Come ho scritto domenica scorsa, la questione di via Almirante a Civitanova ha sì assunto toni da show televisivo ma non è priva di implicazioni che riguardano il senso civico della città e meritano una riflessione più seria, ossia più consapevole di quel cosiddetto “bene comune” che, oggi e dovunque, si va sfilacciando in dispute di mero effetto mediatico. Quasi un secolo fa sottoposta al placet del ministero degli interni, l’intitolazione delle vie si è poi progressivamente trasferita alla mera discrezionalità dei consigli comunali, il che, a causa dell’alternarsi fra maggioranze di diverso e opposto colore, ha finito per relegare in secondo piano l’anima stessa delle città, il loro diffuso e radicato sentimento popolare. A mio avviso, invece, e specialmente quando si tratta di celebrare uomini politici, occorrerebbe un più responsabile rispetto del “comune sentire”, perché una piazza, una via o un monumento restano negli anni e sarebbe edificante che la gente, magari non unanimemente ma molto largamente, si riconoscesse in quei nomi per grandi vicende storiche o anche per legami locali, ad esempio di nascita. Altrimenti una piazza, una via o un monumento si degradano a provocazioni, vendette, revanscismi.
L’intitolazione di una via a Giorgio Almirante fu decisa nel 2003 dalla maggioranza guidata dal sindaco Erminio Marinelli, che proveniva dal Msi e militava in Alleanza nazionale, partito attraversato da nostalgie per l’epoca fascista. Come mai proprio Almirante? C’era forse un legame con Civitanova? No, nessun legame. E, per quanto attiene alle vicende della storia, c’era in lui una non esaltante militanza nella Repubblica di Salò come capo di gabinetto del ministro Mezzasoma (ah, quel manifesto in cui si decretava la fucilazione dei partigiani!). Dopodiché, finita la guerra e universalmente decretata la sconfitta del nazifascismo, Almirante fondò il Movimento sociale, di cui fu segretario dal 1946 al 1950 e poi, non senza dissidi interni (per due volte venne esautorato dai “moderati” De Marsanich e Michelini) riprese le redini del partito dal 1969 al 1987, quando si dimise per motivi di salute. E l’anno dopo morì.
Ora, anche a prescindere dall’adesione alla funesta avventura di Salò, non vedo quali alte benemerenze possa vantare Almirante agli occhi degli italiani e dei civitanovesi – non certo da statista, non certo da leader di una forza politica cui attribuire passi avanti nel progresso della società nazionale – se non quelle attribuitegli dai “nostalgici” di ieri e di oggi, compreso l’ex sindaco Marinelli, le cui idee vanno rispettate ma la cui compagine consiliare era in gran parte composta dai liberali di Forza Italia, ai quali il passato repubblichino di Almirante non avrebbe dovuto, in teoria, ispirare gran simpatia. Vero è che c’era stato, negli anni Novanta, lo “sdoganamento” berlusconiano del Msi e il suo ingresso, a pieno diritto, nell’agone democratico nazionale e financo nel governo. Ma questa, a Civitanova, fu un’operazione di pura maggioranza consiliare che non tenne conto della pur nutrita opposizione di sinistra e di centrosinistra, la quale rappresentava una percentuale notevole – e più volte, in passato, prevalente – dell’opinione pubblica. “Ma Almirante fu il più significativo oratore della repubblica italiana”, dice ora Marcello Veneziani, il numero uno dell’intellettualità di destra. Ottimo oratore, quindi. Può bastare? Beh, non scherziamo. Mi sforzo – s’è capito? – di non gettare benzina sul fuoco, ma come negare che la decisione di far quella via aveva in sé un evidente contenuto di provocatoria scelta politica destinata a dividere gli animi e, dunque, a non esprimere il “comune sentire” della città?
Qualcuno, ora, obietta che in Italia – non a Civitanova – ci sono vie intitolate a Togliatti e a Stalin. Vero. Ma decise quando? Quando la figura di Togliatti, leader del Pci, era ancora connaturata nella nascita della Democrazia, nella Repubblica, nella Costituzione. E quando la figura di Stalin, vincitore, con Stati Uniti e Gran Bretagna, del conflitto mondiale, godeva ancora di indiscutibile credito in tutto l’Occidente. Poi, a mano a mano, il loro prestigio decadde: Togliatti per il suo ambiguo e perdurante rapporto con l’Unione sovietica e Stalin per la denuncia dei suoi crimini fatta da Kruscev fin dal 1956. La storia cammina, signori. E ha camminato a tal punto da render fuori luogo che una qualsiasi giunta comunale di sinistra potesse – nel 2003! – dedicare un via a Togliatti e a Stalin. Il che, infatti, non è avvenuto.
Per tutti questi motivi considero legittima l’insofferenza di gran parte dei civitanovesi per il nome di Giorgio Almirante elevato a simbolo – ripeto: nel 2003! – del “comune sentire”. Però attenzione: questa strada è lì da ben dieci anni e ritengo che la sua originaria e improvvida visceralità di fazione sia stata ormai metabolizzata e sia ormai entrata nella quotidianità della vita civile e sociale, per cui appare opinabile (opinabile non significa assurdo) averne posto la cancellazione perfino fra gli impegni programmatici del centrosinistra nella campagna elettorale vinta pochi mesi fa. Ricominciamo? Fra cinque anni, col centrodestra ipoteticamente tornato al potere, via Almirante verrebbe ripristinata? E, dopo altri cinque anni, in seguito a un’eventuale maggioranza di centrosinistra, sarebbe nuovamente cancellata?
Ci si rifletta, quindi. E soprattutto si eviti che questa vicenda smarrisca, come purtroppo sta accadendo, quel molto di nobiltà presente nella difesa di certi valori decretati dalla storia e si riduca a uno show televisivo, con l’assessore Peroni che butta Almirante nel cestino, Donna Assunta che lo definisce “squallido” e “povero di mente”, Marcello Veneziani che esalta Almirante come una sorta di eroe della patria per il fatto di saper parlare bene in pubblico, ancora Donna Assunta che dà del “vigliacco” al sindaco che ha rifiutato un “confronto istituzionale” (?) con lei (e, oggi, il suo virulento linguaggio squadristico – poverina – non ha certo favorito la causa per la quale si sta battendo), il mettere scioccamente in gioco via Vittorio Emanuele II e corso Umberto I (entrambi protagonisti del Risorgimento e dell’Unità nazionale, definito “re buono” il primo e “re galantuomo” il secondo), il furbastro suggerimento di spostare Almirante in una viuzza secondaria, i cartelli con “meglio Almirante che Craxi”, l’idea “meglio la Montessori” o “meglio la Montalcini” (impossibile, è morta da appena due mesi) e altre pittoresche esibizioni più o meno da curva sud.
