Nella foto da sinistra Cristiana Cecchetti, Tommaso Corvatta, Federico Fornaro, Paola Petrelli e Giovanni Chiarella
«Queste elezioni hanno una valenza politica e a fare la differenza saranno gli elettori intermittenti. Da qualche anno esiste una quota crescente di cittadini che decidono come votare e se andare a votare l’ultimo giorno. Saranno questi elettori a fare la differenza». Ne è convinto Federico Fornaro, presidente di Liberi e uguali alla Camera, arrivato nel pomeriggio a Civitanova al bar San Marone per sostenere la lista Marche Coraggiose assieme a Massimo Montesi e Tommaso Corvatta. Con loro anche i candidati della civica a sostegno di Maurizio Mangialardi Cristiana Cecchetti, Paola Petrelli e Giovanni Chiarella. Ad aprire l’incontro l’ex sindaco Tommaso Corvatta: «su questa regione si stanno concentrando gli appetiti di una destra dai mille proclami e poche soluzioni come avviene a livello nazionale. E la particolarità è che gli stessi personaggi che governano la città dando una pessima prova di sé vogliano governare la Regione». Il parlamentare di Leu ha sottolineato, come fatto ieri sera anche dal governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che la campagna elettorale va fatta fino all’ultimo giorno e di non considerare i sondaggi: «Vi invito a diffidare dei sondaggi, oltretutto fatti nel mese di agosto quando solitamente sono sospesi perché non si è in grado di garantire un campione scientificamente valido. Sarà una partita che si giocherà e decideranno gli elettori intermittenti. Cinque anni fa il 50% dei marchigiani non andò a votare per le regionali. E allora occorre partire da un messaggio da dare: non è vero che la destra è uguale alla sinistra, che siamo tutti uguali. E questa emergenza sanitaria l’ha dimostrato. Se avessimo avuto lo stesso approccio di Trump al Covid, in Italia avremmo avuto oltre seicentomila contagi. Occorre ricordare soprattutto ai giovani che ogni elezione a suo modo è storica. Tanti di quei ragazzi che non andarono a votare sulla Brexit il giorno dopo capirono di aver commesso un errore che ha cambiato la storia della Gran Bretagna e dell’Europa. E allora anche questa elezione è storica, perché abbiamo a disposizione i fondi del recovery fund, è un’occasione straordinaria per voltare pagina e dare prospettiva».
(l.b.)
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