Via Almirante: salta l’incontro con Marcello Veneziani
Civitanova
di Laura Boccanera
Donna Assunta invita il sindaco ad un confronto pubblico ma Corvatta rifiuta: “non sottraggo tempo alla città per parlare della toponomastica, la questione Via Almirante non è fra le nostre priorità, se Donna Assunta viene sarò lieto di offrirle il thè, ma non vedo il motivo di un dibattito”. Tutto comincia ieri quando lo staff della vedova Almirante telefona al primo cittadino per chiedere un incontro confronto in occasione della presenza a Civitanova di Donna Assunta annunciata per sabato alle 16 al Cosmopolitan salvo ulteriori peggioramenti del maltempo. Il sindaco sorpreso dall’invito risponde che deve pensarci e alla fine rifiuta: “non mi interessa un confronto perchè togliere via Almirante è una volontà della maggioranza ma al momento è ufficiosa, non è ancora passata in Commissione toponomastica. Oltretutto non avrebbe senso avviare una discussione su una questione che non è tra le priorità di questa amministrazione, così come non è giusto sottrarre tempo alla città per questo, non mi interessa la politica spettacolo. In passato abbiamo fatto errori di immagine come la provocazione dell’assessore Peroni, ma questa storia può finire qui. Se poi Donna Assunta verrà a Civitanova avrò il piacere di offrirle un thè e di avere delle risposte come un qualunque privato cittadino, ma un confronto non è necessario”.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 18.15 – Non si fa attendere la replica al veleno di Donna Assunta: “Gli abitanti di Civitanova Marche riflettano bene su che razza di personaggi hanno eletto a governo della cittadina”. Così esordisce la vedova nell’apprendere il rifiuto del sindaco al suo invito e dà a Corvatta del “vigliacco che fa la voce grossa solo quando parla con i giornalisti ma poi ha paura di affrontare un’anziana signora in un dibattito per giunta pubblico. E per di più affrontando la situazione nel più totale marasma. Il mio staff, infatti, lo invita ieri sera, lui tentenna, rimanda ad oggi, forse deve chiedere il permesso alla mamma, forse a chi nel partito in città conta più di lui. Questa mattina annuncia alla stampa cittadina che avrebbe risposto di no ma chiamato successivamente dal mio staff fa rispondere dal suo portavoce – lo sapeva la cittadinanza di Civitanova di pagare anche lo stipendio di un portavoce a questo sindaco? – di non aver ancora deciso. Poi finalmente la risposta, a mezza bocca. Che non avrebbe partecipato a nessun dibattito pubblico e che comunque nessun dibattito secondo lui avrebbe dovuto svolgersi per una decisione che mai era stata presa a livello ufficiale dall’amministrazione comunale”.
Civitanova
di Laura Boccanera Dopo aver definito “rozzo e incivile” il gesto dell’assessore Francesco Peroni, Marcello Veneziani, firma de Il Giornale, arriva a Civitanova giovedì prossimo. E non è che il primo degli arrivi “illustri”, tanto che la sua presenza, sebbene finalizzata ad un convegno sul tema “La memoria dei padri” e alla promozione del […]
CANCELLAZIONE VIA ALMIRANTE – Incontro rinviato a sabato 26 gennaio. Fausto Troiani (La Destra): “Grazie a questa Amministrazione comunista si sono riaccese le tensioni della contrapposizione e dello scontro politico che in questa città non esistevano più da trent’anni”
CIVITANOVA – Continua la polemica per la cancellazione di via Almirante e il caso finisce anche su “La Zanzara” di Radio 24. Spunta un manifesto sulla vetrina del negozio dell’assessore Peroni. Il presidente del Consiglio comunale rende noto che l’Amministrazione non parteciperà all’incontro con la vedova del fondatore del Msi: “Siamo in Comune per il compleanno del sindaco, se vuole la aspettiamo per il thé”
