Giorgia Meloni
Lettera della Cabina di coordinamento dell’Anci sisma alla premier Giorgia Meloni. La questione riguarda la governance: «se resta confermato che le funzioni di commissario straordinario passeranno ai quattro presidenti di Regione, allora siamo preoccupati che avvenga un cambio per un così breve periodo perché potrebbe fermarsi l’attività. Se resterà l’attuale modello di gestione invece un cambiamento sarebbe comprensibile».
A scrivere, su incarico dei rappresentanti della Cabina di coordinamento Anci sisma, in rappresentanza di tutti i sindaci del cratere, è il sindaco di Treia, Franco Capponi. Che esprime a Giorgia Meloni «la nostra preoccupazione riguardo alle scelte che sarà chiamata ad assumere proprio nelle prossime ore. Le sarà certamente noto l’immane lavoro che la Cabina di coordinamento sisma 2016, guidata dal commissario Giovanni Legnini con i presidenti delle quattro Regioni (Abruzzo, Marche, Umbria, Lazio) ed i quattro sindaci in rappresentanza delle Anci regionali (oltre a Capponi, Nicola Alemanno, sindaco di Norcia, Giorgio Cortellesi, sindaco di Amatrice, Gianguido D’Alberto, sindaco di Teramo) insieme ai presidenti delle Anci Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo., hanno portato avanti a partire dai primi mesi del 2020, innovando il modello di ricostruzione, consentendo a quella pubblica e a quella privata di avviarsi in modo significativo e di iniziare anche il lavoro con la Cabina integrata Pnrr per il rilancio del tessuto socio economico delle nostre comunità così duramente colpite. Oggi disponiamo di una ingente quantità di progetti per lo sviluppo di queste aree che certamente meritano una approfondita riflessione. Non possiamo però non rimarcare che il percorso fin qui compiuto e conclusosi con la recente approvazione del Testo unico sulle ordinanze della ricostruzione e l’avvio del nuovo sistema informativo a questo strettamente connesso, abbisogna di essere accompagnato almeno per un ulteriore breve periodo di tempo al termine del quale la Cabina di coordinamento sisma era concorde nel prevedere che le funzioni di Commissario straordinario per la ricostruzione dovessero essere ricondotte ai territori, rispettivamente in capo ai quattro presidenti di Regione. Se tale impostazione resta confermata, ci permettiamo di esprimerle la nostra preoccupazione nel considerare un cambio di governance al vertice della Struttura commissariale per un così breve periodo di tempo.
Per quanto autorevole e competente, qualunque nuovo commissario non avrebbe il tempo necessario per poter incidere significativamente sugli interventi che restano da fare, comportando anzi, è questa la nostra preoccupazione più importante, un sostanziale fermo delle attività.
Qualora invece intendesse confermare l’attuale modello di gestione in capo ad un solo commissario straordinario di governo, sarebbe del tutto comprensibile che possa essere ipotizzata anche una nuova “governance” della struttura commissariale».
Cambiare, smantellare, sopprimere o demolire sembrano delle finalità preconcette e non razionali.
Speriamo che qualcuno faccia qualcosa comunque .. io non ho ancora vostro niente !!!!!!
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