Guido Castelli con Elena Leonardi
Cambio alla guida della ricostruzione, c’è chi dice sì, chi è preoccupato, chi la ritiene un errore. Sono le reazioni politiche alla nomina del senatore di Fratelli d’Italia a commissario alla ricostruzione, decisione presa oggi dalla premier Giorgia Meloni (leggi l’articolo).
Favorevole la senatrice di Potenza Picena, Elena Leonardi, coordinatrice regionale di Fratelli d’Italia Marche. «La nomina del senatore Guido Castelli a commissario per la ricostruzione è una notizia straordinaria per le Marche e per tutto il Centro Italia. Guido Castelli non è solo una persona di grande esperienza e spiccata professionalità, ma è anche e soprattutto una personalità che ha sempre agito in prima linea a favore di territori colpiti dalla tragedia del terremoto, prima come sindaco di Ascoli e poi come assessore alla Ricostruzione durante l’esperienza di governo regionale, cercando sempre di dare un nuovo futuro al territorio».
Il gruppo consiliare del Pd
«Un errore sostituire Legnini, figura autorevole e riconosciuta da tutte le parti politiche, che il nuovo commissario si dimetta come fece lui – commentano i consiglieri regionali del Pd Marche – Con estrema sorpresa e disappunto apprendiamo che il presidente del Consiglio ha nominato un nuovo commissario per la ricostruzione. Siamo sorpresi perché dopo gli appelli di tutti i comitati dei terremotati del Centro Italia e dei sindaci di tutte le parti politiche, ci saremmo aspettati come gesto di rispetto di una comunità ancora ferita, la conferma di Giovanni Legnini: una figura di grande valore tecnico e istituzionale che è riuscita a far partire la ricostruzione del centro Italia, tanto che lo stesso Governo ha scelto di nominarlo come commissario ad Ischia. Viviamo con stupore questa nomina perché non pensavamo che si potesse fare spoil system solo per questioni di spartizione di poltrone e potere sulla pelle delle comunità terremotate, dopo il riconoscimento unanime del percorso fatto dalla struttura commissariale. Il nostro ruolo istituzionale – proseguono – ci impone di augurare che il nuovo commissario possa lavorare in continuità con quanto fatto dal precedente per scongiurare vacatio che genererebbero ulteriori intoppi alla ricostruzione. A Giovanni Legnini va invece il nostro grazie per il lavoro svolto con competenza, capacità ed educazione istituzionale, impossibili da eguagliare. A tal riguardo, Legnini, assunto il ruolo di commissario si dimise autonomamente dalla Regione Abruzzo per dedicarsi a tempo pieno alle comunità colpite dal sisma. Ci aspettiamo ugualmente che il nuovo commissario scelga di dimettersi dal Senato per onorare a pieno il mandato conferitogli».
Irene Manzi
La deputata maceratese del Pd Irene Manzi: «Purtroppo il governo non ha voluto ascoltare i sindaci della cabina di coordinamento Anci, le forze sociali ed economiche, i comitati e le associazioni delle zone colpite dal sisma che chiedevano con forza che il lavoro del commissario Legnini non fosse interrotto. Riteniamo questa scelta un grave errore che priva la gestione della ricostruzione di un serio professionista che stava facendo uno straordinario lavoro. Il compito della politica dovrebbe essere quello di sostenere i processi che funzionano e danno risultati e non certo di interromperli».
La deputata maceratese aggiunge che «siamo grati a Legnini per il supporto che ha dato alle nostre comunità e per il grande lavoro svolto per accelerare il processo di ricostruzione. Auguriamo buon lavoro al nuovo commissario, Guido Castelli, con la speranza che agisca in linea con quanto fatto dal suo predecessore nell’interesse delle comunità locali colpite dal sisma».
