«Iter azzerato per il nuovo ospedale,
non sarà pronto prima di 10 o 15 anni»

MACERATA - L'ex assessore regionale Angelo Sciapichetti, coordinatore provinciale del Pd dopo l'articolo di Cronache Maceratesi: «Sulla realizzazione dell'opera a Macerata continuano a non fare nulla se non proclami ed annunci ad effetto. Col nostro progetto l’inizio del cantiere era previsto entro il 2021, massimo inizio 2022 e doveva concludersi in tre anni»

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Angelo Sciapichetti

 

di Luca Patrassi

I tempi di realizzazione del nuovo ospedale, il progetto di Itinera approvato nel 2019 dall’Asur, i problemi che sembrano emergere sul fronte dei servizi sanitari e delle relative risorse umane da utilizzare (magari, non con contratti di lavoro a tempo determinato) hanno acceso il dibattito.

Ad intervenire sono il segretario provinciale del Pd e la consigliera comunale di Macerata Bene Comune, Stefania Monteverde, che ha presentato una interrogazione partendo dall’articolo pubblicato da Cronache Maceratesi. Articolata la presa di posizione del leder Dem Sciapichetti: «La destra che governa la Regione ha vinto legittimamente le elezioni e rientra pienamente nel suo diritto rivedere, aggiornare, migliorare i progetti lasciati dall’amministrazione precedente. Quello che non può permettersi è prendere in giro i cittadini raccontando bugie e falsità pensando che i cittadini abbiano l’anello al naso. Sulla realizzazione dell’ospedale di Macerata continuano a non fare nulla (ed è passato un anno e mezzo) se non proclami ed annunci ad effetto come se fossimo ancora in campagna elettorale riproponendo il vecchio gioco delle tre carte. Fare il bene comune dovrebbe essere l’impegno di tutti coloro che vogliono amministrare una comunità. E cosa c’è di più importante della realizzazione di un ospedale per fare il bene comune? Giocare sulla pelle dei cittadini e dei malati dividendo una comunità sulla realizzazione di un’opera come l’ospedale è quanto di più grave possa esserci perché una struttura sanitaria di primo livello non può essere né di destra né di sinistra ma rappresenta una necessità di cui l’intera comunità della provincia di Macerata, sente il bisogno. Per riportare le cose nel giusto binario è necessaria innanzitutto un’operazione verità basata su molti punti, prendiamo in considerazione almeno quelli fondamentali».

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Il precedente progetto per l’ospedale

Ed ecco l’analisi di Sciapichetti: «Acquaroli non ha messo 60,5 milioni per l’ospedale di Macerata perché 55 milioni erano stati lasciati in eredità dalla precedente giunta che, prima della fine del mandato fece richiesta e ottenne dal Ministero della salute i 55 milioni di cui sopra (non lo dico io, ma il decreto del Ministero del 16 luglio 2021). Il progetto (Itinera) lasciato in eredità dalla precedente giunta prevedeva un ospedale di 550 posti letto e un costo complessivo di realizzazione di 230 milioni, “chiavi in mano”, dotato cioè di tutte le più moderne tecnologie sanitarie (stimate in più di 36-38 milioni di euro) compresa anche la gestione del calore, le assicurazioni e la manutenzione ordinaria e straordinaria per otto anni delle stesse. Saltamartini parla invece di un ospedale di 400 posti letto al costo di 140 milioni di euro che prevede in pratica solo la realizzazione delle opere murarie, senza dotazione di nessuna tecnologia sanitaria. Se anche si volesse credere a quello che dice Saltamartini, dove sono gli altri milioni (80-85) che mancano per arrivare a 140 partendo dai 55 che gli abbiamo lasciato più i 5 che ci hanno effettivamente messo loro? Come si fa a fare una gara di appalto senza la necessaria copertura finanziaria prevista almeno per la realizzazione delle opere murarie? In merito ai tempi di realizzazione il progetto Itinera prevedeva una procedura semplificata e la consegna dell’opera finita entro 3 anni dall’insediamento del cantiere, pena il pagamento di pesanti penali. L’avvio del cantiere, se non fosse stato tutto bloccato dalla nuova amministrazione regionale, era previsto per la fine del 2021, inizio 2022;
La giunta Acquaroli dice invece che la procedura che sarà utilizzata per il nuovo ospedale sarà quella della normale procedura di appalto, il che significa ripartire praticamente da zero e iniziare una serie di passaggi obbligati che se andassero bene e se non ci fossero ricorsi possibili ad ogni passaggio amministrativo, l’ospedale di Macerata non verrà realizzato (se mai verrà realizzato) prima dei prossimi 10/15 anni come la costruzione dell’ospedale dell’Inrca all’Aspio di Ancona insegna. Per fini politici, riuscendo a dividere la comunità provinciale, hanno voluto creare confusione dicendo che secondo il vecchio progetto sarebbe stato costruito “l’ospedale unico” quando non c’è un solo atto che parla di “ospedale unico” ma bensì di ospedale di primo livello che invece adesso secondo la nuova versione Saltamartini non sarebbe più neanche tale. In merito al fatto che secondo la versione Saltamartini non ci sarebbe traccia del progetto da noi portato avanti in Regione, come giustamente riportava il vostro giornale qualche giorno fa il gruppo interdisciplinare dell’Area Vasta 3 nell’ambito dell’Asur nel dicembre 2019 ha approvato il progetto presentato da Itinera valutandolo ” rispondente alle esigenze dal punto di vista tecnico e funzionale”. Perché quindi continuare a raccontare tante bugie alla comunità maceratese? Se posso permettermi di rivolgermi alle persone di buon senso che pure ci sono all’interno della maggioranza che governa la regione vorrei dire: fermatevi, sedetevi intorno ad un tavolo lasciando da parte il furore ideologico che vi contraddistingue, riprendete in mano il vecchio progetto, correggetelo, rivedetelo se volete ma non cancellatelo come state facendo perchè prima o poi i cittadini si accorgeranno dell’errore storico che state commettendo e la vostra insensata scelta si trasformerà in un boomerang che ricadrà sopra di voi a danno purtroppo dell’intera comunità che si vedrà scippata di un’opera che non può e non deve avere colore politico ma al tempo stesso resta indispensabile per la crescita di tutto il territorio provinciale».
Toni analoghi per l’interrogazione della consigliera Stefania Monteverde che appunto chiede al sindaco «perchè ha accettato un piano ridimensionato per la città capoluogo e quali azioni metri in campo per rappresentare i diritto dei maceratesi ad avere un ospedale di primo livello con i posti letto previsti nel primo progetto».

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