di Laura Boccanera
“Se Donna Assunta verrà a Civitanova la riceverò, è ben accetta come qualsiasi cittadino”. Il sindaco Tommaso Corvatta commenta la provocazione del suo assessore Francesco Peroni (leggi l’articolo) dicendo la sua su Via Almirante. E se nel merito la proposta di cancellare dalla toponomastica cittadina la via dedicata al politico dell’Msi non si tocca, per quanto riguarda l’aspetto formale del gesto il primo cittadino tende a ridimensionare l’azione pur biasimandola: “pecchiamo di inesperienza, lo ammetto – ha riferito – e come me anche la giunta, sono convinto che Peroni si sia lasciato prendere dall’entusiasmo ed abbia esagerato nei toni, tuttavia ritengo che eliminare via Almirante, specie per quella strada in cui sono presenti due istituti scolastici sia necessario, sicuramente non una priorità per Civitanova, ma rimane comunque per noi un problema. Ricordare un uomo noto per aver firmato l’ordine di un eccidio non è educativo, parimenti lo avrei pensato di un comunista che avesse messo a morte uomini in Russia. Quindi il problema va posto, sulle tempistiche e modalità vedremo”.
Pensa invece a Maria Montessori o Rita Levi Montalcini come possibili sostituzioni di Almirante l’assessore alla scuola Piergiorgio Balboni: “credo che l’intitolazione di una via dovrebbe unire ed essere motivo di vanto per tutta la comunità – ha detto – ecco percè eviterei personaggi politici per far posto invece a figure che hanno arricchito la cultura e la scienza, personaggi verso i quali possa esserci una convergenza di approvazione, specie per una strada sulla quale di affacciano due scuole”.
Ma la giornata politica è stata segnata anche dalla condanna ferma dell’atto vandalico avvenuto nella notte fra sabato e domenica ai danni della sede de La Destra in Corso Vittorio Emanuele (leggi l’articolo): dopo Silenzi, Costamagna e la Franco interviene anche il sindaco Corvatta: “la violenza, da qualsiasi schieramento politico provenga è da condannare, la violenza è violenza sempre e comunque e va ripudiata. Esprimo solidarietà alle vittime di questo atto vandalico inaccettabile, non va stimolato un clima di contrapposizione in città”.
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Inesperienza????l’inesperenza l’ha puo’ avere con i suoi clienti in negozio o nei confronti dei 40 sfogati che lo hanno votato…..nei confronti della città e dei suoi cittadini certe cose nom possono succedere perce e’ vera propria e semplice MALEDUCAZIONE!!!!!! A casaaaaaaaaa!!!!
Invece di tavoli tecnici e integrazioni rom,fate tavoli tecnici e corsi di educazione per consiglieri e amministratori di questa giunta,almeno fate più bella figura….
E’ indubbio che il gesto di Peroni sia da biasimare, sopratutto per la platealità esibita con la foto. Resta il problema posto dal sindaco. A ben vedere, tutto nasce dalla provocazione chiara ed evidente della precedente giunta che, forte della sua maggioranza ha imposto questa scelta che ha comunque diviso la cittadinanza. Ora chi non era d’accordo prima cerca di far valere il suo punto di vista, a prescindere dal buon gusto con cui esprime tale opinione. La toponomastica della città è l’ultimo dei problemi da affrontare: ha sbagliato chi ha imposto quel nome, ha sbagliato, nei modi, chi ha creduto di porre rimedio a quell’errore. Resta sempre il solito problema di chi, a prescindere dal problema, approfitta del clamore non per dibattere sullo specifico ma soltanto per gettar fango sull’operato della giunta. Chiedo scusa ma cosa centrano i Rom con il nome di una via e perchè insultare cittadini che, legittimamente, hanno espresso, al pari del commentatore, la loro preferenza politica in libere e legittime elezioni?
PENSATE GENTE, PENSATE……
poru cestinu…
Ha ragione ! Qualsiasi esperto si sarebbe subito accorto che il cestino era troppo piccolo per contenere un immondizia così grande
Mi sembra che Corvatta agisca da ” podesta”
Se voleva della pubblicità negativa l’assessore Peroni ha colpito nel segno.Eccezionale la scelta del cestino che dovrebbe contenere un oggetto molto più grande di lui.Atteggiamento efficiente ed efficace. Un segno indiretto che evidenzia come forse anche per il sig.Peroni l’incarico che gli è stato assegnato è assolutamente al di sopra delle sue possibiltà.Ed è pure l’assessore al Commercio :complimenti,diplomazia e assoluta ottima pubblicità, non c’è che dire.Proprio nello spirito di chi sta nel “commercio”.La scelta pare azzeccatissima.Invece di pettinare le bambole perchè non si guarda intorno e vede quello spettacolo deprimente di negozi chiusi che cominciano a punteggiare il centro cittadino e si occupa di ciò che gli è stato assegnato in maniera seria e costruttiva .Questi toni ed atteggiamenti da epurazione sanno più di fascista che di democratico e sinistrorso.Eppoi è’ veramente un problema prioritario di quesi tempi ,preoccuparsi della toponomastica ,quando ci sono fabbriche che chiudono, giovani alla disperata ricerca di un posto di lavoro ,incertezza …e non vado oltre che mi viene da piangere.Un messaggio ancora più chiaro che indica che da una parte e dall’altra sia a destra che a sinistra non sanno più che fare,che pesci pigliare e sono allo sbando.Ma allora ha proprio ragione Beppe Grillo?? Ragione ,ragione da vendere!!!!!
