Progetto “Arch” a Camerino,
il gruppo di lavoro in centro
e nelle aree ancora in zona rossa

STUDIO - "Advancing Resilience of Historic Areas against Climate Change" prosegue in città per condividere, con le competenze e le esperienze dei vari partners del progetto intervenuti, le aspettative, le necessità e le difficoltà nel ridurre le vulnerabilità del patrimonio storico culturale e artistico

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Si è svolto nei giorni scorsi, nelle giornate di giovedì 7 e venerdì 8 aprile a Camerino nelle sedi di Unicam, un importante evento per la città che ha accolto ospiti nazionali e internazionali.

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L’evento che si inserisce nelle attività del progetto europeo Arch, rivolto a sviluppare misure di resilienza per il centro storico camerte contro i rischi naturali, ha rappresentato una tappa importante nel percorso intrapreso quasi tre anni fa dal Comune insieme ad Unicam per sviluppare strumenti e conoscenze per proteggere e rendere più sicuro il patrimonio storico culturale della città dai cambiamenti climatici e da futuri eventi catastrofici.

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L’evento ha visto la partecipazione di alcuni partners del progetto: Enea, Ingv, Iclei, Tecnalia, Fraunhofer ed i rappresentanti delle città di Maribor e di Appignano del Tronto. Durante le due giornate si sono susseguite tavole rotonde con la partecipazione del Commissario Prefettizio Paolo de Biagi e del Pro Rettore Professore Graziano Leoni, incontri di studio e fasi operative, che hanno portato il gruppo di lavoro, accompagnato dall’Architetto Maurizio Forconi, dal professore Alessandro Zona e dalla dottoressa Barbara Mastrocola nel centro storico e nelle aree ancora in zona rossa con visite dei principali monumenti, dei luoghi temporanei di deposito delle opere d’arte e sopralluoghi di controllo dei sistemi di monitoraggio strutturale e ambientale, installati appositamente per questo progetto.

arch-camerino3-325x244L’evento coordinato dall’Architetto Matteo Iommi, responsabile scientifico del progetto per il Comune di Camerino, in collaborazione con Iclei (International Council for Local Environmental Initiatives), ente organizzatore generale del progetto europeo, ha consentito di condividere con le competenze e le esperienze dei vari partners del progetto intervenuti le aspettative, le necessità e le difficoltà nel ridurre le vulnerabilità del patrimonio storico culturale e artistico della città e che troveranno una sintesi finale in una serie di strumenti innovativi in fase di completamento che saranno a disposizione del Comune: Rad Resilience Assessment Dashboard, HArIS Historic Area Information System, This Threats and Hazard Information System, Rmi Resilence Measures Invetory Tool (https://savingculturalheritage.eu/solutions). L’impegno del Comune proseguirà nei prossimi mesi con altri eventi: in Grecia a Salonicco, a Roma presso le sedi dell’Enea e di Ingv ed ancora ad Amburgo.

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