L’ambasciatore d’Israele:
“Allo Sferisterio per la pace”

MACERATA - Visita blindata di Naor Gilon per assistere alla prima della Traviata. Piccola protesta davanti all'Arena da parte di due manifestanti che hanno affisso la bandiera palestinese, nel pomeriggio presidio in piazza con un centinaio di manifestanti

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L'intervista all'ambasciatore Naor Gilon (clicca sull'immagine per vedere il video)

L’intervista all’ambasciatore Naor Gilon (clicca sull’immagine per vedere il video)

sigillo tombini

Tombino sigillato per l’arrivo dell’ambasciatore israeliano in Italia

di Claudio Ricci

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Prima la protesta dei palestinesi in piazza della Libertà, poi la sera l’arrivo, blindato, dell’ambasciatore di Israele in Italia, Naor Gilon, per assistere alla prima della Traviata allo Sferisterio (si è registrata una mini protesta, peraltro molto composta). E’ la giornata vissuta oggi a Macerata, tornata al centro come lo scorso anno, sempre in occasione della lirica, delle vicende israelo-palestinesi. E’ avvenuto proprio mentre in queste ore Israele ha concesso e prorogato fino alle 24 (ora palestinese) una tregua umanitaria. «La questione è delicata e occorre fare una necessaria distinzione – ha dichiarato Gilon prima di entrare allo Sferisterio – Al momento come stato di Israele abbiamo a che fare con due parti. Da un lato l’Autorità Nazionale Palestinese con cui si sta cercando una soluzione di pace, dall’altro,  Hamas, organizzazione terroristica con cui è impossibile dialogare. Loro credono che non esistono confini territoriali e che gli ebrei dovrebbero essere tutti uccisi (è stato scritto) non solo dentro lo stato Israeliano ma anche fuori in tutto il mondo. Non sono considerati come possibili partner. Il problema è che oggi c’è un parte di governo che opera tra Hamas e Abu Mazen.  Speriamo che una volta chiuse le operazioni militari a Gaza (spero presto) le due fazioni – quella governativa e quella terrorista – si separino e Abu Mazen venga direttamente a negoziare con il governo Israeliano»

Magdi Hibi nel suo intervento oggi durante il presidio in piazza della Libertà

Magdi Hibi nel suo intervento oggi durante il presidio in piazza della Libertà

Dichiarazioni che lasciano uno spiraglio di dialogo dunque, soprattutto perchè proprio allo Sferisterio l’anno scorso lo stesso Gilon aveva condiviso l’apertura della stagione lirica con l’ambasciatore palestinese in Italia Sabri Ateyeh (leggi l’articolo). Un evento unico nel suo genere che aveva fatto pensare al suggestivo potere pacificatore della lirica maceratese. «Memori di quella serata, siamo qui a Macerata per cercare la pace» ha dichiarato l’ambasciatore.La sua visita a Macerata è stata caratterizzata dagli attenti controllo delle forze dell’ordine (sigillati alcuni tombini sul tragitto che Gilon doveva seguire).

Qualche ora prima che Gilon arrivasse allo Sferisterio, in piazza della Libertà si è tenuto un  presidio per manifestare solidarietà alla popolazione palestinese vittima in questi giorni dell’attacco militare israeliano. Molte le associazioni del territorio che hanno aderito all’iniziativa, dimostrando vicinanza e sensibilità nei confronti del tema (leggi l’articolo). Magdi Hibi, ragazzo palestinese, arrivato in Italia nel 1999 e oggi residente a Macerata, ha letto davanti ai numerosi partecipanti (circa un  centinaio di persone) una lettera per sensibilizzare opinione pubblica e organi di stampa sulla situazione drammatica degli abitanti di Gaza sotto assedio.

La bandiera della Palestina affissa dalle manifestanti all'arrivo dell'ambasciatore Gilon

La bandiera della Palestina affissa dalle manifestanti all’arrivo dell’ambasciatore Gilon

«Se la guerra che sta facendo Israele è considerata giusta – ha detto Hibi – perché vengono  bombardati scuole, ospedali, moschee e tante risoluzioni, violando, nell’indifferenza del mondo tutta una serie di risoluzioni dell’Onu. Devo ringraziare Matteo Petracci, presidente provinciale dell’Arci, che ci ha permesso di essere qui oggi a far sentire la nostra voce e quella di migliaia di palestinesi, che oggi vivono nella paura e nel dolore di una guerra devastante». Un grido di protesta che si oppone come un muro alle parole dell’ambasciatore Gilon e che ha trovato seguito anche allo Sferisterio, quando due ragazze hanno esposto la bandiera palestinese proprio mentre il console faceva il suo ingresso in Arena. Mentre le attiviste cercavano di farsi notare dall’ambasciatore sono state allontanate dalle forze dell’ordine. A quel punto la bandiera è stata affissa sul  monumento di Peschi davanti allo Sferisterio. La serata della lirica è invece rimasta in bilico per qualche ora, con la prima della Traviata minacciata dalla pioggia. Solo intorno alle 23 è stato annunciato che lo spettacolo si sarebbe tenuto.

L'ambasciatore durante lo spettacolo allo Sferisterio

L’ambasciatore durante lo spettacolo allo Sferisterio

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I manifestanti in piazza della Libertà

 

 

 

Attesa sotto la pioggia per la prima della Traviata (foto Guido Picchio)

Attesa sotto la pioggia per la prima della Traviata (foto Guido Picchio)

 

Ombrelli in arena (Foto Guido Picchio)

Ombrelli in arena (Foto Guido Picchio)

 

In attesa dell'opera (Foto Guido Picchio)

In attesa dell’opera (Foto Guido Picchio)

 

Il direttore artistico dello Sferisterio, Francesco Micheli annuncia che lo spettacolo si farà (Foto Guido Picchio)

Il direttore artistico dello Sferisterio, Francesco Micheli, annuncia che lo spettacolo si farà (Foto Guido Picchio)



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