di Laura Boccanera
Incontro con Marcello Veneziani ieri sera al Miramare di Civitanova per presentare la lista Fratelli d’Italia. Il giornalista e scrittore ha tenuto a battesimo il partito candidato alle prossime elezioni e parlato anche del caso “Via Almirante” oggetto di un suo libello sulle pagine de Il Giornale. Presenti anche Carlo Ciccioli, Francesco Acquaroli e Pierpaolo Borroni che hanno aperto il dibattito sul tema “La memoria dei padri”. “Civitanova è fra le città più vivaci delle Marche – ha detto Ciccioli – e sono convinto che qui si possa selezionare una classe dirigente di gente che ha voglia di fare per andare avanti”. A presentare Veneziani è stato Francesco Acquaroli: “Ha fatto riappassionare tanti di noi alla destra – e poi riferendosi al caso di via Almirante ha detto – è sconcertante vedere nel 2013 da parte di un amministratore una mancanza di rispetto tale nei confronti della memoria di una persona. Avrei detto lo stesso anche a parti politiche invertite e se fosse stato un amministratore del mio comune lo avrei sfiduciato. A tutti i livelli serve il rispetto della memoria specie in un momento come questo in cui occorre ritrovare pacificazione politica”.
Filosofico e pacato l’intervento di Veneziani che ha ricordato anche come fosse già stato ospite di Civitanova per Popsophia: “una bellissima manifestazione ben organizzata, ricordo che durante una conversazione con Ercoli fui io a suggerire al direttore artistico il nome di Popsophia e ad incoraggiarlo a portare avanti il progetto”. Veneziani passa poi a raccontare le motivazione del suo editoriale contro Peroni e la provocazione di gettare la targa di via Almirante nel cestino: “avrei voluto occuparmi di Civitanova per notizie o esempi più edificanti, ma ad Ancona venni a sapere del gesto del vostro assessore e ho sentito il dovere oltre che il disgusto di parlare di un atto irrispettoso della democrazia. Sono sempre stato scettico nei confronti dell’idea di affidare la memoria storica alla toponomastica , è una lotta stupida, la storia va affrontata in un altro modo, con l’approfondimento, il confronto, il dibattito, altrimenti poi si cade in gesti come quello, un caso di nettezza urbana applicata alla storia”. Veneziani passa poi alla sua lectio, ricordando la figura di Almirante nel contesto storico e relazionando sulla necessità di tornare ad avere dei “padri”. “Siamo in un’epoca di nani e i giganti sembrano ancora più giganti. Ma non è con il parricidio che potremo costruire il futuro, anzi. Il 900 è stato un secolo parricida, sfociato nel 68. Ma chi uccide i padri non ha rispetto per i figli, abbiamo creato una società che ha rotto il proprio rapporto con la storia”.
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MMMMmmmmmmmm….
Pop, Rock, Soul, Blues…
Di certi suggerimenti e certi incoraggiamenti se ne potrebbe fare tranquillamente a meno….
Pensi Cerasi, che nella giunta Costamagna abbiamo un amministratore che per diventare famoso si è “interfacciato” con un cestino della monnezza e un altro che vuole denunciare Ercoli per il marchio Popsophia. Non abbiamo certo bisogno di suggerimenti, ma di un preparato team di psicologi. Il problema però è lo sputtanamento della città.
Ha ragione Veneziani.
P.S: Peroni dovevi differenziare, la prossima volta stai più attento…va bene?
Esempio: la carta la metti insieme alla carta, i metalli insieme ai metalli, sachetto azzurro (almeno dalle mie parti).
…veneziani?…..meglio maceratesi, conoscono di piu’ le cose di casa nostra.
Sappiamo sbagliare da soli, non abbiamo bisogno che altri ce lo insegnino.
La Destra? A “destra” di che? Poiché è Berlusconi che guida l’automezzo, – e la guida è a destra – questi qui sono fuori del finestrino, come specchietto retrovisore per le “allodole”.
Questi qui sono nostalgici di una cosa finita con Almirante. L’ha affossata Fini, e tutti questi ex-camerati si sono adeguati.
Vedendo che si va nel baratro, cercano di riposizionarsi come fece Mussolini con la Repubblica Sociale Italiana, dopo che per venti anni aveva buttato nel cestino gli ideali della Rivoluzione Fascista per un connubio col grande Capitale. Passata la festa, lu santu sarà gabbatu di nuovo, riammucchiandosi con Berlusconi.
Giusto che sia così: Berlusconi è un personaggio, ed oggi il Popolo vuole “personaggi” di riferimento, non partiti fritti e rifritti.
