Sandro Parcaroli con Simone Merlini (a destra) e Riccardo Augusto Marchetti
di Luca Patrassi
Un anno, tanto ha resistito il primo cittadino Sandro Parcaroli. Poi, all’improvviso anche le persone più pacate, disponibili a fare squadra con chi c’è ed inclini alla mediazione, sbottano. Chi ha assistito ieri sera alla scena o ne ha sentito l’eco racconta di un sindaco che ha detto all’interessato quello che pensa del suo agire. Parole tanto crude quanto coincise. Parcaroli era alla fine di una giornata di lavoro e poco prima c’era stata l’ennesima riunione inconcludente sul fronte della trattativa nel centrodestra per l’indicazione del candidato alla presidenza della Provincia. Dopo la questione delle elezioni provinciali, il coordinatore provinciale della Lega Simone Merlini ha chiesto conto al sindaco di alcune questioni amministrative comunali, iniziando dal tema delle deleghe degli assessori ed a quel punto Parcaroli è sbottato: poche parole, ma molto chiare. Sulla risposta al malcapitato Merlini deve aver inciso anche l’esito della precedente riunione alla quale hanno partecipato diversi primi cittadini, i segretari dei partiti di maggioranza ed alcuni civici. Nessuno ha voluto fare nomi. I referenti provinciali di Fratelli d’Italia – tutti peraltro della zona costiera – hanno chiesto per la presidenza un requisito: la provenienza dall’area terremotata. In molti hanno pensato al sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci. A chi pensava invece il coordinatore provinciale di Forza Italia Riccardo Sacchi non è dato sapere ufficialmente, ma le poche parole dette dal leader maceratese degli azzurri hanno un significato politico preciso: «Vogliamo un candidato che sia riconoscibile di centrodestra». Come dire che non basta essere candidati dal centrodestra, bisogna anche avere una storia, se non di appartenenza, almeno di sostegno ai moderati. Non ha sciolto alcun nodo il coordinatore provinciale della Lega Simone Merlini da cui ci si aspettava l’indicazione formale della candidatura di Sandro Parcaroli ed invece continuano a circolare anche altri nomi e tra questi quelli del sindaco di Matelica Baldini e di Sarnano Piergentili che sembrano contare su qualche gioco di sponda nell’entroterra ora leghista e prima centrista.
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Caro Sindaco, non è l'unico ad essere rimasto deluso da questa destra ormai ridicola.
Sindaco.capisci che e' una trappoletta ma nemmeno politica. Sti ragazzi pensano solo mettersi in evidenza.altro nulla.
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Puo’ capitare litigare con il proprio partito, l’importante che dopo ritorni il sereno nel partito, secondo me e’ solamente una sfuriata.
La Lega a livello nazionale ed anche a livello locale non ne azzecca una il dramma e’ che l’offerta politica e’ quello che e’.Io onestamente adesso non saprei proprio chi votare la cosa e’ tragica.La gente sta sempre peggio e questi vivono sulla Luna(i politici).
Come mi diverto,…. oh come mi diverto….
Speriamo che non favoriscano il riscaldamento globale.
Tirato fuori dal cilindro da noto prestidigitatore ma non troppo… per battere Ricotta , già seduto sulla sedia del sindaco. Adesso, deve dimostrare di avere un passato nel centro destra come dice Sacchi per cui per lui, tale compito sarebbe stato assolto , chessò, forse da un Ciarapica proveniente da una destra per niente centrale ma poi saltando come la Vispa Teresa, passava per La Lega ed arrivava infine con il supporto dello stesso public relation Sig. Sacchi a Forza Italia. Credo, glielo avevo già suggerito, che sia ancora ritornato il momento di un bel rimpasto di giunta dove non so chi terrei perché quelli che appaiono sulle cronache cittadine, in genere svergognano l’aspirante vedova Macerata e magari come Sacchi la dicono talmente grossa che io per dispetto e se possibile, rimanderei tutti al voto, sentendomi tradito, umiliato, trafitto, in serio pericolo anche per quel minimo di autorità che un sindaco dovrebbe mantenere. Bommarito consigliava al sindaco di non pensare a diventare Presidente di Provincia ed occuparsi seriamente di Macerata cosa che alla luce dei fatti non può che dargli ragione. Però, Parcaroli potrebbe veramente, se è in grado di dimostrare qualcosa di importante per il maceratese, tutto, abbandonare del tutto l’ingrata amministrazione cittadina e dedicarsi alla Provincia, ma solo dopo un attento esame sulle possibilità di coprire detto compito. Del resto è chiaro che il ” pupazzetto ” che fa sì no dal cruscotto non serve più e l’amministrazione maceratese deve essere decisa dai furbacchioni dalla solite facce che dopo aver aspettato per anni di disfarsi di Carancini, adesso sono loro che vogliono comandare e decidere, per chi non si sa ma questo vale per ogni amministrazione subentrante. Sacchi, del resto se si potesse fare, lo vedrei assessore simultaneamente a Macerata e a Civitanova. Perché Macerata mezza vedova? Perché da destra tutta morta è. A Civitanova se tira lo racco, ci si dimena, si arroga e si sottostà, si cerca di resistere, non ci si vergogna di niente mentre …ci si avvicina a nuove elezioni.
Sig.Sindaco Parcaroli…Non ti resta che piangere !!!!
il miracolo di Macerata si ripeterà in Provincia?