Continua la bagarre su via Almirante. La vedova del fondatore del MSI arriverà con la figlia Giuliana de’ Medici. Intanto Luisella Cellini chiede un compromesso: “No alla cancellazione, sì allo spostamento”
CIVITANOVA – Il sindaco stigmatizza il gesto del suo assessore (“Ha esegerato nei toni”) e conferma la volonta di cancellare via Almirante (“Ricordare un uomo noto per aver firmato l’ordine di un eccidio non è educativo”)
CIVITANOVA – Il consigliere regionale critica la decisione della Giunta Corvatta
Il consigliere comunale interviene sulla decisione dell’Amministrazione di cancellare Via Almirante
Lo annuncia Anna Rombini (La Destra) dopo aver telefonato alla vedova del fondatore del Movimento sociale per raccontare il gesto provocatorio dell’assessore Peroni che ha gettato la targa nel cestino. Intanto Costamagna conferma: “In maggioranza siamo tutti d’accordo, cancelleremo la via”
CIVITANOVA – Il gesto provocatorio dell’assessore Peroni segue l’annuncio del sindaco Corvatta di cancellare la via. Il segretario de La Destra Anna Rombini: “Decisione inaccettabile, telefonerò a Donna Assunta”
La toponomastica infiamma il dibattito a Civitanova. Anche via Italo Balbo dovrebbe essere sostituita. Si pensa a via Montalcini e via Montessor
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E basta co sta storia, c’emo le OOOOO piene……
Codardo!!!!
sento puzza di merda caro Corvatta!!
Per confrontarsi adesso non ha tempo? Poteva risparmiarlo prima il suo tempo prezioso. Va capito! Poveraccio….schiavo della demagogia…
Se Assunta vuole già che é in giro può venire a visitare la mostra documentale sui campi di concentramento nazifascisti in provincia di Macerata. Palazzo Comunale di Cingoli. Visto che si avvicina il giorno della Memoria…
O preferisce ricordare il maritino come il perfetto maritino…?
Erasmo Olivieri fai pena!
Magari potremmo intitolare una via a monte dei parchi di Siena ed ai tuoi amici del pd… Ops scusa tu non hai e bandiere ne padroni…
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 18.15 – Non si fa attendere la replica al veleno di Donna Assunta: “Gli abitanti di Civitanova Marche riflettano bene su che razza di personaggi hanno eletto a governo della cittadina”. Così esordisce la vedova nell’apprendere il rifiuto del sindaco al suo invito e dà a Corvatta del “vigliacco che fa la voce grossa solo quando parla con i giornalisti ma poi ha paura di affrontare un’anziana signora in un dibattito per giunta pubblico. E per di più affrontando la situazione nel più totale marasma. Il mio staff, infatti, lo invita ieri sera, lui tentenna, rimanda ad oggi, forse deve chiedere il permesso alla mamma, forse a chi nel partito in città conta più di lui. Questa mattina annuncia alla stampa cittadina che avrebbe risposto di no ma chiamato successivamente dal mio staff fa rispondere dal suo portavoce – lo sapeva la cittadinanza di Civitanova di pagare anche lo stipendio di un portavoce a questo sindaco? – di non aver ancora deciso. Poi finalmente la risposta, a mezza bocca. Che non avrebbe partecipato a nessun dibattito pubblico e che comunque nessun dibattito secondo lui avrebbe dovuto svolgersi per una decisione che mai era stata presa a livello ufficiale dall’amministrazione comunale”.
brava donna assunta,corvatta e’ uno senza p….
è una grande donna
aspettiamo ansiosi un giorno della memoria anche per i milioni di vittime dei gulag,caro Olivieri.se andiamo avanti a demagogia,non si risolve un bel niente.e lei non sta dando certo una mano.i rossi tutti buoni ed i neri tutti cattivi,vero?
poveri noi…..
