Lo Sferisterio durante l’opera
Oltre 40mila spettatori per il Macerata Opera festival dal 25 maggio al 19 agosto. E’ questo il numero reso noto dall’associazione Sferisterio che ha chiuso, con 7 minuti e mezzo di applausi per l’ultima recita di Lucia di Lammermoor, la 59a edizione della stagione lirica, firmata dal sovrintendente Flavio Cavalli e dal direttore artistico Paolo Pinamonti.
Scendendo nel dettaglio, si tratta di 40.381 spettatori, dal 25 maggio al 19 agosto, tra lo Sferisterio e il Teatro Lauro Rossi. Hanno seguito tre produzioni operistiche (Carmen, La traviata, Lucia di Lammermoor), spettacoli di danza, concerti, e il fondamentale prologo “Lo Sferisterio a Scuola” (La storia di Babar, Il Flauto Magico. Il suono della pace, Carmen Mof).
Nuovo record di presenze quindi per il Macerata Opera Festival. Nel 2022 si erano infatti sfiorate le 35mila persone (pre-Covid erano state 37mila nel 2019 e 34mila nel 2018). I tre titoli – Carmen, La traviata, Lucia di Lammermoor – hanno raccolto 23.021 presenze, poco sotto il record del 2019, fissato a 24.493 (nel 2022 erano state 20.255).
Lucia di Lammermoor (Foto: Marilena Imbrescia)
Il valore dei biglietti staccati nel 2023 è pari a 1.349.950 euro (1.271.890 euro nel 2022).
Si conferma un pubblico in maggioranza italiano (oltre l’85%) con presenze in crescita dall’estero, in particolare da Germania, Olanda, Gran Bretagna, Belgio, Francia e Stati Uniti.
L’associaizone registra anche l’ottimo riscontro anche da parte di mecenati e sponsor: il gruppo dei Cento Mecenati – in cui si sono registrati tanti nuovi arrivi – ha festeggiato in più occasioni il festival al fianco di artisti e ospiti di rilievo. Per la prima volta poi il Macerata Opera Festival 2023 ha visto l’ingresso di un importante Main sponsor come il gruppo industriale Finproject (Versalis, Eni) e le fondamentali conferme di Banco Marchigiano (Major sponsor), Apm, Giessegi e Sardellini costruzioni (Top Sponsor) che guidano il gruppo dei sostenitori.
L’assessora Katiuscia Cassetta, il sovrintendente Flavio Cavalli, il sindaco Sandro Parcaroli e il direttore Paolo Pinamonti all’ingresso della prima di Carmen
«Tutta la città deve andare fiera del grande successo raggiunto dal Macerata Opera Festival, frutto del lavoro di squadra, di una programmazione scrupolosa e di scelte artistiche di qualità – commenta il presidente dell’associazione Arena Sferisterio Sandro Parcaroli. – Dal 25 maggio, con “Lo Sferisterio a scuola”, fino a 19 agosto, il Festival ha catalizzato le energie, l’impegno e la passione di tutti coloro che ne hanno permesso un’ottima riuscita e che ci tengo a ringraziare; Macerata è stata in grado di accogliere migliaia di persone proponendo un cartellone di altissima qualità non solo a livello nazionale ma internazionale. Lo Sferisterio, luogo identitario di Macerata e arena all’interno della quale tantissimi artisti ambiscono a esibirsi, ci deve rendere orgogliosi e al contempo consapevoli della grande responsabilità che abbiamo per le sfide future, prima tra tutte l’anniversario del 2024, quanto andrà in scena la 60a edizione del Mof».
«Il festival ha mostrato una visione culturale nuova – afferma Katiuscia Cassetta assessora alla Cultura della Città di Macerata – capace di intercettare anche un pubblico raffinato e competente. Dal confronto quotidiano con spettatori, critici, giornalisti, appassionati e semplici curiosi ho avuto la conferma che la strada intrapresa sia quella giusta. Il successo di questa edizione è frutto del lavoro di tutti e Macerata deve andarne fiera potendo vantare un luogo unico come lo Sferisterio. A tutti la mia profonda gratitudine».