Il sindaco di Treia, Franco Capponi, rappresentante dell’Anci dei sindaci del cratere marchigiano nella “Cabina di coordinamento alla ricostruzione”: «Ho espresso già un parere in merito unitamente ai rappresentanti delle Anci regionali di Lazio, Umbria e Abruzzo coinvolti nel sisma 2016, con la nostra preoccupazione riguardo alla scelta che il governo era chiamato a fare.
Il sindaco Franco Capponi
Partiamo dall’immane mole di lavoro che la Cabina di coordinamento sisma 2016, guidata dal commissario Giovanni Legnini con i presidenti delle quattro Regioni ed i quattro sindaci in rappresentanza delle quattro Anci regionali, hanno portato avanti a partire dai primi mesi del 2020, innovando il modello di ricostruzione, consentendo a quella pubblica e a quella privata di avviarsi in modo significativo e di iniziare anche il lavoro con la Cabina Integrata Pnrr per il rilancio del tessuto socio economico delle nostre comunità così duramente colpite. L’azione del commissario Legnini ci ha consentito di disporre oggi di una ingente quantità di progetti coperti dai rispettivi finanziamenti. Non possiamo però non rimarcare che il percorso fin qui compiuto e conclusosi con la recente approvazione del Testo unico sulle ordinanze della ricostruzione e l’avvio del nuovo sistema informativo a questo strettamente connesso, abbisogna però di essere accompagnato almeno per un ulteriore breve periodo di tempo al termine del quale la Cabina di coordinamento sisma era concorde nel prevedere che le funzioni di commissario straordinario per la ricostruzione dovessero essere ricondotte ai territori, rispettivamente in capo ai quattro presidenti di Regione. La decisione del governo sconfessa quanto sinora proposto dal presidente della regione Acquaroli. Infatti tale impostazione richiesta soprattutto dalla nostra regione e che condividiamo viene sconfessata da tale nomina e ci siamo permessi come rappresentanti dei sindaci di esprimere già la nostra preoccupazione nel considerare un cambio di governance al vertice della struttura commissariale per un così breve periodo di tempo. Per quanto autorevole e competente (come riteniamo sia Guido Castelli), qualunque nuovo commissario non avrebbe il tempo necessario per poter incidere significativamente sugli interventi che restano da fare, comportando anzi, è questa la nostra preoccupazione più importante, un sostanziale fermo delle attività».
Il sindaco di Sarnano, Luca Piergentili
Capponi continua dicendo che spera in un impegno del governo «a mettere a disposizione le risorse ancora mancanti per la ricostruzione pubblica e che la finanziaria 2023 non ha provveduto a mettere a disposizione dei nostri territori ed inoltre ad implementare i finanziamenti relativi alle misure del Pnc (necessitano almeno altri 800 milioni di euro), che vista la vitalità e l’impegno dei territori non debbono essere delusi».
«Accolgo con grande favore la nomina del senatore Guido Castelli – dice il sindaco di Sarnano, Luca Piergentili -. Se il governo ha deciso di cambiare ha scelto la persona migliore sia per il suo carisma che per la competenza acquisita nei due anni in cui ha avuto la delega alla ricostruzione per la Regione affrontando tutte le questioni con competenza, ascolto e condivisione delle esigenze dei territori attraverso il dialogo continuo con i sindaci. Auspico che con il nuovo commissario la ricostruzione pesante ancora ferma al 3-4% prenda finalmente il via. Auguro buon lavoro al nuovo commissario e ringrazio Legnini per la grande accelerazione che ha impresso alla ricostruzione e che sono certo sarà portata avanti dal suo successore con altrettanti entusiasmo e competenza».
Il vescovo Nazzareno Marconi
Anche il vescovo di Macerata Nazzareno Marconi e presidente della Conferenza episcopale marchigiana commenta la nomina: «Esprimiamo all’ex commissario Giovanni Legnini la gratitudine per l’impegno profuso ed il lavoro svolto in questi anni, mentre accogliamo il senatore Guido Castelli come nuovo xommissario, assicurando anche a lui la piena collaborazione istituzionale, la comprensione ed il sostegno per il suo lavoro che abbiamo garantito fino ad oggi».
