«Sostituzione Legnini una brutta notizia,
Castelli metta da parte le ambizioni
e si dedichi ai problemi del territorio»

SISMA - L'ex deputato del Pd Mario Morgoni sul nuovo commissario: «I "precedenti" sulla ricostruzione e sull'affidamento delle risorse per progetti post terremoto, all'epoca in cui era assessore, non sono affatto rassicuranti»

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Mario Morgoni

 

«La sostituzione del commissario Legnini non è affatto una buona notizia, non solo per le indiscusse qualità del personaggio, per il lavoro svolto, i risultati raggiunti e l’impegno incondizionato profuso nell’espletamento del suo compito. E neanche solo per l’attenzione costante, la dedizione e la vicinanza ammirevoli che Legnini ha testimoniato verso le comunità locali nella loro difficile sfida della ricostruzione e della rinascita». E’ il commento dell’ex deputato del Pd Mario Morgoni, che precisa: «Sarebbero stati questi dei buoni motivi per confermare Giovanni Legnini ma forse non sono stati sufficienti a fronte dell’opportunità di gestire una grande mole di risorse stanziate per i territori, i 160 milioni di euro dei contratti istituzionali di sviluppo e il miliardo e 780 milioni del fondo complementare del Pnrr per il rilancio economico, sociale e dei servizi delle aree del cratere. Un’ opportunità politica che Fratelli d’Italia ha pensato bene di non lasciarsi sfuggire anche a costo di sacrificare la figura che ha rappresentato la vera svolta nel processo di ricostruzione.

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Giovanni Legnini

Il vero problema in realtà oggi, oltre alla necessità di non far perdere slancio al meccanismo della ricostruzione materiale magistralmente impostato da Legnini è questo: verso quale modello di crescita economica e di servizi orientare le grandi risorse disponibili? – domanda l’esponente Dem – Si darà priorità alle reali peculiarità del territorio strettamente intrecciate con qualità naturalistiche e ambientali di pregio promuovendo uno sviluppo sostenibile e coerente con il contesto? Si lavorerà per dare precedenza assoluta agli interessi pubblici tenendo a bada appetiti speculativi di privati legati esclusivamente a scopi di profitto? Ci sarà un impegno rivolto alla necessità di superare la logica di frammentazione ed antagonismo che condanna al declino le comunità per promuovere una visione e una strategia di territorio? C’è da domandarselo visto che come ha avuto modo di rilevare il consigliere regionale Carancini, i “precedenti” di Castelli sulla ricostruzione e sull’affidamento delle risorse per progetti post sisma, all’epoca in cui era assessore, non sono affatto rassicuranti».

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Guido Castelli

Morgoni ricorda che «La gestione dei “contratti istituzionali di sviluppo” da parte dell’allora assessore Castelli fu caratterizzata da assenza di visione, incapacità di programmazione, esclusione di ogni coinvolgimento degli enti locali e mancanza di scelte equilibrate rispetto all’ intero territorio. Tutto quel procedimento fu viziato da anomalie, ambiguità e totale assenza di trasparenza anche in riferimento al ruolo dei privati. Basti citare i progetti di Sarnano e Montefortino di cui Castelli è stato sponsor principale, entrambi oggi sotto la lente dell’Anac, con quello di Montefortino oggetto di recentissimo, appena qualche settimana fa, annullamento da parte del Tar Marche».

Progetti che l’ex deputato definisce «a dir poco indulgenti verso un’idea di mercificazione della montagna e di snaturamento delle sue caratteristiche più pregiate. Forse non a caso la sindaca di Bolognola, nel silenzio assordante della Regione e della Provincie, a cui fanno capo le funzioni in tema ambientale, annuncia di recente la sua scelta sconsiderata di uscire dal Parco dei Sibillini, magari più affascinata dall’idea dello zoo safari e della disneyland della montagna. Nel settembre 2020 Castelli veniva eletto consigliere regionale, poi nominato assessore ma meno di due anni dopo, nel luglio 2022 si candidava in parlamento, oggi, all’inizio del 2023 diventa commissario per la ricostruzione. C’è da augurarsi che la giostra si fermi – conclude Morgoni – e che Castelli metta, per un attimo almeno, da parte le sue personali ambizioni di carriera, decida finalmente di dedicarsi ai problemi del territorio e lo faccia con lo spirito di far crescere le comunità più che i consensi del suo partito, Fratelli d’Italia».

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