Via Almirante gettata nel cestino

CIVITANOVA - Il gesto provocatorio dell'assessore Peroni segue l'annuncio del sindaco Corvatta di cancellare la via. Il segretario de La Destra Anna Rombini: "Decisione inaccettabile, telefonerò a Donna Assunta"

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L’assessore Francesco Peroni getta via Almirante nel cestino

 

di Laura Boccanera

“Paragonare Gramsci ad un criminale di guerra come Almirante è offensivo per Civitanova”. L’assessore Francesco Peroni della Federazione della sinistra risponde così all’ex presidente del Consiglio comunale Pierpaolo Borroni e alle polemiche su via Almirante. Lo fa non solo a parole e getta la targa della via nel cestino. Il siparietto è andato in scena questa mattina quando Peroni incontra la stampa per replicare all’opposizione in merito alla decisione di eliminare dalla toponomastica cittadina il nome del fondatore del Movimento sociale (leggi l’articolo). “Come partito avevamo messo nel nostro programma elettorale la proposta di eliminare via Almirante, il sindaco è d’accordo e la stiamo portando avanti, faremo di tutto per toglierla”. Poi qualcuno ricorda a Peroni che proprio in quell’ufficio che fu di Borroni esiste una copia dell’insegna della via e accantonata sopra ad un armadio riemerge via Almirante. Peroni la prende e la getta nel cestino.

 

Un gesto fatto in maniera scanzonatoria, ma che farà discutere, anche alla luce della presa di posizione di Anna Rombini, segretario provinciale de La Destra che ha minacciato di dare rilevanza nazionale al caso telefonando direttamente alla vedova Almirante. “Informerò molto presto di questa decisione la moglie di Giorgio Almirante, donna Assunta. E’ inaccettabile  cancellare chi ha lasciato un segno indelebile nella storia nazionale dell’Italia. Almirante merita di essere ricordato per una ragione che gli riconoscevano tutti, avversari compresi: è stato il miglior oratore politico della Repubblica italiana, è stato il simbolo delle speranze di rinascita di una buona parte di italiani”.

Donna Assunta Almirante durante una recente visita a Macerata

Donna Assunta Almirante durante una recente visita a Macerata

 

Sull’argomento interviene anche il capogruppo Pd Mirella Franco: “comprendo il rammarico del consigliere Borroni nel vedere cancellare dalla toponomastica civitanovese il nome di Giorgio Almirante, – dice la Franco – per lui certamente “un carismatico capo dalla chiarezza intellettuale”, ma è intollerabile per me, come persona e come consigliere del Pd, vedere accostare da Borroni il nome di Giorgio Almirante a quello di Antonio Gramsci, dovendo magari noi ringraziare lui e l’amministrazione di centrodestra per (cito) non aver loro in 15 anni “toccato e neppure pensato di cancellare piazza Gramsci. Antonio Gramsci non è solo un grande uomo politico che avrebbe certamente dimostrato con i fatti la concretezza della sua levatura umana, morale ed intellettuale se solo uomini come Giorgio Almirante non lo avessero rinchiuso in carcere; Antonio Gramsci è sì certamente un grande uomo politico ma anche un letterato ed un filosofo, uno dei più importanti pensatori marxisti del novecento e soprattutto una vittima del regime fascista. Lasciamo perdere la questione della toponomastica e della pacificazione toponomastica ipotizzata da Borroni, che sinceramente mi appassiona poco; ma non usi la toponomastica come scusa per mettere concettualmente sullo stesso piano Antonio Gramsci e Giorgio Almirante, l’una è la vittima, l’altra il carnefice”.

Anna Rombini, coordinatrice provinciale de La Destra

Anna Rombini, coordinatrice provinciale de La Destra

Mirella Franco, capogruppo del Pd

Mirella Franco, capogruppo del Pd



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