«Non ci sono dubbi sul buon operato del commissario Legnini che ha impresso sicuramente una notevole accelerazione alla ricostruzione nonostante i tanti problemi sorti durante il suo mandato tra pandemia e caro prezzi – commenta l’amministrazione comunale di Matelica – ora
rivolgiamo un sentito messaggio di auguri di buon lavoro al senatore Castelli che quando vestiva i
panni di assessore regionale ha sempre ascoltato le richieste e le esigenze dei territori colpiti dal
sisma. Lo vogliamo ringraziare dell’attenzione del passato e auspichiamo che ci sia altrettanta
attenzione verso Matelica anche in futuro in questo suo nuovo ruolo».
Il congedo dell’uomo della ricostruzione: «In tre anni finanziati 10mila cantieri»
Minimo.
Prima voi, adesso noi
È stato l'unico commissario che ha pensato e lavorato seriamente per i terremotati...perchè è stato sostituito...?. forse dico forse ...non sarà di gradimento al nuovo governo..?..è e resta un mio pensiero..
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
E proseguiamo con le scelte “nonsense” di questo governo di peracottari..
Una vera carognata. Non è la prima e sicuramente non sarà l’ultima.
Lignini era per noi la perfezione, dai capelli di seta ai piedi delicati…
Lo facciano almeno commissario emerito.
Dopo il terremoto…la Meloni.
Povera comunità terremotata!
Un altro riconoscimento alla Meloni per la sua indiscutibile mira per le occasioni da mancare se lo merita proprio. Ma come fai a togliere il Commissario Lignini di cui è solo grazie a lui e non certo ai suoi predecessori che finalmente si può sperare che se non tutto ma quasi, possa ritornare alla normalità e sotto qualsiasi punto di vista, da quello culturale, economico, sociale ecc.? Che forse tra qualche anno si aprirà un dossier top secret dove sapremo che purtroppo Lignini si vendeva la polvere delle macerie ? E questo ha costretto il titolare in carica a sostituirlo con un uomo di sua fiducia , in pratica un suo amico, ma suo e soprattutto un caporale attento ad ogni segnale, ordine, richiamo e suggerimento obbligato. Ed è per questo, che in linea con il suo prevedibile modo di governare ha creato il nuovo Commissario alla Procrastinazione? Beh se effettivamente Meloni vuole starci per un po’ di tempo, dovrà per forza rimandare in continuazione perché costretta dalla assoluta mancanza di idee, una politica economica fallimentare e un bailamme continuo di proposte andirivieni che forse riusciranno a fargli guadagnare tempo nella speranza di barcamenarsi per tenersi a galla. Vedi mai che ci riesce per mille anni, minimo contrattuale per un Reich. Certo è che quasi ogni giorno qualcosa di stupidamente oggettivo riesce a tirarlo fuori. Non è del mestiere, è chiaro. E non lo sono quelli che gli stanno accanto. E non fatemi fare i nomi… Lollobrigida perché è il cognato, Salvini perché era obbligata, Santanchè, beh questo bisogna che qualcuno me lo spieghi…. e continua senza speranza….
Che tristezza, il vuoto che avanza…
Tanto per essere chiari:
cambiato Errani, tutti zitti;
cambiata l’altra del PD, tutti zitti
cambiato Farabollini, tutti zitti
cambiato Legnini, scoppia il finimondo.
Per voi politici di sinistra era ” un dio”, per quelli di destra un po’ meno, di sicuro per noi imprese che operiamo tutti i giorni nella ricostruzione e per molti e molti terremotati ai quali metteva molta ansia era e è uno dei tanti.
La verità è che la ricostruzione la detta i professionisti, ma nessuno lo ammetterà mai.