Meditate gente ,meditate.
Eliana Leoni
Neanche a me piace l’idea che una via sia stata intitolata a un personaggio che ha dato un così cattivo esempio e si sia macchiato di gravi crimini, anche se poi ha nascosto il tutto sotto “il doppiopetto”. Sarebbe auspicabile (ah, se ci fosse una legge in tal senso!) che non si dedicassero elementi di toponomastica a uomini politici, specie se contemporanei, proprio per evitare simili polemiche e speculazioni politiche. Si potrebbe fare un’eccezione per i Presidenti della Repubblica, che “rappresentano l’unità della nazione”.
Ma da qui a pensare di cambiare il nome delle vie, anche se male intitolate, calma! Vi rendete conto che cosa significa questo per i cittadini? Quante pratiche burocratiche, quanti indirizzi da cambiare? La patente, la carta di identità, i documenti delle auto e degli altri beni mobili registrati, ecc. E poi le utenze domestiche: luce, gas, telefono, acqua, tasse comunali. Ed ancora: i rapporti con le banche, le assicurazioni, le carte di credito, tutti gli enti pubblici e privati. E se nella via c’è la sede di qualche impresa: variazioni alla Camera di Commercio, all’Agenzia delle Entrate, all’Inps, all’Inail, ai clienti, ai fornitori, ecc. ecc. Ho dimenticato qualcosa?
Poi magari ritornano al potere “quelli di prima” e per spirito di rivalsa rimodificano la via o un’altra già intitolata ad un politico della parte avversa. E si ricomincia!
Per favore, un po’ di rispetto per i cittadini, per la gente che di problemi ne ha già tanti!
Almirante è stato un personaggio importantissimo nella storia italiana del ‘900, sia nel periodo fascista che nell’Italia Repubblicana.
Fascisti e revisionisti citano spesso alcuni fatti storici volti a mitigare la sua crudeltà e il suo feroce razzismo (la temporanea clandestinità presso un amico di famiglia ebreo precedentemente risparmiato dai rastrellamenti) nonché la sua presunta anima “popolare” (viaggiava in terza classe), il suo volto “umano”, la sua ideologia di destra estrema ma senz’altro “sociale” quasi come quel “sociale” fosse sinonimo di “socialista”.
In realtà, Almirante fu tra i firmatari del Manifesto della Razza nel 1938.
Testo che, secondo la testimonianza di Galeazzo Ciano fu scritto quasi interamente da Mussolini.
Alla faccia di tutti i revisionisti che sostengono la tesi antistorica di un “Duce” assolutamente non razzista, quel testo, unitamente alla ben nota collaborazione di Almirante ad una rivista di chiara matrice antisemita, rappresenta uno dei momenti più bui della storia del nostro Paese.
Dopo l’armistizio, Almirante fu tra i protagonisti della RSI.
Uomo di grandissima cultura, fu Capo di Gabinetto del Minculpop e, in quel ruolo, fu protagonista di diverse vicende, alcune poco chiare, altre chiarissime: tra queste ultime, la sua firma in un manifesto datato aprile ’44 in cui veniva sancita la fucilazione per tutti i partigiani latitanti. Proprio in quel periodo e in quelle zone (Piemonte e Toscana, soprattutto a Grosseto) avvennero autentici atti barbarici commessi nei confronti degli eroi della Resistenza. A Massa Marittima, in provincia di Grosseto, vennero barbaramente trucidati 83 minatori nel giugno del 1944.
Tornando alla triste attualità, l’assessore Peroni è stato protagonista di un gesto di cattivo gusto. Non si getta mai la storia, nemmeno simbolicamente, nel cestino dell’immondizia.
Con la storia si fanno sempre i conti, non la si cancella.
Nella storia si vive e la memoria si mantiene sempre accesa perché, senza di essa, non c’è un futuro.
Ma, mi chiedo, chi ha sbagliato per primo?
Peroni protagonista di un gesto condannabile o la precedente giunta di destra protagonista di una provocazione gravissima?
Sia chiaro: non una provocazione gravissima semplicemente nei confronti della città di Civitanova Marche, ma una provocazione nei confronti dell’intero popolo italiano di cui ogni città rappresenta l’essenza più vera, più reale, più tangibile, più – per così dire – “quotidiana”.
Io, al posto di Corvatta, avrei fatto così: eliminazione di via Almirante come prima delibera di giunta senza grandi discussioni e senza gesti eclatanti e provocatori: una pratica da sbrigare in dieci minuti senza dare l’impressione che l’amministrazione comunale perde tempo con la toponomastica. In altrettanti dieci minuti avrei dedicato quella via ad un esponente della cultura italiana in grado di mettere d’accordo chiunque non per compromesso ma per la sua reale, effettiva statura storica. Poi sotto, al lavoro sulle questioni che riguardano la vita reale dei cittadini civitanovesi senza quella macchia storica che oltraggiava Civitanova e tutto il popolo italiano.
per far fare la pace tra destra e sinistra,io propongo:
Via Ruby Rubacuori
Il goveno approva
Cosi’potremmo invitala al Gatto Blu
Sicuramente l’idea del Sindaco di rinominare la via per scopi educativi è lodevole, ma credo che sia più educativo imparare a convivere anche con il passato e con ciò che lo rappresenta, mettendo da parte rimorsi, vendette e quant’altro. Solo allora la nostra nazione sarà completamente libera e democratica.