Nel nostro territorio non esiste un centro destra affidabile lo ha ampiamente dimostrato oramai da diversi lustri, sia al governo locale che all’opposizione.
Non entro nella diatriba. Una sola considerazione: i Partiti ci sono e debbono esistere ( qualsiasi essi siano). Una seconda considerazione: esistono anche i Sindaci. Attenzione: “anche”. Essi non sono e non debbono essere “primule” vaganti, essi “esistono” in quanto esistono i Partiti. L’eccesso di “centralizzazione” nella figura del Sindaco ( chiunque esso sia) è una “tattica” per filtrare quel poco di democrazia “assembleare” che ancora per un po’ esiste. Sarò di postavanguardia e faccio due esempi. 1- Il Segretario comunale, un tempo, veniva “prodotto” dal Ministero degli Interni ( Prefettura) e dunque era più e davvero “autonomo”. Non era nominato dal Sindaco. 2- Il Sindaco veniva scelto dalla maggioranza che vinceva. Se non andava bene, alla sua maggioranza, decadeva e si nominava un altro. Il Sindaco, allora, non aveva la “potenza” del Sindaco attuale, ovvero non poteva forzare più di tanto la sua ( del Sindaco) maggioranza.
Ogni amministrazione, uhm, diciamo che quelle dove la maggioranza non ha gli attributi , ha il suo Renzi Matteo. (Giovanni il Cavallaro) . Non so per il Cavallaro ma io riferimenti anche a Civitanova ce li vedo. Naturalmente a Civitanova sono più ignoranti ma non nel senso che non sanno ma per la loro grettezza politica e comportamentale. Stavolta se si decide per il Ciarapica bis, credo che ci saranno contratti scritti con il sangue a…dividere eventuali onori e disonori. Sarebbe curioso sapere che cosa, per fare un esempio prendiamo quei commercianti che si è comperato dando loro quattro soldi, che cosa diranno fra cinque anni, durante i quali non sarà costretto a fare il generoso ma cercherà di tirare le reti e trovarci finalmente le tanto desiderate pescate. Ma parliamo d’altro, oggi è Domenica e facciamola una pausa. Parlo di Macerata. Adesso ,se domani il Renzi maceratese di cui non faccio il nome…Sacchi ma è un cognome, avrà ancora il coraggio di ripresentarsi davanti a Parcaroli è perché e questo diciamolo, tanti maceratesi leghisti se lo meriterebbero proprio, ha intenzione come è riuscito a fare a Civitanova ( sono inciampato ma mi sono immediatamente rialzato), di portare Forza Italia al comando? Certo che dopo quello che ha detto, sarà dura tenere Parcaroli quando se lo ritroverà di fronte per continuare a coionarlo perché è questo che ha fatto anche se a fin di bene, naturalmente per lui e per quasi impercettibili ma intuibili desideri di crescita che purtroppo non può dargli l’assessorato dello sport maceratese che non è certo come essere Presidente del Coni. Non riuscendoci e forse questa ipotesi già l’ha considerata, infatti cercando di giocare di sponda, non so con chi ma l’aggiunta ci stava bene, per avere potere in Provincia dove di solito si parla di strade, ponti, grandi appalti insomma per dare finalmente al Maceratese tutte quelle strade che aspettano anche da quarant’anni e farle pure doppie se serve ma anche no. Stavolta Parcaroli, sei con le spalle al muro e forse avrai capito che cosa significa stare in politica e fidarsi degli “ amici”. Ora ti trovi davanti ad una decisione irrevocabile e dopo aver consegnato le dichiarazioni di guerra a destra e sinistra, sai nel dubbio, e come già suggerito da un commentatore “ non ti resta che piangere “o “ che tu riesca a far piangere”. Fa il sindaco, fa il presidente di provincia ma non fare il” consigliere di maggioranza civitanovese” che nei nuovi neologismi apparsi nella Treggatti sta ad indicate lo spallato. Io non so spiegarlo ma l’enciclopedia è molto chiara.
Mio cuggino, quello che segue la politica locale, mi suggerisce che lo spazio temporale di codesta amministrazione è il 2023.
Cioè questa giunta finirà nel 2023, quando Park ‘n’ Roll verrà dirottato al Senato.
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Ovvio che a questo punto deve avere visibilità oltre i confini cittadini (ci sono da fare i nuovi Collegi Elettorali, e Macerata probabilmente si allargherà verso la costa: Citanò e P. S. Elpidio, così solo si comprende la nomina di taluni assessori)
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E quindi ORA che le PROVINCIE (solo nominalmente) sono state abrogate ci sono ancora un po’ di progetti (e DENARI) da spendere/spargere/impegnare/gettare sul territorio.
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Quindi se Park ‘n’ Roll avesse visibilità, oltre la città, come anche Presidente della INESISTENTE Provincia (che però, ricordiamo, finanzierà molti interventi nei prossimi 18/24 mesi) questo potrà servire quando, dopo, si presenterà agli elettori provinciali come “l’uomo del fare”…
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A proposito I FONDI PER IL CONVITTO NAZIONALE che fine hanno fatto???
PERCHE’ NON SONO ANCORA PARTITI I LAVORI????????
Stiamo aspettando, per il via ai lavori, il NUOVO Presidente provinciale, così si potrà appuntarsi sul bavero della giacca la medaglietta del “l’ho fatto io”????????
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Questa è politica di bassissimo cabotaggio: marinai nemmeno d’acqua dolce, ma di barchette alla fontana dei giardini…