Da Erminio Marinelli, consigliere regionale del “Gruppo per le Marche”, riceviamo:
Gentile direttore,
senza voler toccare la vicenda Almirante che mi sembra ormai superata, ho letto l’articolo del vostro Giancarlo Liuti, persona stimata, ed ho notato numerose imprecisioni sul mio conto (leggi l’articolo).
Considerando di certo l’involontarietà dell’autore vi prego tuttavia di dare spazio alle mie precisazioni.
Non provengo dal mondo missino, di cui non ho fatto parte, ma da quello cattolico. Ho studiato dai Salesiani e sono figlio di un operaio dell’alto maceratese sostenitore della dc, dove il partito cattolico aveva un grande seguito. Non sono stato nemmeno in Alleanza Nazionale, non avendo io avuto alcuna tessera di partito fino al 2010, quando essendo stato candidato alla Presidenza della Regione, mi sono iscritto al PDL.
Nel ’95, infatti, il mio nome per la corsa a Sindaco non era stato fatto dai partiti ma dalla società civile e sempre con liste civiche mi sono presentato alle elezioni successive.
Da sindaco, ho rappresentato tutte le sensibilità della mia città e ho stretto anche un gemellaggio con Skavina, città vicina ad Auschwitz dove nel ’42 furono radunati in un solo giorno e poi uccisi 500 ebrei.
Non sono, infine, nostalgico di nulla, tantomeno di un mondo politico a cui non ho partecipato. Anzi la mia famiglia ha pagato un contributo notevole all’Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, essendo stato mio padre prigioniero per quattro anni in un campo di concentramento in Germania”.
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La risposta di Giancarlo Liuti
Prendo atto delle civili precisazioni del dottor Marinelli sulla circostanza di non essere mai stato iscritto né al Movimento Sociale né ad Alleanza Nazionale e mi scuso per questi errori formali in cui sono incorso a causa della sostanziale collocazione ideale e politica che per anni e anni gli è stata attribuita – senza che lui se ne adombrasse – dall’opinione pubblica civitanovese, provinciale e regionale. Errori formali, ripeto. Perché, ben più della militanza ufficiale in un partito, conta ciò che di un personaggio politico emerge dalle sue prese di posizione e dai fatti, tra i quali, non unico e non ultimo, l’intitolazione – lui sindaco, nel 2003 – di una via a Giorgio Almirante, precisa ed eloquente scelta di campo in cui faccio fatica (ma questo, forse, è un mio limite culturale) a cogliere echi di scuole salesiane e del mondo cattolico in generale.
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Speriamo diventi nostalgico di Silvio…
Proprio come Berlusconi: contraddice se stesso: DC, Salesiani……..ma che razza di elementi sforna il mondo cattolico. Che qualcuno ci salvi!