di Laura Boccanera (Foto di Federico De Marco)
C’è preoccupazione fra i ristoratori e i titolari di bar e attività commerciali che dovranno adeguare i propri orari e modificare la gestione delle proprie attività a seguito dell’ultimo decreto del presidente del consiglio che stringe su orari, presenze allo stesso tavolo nei ristoranti, cerimonie come matrimoni e funerali.
Stretta anche sulla movida: si potranno consumare le bevande solo ai tavoli e a mezzanotte tutti chiusi. Il decreto non è stato ancora ben digerito e fra i gestori aumentano le domande e i dubbi, primo fra tutti proprio l’orario di chiusura. «Ci costringe di nuovo a rivedere l’assetto organizzativo, dovrò anche rivedere i livelli occupazionali – commenta Matteo Massi del bar Galleria in piazza XX Settembre – noi facciamo anche le colazioni e lavoriamo tutta la giornata, ma chiudere alle 24 taglia fuori una bella fetta di guadagno, almeno il 25% e dopo quello che abbiamo passato non è il massimo. Avevamo preso obblighi nei confronti dei dipendenti e mi sembra troppo presto questa stretta. Per noi non è facile accettare una soluzione del genere, non c’è rispetto per la categoria di chi lavora di notte. E comunque se a mezzanotte ci sarà il coprifuoco o la gente si organizzerà a casa loro con meno sicurezza e garanzie oppure arriveranno prima, vedremo, non lo so, è tutto molto strano».
Poco cambia per chi invece lavora prevalentemente di giorno e aveva già distanziato tavoli e persone: «per noi cambia poco – ha commentato Nicole Gasparroni del Simply bar – però noto che la gente è allarmata e frastornata, oggi in tanti mi chiedevano se si potesse prendere il caffè al bancone oppure doveva modificare questa abitudine. L’unica differenza è che non possiamo tenere più di 6 persone per tavolo, ma non è il nostro target». Scettici sulla misura del Governo anche i più giovani: «se tutti avessimo rispettato le norme quando non c’era questa situazione ora non ci troveremmo così – commenta al bar Federica Ebiuwa Russo, studentessa 18enne di Civitanova – ad esempio anche a scuola avrei preferito un maggior distanziamento, spesso all’ingresso e all’uscita ci sono assembramenti. Chiudere i locali adesso è insensato, per tutta l’estate ci sono stati assembramenti e nessuno ha detto nulla». Dello stesso parere anche Mattia Sarchiè, studente: «penso che chiudere un locale a mezzanotte non abbia molto senso, il rischio è creare un assembramento prima o ritrovarsi in casa.
Noi ragazzi siamo tutti responsabili, ma le misure del governo sono poco efficaci, sta solo al singolo la responsabilità di evitare la diffusione del contagio e un nuovo lockdown». Ma il rischio di un contagio e l’aumento dei casi in regione nell’ultima settimana (raddoppiato oggi rispetto a ieri il numero dei positivi) hanno già avuto come effetto la contrazione dei momenti di aggregazioni e i primi ad accorgersene sono proprio i ristoranti: «non è chiaro cosa significhi la chiusura a mezzanotte, se da quell’orario non possiamo accettare clienti o se il ristorante deve essere proprio chiuso – si chiede Ketty Iommi di Mandì -. Noi stavamo investendo in un altro locale per allargarci e tornare al numero di coperti che facevamo prima del Covid e mantenere le distanze di sicurezza. La gente comunque esce già molto meno, da una decina di giorni a questa parte c’è stato un notevole calo delle presenze».
E anche Confcommercio alza la voce parlando di «un altro colpo alle imprese della ristorazione, una mazzata che potrebbe mettere in ginocchio buona parte di un settore fortemente strategico per la nostra economia», così Massimiliano Polacco di Confcommercio Marche centrali che attacca le misure contenute del decreto: «la sensazione – spiega Polacco –, è che si stiano attaccando ancora i soliti noti, in particolare le aziende della ristorazione e la filiera delle cerimonie, già fortemente penalizzati ed ora colpiti ancora più duramente dai provvedimenti. Non sono queste decisioni che possono risolvere una situazione certamente complessa ma che non può essere affrontata soltanto con regole penalizzanti per attività economiche per la stragrande maggioranza assolutamente sicure».
Questa estate.... E a dire il vero, complice il caldo, fino a un paio di settimane fa i locali erano pieni a partire dall'aperitivo. File e folle senza controllo che hanno dato respiro indubbiamente ai commercianti, ma che ora ci lasciano a raccoglierne i frutti.
Non è propriamente vero: il tempo di incubazione del virus è di 10/14 giorni, e se fosse come dici tu avremmo dovuto raccoglierne i frutti almeno un mese fa
Carlo Renzi intendevo dei provvedimenti che ora prendono colpendo laddove non c'è stata molta disciplina...
Ma forse non ricordate il lock down dal 10 marzo fino al 8 maggio e ditemi quello che avete perso o volete che faccia un nuovo lock down fino a Pasqua. #iononvogliorstareacasapercolpadeiguadagniesiamovissutilostessoono#
Sempre a lamentarsi la categoria, questa estate avete incassato tutto il possibile... c'è una pandemia in atto...che altro si dovrebbe fare?
Samuela Romoli però anche loro hanno diritto di lavorare
Erika Marinsalta per carità, però siamo tutti penalizzati dalla situazione, occorre capire che prima di tutto va tutelata la salute...cosa bisogna fare per non scontentare i commercianti?favorire i contagi?
Samuela Romoli usando la testa secondo me possono lavorare un po' tutti
Erika Marinsalta infatti, proprio perché con le dovute cautele possono lavorare, anche se guadagnano, un po'meno, non vedo il motivo di tante lamentele...
Samuela Romoli chi parla così significa che ha lo stipendio sicuro!!!!
Marinella Principi no, né io né mio marito abbiamo lo stipendio sicuro, siamo due con partita iva e a fine mese in famiglia se non lavoriamo non entra nulla, però la priorità in questo momento è la salute e non ammalarsi
Si ricomincia con le lamentele...
Come volevasi dimostrare... La "cura" imposta dal governo è di gran lunga più dannosa della malattia stessa Però dicono che Conte è tanto bravo...
Questa estate avete fatto come volevate, ora è arrivato il momento anche per voi di rispettare le regole
Potevate rispettare le regole!
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Clienti confusi? Mah!
se aumentano i contagi in USA è colpa di Trump, se aumentano in UK è colpa di Johnson, se aumentano in Francia e in Germania è colpa del virus, se aumentano in Italia è colpa degli italiani.
Non mi pare che tutti voi siate responsabili, se dovessimo ritornare al lockdown totale sara’ tutta colpa vostra che x adesso la salute e’ la cosa importante di tutte le altre cose.