Da ultimo aggiungo l’intenzione del sindaco Corvatta di abolire pure via Italo Balbo, recentissimo frutto – tre anni fa – del meno aggressivo e più tormentato centrodestra di Massimo Mobili, per il quale un compromesso d’immagine col predecessore Erminio Marinelli era nell’ordine delle cose. Anche Italo Balbo fascista? Certo, della prim’ora. Ma lui, diversamente da Almirante, aveva pur governato qualcosa (la Libia, e senza le nefandezze di Rodolfo Graziani), e fu osannato nel mondo per le sue trasvolate oceaniche, ed entrò in disaccordo con Mussolini sulle leggi razziali, sull’amicizia con Hitler e sull’entrata in guerra, dopodiché, nel 1940, a Tobruk, il trimotore pilotato da lui venne abbattuto dalla contraerea italiana, non si è mai chiarito se per errore o per ordine del duce. La vita non gli fu salvata, ma basteranno, questi ricordi, a salvargli la via?
***
L’incontro di oggi a Civitanova con Donna Assunta (leggi l’articolo)
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Invito il capace e intelligente Giancarlo Liuti ad ascoltare questo video: http://www.youtube.com/watch?v=ccP9lyosVlE Resto dell’idea che sia un eccellente giornalista e scrittore, ma stavolta ha (stra)parlato di qualcosa per cui egli avrebbe fatto meglio a tacere. Il verbo che ricorrere nel video sopra proposto: imparare. Buona serata.
Ho tentato di leggere l’intero articolo ma francamente giunto a metà ho rinunciato perchè stanco di concetti detti e ridetti. Mi sembra più un modo da parte del sig.Liuti di far vedere quanto sia documentato in materia ma alla fine è solo un ripetersi. A parte ciò mi chiedo: se la targa intitolata ad Almirante è stata posta nel 2003, per quale motivo si è alzato questo “sciocco” polverone solo dieci anni dopo? Civitanova non ha attinenza con Almirante a parte la “simpatia” provata per lo statista da Marinelli e allora? Vicino a dove abito, a Macerata, c’è via Fosse Ardeatine e non vedo un collegamento, quindi perchè sembra strano che la città di Civitanova abbia una via intitolata ad Almirante? Il rischio che un giorno con una giunta di destra possa essere di nuovo affissa la tabella esiste, è vero e pertanto credo cosa più saggia sia che quell’esibizionista di assessore di cui noin rammento il nome ma me ne farò una ragione, metta una pietra sopra a tutto ciò e la targa intitolata ad Almirante dov’era prima.
Per quale motivo si è alzato questo polverone dieci anni dopo?
Perché fino all’anno scorso Civitanova ha avuto giunte di destra.
Non lo sapeva?
Cari signori, mi stupisco del vostro stupore. Le situazioni si ripetono; come nel 1946 ci fu una forte ed altrettanto atroce ripercussione su chi aveva esercitato in precedenza violenza (ma almeno quello si era dichiarato regime autoritario, mentre dal 1946 ad oggi parliamo a volte impropriamente di democrazia), adesso la giunta Costamagna … opss scusate, volevo dire Corvatta, ha ritenuto rispettare un punto molto importante del suo programma, cioè di “cestinare” via Almirante. Sicuramente i cittadini civitanovesi ne saranno lieti e ci sarà una forte ripresa economica della città ora che rinomineremo la via. Sicuramente qualcuno di questi sarà candidato per le prossime politiche, tra 5 anni. Secondo me, occorrerebbe che tanti leggessero un po’ di storia, soprattutto i politici. Si è nominato Gramsci: sapete che quest’uomo vive grazie a Mussolini, che lo salvò da una sicura deportazione in Germania grazie all’intercessione del fratello fascista Mario? Oppure il grande Togliatti, meritorio di intitolazione di vie o piazze; nel 1937 al 16^ convegno del PC a Mosca disse <sono fiero di aver rinunciato alla cittadinanza italiana perchè da cittadino russo valgo cento volte di più del migliore italiano>; cavolo che grande italiano. E forse neanche sapete che, a capo di una delegazione di otto dirigenti del PCI, imprigionò, deportò nei campi di concentramento russi e torturò 80mila italiani, dei quali solo 8mila tornarono a casa? Nilde Iotti, iscritta al Partito Nazionale Fascista fino a che, caduto il regime, come tanti altri ha girato la faccia, tappandosi il naso per passare sotto un’altra bandiera. STUDIATE LA STORIA, forse un po’ dovrebbe farlo anche lei, Dr. Liuti. Forse non si dovrebbe intestare una via ad Almirante erchè non è uno statista, ma almeno politicamente è stato una persona, non so se unica ma almeno è una rarità, che non è sceso mai a patti con gli altri partiti di maggioranza; e di questi tempi non è poco. Come ho scritto in altri commenti, il polverone sollevato è inutile; sia per l’attuale maggioranza, perchè dopo tutto questo tempo ha ridestato un rancore sopito da tanto tempo e forse anche dimenticato da tutti tranne i soliti ideologisti che rovinano la politica, sia dalla vecchia maggioranza perchè una amministrazione decide ciò che vuol fare e poi gli elettori trarranno le conclusioni al termine del mandato.
Per i commenti della signora Almirante che ho letto nell’articolo, forse alcuni sono stati molto fuori luogo, Ma sarebbero stati ancora peggiori se detti da altri, dato che donna Assunta almeno ha come attenuante il vilipendio che è stato fatto questi giorni alla memoria del suo caro marito.
in conclusione, dico soltanto che al giorno d’oggi si dovrebbe pensare meno alle ideologie politiche, ormai sorpassate, e più ai problemi quotidiani che affliggono le persone bisognose, in attesa di tanti segnali sociali anzichè cambiare una targa di latta bianca. che squallore !