Scusate la domanda ma:
La sig.ra Raffaella Stramandinoli, detta Donna Assunta, sarebbe venuta a Civitanova per un pubblico dibattito su cosa???
signora, che cosa ci si può aspettare da uno che ospita i rom?
Detto da te che faccio…lo prendo come un complimento?
Si parla di un razzista che ha scritto le leggi razziali e ha fatto internare ebrei mandati poi ad Auschwitz (partiti dal campo di concentramento di Sforzacosta…ops…non sapevate che esisteva…) e che fai..tiri fuori il Monte dei Paschi..?
ospita i rom perchè hanno accupatp la sua casa abusivamente…
Brava!!!!
Claudia Canestrari leggere le sue parole mentre ci accingiamo a ricordare le vittime dell’ olocausto nazista ( compresi tanti zingari) , mi da la misura dello squallore che può raggingere una persona.
Si vergoni!
Ancora una conferma della maleducazione e prepotenza di questo sindaco e di questa giunta. Certo che nn ha tempo deve risolvere il problema dei cittadini di serie a di Civitanova, i rom cioe ” li zingheri ”. Nn ha rispetto x le donne questo sindaco……….e questa ne e’ testimonianza. Punto e basta. Se nn e’ nella loro priorita’ la toponomastica, allora xche vogliono levare di prepotenza il nome di Giorgio Almirante a questa via? si contraddicono da soli xche sono alla frutta, anzi al caffe’. Nn conoscono la parola rispetto e democrazia………..mi vergogno di essere rappresentato da questa amministrazione. Bigliacchi………..siete solo questo……….
Io stò con Donna Assunta
PER Roby Sopranzi
Eviti per cortesia di fare di tutta l’erba un fascio. Qui si parla di cosa hanno fatto i fascisti in Italia. Il nostro paese ha avuto questo nefasto regime che ci ha portato ad una disastrosa guerra. Il regime fascista ha emanato le leggi razziali; il regime fascista ha stretto un’alleanza con i NAZISTI. Le bastano queste poche righe, caro Roby per capire che qui si parla di Italia e di cosa non deve più accadere al nostro popolo ? La sinistra ITALIANA ha sempre lottato per i diritti degli operai e degli emarginati della società. Ha sicuramente commesso i suoi errori, certo, ma nessuno può essere paragonato MAI ed in OGNI CASO all’olocausto prodotto dal FASCISMO e dal NAZISMO. Ora, a prescindere dalla futilità dell’occasione fornita dallo sfortunato gesto dell’assessore Peroni, le sembra giusto onorare con l’intestazione di una via chi, con il suo operato ha ATTIVAMENTE contribuito alla causa del REGIME MUSSOLINIANO ?
Comunque sono serio…ed estendo l’invito per la mostra sui campi d’internamento in provincia di macerata a tutti.
La mostra è tuttora esposta al Palazzo Comunale di Cingoli e resterà aperta al pubblico fino a domenica 27 gennaio Giorno della Memoria.
In occasione del Giorno della Memoria (27 gennaio 2013), la sezione A.N.P.I. di Cingoli/Apiro e l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea “Mario Morbiducci” di Macerata organizzano una mostra documentaria sui campi di internamento nella provincia di Macerata.
Sarà possibile visitare la mostra da sabato 19 gennaio fino a domenica 27 gennaio, Giorno della Memoria.
Alcuni cenni per capire di che si sta parlando…
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo e del fascismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
La scelta della data ricorda il 27 gennaio 1945, quando le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono presso la città polacca di Oświęcim (nota con il suo nome tedesco di Auschwitz), scoprendo il suo tristemente famoso campo di concentramento e liberandone i pochi superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista.
Il testo dell’articolo 1 della legge italiana definisce così le finalità del Giorno della Memoria:
« La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi raziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.»
Campi di concentramento in Italia:
I campi di concentramento, in cui detenere i soldati nemici e quelle categorie di persone ritenute lesive per la vita nazionale in periodi soprattutto bellici, non sono un’invenzione della Germania nazista ma sono già presenti durante la Grande guerra e, talvolta, già nelle guerre dell’Ottocento europeo.
