Carancini, abbracci e champagne
“Ha vinto la città”

LA FESTA del sindaco con i suoi sostenitori nella sede del Pd subito dopo il risultato del ballottaggio. Commosso abbraccio col padre. L'esultanza della moglie Betty. Poi pensa al domani: "Non voglio fare l'ipocrita buttando la polvere sotto al tappeto. Ora lavoriamo per le amministrative, con questa squadra di mediani possiamo farcela alla grande". Sciapichetti: "Il Pd deve ritrovarsi intorno a Romano". Ricotta: " Ora tutti insieme uniti contro il centro destra"

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I festeggiamenti per la vittoria di Romano Carancini

 

Romano Carancini con la moglie Betty Torresi

Romano Carancini con la moglie Betty Torresi

di Claudio Ricci

(foto di Guido Picchio)

«Sono emozionato e non so se riesco a trovare le parole per commentare questa grande vittoria». Con la voce spezzata dall’emozione il vincitore del ballottaggio Romano Carancini fa il suo primo discorso da candidato sindaco del centrosinistra nella sede del Pd di via Spalato, il seggio che gli ha dato lo scarto decisivo per imporsi sull’avversario Bruno Mandrelli (leggi l’articolo). Una vittoria schiacciante ottenuta con un incremento di 1.250 preferenze rispetto a quelle del primo turno quando i voti per il primo cittadino si fermarono a 1.578.

«Il primo ringraziamento va alle persone che mi sono state vicino a partire dalla mia famiglia – ha continuato il sindaco – fino alla squadra con cui ho lavorato negli ultimi due mesi e prima negli ultimi cinque anni. In seconda battuta il grazie va ai tantissimi maceratesi che sono andati alle urne. Chi vince stasera è la città. Portare al voto più di 5200 persone credo che sia un risultato di rilievo nazionale per il Pd. Nell’ultima settimana abbiamo assistito ad un grande moto spontaneo verso le urne segno di partecipazione e maturità».

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L'abbraccio di Romano Carancini con suo padre Giovanni

L’abbraccio di Romano Carancini con suo padre Giovanni

I festeggiamenti per il riconfermato Carancini sono iniziati da poco, intorno alle 23,40, quando il primo cittadino è arrivato nel seggio di via Spalato dopo che i dati lo davano vincente con uno scarto di almeno 400 preferenze. Carancini arriva nella sede del Pd accolto dagli applausi dei suoi sostenitori. Al seguito la prima dei suoi supporter, la moglie Betty Torresi, che correndo raggiunge il marito al grido di: «E sono due!» (il riferimento è alle vittorie ottenute alle primarie nel 2010 e oggi). Altre esultanze lo salutano mentre scendendo da via Spalato a piedi, stringe la mano di un bambino che passeggia con lui insieme al papà, un amico del primo cittadino.

Volano i tappi di champagne e una pioggia di flash inonda Carancini ora stretto dall’abbraccio del padre Giovanni, che lo saluta commosso. Poi viene risucchiato dalla cerchia dei suoi. I primi a festeggiarlo sono gli assessori Narciso Ricotta, Alferio Canesin e Stefania Monteverde e il consigliere Romeo Renis. Carancini aggiunge: «Da domani non voglio fare l’ipocrita buttando la polvere sotto al tappeto. C’erano due progetti ben definiti di città, vediamo come ora si potranno integrare». Nel frattempo si sono dileguati il segretario Paolo Micozzi, il capogruppo Andrea Netti e il decano Graziano Pambianchi e tutto lo staff di Bruno Mandrelli, fino a poco prima impegnato nelle operazioni di spoglio. Scoppia a piangere Alessia Scoccianti consolata dall’abbraccio di un Michele Schiavoni dall’espressione quanto meno amareggiata. Resta il consigliere regionale Angelo Sciapichetti oltre alla deputata Irene Manzi e ai segretari regionale e provinciale Francesco Comi e Teresa Lambertucci.