Vorrei semplicemente chiedere al sign Liuti, se per lui anche le diverse vie titolate a Togliatti (torturatore dei prigionieri italiani in Russia) o le vie Stalin, “non sono prive di implicazioni che riguardano il senso civico … e meritano una riflessione”. Al di la degli schieramenti di parte, delle presunte ragioni e dei presunti torti, la riflessione che faccio è come mai in Italia non si è mai voluto superare lo spirito della guerra civile degli anni ’40, sopratutto da parte di unacerta sinistra. Una certa sinistra che non fa altro che dimostrare e nascondere di avere ancora una paura innata per un possibile consenso popolare verso una certa destra. Quella destra che a differenza di questa sinistra ha perso potere politico per questioni militari e non ideologieche come è accaduto invece al comunismo. Direi di finirla e guaradre avanti. Se ancora esistono certi problemi, scusate, ma forse è più sensato ricorrere a cure antidepressive, anziché continuare a menar il can per l’aia su questioni che onestamente le persone sensate reputano superate.
“Nilde Iotti, iscritta al Partito Nazionale Fascista fino a che, caduto il regime, come tanti altri ha girato la faccia, tappandosi il naso per passare sotto un’altra bandiera”: un po’ come quelli che alle comunali si presentano con il centrodestra e poi alle provinciali vengono eletti con il centrosinistra.
Vorrei sommessamente ricordare, sempre in fatto di errori culturali:
Quando Napolitano disse: “in Ungheria l’Urss porta la pace”
” Nel 1956, all’indomani dell’invasione dei carri armati sovietici a Budapest, mentre Antonio Giolitti e altri dirigenti comunisti di primo piano lasciarono il Partito Comunista Italiano, mentre “l’Unità” definiva «teppisti» gli operai e gli studenti insorti, Giorgio Napolitano si profondeva in elogi ai sovietici. L’Unione Sovietica, infatti, secondo lui, sparando con i carri armati sulle folle inermi e facendo fucilare i rivoltosi di Budapest, avrebbe addirittura contribuito a rafforzare la «pace nel mondo»…
http://www.storialibera.it/epoca_contemporanea/comunismo_nel_mondo/est_europa/ungheria_1956/articolo.php?id=732
Ciò ricordato, concludo allo stesso modo di Sandro Monachesi ( con licenza, sempre)
“Direi di finirla e guardare avanti. … forse è più sensato ricorrere a cure antidepressive, anziché continuare a menar il can per l’aia su questioni che onestamente le persone sensate reputano superate.”
Ottimo articolo, tanto più opportuno in quanto oggi è il Giorno della memoria.
Il giorno, cioè, dedicato al genocidio nazistata di cui fu complice il fascismo, con la persecuzione dei cittadini ebrei praticata in nome di aberranti tesi sulla razza di cui fu attivo sostenitore, tra gli altri, anche Almirante, che risulta, appunto, uno dei firmatari del Manifesto della razza del 1938.
Una ragione di per sé sufficente per ritenere un’autentica vergogna la scelta di intitolargli una strada.
Come ho già detto commentando l’articolo sulla patetica e sguaiata difesa della memoria fattane dalla vedova a Civitanova.
Che di veneranda ha, evidentemente, soltanto l’età.
@Tamara Moroni
Quelli di Napolitano sono giudizi politici, che certo possono ritenersi sbagliati, ma che sono ben diverse dalle resposabilità dirette.
Giudizi sbagliati da paragonare a quelli dati, ad esempio, sulla guerra all’Irak.
Era per sottrarre a Saddam Ussein le armi di sterminio di massa, non è vero?
Senza contare che anche chi sosteneva che la guerra fosse necessaria ad esportare la democrazia ha qualche comprensibile difficoltà a ripetere oggi una tale risibile giustificazione.
Questo per dire che un conto sono i giudizi politici, tutt’altra cosa sono le responsabilità dirette.
Come quelle che ha avuto Almirante durante il fascismo e nella Repubblica di Salò.
Circa 25.000 vittime civili in Ungheria nel ’56, liquidate come “giudizi politici ” ?
Ma sì, continuiamo a fare il saldo dei morti a destra e sinistra, e così a legittimare chi ne ha meno sulla coscienza, quindi uno sì coi carrarmati a sparare sui civili perchè ” fatto a fin di bene” , tanto che infatti, presiede l’attuale Presidenza della Repubblica , mentre a un altro con opposta incidenza storica , neghiamogli l’intestazione di una via!
Sinceramente sono questini che proprio non mi toccano, ho le briglie mentali sciolte da sempre qualsasi ideologia. Ve lo dice una che non ha mai votato PCI nè MSI. Chiaro? Tengo alla democrazia e detesto l’ipocrisia , la strumentalizzazione da qualsiasi parte politica provenga.
Ciao Moby Dick.
Ah…Moby Dick, poi ci sarebbe da discutere anche sulla più recente Missione Arcobaleno, Prodi D’Alema, se vogliamo parlare anche di Irak. Solo che, per la magistratura tutto quanto l’ha riguardata a livello penale, è caduto di recente in prescrizione.
Ho detto che quello di Napolitano è stato un giudizio politico sbagliato. Lo ha riconosciuto, del resto, anche lui.
Ma Napolitano si è limitato a giustificare l’intervento armato dell’URSS in Ungheria.
Non ha deciso lui l’intervento, non vi ha partecipato, né ha mai detto che fosse giusto uccidere civili.
Almirante ha firmato proclami razzisti, ha combattuto nella Repubblica di Salò. Mi sembra che le responsabiltà personali siano molto diverse: ad uno possono essere imputate delle opinioni sbagliate, l’atro si è reso personalmente responsabile di atti criminali.
Senza, poi, voler fare la triste conta dei morti, uno studio del 2006 comparso sulla rivista medica The Lancet, stima che nei 40 mesi successivi all’invasione la guerra in Iraq è costata 650.000 morti.
Ma anche a stare alle stime dell’Iraq Body Count esse sono comunque drammatiche. Nel maggio 2007 questo roganismo forniva una cifra minima di oltre 63.000 civili uccisi (10 volte tanto le perdite militari), numero dai soli rapporti della stampa in lingua inglese confermati da almeno due diverse fonti.
Sono, quindi, colpevoli di questo terribile eccidio tutti gli uomini politici italiani che hanno giustificato l’intervento armato in nome dell’esportazione della democrazia?
Le questioni possono toccare o meno, ma non si deve confonderle.
Altrimenti si fa confusione.
Ma nella missione arcobaleno si tratta di presunte responsabilità amministrative, sull’uso dei fondi.