Traviata
«Il Festival, con i risultati positivi di pubblico, di incasso e di critica – dichiara il sovrintendente Flavio Cavalli – ha dimostrato tutta la sua vivacità. Lo sforzo collettivo è stato ricompensato dal successo. Tutto ciò ci permette di partire da una solida base per fare ancora meglio in futuro, proprio dalla prossima edizione del 2024 che è la 60a. I maceratesi in primis, i marchigiani ed oserei dire l’Italia intera devono essere orgogliosi di ciò che il piccolo cuore pulsante della città di Macerata, con la sua più importante manifestazione, è in grado di produrre, non solo dal punto di vista artistico e culturale ma anche dal punto di vista economico attraverso il riversamento delle risorse attratte (incassi, sponsorizzazioni, contributi etc), l’impiego delle maestranze e la creazione di tante professionalità oltre alla generazione di un importante indotto per tutte le attività commerciali e le imprese turistiche».
Carmen
«Il successo di questa 59a edizione del Macerata Opera Festival – sottolinea il direttore artistico Paolo Pinamonti – successo di critica ma anche di pubblico con numeri estremamente positivi relativi alle presenze e agli incassi, e con un incremento importante degli spettatori provenienti dai paesi esteri, non può non farci guardare con fiducia e ottimismo alla prossima edizione, già annunciata. Ma questi risultati non sono mai il frutto del lavoro di poche persone, sono sempre il risultato ottenuto da una grande squadra, il mio grazie di cuore a tutti i collaboratori amministrativi, ai professori d’orchestra, agli artisti del coro, ai maestri e alle maestranze tecniche con cui ho condiviso queste coinvolgenti settimane estive».
Il format Instagram
Per quanto riguarda la copertura stampa, web, radio e televisione, secondo i dati resi noti dall’associazione Sferisterio – sono state 117 le testate che hanno parlato del festival, di cui 17 straniere (dagli Stati Uniti al Messico, dalla Francia alla Cina): un traguardo mai raggiunto fino a oggi. Considerando invece la comunicazione digitale nei soli mesi di luglio e agosto:
– il sito sferisterio.it è stato visitato da 79.373 utenti, con connessioni prevalentemente italiane ma anche di utenti provenienti, tra gli altri, da Germania, Paesi Bassi e Stati Uniti;
– il racconto organico del Festival e delle sue produzioni su Facebook e Instagram (foto, video interviste, reel, storie, clip documentario, post) ha totalizzato sulle pagine una copertura di 828.468 utenti e 45.306 interazioni (tra like, reazioni, condivisioni e commenti);
– la promozione web ha invece raggiunto 939.522 utenti;
Da sottolineare il particolare successo del nuovo format che ha legato tre hit dell’estate 2023 (“Mon Amour” di Annalisa, “Furore” di Paola e Chiara, “Pazza Musica” di Elodie e Marco Mengoni) ai titoli in scena: i 3 reels dedicati a Carmen, La traviata e Lucia di Lammermoor hanno toccato organicamente solo su Instagram le 44.400 visualizzazioni, mentre tutti i video prodotti per entrambi i profili social del Macerata Opera Festival hanno superato le 400mila visualizzazioni (sempre in organico).
Durante il festival è arrivato anche un riconoscimento per i poster del Macerata Opera Festival 2022, ideati dallo studio Venti caratteruzzi di Carlo Fiore, che hanno vinto il “Graphis Silver Award”, premio internazionale assegnato da oltre vent’anni alle migliori campagne di affissione di tutto il mondo da «Graphis», rivista di design fondata nel 1944 e con sede a New York dal 1986.
