«L’aggravarsi della situazione epidemiologica in questi ultimi giorni deve portare chi di competenza a livello nazionale, quantomeno a rivedere alcune misure che permettano di ridurre il rischio di contagio all’interno delle aule, tenendo conto che con l’avvicinarsi dell’inverno anche l’areazione costante dei locali, attraverso l’apertura delle finestre, sarà difficile da garantire». Così Pierfrancesco Castiglioni, capogruppo in Consiglio comunale di Fratelli d’Italia, da poco più di un mese in pensione dopo essere stato preside allo Scientifico di Macerata. La sua conoscenza del mondo della scuola, alla luce degli ultimi contagi, lo ha portato ad alcune riflessioni. «I focolai partono dall’esterno e le scuole rispettano le regole imposte, ma è innegabile che le classi diventino nei fatti un’enorme cassa di risonanza. Mi sono spesso domandato perché se ci si reca, ad esempio, in un ufficio postale, occorre entrare in un numero limitatissimo di persone, muniti di mascherina e rispettando la distanza di sicurezza, il tutto di fronte ad impiegati che lavorano al di là di uno schermo protettivo, mentre i docenti devono lavorare spesso con la sola protezione della mascherina in aule di 4 metri quadrati con all’interno fino a 30 studenti, che indossano la mascherina solo sporadicamente e il cui distanziamento non può essere evidentemente garantito in modo costante?». Castiglioni continua «i focolai non hanno origine nella scuola, ma sicuramente l’aver modificato nel tempo, a livello ministeriale, la capienza massima di studenti consentita all’interno dei mezzi di trasporto e l’aver portato la misurazione della distanza di sicurezza tra gli studenti in aula da “banco-banco” a “bocca-bocca” hanno abbassato sicuramente il livello di sicurezza. Ritengo che in termini di sicurezza non ci possano essere due pesi e due misure. Ero e resto consapevole che tale soluzione avrebbe creato scontento e disagi nelle famiglie, ma ciò, a mio parere, avrebbe garantito un maggior distanziamento all’interno sia dei mezzi di trasporto che delle aule evitando, per quanto possibile, quelle situazioni di chiusura totale che stanno iniziando a verificarsi in alcune, per fortuna, ancora poche scuole. Non va dimenticato, tra l’altro che un docente messo in quarantena (essendo assente per motivi sanitari) non può svolgere da casa la propria attività didattica con evidenti ulteriori disagi a livello didattico e organizzativo».
Il problema sono i trasporti , quali provvedimenti intende prendere il comune per l'urbano e la regione per l'extraurbano?
Sono pienamente daccordo con lui!
Grande uomo e grande preside
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Aule di 4 metri quadrati… è una percezione troppo espressionista…
Le osservazioni del Preside Castiglioni sono condivisibili al cento per cento e sono frutto dell’esperienza di chi è vissuto tutti i giorni per tanti anni nella scuola. Ho l’impressione invece che chi decide a Roma sulle questioni scolastiche non metta più piede in un’aula da quando ha sostenuto l’esame di maturità.
Gent.mo sig. Contadini, sono assolutamente d’accordo con Lei. I trasporti rappresentano il primo problema da affrontare e risolvere. Lo ripeto da diversi mesi; l’ho fatto presente in diverse sedi istituzionali prima di andare in pensione. Tuttavia la risposta è stata sempre la stessa: senza i necessari finanziamenti è impensabile prevedere, ad esempio, l’attivazione di doppi turni. L’acquisto di nuovi automezzi, ammesso che ci siano i fondi, renderebbe comunque necessario emanare un bando e assumere nuovo personale, il che richiede tempi non certo brevi. In altre parole occorreva muoversi certamente già da diversi mesi.
Va ricordato, per chi non fosse informato, che le corse del trasporto urbano maceratese destinate a servire i plessi scolastici sono state potenziate ad inizio anno affittando alcuni bus normalmente destinati al servizio turistico e modificando le corse di alcune linee.
Sig.Iesari, per la scuola secondaria di secondo grado il problema maggiore riguarda iL trasporto extra urbano e le ripeto che nel corso di un incontro a cui hanno partecipato i dirigenti scolastici, i titolari delle autolinee e il responsabile dei trasporti della Regione Marche è stato confermato ciò che ho scritto nel precedente commento.
Gentilissimo Castiglioni . Io ovviamente mi riferivo alla realtà comunale che ho avuto modo di conoscere meglio.
Inutile intervenire nelle scuole se poi il problema sono i trasporti ! Inutile distanziare banchi ed alunni se poi sono stipati come sardine negli scuolabus.