La missione era di solidarietà a favore dei profughi kosovari.
Non c’entra nulla con la responsabilità politica di aver avallato una guerra ingiusta.
Che Prodi e D’Alema comunque hanno, come tutti gli altri che hanno condiviso le guerre cui ha fiino ad ora partecipato l’Italia.
E dico guerre perché considero ipocrita definirle missione di pace.
Ancora una volta, bisogna distinguere se si vuol capire.
Moby Dick…ti invito a leggere e rileggere la storia senza fette di salame sugli occhi. C’è chi ha abbandonato il PCI in quella fase decisionale storica, e c’è chi è rimasto e ha spinto! Leggi, che a Budapest non volevano la presenza del nostro Capo di Stato nelle celebrazioni, perchè ritenuto responsabile dalla polazione vittima di quell’eccidio…leggi, perchè mi chiami in causa?Leggi, ripassa bene la storia prima. E così anche per la missione Arcobaleno. Io penso che la sinistra sia ormai alla frutta, ma finchè c’è chi gli assicura il voto ideologico, sopravviverà a tutto e soprattutto alle sue false convinzioni ideologiche.
Guarda che a me di difendere la sinistra non mi interessa proprio.
Ma Napolitano è anche il tuo presidente. Quindi è anche tuo interesse considerare le sue responsabilità da espondente del PCI per quelle che sono.
Se a Budapest non lo volevano può essere soltanto per la responsabilità politica di aver condiviso l’intervento armato dell’URSS in Ungheria.
Così come c’è da attendersi che in Libia non tutti gradirebbero che alle celebrazioni per la liberazione di Gheddafi partecipasse Berlusconi.
Colpevole, politicamente, di essere stato un grande amico del vecchio dittatore.
Colpe politiche, in entrambi i casi. Di cui è giusto discutere, ma che non hanno nulla a che vedere con le colpe di chi si è personamente macchiato di gravi responsabilità.
Per la missione arcobaleno, comunque, da quello che so, Prodi e D’Alema sono stati indagati, ma non è mai scattato nei loro confronti una richiesta di rinvio a giudizio.
Accolgo, comunque, con piacere l’invito a leggere: leggere non può che far bene.
A tutti, quindi anche a me.
Inutile discutere con chi adotta due pesi e due misure. Tempo perso. A ognuno la propria valutazione storica. C’è chi fa differenza tra responsabilità politica diretta e indiretta , vale a dire tra morti dirette e indirette, quindi non voglio scendere a questi bassi livelli di discussione etica. Quanto alla Missione Arcobaleno, ci sono di mezzo gravi reati, gravissimi, ma naturalmente la sinistra ne vuole uscire sempre pulita, salvo poi si dimostri il contrario di quello che è, come per quello che sta avvenendo questi giorni con lo scandalo del MPS strettamente legato al PD e che coinvolge altre banche del Nord. Bravi loro!. Hai voglia che sbraiti e insulti Bersani: venga a dimostrarla la sua estraneità! Come! Quando ci sono di mezzo altri partiti e segretari di partito…non potevano non sapere…con quella rappresentanza forte di partito all’interno del MPS, viene a insultare così la nostra intelligenza, dichiarando che lui si occupa di partito e gli altri fanno i banchieri? Come credere alle favole, da adulti e vaccinati. Affari vostri. Ho solo aggiunto un contributo a quella pagina, brutta, di Civitanova Marche, ad opera di quell’assessore che altro non avrà da pensare, beato lui, volendo ricordare che la storia di quel periodo ha tanti capitoli, sottocapitoli e paragrafi che meritano attenzione da parte di tutti, destra o sinistra che appartengano culturalmente i lettori.
Solo per verità storica: non altro.
Le responabilità dirette per la persecuzione degli ebrei e per il sostegno dato all’occupazione dell’esercito nazista dopo l’armistizio sono incomparabili rispetto alle responsabilità politiche imputabili a persoanlità e forze politiche che, di destra o di sinistra, si sono battute, anche commettendo errori, nel rispetto del principio di eguaglianza e dei valori della democrazia.
Se non si comprende questo, la storia rischia di ripetersi.
Ma si può sapere che c’entrano mps,le tangenti,i ladri,la banda bassotti,topolino,paperino…..con i fascisti. In Italia e nel mondo purtroppo ci sono tantissime cose brutte, ma qui si parla di fascismo cioè la pagina più brutta che abbiamo avuto in Italia. Che vuol dire che siccome molto probabilmente una manicata di ladri molto probabilmente di sinistra,ma come ce ne sono di destra, i ladri son ladri punto,se so fregati una paccata di miliardi dobbiamo metterci a celebrare il fascismo. Siccome in russia c’era stalin allora non posso dire che mussolini & C erano criminali? Intitoliamo una via anche a borghezio o alla figlia del senatore che voleva organizzare lo stupro
Risulta fastidioso l’atteggiamento di chi inizia un colloquio e ad un certo punto delegittima l’interlocutore non ritenendolo alla sua altezza che sembra essere quella del portatore della verità “per definizione” . Particolarmete fastidioso quando poi il suo unico obiettivo sembra essere non tanto lo specifico della discussione ma un giudizio generale sulla parte politica avversa contro cui ha deciso di scendere in campo certa ovviamente della incontestabile correttezza della sua posizone, qualunque essa sia.
Strategia della tensione alla Mario Monti e soci Bilderberg, per caso, Moby Dick? Nel gettare nel cestino la targa di Via Almirante, chi ha innescato quei conflitti che ormai dovrebbero essere stati metabolizzati da 70 anni di governo democratico, in cui ognuna di queste forze politiche, ognuna col suo passato alle spalle, ha fatto parte del Parlamento italiano della storia repubblicana? Ancora alla conta dei morti nelle diverse motivazioni di fondo tra destra e sinistra, tra quelli di serie A e serie B ? Quanto potrete ancora andare avanti aggrappandovi solo all’antifascismo e alla Resistenza ogni volta serva appellarsi alle “coscienze” degli italiani per riscuotere il loro consenso elettorale in assenza di altra sostanza sul piano tecnico e programmatico? Ma è tanto chiaro, che nei partiti di sinistra si fa avanzamento di carriera per scatti di anzianità nel partito, servilismo, clientelismo, tesseramento ai patronati , e dove meno sai fare, meno sei capace ,più danni fai, più in alto arrivi. Il merito non sa cosa proprio cosa sia. Vive di apparato.