@ giorgio rapanelli
il mio non è un commento a tutto il suo commmento, ma soltanto al discorso che Fini avrebbe affossato la destra. Mi dipiace contraddirla, anche se non sono di Fli, che poi nelle ultime votazioni a Civitanova ha appoggiato il candidato della sinistra, iscritto al PdCi (e dico tutto). Innanzitutto finiamola di dire sempre che la sx è quella che difende il proletariato, la destra quella che va a favore del capitalismo. Tutte ca…te. Se vogliamo parlare della destra, dobbiamo andare ai tempi di Spaventa, dopo l’unità d’Italia; se vogliamo parlare di sinistra magari più ai nostri tempi, ma fermiamoci a Berlinguer, non certo più avanti (a proposito, invece di togliere via Almirante, perchè vicino non ci mettete via Berlinguer? due personaggi meritevoli, che si controlleranno a vicenda). Ma quando qualcuno fa qualcosa per la gente, stia sicuro che non si guarda al ceto sociale, ma si cerca di favorire tutti.
La destra non è Almirante, non è l’MSI, non è Berlusconi. Bisogna leggere i libri, la storia, per parlare di ideologie, non certo basarsi su chi si professa da una parte o da un’altra (e gli ultimi sviluppi della politica lo testimoniano). A prescindere da quello che è successo prima della guerra ( e di schifosità ce ne sono state da entrambe le parti) ripeto il mio commento fatto in precedenza su un altro articolo : Almirante ha avuto il pregio (chiamiamolo così) che è rimasto sempre un puro in politica, non abbasasndosi a compromessi ed inciuci come fatti da altri. Togliatti ha avuto una via, Stalin una piazza, c’è chi vuol intitolare una via a Craxi; pensate che questi personaggi siano migliori? Hanno fatto del bene, ma anche del male. Ma dove sta la differenza con Almirante? La storia va ricordata per quel che è stata, non per quel che si vuol far credere. Si dice che ha avuto il grande peccato di firmare le leggi razziali? In piccolo, perchè Monti, PdL, PD, non hanno fatto la stessa cosa, votando l’IMU e poi adesso in campagna elettorale nessuno la vuole più?
Vorrei intervenire nella vicenda e nelle polemiche che sono seguite all’intestazione di una via di Civitanova Marche al personaggio politico Giorgio Almirante. Non esiste ancora dopo 68 anni una opinione condivisa sugli eventi storici che lo videro protagonista nella prima parte della sua vita (appunto fino al 1945). Mentre per la seconda parte della sua vita, quella politico parlamentare nella Repubblica Italiana nessuno contesterebbe le sue qualità di parlamentare, sempre eletto in tutte le tornate elettorali, sino alla morte, il diritto di essere considerato il migliore oratore parlamentare della Repubblica. Per la prima parte della sua vita gli viene contestata la sua firma, come giornalista, all’età di 24 anni, cioè nel luglio 1938 apposta sotto il Manifesto degli scienziati razzisti divulgato dalla stampa nazionale in tutto il territorio metropolitano, e colonie. Da vecchio studioso e molto appassionato di storia Patria sopratutto del periodo prima metà del ‘900 penso sia interessante per il pubblico dei nostri lettori riferire quanto da me letto su un vecchio testo/rassegna della stampa italiana dell’epoca i nomi di altri personaggi più o meno noti che insieme ad Almirante, sotto lo stesso manifesto, apposero la loro firma. In ordine alfabetico: Almirante, Amicucci, Badoglio, Giorgio Bocca (sino al 1942 segretario del GUF di Cuneo), Gino Boccasile, Julius Evola, AMINTORE FANFANI, AGOSTINO PADRE GEMELLI, Giovanni Gentile, GIOVANNINO GUARESCHI, Mario Missiroli, Walter Molino, Giovanni Papini, Ardengo Soffici.
Quanto sopra per non giustificare nessuno, ma per inserire nel giusto contesto una firma che allora evidentemente non era considerata blasfema.
Ma che problema c’è: quando i “camerati” rivinceranno le elezioni non avranno altro da fare che dedicare una Via o una Piazza ad Almirante.
Ora, per qualche tempo se ne può tranquillamente fare a meno.
@ G. Moretti
Il problema non è tanto che Bocca fino al 1942 era fascista, così come tanti altri in Italia (Ingrao mi sembra addirittura vinse i Lidi)…
E che poi Bocca NON è rimasto fascista (fino alla fine della guerra ne) per tutta la vita, così come invece è stato Almirante.