Romano Carancini, Giuliano Meschini e Alferio Canesin

Romano Carancini, Giuliano Meschini e Alferio Canesin

Il primo segnale di distensione parte proprio dalle parole rivolte all’avversario Mandrelli che raccolgono il fragoroso applauso dei presenti: «Voglio ringraziare Bruno – dice Carancini – per il lavoro svolto in campagna con serietà e spirito di servizio per il partito. Il centro sinistra deve andare adesso avanti compatto. Anche perché il netto scarto di preferenze non lascia margini di dubbio sulla scelta nitida dell’elettorato che occorre prendere come risultato a cui attenersi e per cui bisogna lavorare tutti insieme. Voglio ringraziare anche le altre forze politiche incontrate in quest’ultimo passaggio – presenti in sala anche gli alleati dell’ultima ora, il consigliere Idv, Giuliano Meschini e il capogruppo di Sel, Pierpaolo Tartabini – che mi fanno dire che non sono affatto solo. Ci sono forze del centro sinistra pronte a ripartire proprio perché in questi anni di amministrazione abbiamo fatto molto. La vera partita da vincere è la prossima, quella delle amministrative. Ma sono convinto che con questa squadra di mediani possiamo battercela alla grande».

I SEGRETARI - Teresa Lambertucci e Francesco Comi

I SEGRETARI – Teresa Lambertucci e Francesco Comi

Le attestazioni di stima vengono già da una buona rappresentanza del Pd. Poco prima dell’arrivo al seggio la chiamata per complimentarsi del candidato alla regione, Luca Ceriscioli, anche lui vincitore delle primarie contro il maceratese Pietro Marcolini, e del sindaco di Recanati Francesco Fiordomo. «Una grande affermazione del Pd a Macerata – gongola il segretario regionale Francesco Comi – da domani tutti insieme per mantenere il buon governo del centro sinistra locale. Congratulazioni a Romano per il risultato ottenuto e a Bruno per l’impegno leale e positivo». Sulla scia dell’entusiasmo anche la segretaria provinciale Teresa Lambertucci: «Quello di oggi è un patrimonio di voti che occorre mantenere in vista delle amministrative. Sono sicura che il Pd maceratese saprà compattare gli animi e lavorare per un impegno comune».

L'ABBRACCIO tra Romano Carancini e Angelo Sciapichetti

L’ABBRACCIO tra Romano Carancini e Angelo Sciapichetti

L'esultanza di Narciso Ricotta

L’esultanza di Narciso Ricotta

Il cambio di rotta, verso toni più morbidi si registra dalle dichiarazioni di Angelo Sciapichetti: «Il Pd deve ritrovarsi intorno a Romano Carancini. Superate le scorie delle primarie è necessario creare una coalizione solida intorno al primo cittadino che oggi ha vinto una battaglia difficile». Al terzo tempo del Pd partecipa anche la deputata Irene Manzi: «Dopo l’agone politico di queste settimane ci spetta il compito di distendere i toni e lavorare per il vincitore che dovrà essere il primo a saper costruire una squadra che ha davanti a sè l’obiettivo delle comunali». Il corteo è chiuso da un elettrizzato Narciso Ricotta maestro di cerimonia per i festeggiamenti: «E’ una vittoria eccezionale con un recupero importante fatto rispetto al risultato di domenica. Significa che la città ha apprezzato cinque anni di amministrazione. Da domani tutti insieme, uniti contro il centro destra». Proprio Ricotta è il grande vincitore del ballottaggio insieme a Carancini, essendo l’unico esponente di punta del Pd ad aver appoggiato la candidatura del sindaco uscente.

 

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Il segretario del Pd, Paolo Micozzi si è dileguato alla notizia della vittoria di Carancini

La deputata Irene Manzi

La deputata Irene Manzi

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Giovanni Carancini emozionato si appoggia alla spalla dell’assessore Stefania Monteverde

Giuliano Meschini (Idv) davanti al seggio di via Spalato

Giuliano Meschini (Idv) davanti al seggio di via Spalato

 

La folla in festa davanti alla sede del Pd

La folla davanti alla sede del Pd

Francesco Comi e Renato Perticarari

Francesco Comi e Renato Perticarari

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Romano Carancini e Narciso Ricotta grandi vincitori del ballottaggio delle primarie

 

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LA DELUSIONE DEI PRO MANDRELLI -Il pianto di Alessia Scoccianti consolata da Michele Schiavoni

 

 

 

 

 



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