Vuole le faccia esempi pratici? Bersani, con le sue liberalizzazioni tanto vantate, da cui nasce la Terna S.p.A, dal monopolio Enel al duopolio attuale, per stare sull’elettrodotto Fano-Teramo. Così anche il decreto legislativo 163/2006 ad esso in qualche modo correlato, quanto ad avversità rispetto gli interessi dei cittadini nella realizzazione di opere di pubblica utilità. E ancora. La liberalizzazione su alcune libere professioni dove è andato a mettere mano non dove serviva, ma su categorie professionali che ha letteralmente rovinato premiando la mediocrità.
Per quanto riguarda la Repubblica di Salò che cita, tanto sempre e solo per ricordare, ne fece parte il beniamino della sinistra: Dario Fò. Un convertito o un ex fascista dal suo punto di vista?Scelga lei.
Anche a me , risulti fastidioso tu Iesari, col tuo modo sempre di sentenziare, fare la chiosa su chi scrive.
Margot, qua stiamo andando a fondo , qua mistificano tutti le loro malefatte e ancora si parla pretestuosamente di antifascismo-anticomunismo: ecco che c’entra!
Adesso proseguite pure. Non do molto fastidio: tranquilli. Dal sondaggio CM, risultano 13 voti al MIR, di cui 3 li ho dati io stessa, potendo essere possibile votare più volte.
Acuto e di grande intelligenza il ragionamento di Liuti. Da una attenta lettura risultano chiari i valori della vita che hanno guidato il suo ragionamento ,pienamente condivisibile, se si rispetta la storia, i valori e le sofferenze che la nostra nazione,e gli Italiani, hanno subito. Complimenti a Liuti.
ahahahahah ma vi dico state sereni! Inutile che vi sperticate tutti a mettere tanti pollici rossi a me…anzi.così invece mi date troppa importanza.
Buona serata, buona settimana.
un pollice rosso per me? magari da una bandiera al vento? Grazie!!!!
Una più una meno che sventola su CM….prego!
Condivido l’analisi di Liuti sul caso di via Almirante… Grande errore politico e ideologico della vecchia amministrazione di centrodestra ed errore dell’attuale giunta di togliere la via e fare tutto questa polverone a partire dal gesto del cestino (anche se la risposta di donna assunta è stata anche perggiore!!!). Condivido ancor di più il commento di Mario Iesari: da quello che ho capito c’è chi passa nel giro di poco tempo da Vendola a Berlusconi (e si candida con la sua coalizione) e ora sembra anche difendere certe iniziative dei post-fascisti… Il tutto senza accettare un minimo di confronto e di critica ai suoi commenti e ai suoi cambiamenti…
Dice a me Salvucci? Poco tempo lo dice lei. Risale a tre anni fa intanto , dopodichè mi trovi un solo mio commento in cui sono affiliata a loro. E comunque, ringrazio pubblicamente la provvidenza di averli appena avvicinati, perchè solo se li conosci te ne puoi allontanare e di corsa. Ne è uscito Acquaroli, questi giorni, che era il loro candidato alla provincia di un anno fa! Legga ciò che ha comunicato Acquaroli. No ,mi spiace, niente più a che spartire, se ne faccia una ragione. E poi, non sarò l’unica no, che ha preso le distanze, se nel 2010 registrava l’8,7 % di consensi ed oggi è al 4 %.
S’informi poi , di che nuovo movimento faccio parte, e legga il programma prima, s’informi, lì troverà tutta la mia coerenza , che è un fatto interiore , rispetto a sè stessi e no rispetto a ” un partito” che è cosa esterna. Sarei stata incoerente diversamente. Ma lei che ne può sapere se quarda le bandiere e no i contenuti? Il partito deve aderire a me, le mie aspettative e no io alle sue. Legga il nostro programma completo e poi torni a dirmi se trova punti di incoerenza “fra me e me.”
per L. Lattanzi
la sua analisi sl mio conto è stata molto superficiale e dato che dovremmo conoscerci , di vista, se vuole gliela posso spiegare con più attenzione. Un conto è il voltagabbana fatto nel 1946 dai posteri di sinistra, un altro conto è il progetto che ho voluto intraprendere io e la mia lista, stanchi di un andamento del centrodestra che, almeno a Civitanova, non ci piaceva (ed infatti se ne sono visti i risultati). Se Lei fosse più attento ai giornali, avrebbe letto che per molto tempo abbiamo cercato di fare una coalizione con il PD, coerente con la scelta fatta per la Provincia, Chi non è stato coerente sono stati proprio i suoi amici compagni, perchè hanno voluto screditare una coalizione regionale e provinciale per andare a quella comunale con uno spostamento più verso la sx estrema (ho detto estrema, no estremista). Io, come moderato, non mi ci riconosco e quindi non è stata una nostra scelta interrompere alle comunali il rapporto, ma dei suoi compagni amici. Vede, c’è una grande differenza tra un mondo ed un altro; uno è quello di chi si vuol mettere in discussione per unire teste e progetto, un altro è quello di chi vota con i paraocchi, indistintamente da chi guida il carroccio della propria mentalità politica. E la politica al giorno d’oggi sta dimostrando sempre più che le ideologie stanno scomparendo a favore dei propri interessi.
Sono sempre pronto ad un colloquio personalmente con Lei così potrò chiarirLe meglio tante cose, dopotutto la civiltà sta anche in questo, nel colloquio sereno.
Se sia ammissibile che una strada di un comune della Repubblica italiana, nata dalla lotta al fascismo, possa essere intitolata ad un esponente politico del fascismo.
Questo è il tema, non altro.
Spostare il discorso sull’attualità, dire che 70 anni sono passati, affermare che i morti sono tutti uguali significa tentare di nascondere che una parte politica si è battuta fino alla morte per contrastare, in nome di un’ideologia orrenda, la nascita del sistema democratico che oggi abbiamo e che, per quanto imperfetto si possa ritenere, consente a tutti di poter esprimere liberamente le proprie opinioni senza rischiare il carcere o il confino.
La pacificazione tra vincitori e vinti c’è stata con l’amnistia del 1945.
Ma pacificare non significa mettere sullo stesso piano le ragioni e i torti, perché questo significherebbe mistificare la realtà. E senza verità non vi può essere pace.
I nazisti sono stati gli aguzzini degli ebrei e nulla potrà cambiare questa tragica pagina della storia.
