Anna Menghi, 58 anni, è da anni protagonista nella scena politica di Macerata. Nel 1997 è stata eletta sindaco del Comune di Macerata, prima donna (e per ora ultima) della storia alla guida dell’amministrazione cittadina. La sua legislatura continuò fino a luglio 1999 quando i conflitti con la sua maggioranza portarono alla sua caduta.
Da allora Menghi, dipendente dell’Asur, è stata punto di riferimento per le opposizioni cittadine di cui è sempre stata un baluardo. Dai banchi della minoranza, nelle file delle civiche da lei fondate, si è battuta strenuamente e con grande competenza sulle principali questioni che hanno interessato la città. Quest’anno per la prima volta si è candidata alle Regionali nelle file della Lega di Matteo Salvini. Cambiati il collegio e la forza politica di riferimento, di una cosa Anna Menghi è certa: «Non smetterò mai di battermi perché i diritti dei disabili, non solo vengano riconosciuti ma divengano concreti e non solo teorici. E lo farò con tutte le associazioni, non solo l’Anmic di cui sono presidente».
Come mai la candidatura con la Lega?
«Ero stata avvicinata già 5 anni fa e con loro ho fatto un percorso politico amministrativo. Non ho mai fatto la tessera. Un anno fa ho detto pubblicamente che avrei lavorato per l’unità del centrodestra. Con la mia lista civica era finito un percorso e approdare alla Lega è stato naturale».
Il suo cavallo di battaglia?
«E’ la sanità. Sono fiera di aver strappato, insieme a tutta l’opposizione ad Ancona il centro di Scienze Infermieristiche, vanto di questa città, quando si tentò di portarlo fuori da Macerata. Il mio obiettivo sarà anche quello di far emergere questa provincia che è stata lasciata indietro».
Qual è la sua proposta per la sanità?
«L’area vasta fa rafforzata e questo è nel programma del centrodestra. Significa che se dobbiamo fare un esame e abbiamo il diritto di farlo entro certi tempi, il Cup regionale che è stato uno dei più grandi fallimenti della sanità gestita da Pd, ti manda magari a Pesaro. Questo vuol dire che chi può paga, chi non può aspetta. Gli appuntamenti vanno gestiti dalle Aree vaste. Il merito in sanità: non è accettabile che se c’è un concorso ci sia una regola che il Pd si è fatto per far vincere il secondo.Vanno poi dati gli strumenti alle nostre eccellenze e mantenute le strutture esistenti e i presidi del territorio come l’ospedale di Camerino. Lo stesso vale per Tolentino. La struttura, come noto, quattro anni fa è stata gravemente lesionata dal sisma e la decisione è stata quella di abbatterla per poi procedere alla ricostruzione di un nuovo ospedale nello stesso sito. I lavori di demolizione, secondo quanto si apprende, dovrebbero avere inizio nel maggio del prossimo anno.
In questo lasso di tempo, è fondamentale che Tolentino mantenga quantomeno i servizi essenziali, come il punto di primo intervento e i diversi ambulatori, per evitare ulteriori disagi ai cittadini e far sì che l’ospedale di Macerata non sia ulteriormente congestionato».
Lei è molto critica nei confronti della gestione della cultura fatta da parte del centrosinistra?
«E’ stata gestita come sistema di potere e questo va assolutamente evitato. vanno liberate tantissime energie. Un esempio per tutti Dante Ferretti: sono l’unica al mondo che può dire di averlo avuto come assessore, ma va celebrato e messo nelle condizioni di lavorare».
Cosa consiglia al candidato sindaco del centrodestra Sandro Parcaroli?
«Gli consiglio di essere se stesso come sta dimostrando di essere. Sono rimasta ammaliata dalla sua semplicità, è un visionario e sarà la persona giusta per creare nuovi modelli anche politici da seguire».
(Spazio elettorale a pagamento)
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… allora perchè non votarla?
Ricordo perchè la fecero cadere: perchè a Macerata, gli affaristi di centrodestra e di centrosinistra avevano un solo slogan: “o Franza, o Spagna, purchè se magna”. Anna Menghi non aveva capito il gioco, oppure lo aveva capito benissimo e non ci stava (come la Nelia Calvigioni di Corridonia). Perciò fu fatta cadere.
l disabili devono poter parcheggiare in tutti gli spazi blu.