di Luca Patrassi
Lo snodo viario sembrerebbe indicare un quadro ottocentesco, non fossero i negozi di oggi e le luci: la confluenza tra la parte terminale di via Gigli e via Pancalducci è la zona di Macerata più trafficata, l’ultimo rilevamento fatto dalla Sintagma in occasione della redazione del Pums, il piano urbano della mobilità sostenibile del 2019 dice che vi transitano giornalmente poco meno di quattordicimila vetture.
Di tutte le sezioni monitorate, quelle con il maggior flusso di traffico nell’intera giornata risultano essere appunto via Gigli (salendo dalla stazione) che rappresenta il 15,9% del traffico rispetto a tutte le sezioni interne monitorate, con 13.686 passaggi/giorno e via Pancalducci, che rappresenta il 15,7% del traffico, con 13.467 passaggi/giorno.
Seguono via Enrico Mattei (in entrambe le direzioni, verso incrocio con via Pesaro e verso incrocio con via Tucci) con rispettivamente 12.386 (14,4%) e 11.184 (13%) passaggi/giorno nel giorno feriale a scuole aperte e la strada provinciale Val di Chienti con 10.187 passaggi/giorno, pari all’11,9%. Via Gigli in senso unico a salire, registra un flusso giornaliero di 13.686 passaggi, di questi l’1,3% sono veicoli pesanti. Il massimo flusso si registra il tardo pomeriggio tra le 18 e le 19 con 1.017 passaggi/ora.
Dati i numeri, ci si dovrebbe porre la domanda di come affrontarli, anche appunto in relazione al fatto che quella strada è angusta, un residuo ottocentesco cui non si è mai messa mano.
Un’idea, in queste settimane, per la verità è iniziata a circolare e l’ha presentata l’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi che da tempo sta seguendo un progetto di riqualificazione dell’area, non solo strade ma anche il parco di Villa Cozza ed alcuni reperti architettonici della zona.
Il punto di partenza è comunque la sicurezza stradale visto che la zona del vecchio ingresso dell’ospedale è problematica: gli spazi di manovra sono pochi e incombono i muri di contenimento dell’ospedale che appunto opprimono le sedi stradale. «L’idea di massima e da verificare – dice l’assessore Silvano Iommi – sarebbe quella di fare una rotatoria all’incrocio previo allargamento della sede stradale». Facile da dirsi, ma l’operazione è complessa.
«Il punto di partenza è la demolizione e l’arretramento dell’ultimo tratto dell’ottocentesco muro di sostegno dell’attuale via Gigli, già crollato e rinforzato nel 1883. Quel crollo – ricorda l’assessore già presidente storico dell’Ordine degli architetti – causò la morte di diverse donne che stavano lavorando sotto gli archi del muro, archi ora chiusi. Quel crollo fu un caso di cronaca nazionale, al punto che il Corriere Illustrato mandò un suo artista per disegnare il luogo della tragedia».
Secondo passaggio nell’idea di Iommi: «Demolizione della casa all’imbocco del vecchio ospedale trasferendo la sede dell’Avulsa nella vecchia casa del custode di Villa Cozza, previo restauro e recupero funzionale».
Infine, ma non per questo operazione meno difficile, «abbattimento ed arretramento del muro di recinzione del viale d’accesso del vecchio ospedale lungo via Pancalducci sino all’incrocio con via Severini. In sostanza si tratterebbe di trovare una soluzione più adeguata e funzionale per una nuova Porta Picena periurbana». La proposta è lanciata, resta da verificare l’accoglimento peraltro in vista della discussione che – prima o poi – potrebbe aprirsi sulla destinazione dell’ospedale stesso, una volta che sarà realizzata la nuova struttura e sul parco di villa Cozza. Iommi è in movimento, operazione sicuramente di rilievo per gli aspetti viari, ambientali ed economici.
Il semaforo scelta Top
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Sono delle vie che sono molto pericolose, secondo me fa’ molto bene a mettere una rotatoria.