Anche se non tutti i nazisti erano degli incalliti criminali e non tutti gli ebrei erano santi.
Lo stesso vale per i fascisti e gli antifascisti: i primi hanno instaurato una feroce dittatura, gli altri si sono battuti per realizzare una democrazia.
Sa cosa sono le parole scariche Moby Dick? Quelle che hanno perso di significato originario, aggancio con la realtà e quindi soppravvivono nella lingua solo come vocabolo. La nostra democrazia è sostanziale o formale? Fascista in senso stretto è chi professa quell’ideologia , ma di fatto è fascista per me qualsiasi atteggiamento e tentativo di sopraffazione.
Ricorda quel fatto delle scritte inneggianti al duce nella sala consiliare di Montecassiano? Ecco, io ero per la loro conservazione, così come non mi dà fastidio una via dedicata ad un uomo politico della Prima Repubblica. Solo chi teme la parola, è destinato a perdere nella storia. Sempre.
Allora. Se esiste una via Almirante, è esistito anche quel periodo ; Se si fossero tramandate quelle scritte poi cancellate nel Comune di Montecassiano, avrebbero testimoniato l’esistenza di quel periodo. Tutto questo è memoria viva. Quello che vuole lei o chi come lei la pensi, la cancellazione di tracce e uomini che hanno fatto, nel bene e nel male la storia, è quindi molta più rischiosa dal punto di vista temuto che si possa ripetere. Qui infine, non ci sono portatori sani ed esclusivi di lotta antifascista e di verità, come italiani. E’ su questo che non ci accordiamo. Ma non importa, figurarsi.
@ marco.diomedi
Due sole brevi considerazioni:
1. Lasci perdere, per favore, gli “amici compagni”: non ho alcuna tessera di partito ed ho amici di ogni colore politico: i miei giudizi si basano sui fatti e non sulle simpatie personali e voto per chi di volta in volta mi sembra il meno peggio.
2. I fatti sono quelli che sono, il suo tentativo di giustificarli può forse convincere qualcuno, ma non me: è appunto dal 1946 che si sentono e si leggono funambolismi verbali di ogni tipo da parte di chi cambia casacca e francamente non si sentiva il bisogno anche dei suoi. Tutto qui, niente di personale.
La saluto cordialmente.
Come disse lo stesso Fini (tra l’altro cresciuto a pane e facismo per tutta una vita) il Fascismo fu parte del Male Assoluto...
Stesso discorso si può tranquillamente fare per il Comunismo, il quale in tutto il mondo a lasciato una scia di cadaveri da far impallidire anche il più sanguinario dittatore.
Però credo che bisognerebbe scindere quella che poteva essere la fede politica del militante di base da quello che sapevano (e spesso tacevano) i dirigenti.
Togliatti ad esempio che, a vario titolo rientra (oltre che nelle Purghe sovietiche) anche per altri discutibili interventi (Spagna, Alpini in Russia, ecc.) NON poteva NON sapere quindi, anche se materialmente, non ha mai tirato il grilletto di sicuro moralmente è colpevole….. Ma questo nonsignifica che TUTTI i comunisti siano moralmente colpevoli dei crimini staliniani, anche perchè all’epoca molto di quello che è emerso dopo NON si sapeva, non veniva rivelato ai militanti di base, erano argomenti che si discutevano solo a livello di dirigenza.
Stesso discorso vale per Almirante: che sia stato un abile oratore (ma all’epoca ce ne erano tanti) cosa significa?
L’oratoria minimizza le sue azioni durante la guerra oppure il suo squadrismo negli anni ’60???
Almirante è stato fascista per tutta una vita, ha aderito consapevolemente ad una ideologia abietta ed aberrante.
Ma il militante di base, intriso di ideologia (mai letto i libri su cui si studiava durante il ventennio, simili a quei libri, ideologici, in cui si studiva sotto Impero Sovietico o sotto il Nazismo??) non può essere certo paragonato a chi era al vertice del fascismo.
Altro discorso, invece, dovrebbe ancora riguardare non coloro di una certa età ma i “giovani” (o presunti tali), cioè coloro che le dittature non le hanno visssute in prima persona ma lette solo sui libri di storia.
Oggi un ragzzo di 20 o un “adulto” di 30 o 40 anni o di 50, che ancora difende Mussolini, oppure Stalin, oppure Lenin oppure Franco oppure Salazar, non è solo storicamente ignorante ma è molto di più….
“Il male che l’uomo fa vive oltre di lui. Il bene, sovente, rimane sepolto con le sue ossa… E sia così di Cesare!”, scriveva Shakespeare nel suo “Giulio Cesare”.
Per riordinarmi le idee mi sono andato a rivedere il filmato dell’Istituto Luce che celebrava la venuta di Mussolini a Macerata. Folla osannante! Tra la gente ho visto chi nove anni dopo fece il partigiano e divenne comunista. Non ho trovato tra quegli osannanti Pietro Capitani, Aldo Buscalferri e Mario Pianesi, che erano al confino (che in confronto ai campi di concentramento nazisti e ai lager stalinisti era un luogo di villeggiatura), e un’altra decina di Compagni rimasti fedeli al Partito Comunista nel triste Ventennio, oltre a quelli che combattevano in Spagna contro il dittatore Franco.
Berlusconi ha detto che Mussolini ha fatto pure cose buone. Ma che dice questo emulo di Benito in fatto di bunga-bunga? La soluzione millenaria delle paludi pontine è stata fatta da Stalin,
i Patti Lateranensi da Togliatti, l’acquedotto del Sele da Craxi, l’Inps, Iri, l’Imi e la cassa integrazione guadagni – che ci salva dai disoccupati in armi sulla piazza – dalla Camusso, proprio l’altro ieri…
“Il bene, sovente, rimane sepolto con le sue ossa…” E sia così pure di Mussolini.
Adesso ci stiamo sbracciando per una Via Almirante. Ma, all’epoca della Repubblica di Salò, con chi saremmo stati? Tra i repubblichini? Tra i partigiani? A casa, ad aspettare che passi la nottata? Tra i repubblichini, per il Fascismo? Tra i partigiani comunisti, per un regime di Soviet in Italia?
L’assessore del PD, che ormai è un partito asessuato, né carne, né pesce, ma molto ligio al dovere di favorire i grossi interessi, guarda il Biogas e il Monte dei Paschi; assessore – ripeto – che balza agli onori della cronaca mentre mette nel sacco della spazzatura la targa di Via Almirante, serebbe stato, nel 1936, ad applaudire il Dux del Fascismo, oppure al confino insieme ai Compagni?