Tra il pubblico che ha seguito il programma 2023 va ricordato quello che ha affollato gli Aperitivi Culturali organizzati dall’Associazione Sferisterio Cultura, le proiezioni cinematografiche dedicate a Carmen promosse dalla Società Civile dello Sferisterio, le attività e i laboratori di InclusivOpera giunto alla 15° edizione per disabili sensoriali e intellettivi in collaborazione con l’Ente Nazionale Sordi (Ens), il Museo Tattile Statale Omero di Ancona, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI), il Comune e l’Università degli Studi di Macerata e la University of Pittsburgh (USA), il progetto InOpera organizzato dell’Assessorato alle Politiche Sociali e alle Pari Opportunità del Comune di Macerata.
Gli Aperitivi Culturali
Adesso si guarda al futuro e al 60° Macerata Opera Festival che, dal 19 luglio al 18 agosto 2024, sarà dedicato principalmente al compositore Giacomo Puccini nel centenario della morte, con l’esecuzione, per la prima volta allo Sferisterio, della Fanciulla del West, cui seguiranno due opere molto celebri come Turandot e La bohème. È in cantiere inoltre un progetto dedicato ancora a Puccini con il Trittico (Il tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi) che sarà l’occasione per conoscere i legami del compositore di Lucca con l’Europa musicale di inizio Novecento, attraverso un percorso parallelo con i lavori di altri tre compositori pressoché coevi. Con questi titoli si desidera tratteggiare in dettaglio il profilo artistico di Puccini: da un capolavoro della prima maturità – da sempre simbolo della capacità dell’opera d’interpretare il presente – come La bohème (Torino 1896), al successo planetario sancito anche da un titolo americano, La fanciulla del West (New York 1910), all’inconsueto Trittico (ancora New York 1918), all’estremo contributo all’esotismo orientale con l’incompiuta Turandot (Milano 1926).
Nella programmazione artistica del Festival 2024 non mancherà la danza con una nuova creazione dal titolo Notte Morricone in collaborazione con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto e il coreografo spagnolo Marcos Morau. Il calendario completo sarà presentato in autunno, a ridosso delle principali fiere del turismo internazionale, dove il Macerata Opera Festival sarà presente insieme alla Regione Marche (Iftm Top Resa a Parigi, Ttg Rimini, Vtm a Londra).
Fanciulla del West, Turandot e La bohème: svelate le opere del 60esimo Mof
Un complesso donato dai cittadini per lo sport e rubato agli stessi per la musica, ha una acustica di me...
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In provincia ci sono fior di Otorini
Bravo, Paolo Pinamonti. La tua sensibilità musicale e musicologica, prima di ogni altro aspetto, sta sdoganando lo Sferisterio dalle pastoie di quelle che un tempo – negli ambienti musicali nazionali – venivano apostrofate come “maceratate”. Lo spettacolo si emancipa (senza perderne di vista l’importanza) dalle “coloriture scenografiche” (e dalle “appendici folkloriche”…) per aprirsi ad un taglio interpretativo colto, qualitativamente alto e propositivamente seduttivo e suggerente. Senza poi dimenticare la coraggiosa e quanto mai opportuna introduzione dei concerti sinfonici in Arena, unitamente a quella splendida chicca del cinema muto sottolineato dall’orchestra dal vivo: due perle ulteriori che, da sole, varrebbero già il più convinto dei plausi.
E il prossimo anno , un enorme progetto con L’anello del Nibelungo. Titolo della tetralogia musicale (1876) di R. Wagner, composta di un prologo, Das Rheingold (L’oro del Reno), e di tre giornate, Die Walküre (La valchiria), Siegfried (Sigfrido) e Götterdämmerung (Crepuscolo degli dei), e ispirata al ciclo dei Nibelunghi e ai carmi dell’Edda. A cui finalmente unire anche i noti Concerti per Pianoforte di Rachmaninoff 2 e 3 e per far conoscere uno dei migliori in assoluto, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Prokofiev. Con i prezzi che fate, potreste usare il campo sportivo per il rock e affini abbattendo i prezzi con un M82 Barrett. Poi magari ripartite con la Traviata degli specchi, il Rigoletto in Luna Park ( il regista è tornato dalla Spagna?) e se proprio vogliamo strafare una rappresentazione della Carmen che ci sta sempre bene.
40.000 spettatori!!!
Quanti paganti??