Stati come la Germania, l’URSS e anche l’Italia nel corso del secondo conflitto mondiale spesso utilizzarono località e strutture già esistenti sia sul proprio suolo che nei territori occupati.
Solitamente i campi venivano situati in edifici abbandonati – dunque per lo più in pessime condizioni -, lontani dai centri abitati e dalle vie di comunicazione, esigenze che spesso coincidevano con località dal clima rigido e/o insalubre, a cui vanno sommate le condizioni di prigionia: malnutrizione, ritmi lavorativi disumani, sovraffollamento, totale mancanza di igiene, continue vessazioni fisiche e psicologiche verso i detenuti.
La storia concentrazionaria fascista può essere sostanzialmente suddivisa in due periodi, quello del conflitto mondiale (1940-1943) e quello successivo all’Armistizio e all’occupazione nazifascista del nord della penisola (1943-1945).
Il 4 settembre 1940 Mussolini firmò un decreto legge grazie al quale vennero istituiti i primi campi di prigionia per gli antifascisti (molti tuttavia già al confino o in esilio), per i cittadini di ‘razza ebraica’, per gli stranieri presenti sul suolo italiano provenienti da paesi nemici o catturati nelle campagne militari – come gli sloveni e i croati dopo l’occupazione italiana della Jugoslavia nel ‘41- e minoranze quali gli ‘zingari’ e gli omosessuali.
Le prefetture iniziarono tuttavia già nel 1929 a compilare schedari con i nominativi dei sospetti da arrestare “in caso di guerra”, al cui fermo si diede corso negli anni successivi, elenchi che nel 1938 si arricchirono grazie al “Censimento degli ebrei stranieri”.
Non si hanno ancora cifre definitive in merito al numero effettivo dei campi di concentramento italiani nel periodo 1940/1945 – a cui vanno sommati i luoghi di confino quali ad esempio Ventotene -. Evidente è comunque la presenza capillare sul territorio. In ogni regione italiana infatti vi era almeno un campo.
Nell’Italia meridionale i campi di concentramento vennero chiusi in parallelo con l’avanzata delle truppe alleate nel corso del 1943 e 1944, talvolta però le strutture vennero riutilizzate per la detenzione dei prigionieri fatti dall’esercito liberatore.
Al centro-nord invece la costituzione della Repubblica Sociale Italiana e la conseguente occupazione tedesca favorirono il sistema concentrazionario e la successiva deportazione dei detenuti nei campi di sterminio nazisti.
I cosiddetti campi di smistamento in Italia, anticamera dei lager europei, erano quattro: Borgo San Dalmazzo (Cuneo), Fossoli (Modena), Grosseto e Bolzano-Gries.
Dopo l’occupazione nazista della Venezia Giulia nel 1943, che divenne territorio del Reich, venne creato a Trieste l’unico campo di sterminio italiano, nella Risiera di San Sabba.
Alcuni dei campi di concentramento presenti sul territorio della provincia di Macerata:
– Pollenza
– Treia
– Petriolo
– Urbisaglia
– Sforzacosta
«Le vie intitolate a Palmiro Togliatti? Dovrebbero essere dedicate a ben altri personaggi… Non le merita! Fu un connivente di Stalin, che fu un criminale. Perciò le vie Togliatti spariscano!». A dire questo non è qualche vecchio democristiano, ma l’ex sindaco Pci di Pistoia.
Carissimo Erasmo Olivieri, si avvicina la giornata della memoria, ha ragione, spero che con tanta enfasi pubblicizzi gli eventi legati al 10 febbraio che le ricordo è una solennità civile nazionale istituita con la legge n. 92 del 30 marzo 2004.
http://www.ilmattino.it/napoli/cronaca/napoli_arresti_estrema_destra/notizie/246546.shtml
Ma non sarebbe ora di smetterla? L’assassore va messo a carico di chi lo ha nominato, ma dare tutto questo spazio e visibilità nonchè importanza ai gesti avventati di un povero cretino quando le amministrazioni locali e nazionali hanno ben altri problemi mi sembra ancora più stupido. Spero di non vedere commentare ancora queste stupidaggini.