Impossibile avere una risposta, è ovvio. Oggi sta nel PD: è tutto dire.
Sia chiaro: intitolare una via cittadina ad Almirante è stata una forzatura non idonea. Direi, una provocazione… Toglierla oggi, come se da ciò dipendesse il futuro democratico messo in pericolo da una Casta di magnaccia, è una grossa stronzata.
Ma, alle imposizioni dall’Alto ci siamo abituati. L’ultima decisione dittatoriale, quella di eleggere senatore a vita, per mangiare sulle nostre spalle, un uomo di David Rockefeller, ossia il fumaiolo Mario Monti, che copre con la sua ombra fior di democratici come Casini e Fini, continua a dimostrare che chi ha il potere – sotto ogni regime – fa ciò che vuole. Alla faccia del Popolo sovrano.
@ L. Lattanzi
La ringrazio della risposta e soprattutto del tono, che mi fa comprendere come Lei sia una persona obiettiva rispetto ad altri commenti molto coloriti che si leggono nei net.
Lasciamo perdere gli amici compagni, ha ragione, ma la risposta al primo punto penso confermi in parte anche le mie parole scritte. Lei dice di votare sui fatti le persone meno peggio, quindi conferma quello che Le stavo dicendo, cioè che lo status ideologico va scadendo, rimanendo impresso solamente a chi vuol fare battaglia politica, non amministrativa. Lei dice che è un punto a sfavore saltare qua e là. Le posso assicurare che il mio non è stato un operare scriteriato: sono stato in amministrazione con il centrodx ed ho votato contro il bilancio della mia maggioranza per lo spostamento di fondi sociali volti a tappare i buchi dell’Azienda Rossini; sono in amministrazione con il centrosx e spero non debba trovarmi nella stessa condizione, con un progetto sociale bloccato da mesi per portare degli adolescenti diversamente abili sulla neve. E Le dico sinceramente che continuerò a cambiare, come la denisce Lei ed altri, casacca fin quando non riuscirò a trovare una coalizione che sia orientata sul sociale, non sull’affarismo o sulla scarsa concretezza dei problemi veri. Mi sono ritenuto amministrativamente sempre una persona moderata non piacendomi gli urli delle parti estremiste, che inficiano sempre ciò che di buono si potrebbe fare; e se cambiare coalizione significa cercare dei programmi socialmente utili, allora mi ritengo ORGOGLIOSO di essere un voltagabbana.
A risentirci e buona settimana.
Per Tamara
Portatori sani di antifascismo non si nasce, ma si diventa.
E’ frutto di una cultura che va coltivata, sempre.
La democrazia, così come si è conquistata, si potrebbe anche perdere. Anzi, la democrazia è sempre a rischio, essendo il sistema politico più fragile e più complesso, perché non si basa sulla forza ma sul prevalere di convinzioni poste a confronto e sempre soggette a critiche.
Il più fragile, ma il migliore dei sistemi politici possibili. Guai, dunque, se si abbassasse la guardia contro il rischio di svolte autoritarie.
E dedicare strade a fascisti non pentiti tende proprio a sminuire l’enorme tragedia che ha rappresentato per l’Italia la dittatura fascista.
Per non parlare, ovviamente, dell’irresposabile uscita di Berlusconi sulle cose buone fatte da Mussolini. Un allarmante sintomo di demenza senile, più che una cinica trovata elettoralistica, ma comunque pericolosa per il residuo credito nell’opinione pubblica di cui ancora gode questo usurato e indecente teatrante della politica italiana.
da maceratese, con cittadinanza civitanovese per 18 anni, ora tornato a casa, condivido completamente quanto affermato da giancarlo liuti
http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2013/01/27/giorno_della_memoria_shoah_angela_merkel.html
dopo questo, ogni altro commento è superfluo
Moby Dick,
sul piano discorsivo, ideale e finanche propagandistico, il suo commento finale è ineccepibile. Vogliamo però ora abbandonare la discussione sui massimi sistemi e calare quanto ha detto nella realtà ? Temo però, le si ritorcerà contro come un boomerang se riuscirò ad esprimere chiaramente quanto penso. ( E a proposito, altri candidati che si esprimano , si confrontino coi lettori di CM dove stanno? Non hanno proferito parola in questa discussione, da una parte all’altra , passando per il centro) .
Ha scritto lei Moby Dick:
” La democrazia, così come si è conquistata, si potrebbe anche perdere. Anzi, la democrazia è sempre a rischio.” “Guai, dunque, se si abbassasse la guardia contro il rischio di svolte autoritarie.”
Le chiedo allora: dove è stato lei nell’ultimo anno? Che ruolo ha svolto il nostro Parlamento? A quali logiche di governo ha risposto? Abbiamo avuto un Presidente del Consiglio democraticamente eletto o nominato dal Presidente Giorgio Napolitano?
Allora vede, basta un po’ di luce, poca, per ferire le pupille ancora chiuse. Così ,mentre infatti il pericoloso attentatore alla nostra democrazia, Giorgio Almirante, ricordato discutibilmente o meno attraverso una indicazione stradale cittadina, e per cui sono stati scritti fiumi di inchiostro e qualcuno ha goduto del suo attimo di celebrità locale, mentre Almirante come leader di una forza politica democraticamente rappresentata a Camera e Senato negli anni della prima repubblica e ha contribuito alla crescita democratica del nostro Paese ( nel 1971 fu determinante il MSI per l’elezione del Presidente Giovanni Leone ) e fino alla fine dell’arco costituzionale, mentre Almirante riposa sotto terra da oltre vent’anni, e mentre infine per arrivare all’ultimo miglio della storia del Partito da lui fondato, il suo discepolo Fini ha distrutto la storia di quel MSI , tale per cui oggi il MSI non ha più fondatamente una sua eredità diretta ( correggetemi se sbaglio perchè conosco e non conosco tutti i dettagli della storia del MSI), l’uomo politico, che lo stesso sedeva in Parlamento nei banchi opposti , come uno dei massimi esponenti del PCI , Giorgo Napolitano, solo di recente dichiaratosi pentito ( sotto pressione delle circostanze, non riporto per dilungarmi la vicenda ungherese e l’attacco mediatico cui fu sottoposto ) di avere fatto parte di quel Partito con riferimento all’Unione Sovietica , che nondimeno ha prodotto dal nascere e per tutti gli anni della sua egemonia repressiva verso qualsiasi forma di partecipazione democratica, sia in URSS che nei Paesi da essa occupati altrettanti crimini contro l’umanità, per contro è vivo e vegeto – lunga vita a lui -e oggi quindi è qui che incide e determina ancora profondamente fino ai gangli delle nostre istituzioni democratiche attraverso i poteri che negli anni il Presidente della Repubblica ha acquisito sempre più a discapito del capo dell’esecutivo, il quale per Costituzione ha limiti imposti dalla allora recente storia fascista da cui è nata la nostra Repubblica attraverso la Costituente.
