Matrimoni con massimo 30 invitati. E’ il provvedimento contenuto nel decreto che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato questa notte. A manifestare la loro amarezza, dopo i ristoratori e i baristi, è la wedding planner di Mogliano Daniela Perroni: «Credo che quanto stabilito dall’ultimo decreto Conte in merito a feste e ricevimenti sia decisamente assurdo e inaccettabile. Stabilire che il numero massimo di invitati per un matrimonio sia 30 è davvero una sciocchezza. Mi aspettavo certamente delle restrizioni ma pensavo sarebbero state pensate legando il numero degli invitati agli spazi di cui le location dispongono. Invece no, secondo il governo, posso fare un matrimonio di massimo 30 persone a prescindere dalla capienza. E poi però posso fare una cena di 90 persone distanziate (se c’è spazio) perché è un evento non legato a cerimonia civile o religiosa, ma è possibile leggere una cosa del genere?». La contrarietà di Perroni emerge dopo mesi di provvedimenti che considera penalizzanti per il settore: «Tutto questo dopo aver accettato tutto quello che fino ad oggi il governo Conte ha stabilito. Prima ci danno un “contentino” calcolato sul fatturato dei mesi in cui praticamente non si lavora. Poi a giugno ci dicono che possiamo fare i matrimoni con una bella lista di restrizioni, ma va bene ci proviamo. Siamo ripartiti a giugno con più della metà dei matrimoni rimandati al 2021, abbiamo salvato i pochi per i quali non si era abbandonata la pianificazione (che ricordo essere la base per organizzare un matrimonio), abbiamo spostato proprio ad ottobre matrimoni di aprile, maggio e giugno pensando che visto che la stagione era ripartita, sempre nel rispetto delle regole si potessero fare e non perdere. Invece stamattina ecco l’ultimo bel regalo di Conte. Sono proprio delusa perché mi domando come può un governo pensare che dopo tutto questo io contribuente possa essere in grado di pagare tasse e contributi che continuano ad arrivare nonostante tutto senza “sconti”. Il nostro è un lavoro stagionale e per quanto riguarda il 2020 la stagione è “andata”».
(a.p.)
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QUESTO ARGOMENTO, COME QUELLI PUBBLICATI SOPRA, MERITANO TUTTA L’ATTENZIONE POLITICA. SE SI E’ RESPONSABILI POLITICI.
SAREBBERO ARGOMENTI DA OPPOSIZIONE. MA SE L’OPPOSIZIONE E’ FORMATA DAL PD, CHE E’ RESPONSABILE GOVERNATIVO DI QUELLE INIQUE DISPOSIZIONI LIBERTICIDE E DANNEGGIANTI ATTIVITA’ GIA’ PRECARIE, ALLORA DOVREBBERO ESSERE I GRUPPI DI MAGGIORANZA A PRESENTARE UN ORDINE DEL GIORNO DA DIBATTERE E VOTARE IN CONSIGLIO COMUNALE, E DA MANDARE POI AL GOVERNO E AI GRUPPI PARLAMENTARI.
CIO’ MAGARI DOPO UNA AUDIZIONE PUBBLICA DELLE CATEGORIE DI LAVORATORI INTERESSATE, ORGANIZZATA DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE STESSA.