradimento è avvenuto da parte di forza italia, essendo l’arresto di provenzano avvenuto appunto sotto governo berlusconi, e non avendo il 41 bis subito modifiche sostanziali.
La Guzzanti non ha affatto descritto la rai a livello della BBC. Ha detto che fino a qualche anno fa esisteva una tv diversa, dinamica, frizzante, dove esisteva un’informazione che pur sotto l’influsso della politica, era comunque di buona qualità. Ha detto che c’erano dei buoni giornalisti, molti di loro ci sono ancora ma dovrebbero vergognarsi per il livello di accondiscendenza e sudditanza raggiunti.
Su B. Provenzano credo che f. i non lo abbia tradito. Semplicemente chi ha deciso di farlo catturare sono gli stessi che hanno il merito di aver suggerito gli accordi con f.i., facendo catturare allo stesso modo Riina. La nova versione della mafia non ha bisogno dei provenzano, ha bisogno di laureati. Per abbozzare un’interpretazione non univoca degli obiettivi della trattativa ci sarebbe bisogno di un’infinità di risposte, che purtroppo ancora non abbiamo, ad esempio il contenuto delle registrazioni della telefonata tra napo e manci. In difetto restano solo fatti e vittime, questi nessuno li può negare.
Non so a che ora era presente lei… io ero alle 18, e la guzzanti ha detto “ai livelli della BBC”. Comunque anche se non avesse detto così, quello che cita come succo del discorso, mi lascia comunque perplesso: l’informazione rai a inizio anni 90 non era né libera né di buona qualità, e se desidera posso entrare più nel merito argomentando il perché. Che ci fossero buoni giornalisti non mi sembra proprio di un’analisi… i buoni giornalisti ci sono anche adesso, ma non fanno sistema.
Io l’esempio della tv l’ho citato tra le forzature fatte dalla Guzzanti pensavo fosse abbastanza eclatante. Lo penso tuttora.
Riguardo Provenzano tradito come riina, certo è un’ipotesi credibile, però rimane da spiegare come mai il “partito della mafia” non abbia messo mano in modo efficace al 41bis. Secondo ci sono vari elementi che suggeriscono che la questione è più complessa di come la presenta la Guzzanti con le sue forzature, e questo purtroppo toglie credibilità alla notevole opera che ha strutturato.
Sig. Nanni, io ero,presente alle 18. Concordo con quanto scritto dal Sig. Casadidio.
La Guzzanti ha detto che la,rai era addirittura migliore della BBC, con programmi di alta qualità.
Comunque per fortuna esiste la registrazione, così come sopra postata,,quindi nessuna interpretazione, basta riascoltare.
Sabina Guzzanti è la nostra Michael Moore italiana, e questo film ne è un esempio al limite del geniale (da cinefilo posso dire che le trovate di regia, montaggio e soprattutto scenografia, fotografia e luci sono a dir poco geniali: alla macchina da presa c’è stato un certo Daniele Ciprì! Per non parlare degli attori e del trucco…).
I limiti del film dipendono dalla necessità -più volte ribadita dalla stessa Guzzanti- di doversi attenere scrupolosamente ai fatti acclarati onde evitare querele che infatti non ci sono state. Detto questo, però, il film resta una denuncia molto potente con una tesi chiara e alquanto verosimile: per porre fine alla stagione delle stragi e per evitare che l’erede del Partito Comunista più potente dell’Europa Occidentale potesse vincere le elezioni del ’94 si sono man mano coalizzate forze molto eterogenee tra di loro che hanno finito con l’interagire volta per volta fino a far convergere i propri interessi politici sulla nascente Forza Italia. La tesi è discutibile quanto si vuole ma non è neanche smentibile, visto che Berlusconi non ha mai voluto svelare da dove fossero provenuti i soldi che gli hanno permesso i cospicui investimenti iniziali su Milano2 e quindi la sua carriera imprenditoriale. La sua iscrizione alla P2, mai rinnegata, è poi l’ombra definitiva e inquietante che avvolgerà per sempre questo personaggio che ha così influenzato la nostra vita politica e, ahimé, pure sociale e culturale.
L’affermazione sulla televisione credo riguardasse la libertà di espressione che vigeva allora: non c’era solo la grandissima (e irripetibile) Rai3 di Angelo Guglielmi, ma persino le reti Fininvest erano chiaramente “di rottura”. Per tacere poi del fermento delle tv locali che fino a poco prima dell’avvento di Berlusconi erano in grado di offrire un’ottima alternativa alle reti Rai e ai nascenti network-syndacation poi assorbiti tutti dall’imprenditore milanese. E in Rai è vero che ci fosse un fiorire di talenti artistici di ben altro livello rispetto agli attuali, tutti appiattiti su “format” comperati all’estero e adattati negli angusti limiti contrattuali concessi.
Sul M5S cittadino non mi esprimo per mera scaramanzia… mi limito solo a dire che la sua eventuale affermazione dipenderà molto da quali settori sociali maceratesi andranno a votare a Maggio, e dall’età degli elettori che si presenteranno alle urne.
Su Provenzano e lo pseudoattivismo antimafia di FI (41bis e catture varie) la penso come Casadidio: la mafia è cambiata radicalmente, Provenzano aveva fatto la sua parte ma anche la sua storia, c’era da lasciare il passo alla nuova, attuale generazione “tecnocratica”, “internazionalista” e “nordista” che ne sta decretando il successo.
(per la Redazione): perché il mio ultimo commento (n.9 delle 20.20) è passato in moderazione? Non c’erano mica parolacce!
@Luca Perilli: il suo commento è passato in moderazione perchè conteneva la parola “mafia” che rientra tra i vocaboli che vengono bloccati dal nostro filtro automatico
Ah ok! Grazie per la precisazione, ma perché la parola mafia viene filtrata!?
Il film la Trattativa di Sabina Guzzanti: é un capolavoro di democrazia e un grande servizio per il popolo Italiano. Dovrebbe essere proiettato in tutte le scuole e in tutte le piazze.
@Luca Perilli. il filtro blocca tutte le parole con il prefisso “mafi” perchè potrebbero essere offensive
gentile Alessandra,
in un articolo in cui l’oggetto è la mafia c’è un filtro che blocca tutti i commenti con il prefisso “mafi”?
e che fine ha fatto la “Rivoluzione” della fine della moderazione (con l’introduzione della certificazione) sbandierata qui: https://www.cronachemaceratesi.it/2015/03/27/perche-cmettolafaccia/637049/?
grazie per il gentile riscontro
@Alessandra Pierini: consiglio vivamente CM di rivedere i criteri di filtraggio automatico perché mi sembrano assurdi: le parolacce offensive in italiano sono altre!! Se poi dò del mafioso a qualcuno, è un problema mio che mi becco una querela sicura. Come dice giustamente Antonio Pantò, l’oggetto dell’articolo è la mafia: come si fa a non nominarla nei commenti?!? Non crede?
Signori, la rivoluzione non si fa in un giorno! dateci fiducia, stiamo aggiustando il tiro e le vostre osservazioni sono preziose. Inseriamo tra le priorità la revisione del filtro….
Cara Alessandra la rivoluzione e’ esattamente l’opposto di quanto avete fatto.
Capisco che tutti abbiamo bisogno di tirare avanti e il Vs giornale e’ un’attivita’ produttiva come un’altra, ma passare per rivoluzionari mi sembra esageratino.
Ok! Attendiamo con fiducia!! 😉