Alla luce della storia dei nostri giorni, tornando al punto iniziale, io penso perciò si debba necessariamente ridefinire anche il concetto stesso di “autoritarismo” , pena non riconoscerne il nuovo volto in quanto quello da noi conosciuto fa riferimento ai totalitarismi del ‘900, mentre oggi si sono affacciate nuove forme di autoritarismi, in primo luogo quella di tipo economico dettato dalla politica di stampo europeo cui siamo sottoposti ( o meglio sottomessi).
La nostra è una democrazia parlamentare.
Il governo Monti ha avuto la fiducia del parlamento.
Non è stato, quindi, imposto, ma voluto dal parlamento. Cioè dagli eletti dal popolo sovrano.
Napolitano è stato un esponente del PCI. Lui e il partito di cui faceva parte hanno per lunghi anni, nel periodo della guerra fredda, sostenuto la politica dell’URSS in campo internazionale.
Un grave errore politico, che ha bloccato le possibilità di un normale svolgimento della nostra vita democratica, giustificando la nota conventio ad excludendum a danno del PCI, nel comprensibile timore che il suo avvento al governo determinasse un rovesciamento dell’alleanza atlantica cui l’Italia aderiva.
Ma non va dimanticato che il PCI italiano è stato, con la DC e i liberali, uno degli artefici della Costituzione italiana, che mai ha violato nei fatti e nelle intezioni.
Ciò che è decisivo per respingere ogni assimilazione tra il PCI e il fascismo.
Diverso sarebbe, ovviamente, il discorso con riguardo al comunismo realizzato nei Paesi del c.d. comunismo reale. A cominciare, ovviamente, dall’URSS.
Ma non mi pare che sia questo il tema qui in discorso.
Moby Dick,
le vengo incontro su questo punto: non “imposto” ma scelto.
E scelto secondo lei perchè? E perchè secondo lei ,elezioni anticipate a febbraio ? Lo sa che entrambi fanno parte del gruppo più influente di cui il giudice Imposimato , titolare di un’inchiesta sulla strategia della tensione che va dagli anni di piombo ad oggi, ha rilasciato nel corso di una intervista la seguente dichiarazione?
“ Il Gruppo Bilderberg fa queste cose qua. Cioè governa il mondo e le democrazie in modo invisibile, in modo da condizionare lo sviluppo democratico di queste democrazie”.
Che entrambi, Monti e Napolitano appartengano a questa associazione internazionale composta da personaggi illustri e influenti non è un segreto ,si sa chi ne fa parte e dove si riuniscano periodicamente.
Ciò che è secretato è quanto lì viene discusso, perchè avviene a porte chiuse.
Per concludere, ormai io e lei ci siamo detti tanto sentiamo che ne pensano anche altri, la voglio riportare a quale sia la vera essenza delle democrazie moderne ricordandole Max Weber in Parlamento e governo, 1918, dove l’attacco principale è verso il cancelliere Bismarck “reo di aver trasformato il parlamento in un luogo esclusivamente burocratico. Il parlamento deve essere, invece, un luogo fondamentale della democrazia”.
Visto che l’Amministrazione comunale di Civitanova vuole cambiare la topomastica togliendo Via Almirante la si potrebbe sostituire DEGAMENTE con Via Giorgio Perlasca
Inevitabili alcune considerazioni in ordine all’articolo del Sig. Liuti:
1- se era sbagliato intitolare la Via ad Almirante nel 2003 ed è sbagliato oggi cancellare quella decisione, quale sarebbe il senso dell’articolo? Non doveva essere messa o non deve essere tolta? Suvvia, Ponzio Pilato visse 2.000 anni orsono!
2 – Le dittature sono tutte parimenti deprecabili “ca va sans dire”, ma per quale motivo Lei è sempre estremamente solerte nell’analizzare la storia e le connesse, inevitabili ed innegabili responsabilità storiche della destra e lo sembra assai meno quando si tratta di analizzare le colpe e le gravissime responsabilità del comunismo nel mondo (Cina, Laos, Cambogia, Russia ed est-Europa, Sud-America, ecc.)? Eppure l’ottimo e coraggioso lavoro di Pansa è ancora lì a brillare! Così come sono ancora lì indisturbate nelle nostre città decine di vie intitolate a personaggi assai dubbi e discutibili senza che nessuno si scomodi a sprecare fiumi di inchiostro e torrenti di stupidaggini.
3 – Da una persona della sua preparazione ed esperienza ci si aspetterebbero analisi pacate e non così pervase da discutibili revanscismi (ispirati magari dalle vicine elezioni?). Suvvia, non getti al vento il prestigio e la stima costruiti in tanti anni di sacrifici e di buon giornalismo, azzardi analisi più serene e meno politicizzate, soprattutto su temi così sensibili. Questo ci si aspetta da persone del suo calibro!
Mai intitolare vie a personaggi politici senza il consenso della maggioranza (almeno qualificata come si suol dire) dei cittadini. Cioè senza il consenso della stragrande maggioranza dei cittadini. E lo stesso dicasi nel caso in cui si voglia modificare il nome di una via.
La maggior parte degli interventi dimostrano che siamo un popolo di fanatici e intolleranti. A che vale quindi cercare di spiegare, documentare, ragionare?
P.S. Sono veramente dispiaciuto per il tono e in alcuni casi i contenuti degli interventi di Tamara Moroni, che sembrano dettati più da pregiudizi e vecchi rancori, più che dalla volontà di esprimere un’opinione intellettualmente sincera e corretta.
Mi domando cosa abbia detto Liuti di non condivisibile? Troppo buon senso in periodo di campagna elletorale può nuocere a qualcuno?