Qualcuno lancia il sasso e nasconde la mano…
Vede Sindaco Corvatta, Lei dice cose giuste quando sostiene che la città ha bisogno di cose importanti. Peccato che ancora non si vede nulla per risolverle…il disgustoso e polemico discorso sulla via Almirante l’avete tirato fuori voi aministratori e a noi cittadini, dotati di normale intalligenza, non ce ne frega niente. Peccato che lei non si renda ancora conto su quale giostra è salito ! Eppure basta andare semplicemente in giro per la città ed accorgersi dei tanti problemi che ci sono. Le dico una cosa piccola piccola e di facile soluzione…si è mai accorto delle buche divenute come crateri che ci sono per le nostre strade ? Questa mattina alle ore 7.30 sotto il ponte della Castellara, a due passi da suo studio e quattro passi dall’abitazione del suo prezioso portavoce due enormi buche non consentivano il transito del ponte a meno che uno non fosse stato dotato di cingoli. E tappate ste buche ! Almeno quelle. Vorrei inoltre ricordare a tutti coloro che polemicamente lo scorso anno hanno fatto notare che dopo la mezza alluvione e le nevicate erano state asfaltate le strade per pura campagna elettorale, che per fortuna quelle opere sono state fatte altrimenti costoro ci avrebbero costretto a dotarci di trattori..
Scusate cari “rossi” che ricordate che solo il Fascismo ha fatto danni agli Italiani, la parola FOIBE, vi dice qualcosa??????
1) Le foibe furono una risposta della resistenza titina, alle stragi di jugoslavi compiute dai fascisti italiani e da quelli croati (ustascia).
2) Il cartello Via Almirante impacchettatelo e speditelo, non con ricevuta di ritorno per carità, a Donna Assunta, che lo appenderà (nella giusta posizione, con o senza palo di supporto ma non a testa in giù, mi raccomando) dove crederà più opportuno. Ma sa’ donna non c’ha gnente da fa’ nella vita? a giocare a Burraco no?.
1) Le foibe furono una risposta della resistenza titina, alle stragi di jugoslavi compiute dai fascisti italiani e da quelli croati (ustascia).
2) Il cartello Via Almirante impacchettatelo e speditelo, non con ricevuta di ritorno per carità, a Donna Assunta, che lo appenderà (nella giusta posizione, con o senza palo di supporto ma non a testa in giù, mi raccomando) dove crederà più opportuno. Ma sa’ donna non c’ha gnente da fa’ nella vita? a giocare a Burraco no?
Io la via la intitolerei a Rolando Rivi, sempre che sappiate chi e’ !!, ucciso e torturato a 14 anni da bestie con il cuore inzuppato nell’odio. Tolleranza uguaglianza e liberta’ infarcite da un po’ d’amore sono l’unico e vero motore per l’umanita’
VIA ALMIRANTE… MA VIA ANCHE CORVATTA DA CIVITANOVA!!!!!!!!!!!!!!!!
Grandissima Donna, ha fatto scappare il sindaco con la coda tra le zampe, per lui c’è solo una parola, VERGOGNA!
certo che rispondere che le foibe furono una risposta della resistenza titina, quasi come a giustificare il fatto, è a dir poco raccapricciante. Come se ci fossero i morti di serie A e quelli di serie B, penso che quelle povere vittime non finiranno mai di rivoltarsi nelle tombe (quelli che sono riusciti a identificare)!!, poi mi devono spiegare per quale motivo sui libri di storia ancora non si parla di questo massacro, o fanno un minimo cenno insignificante!