Acquaroli e Mangialardi faccia a faccia
a casa degli industriali:
«Rimettere al centro l’impresa»

MARCHE 2020 – I due candidati governatori, rispettivamente del centrodestra e del centrosinistra, hanno dibattuto, tra le altre cose, di infrastrutture, sisma, emergenza sanitaria ed accesso al credito, partendo dal documento di priorità stilato da Confindustria. Schiavoni: «oggi saremo sicuramente d'accordo su tutto, spero sarà lo stesso tra sei mesi»

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Da sinistra, Francesco Acquaroli, Claudio Schiavoni e Maurizio Mangialardi

 

di Martina Marinangeli

Ad una manciata di giorni dal voto per le Regionali, gli industriali hanno organizzato un faccia a faccia tra i candidati di centrodestra e di centrosinistra Francesco Acquaroli e Maurizio Mangialardi, andato in scena oggi pomeriggio nella sede dorica di Confindustria. Lo spunto per il confronto è stato il manifesto dell’associazione di categoria suddiviso in tre emergenze – Covid, sisma ed infrastrutture – e dieci priorità per il rilancio delle Marche, presentato la scorsa settimana. A fare gli onori di casa, il presidente di Confindustria Marche, Claudio Schiavoni, che ha posto l’accento sulla necessità di un maggiore confronto tra la Regione e l’associazione. Rivolto ai due candidati, ha poi aggiunto ironico: «oggi saremo sicuramente d’accordo su tutto, spero sarà lo stesso tra sei mesi». Le ricette di Acquaroli e Mangialardi sulle priorità elencate da Confindustria – spiegate di fronte ad una platea di industriali usciti dal confronto non del tutto soddisfatti – sono rimaste nel perimetro del “già detto”. «Il ruolo dell’industria è centrale perché rappresenta opportunità di crescita e sviluppo di un territorio- l’incipit di Acquaroli-. La politica non deve sostituirsi alle imprese, ma deve confrontarsi con le imprese. Oggi e’ fondamentale progettare individuando le priorità di spesa, concertando e progettando». Posizione che non si differenzia in nulla da quella di Mangialardi: «metteremo al centro le esigenze di chi investe e di chi dà lavoro. Chi amministra e non lo può fare con atti unilaterali. Ci confronteremo sempre. Il ruolo dell’industria è determinante perché siete quelli che sfidano il mercato e fanno innovazione. Senza di voi non ci sono lavoro e prospettiva. Costruiamo percorsi insieme». Parole, quelle di entrambi, che appaiono come balsamo elettorale alle orecchie degli industriali presenti, che infatti si scambiano sguardi poco convinti.
Sul tema della ricostruzione post-sisma, Acquaroli chiede un «potenziamento dell’Ufficio speciale per la ricostruzione» e «poteri straordinari al commissario, con una sorta di modello Genova», mentre Mangialardi chiede «un Testo unico per far fare uno scatto avanti alla ricostruzione». Concordi sulla necessità di rivoluzionare le infrastrutture e sul ruolo fondamentale dell’aeroporto. Per il candidato del centrodestra, «il polo logistico porto-aeroporto-interporto può rendere le Marche uno dei punti centrali a livello internazionale nella logica di sviluppo est-ovest», mentre per quello del centrosinistra «è il più grande biglietto di promozione turistica che ha questa regione». Accento posto sullo scalo aeroportuale probabilmente anche perché in platea sedeva pure l’amministratore delegato di Aerdorica Carmine Bassetti. A chiudere il lungo elenco di temi toccati nell’incontro durato circa un’ora e mezzo, il turismo: «nel breve periodo mi sembra indispensabile assicurare un sostegno alle imprese turistiche danneggiate dal Covid- la posizione di Mangialardi-. Poi dobbiamo continuare a sostenere le imprese che investono e puntano su un turismo di qualità. Le strutture vanno sostenute invitandole a investire». Acquaroli si concentra invece sulle «poche presenze straniere nelle Marche: siamo la seconda Regione al mondo da visitare secondo la Lonely Planet e abbiamo solo il 14% di presenze straniere».

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