di Laura Boccanera
Si prospetta una nuova prova di forza, un tira e molla su via Mandela, già via Almirante (leggi l’articolo). Ieri la questione è approdata in una riunione di maggioranza che ha toccato l’argomento e pare che la volontà dell’amministrazione, in primis del presidente del consiglio Ivo Costamagna, sia quella di togliere di nuovo quella targa, senza alcun avvicinamento, neanche scritto, fra il nome di Mandela e quello di Almirante. Un braccio di ferro col prefetto che invece aveva ricordato come fosse necessario l’inserimento della dicitura del nome della via precedente. Ma Costamagna non ci sta a cedere e afferma, comunicandolo anche tramite la sua pagina facebook che «via Nelson Mandela verrà ripristinata senza sottotitoli, anzi metterei premio Nobel per la pace. Il sindaco spiegherà la decisione al prefetto.
Il dirigente che ha scavalcato il sindaco nel far partire il meccanismo che ha portato alla installazione di una targa surreale si assuma le sue responsabilità e spieghi i motivi». E proprio per domani a Macerata è previsto un incontro fra sindaco e Prefetto e non è inverosimile che si parlerà anche di via Mandela. Ma se da un lato la politica spinge per una soluzione non negoziabile, il segretario comunale Piergiuseppe Mariotti spiega che tutta la faccenda non ha così ampi spazi di manovra dal momento che il prefetto chiede l’applicazione di una norma di legge e che come estrema ratio la conseguenza potrebbe addirittura essere la rimozione di forza del sindaco. Questo perchè secondo il Tuel il sindaco occupandosi di toponomastica che afferisce ai servizi demografici svolge una funzione di ufficiale di governo e non opera autonomamente e come tale deve essere soggetto alle leggi dello stato.
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Ho letto su C M che una cittadina ha chiaramente detto in faccia al Sindaco su come ha ridotto Civitanova.
Invece di pensare alla sua ( si fa per dire ) cittá il Sindaco continua a pensare a stupidaggini ed a cercare colpevoli.
Il Sindaco di Civitanova Corvatta e il Presidente del Consiglio Comunale tentano di buttarla in caciara.La sostanza è che il Sindaco di Civitanova Marche Tommaso Corvatta e il Presidente del Consiglio Comunale e della Toponomastica sono riusciti nell’impossibile mettere sulla stessa insegna stradale il nome del Premio Nobel per la Pace Nelson Mandela e l’ex Repubblichino Giorgio Almirante. Ma la incapacità politica arriva al paradosso quelo di non comprendere o far finta di non comprendere che la legge sulle autonomie locali fa una esplicita divisione fra le fuzioni politiche e quelle della dirigenza.Se il Prefetto ha chiesto l’applicazione della legge il dirigente per applicarla non doveva chiedere il consenso alla politica e quindi l’ha applicata.UIl segretario generale ha spiegato chiaramente che questa è la legge. Se ci sono delle responsabilità sono politiche di chi ha creato un pasticcio come mai si era visto.
E’ un pezzo che il Prefetto ha le carte in regola per mandare tutti a casa. Questo stupido braccio di ferro al di la della polemica sul nome della via è la dimostrazione che questa giunta se ne frega della città e pure del Prefetto.
levano almirante per mettere mandela……… mandela ha fatto molto per l’italia eh??
Almirante può piacere o non piacere ma se la battaglia politica si debba basare su un nome da dare ad una via è la totale dimostrazione del declino dell’Italia
Quanti morti ha sulla coscienza il repubblichino Almirante, e quanto morti ne ha il capo terrorista dell’ANC Nelson Mandela?
…….forse sarebbe meglio togliere il nome di Civitanova Marche dalla Provincia di Macerata!!!
veramente “VIA ALMIRANTE DAL PARLAMENTO”, “VIA ALMIRANTE DALL’ITALIA” lo gridavamo o lo pensavamo in tanti 40 anni fa… se dopo tanto tempo sopravvive una flebile eco non mi pare scandaloso…
più grave sarebbe stato scrivere: Prego Almirante o Almirante Torna Qui…
Non c’è giorno che passi che io non provo vergogna per costoro
Se non altro Almirante è stato capace di inquadrare in uno spazio istituzionale e democratico una destra pacifica , riflessiva e soprattutto coerente con i principi del rispetto e del confronto . Non credo che la stessa cosa si possa dire di GRAMSCI gran fondatore del PCI che predicava l’annullamento fisico e ,se non fisico, l’annichilimento psicologico e morale e q uindi civile degli avversari , cioè di tutti quelli che non dovevano e non potevano pensarla come lui e altri secondo i dettami o le imposizioni di regime quello staliniano e comunista . Io rivredi la toponomastica con riguardo a Gramsci Lenin Togliatti ed altri .
Leggere il libro ” Le due sinistre Gramsci e Turati ” e poi capisci perchè il Gramsci si è fatto il giro delle carceri fasciste . Purtroppo la Storia è Storia , quella vera ; se uno si pone nella condizione di coscerla veramente da vicino molte fantasie cadono inesorabilmente ..
Ivo Costamagna chiede al segretario comunale di spiegare i motivi per cui ha applicato la legge: non so se chiamare il CEPU o il 118.
Io chiamerei il 112 ( Carabinieri ) o il 114 ( Guardia di finanza ) per le operazioni di trasferimento, il 1515 ( Corpo forestale dello Stato ) per le visite mediche e il 1544 (Polizia penitenziaria ) per l’ospitalità.
E poi concorderei con Max Gazzarra che concorda con Markolinos a di che: ” Non ce sta più li mariná de na orta….”.
Neanche a me piace stare fermo con il rosso al semaforo, ma c’è il codice della strada. Per il cambio dei nomi delle vie c’è, tra l’altro, il DPR 223 del 1989, art. 41, comma 4:
http://goo.gl/ITrW2q
“In caso di cambiamento di denominazione dell’area di circolazione deve essere indicata anche la precedente denominazione”
Come si faccia a parlare tanto, tutti, di una roba del genere è pazzesco.