Tra tutti i quartieri di Macerata quello delle Vergini è il piu penalizzato per arrivare in centro ci vuole un’eternità .
Va bene la rotonda, ma il semoforo al cimitero? Nessuno ne parla eppure è la causa principale del traffico in entrata a Macerata considerando che è l’unica strada che collegata l’uscita della superstrada a Macerata. Con le attuali tecnologie si può integrare il semaforo con centraline intelligenti. Comunque tranquilli perchè tra qualche anno si arriverà al collasso totale quando il nuovo SUPER-IPER-ULTRA-CENTRO COMMERCIALE di Piediripa sarà terminato. Forse le centaline intelligenti devono essere installate anche in Consiglio Comunale.
Stupisce in qualche modo che il PUMS sia tratto dal cassetto in cui sembrava essere ben nascosto negli ultimi 12 mesi. Ricordo bene quei numeri. Un intervento come quello ipotizzato non era previsto nel Piano di Mobilità urbana sostenibile (che non rappresenta la bibbia per carità) ma dovrebbe essere valutato in prospettiva della eventuale realizzazione della bretella via mattei la pieve che porterebbe ad una riduzione del carico degli autoveicoli su via Pancalducci (nel PUMS è stato stimato questo effetto). Inoltre ho l’impressione che la rotatoria di per se poco riuscirebbe a risolvere del problema vero per la fluidità del traffico che in quel punto è rappresentato dall’imbuto di Corso Cairoli, accentuato anche dalla sosta non prevista, ma ampiamente tollerata, nella curva che fa accedere al Corso.
Sig. Marinozzi non è proprio come scrive lei. Il semaforo del cimitero scatta verde solo quando è libera la strada tra l’entrata del cimitero e l’incrocio con le Vergini in direzione centro. Pertanto non è il semaforo a peggiorare una fila che c’era anche prima.
Mi permetto di dubitare, da semplice automobilista, sulla vera efficacia di questa rotonda all’incrocio fra Via Gigli con Via Pancalducci e Corso Cairoli. Si, è vero, la strada è stretta e i mezzi pesanti (autobus e camion) con molta difficoltà riescono ad avanzare nelle due direzioni ma va anche detto che, soprattutto in corso Cairoli, la sosta selvaggia è troppo spesso tollerata e di fatto quella via che consentirebbe la marcia su due corsie parallele resta utilizzabile solo per una. Altro discorso riguarda il semaforo all’incrocio fra via Pancalducci e il vecchio ingresso del Cimitero/c.da Vallebona che, nelle ore di punta, è spesso fonte di lunghe colonne di veicoli; al momento il gran numero giornaliero che ivi transitano (oltre 13.000) sono “condannati” a fare delle code e credo che l’abolizione di quel semaforo sia materialmente impossibile ma prima ancora di fare progetti faraonici aspetterei di vedere come potrà evolvere il flusso del traffico pendolare quando sarà finalmente realizzata la bretella verso Campogiano con la relativa uscita della superstrada; non è difficile immaginare che sia l’ingresso dalla Pieve (passaggio a livello compreso) che quello dalle Vergini, potranno giovare di una notevole riduzione di traffico e forse sarà proprio in questa nuova direzione (strada di scorrimento Sud/Via Mattei) che il Comune dovrà concentrare nuove idee e progetti perché sarà da lì che inizieranno nuovi problemi.
Sono perfettamente in accordo con Sandro Menchi, un rotatoria servirebbe solo a buttare via dei soldi quando il problema, ben noto a tutti i maceratesi, è quello, anche in corso Cavour, del parcheggio selvaggio.
Si sa bene che ogni giorno, a partire della curva di ingresso in città di corso Cairoli, dove basterebbero 3 o 4 “panettoni” per risolvere la situazione, fino a piazza Nazzario Sauro, come accade anche in corso Cavour, due corsie diventano praticamente una sola corsia, causando i problemi di rallentamento e di code che tutti conosciamo.
Non comprendo come si possa pensare che una rotatoria possa risolvere questi noti problemi.