Filippo Saltamartini, candidato per la Lega al consiglio regionale, si è presentato in piazza Giacomo Leopardi di Recanati introdotto dal segretario cittadino del partito Benito Mariani. Ieri sera ha raccontato ad una platea attenta il percorso lui seguito, da ex senatore di Forza Italia e oggi nel partito di Matteo Salvini. «Uno dei motivi più importanti è stata l’esperienza drammatica – ha detto – che ha vissuto a Cingoli come assessore alla sanità e vice sindaco per la presenza del covid all’interno della casa di riposo. Mi sono ritrovato ad un certo punto senza medici né Oss. E’ stato Salvini a darmi una mano dandosi da fare per farmi arrivare personale medico dell’esercito e risolvendo così il grave problema» (leggi l’articolo).
Saltamartini ha anche ricordato la legge sulla legittima difesa che ha dato più garanzie al cittadino che viene aggredito. Altri i temi toccati nel suo comizio da Saltamartini, dall’immigrazione clandestina, abbracciando la politica salviniana dei porti chiusi, al lavoro e economia puntando su più formazione professionale da parte della regione e maggiore utilizzo dei fondi europei. «Non sarà facile – ha ammesso – rimettere le mani nella nostra Regione e soprattutto nel bilancio. Anche dopo i rischiosi investimenti fatti negli anni precedenti. Se sarò eletto penso di sapere bene come si riduce il debito negativo che impedisce gli investimenti pubblici necessari per la far ripartire la nostra economia».
Prossimo appuntamento elettorale cittadino del 9 settembre nei locali della Croce Gialla per parlare di disabilità con la candidata al consiglio regionale Anna Menghi presidente Anmic ( Associazione mutilati ed invalidi civili).
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Diego Fusaro, l’ideologo del partito Vox Italia che nelle Marche candida Sabrina Banzato a governatrice, sarà anche a Macerata. L’appuntamento è mercoledì alle 19 in piazza Cesare Battisti. Oltre a Fusaro e Banzato ci sarà anche Alessandro Lippo, capolista della circoscrizione di Macerata. Dopo la manifestazione in piazza Fusaro si sposterà al bar Delizie, che si trova proprio lì davanti, per l’aperitivo e il firma-libro. «Salvini e Meloni scoprono ora il pericolo del “regime-Covid” – si legge in una nota di Vox Marche – la malagestione del virus, i misteri legati al verbale tecnico-sanitario che ha originato il lock down, i conteggi sbagliati dei tamponi e la loro relazione con i ricoveri, gli interessi economici che ruotano intorno alle disposizioni sanitarie. Peccato che non abbiano fatto nulla per denunciarlo prima. Anzi, i loro rappresentanti regionali, Acquaroli in testa, non solo sono stati zitti, ma hanno assecondato tutti gli orientamenti di Conte e degli esperti. La Meloni poi, faccia pace con Acquaroli. Che credibilità ha un candidato alla presidenza della regione Marche, che smentisce la sua leader? Lei parla di sanità diffusa sul territorio, lui condivide l’ospedale nuovo di Macerata con il project financing, la stessa ricetta di smobilitazione della sanità pubblica in favore dei privati, del duo Ceriscioli- Mangialardi».
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«Sanità marchigiana: bene nell’emergenza ma ne serve una che funzioni nel quotidiano». È il pensiero di Loredana Riccio, candidata alle Regionali nella lista del Pd per la provincia di Macerata. L’ex dirigente dell’Area Vasta 3 vede il sistema sanitario regionale come «una struttura che ha retto bene ed uscita meglio di altre regioni dalla prova epocale del Covid. Non dimentichiamo che le Marche a marzo sono state una delle regioni più colpite, che siamo usciti dall’emergenza prima delle previsioni che ci accomunavano alla Lombardia e che proprio a differenza di quest’ultima stiamo resistendo al ritorno dei contagi. Se però guardiamo alla normale amministrazione, alla gestione quotidiana, va detto per onestà intellettuale, che nel corso dell’ultima legislatura alcune cose potevano essere fatte meglio. Penso, ad esempio, al richiamo fatto dal sindacato dei medici Anaao-Assomed sulla divisione tra il ruolo di governatore – rilancia la Riccio – e sono d’accordo con il candidato governatore del centrosinistra Maurizio Mangialardi che ha ribadito discontinuità rispetto al passato, annunciando una delega ad hoc nel prossimo esecutivo regionale. Servono però anche maggiori risorse (una follia rinunciare al Mes) e il superamento dei limiti imposti dalla legge Balduzzi (Governo Monti) perché è ciò che ci ha insegnato l’emergenza Covid: dobbiamo poter contare su una sanità pubblica territoriale davvero vicina ai cittadini, con servizi davvero accessibili e di qualità. Ripartiamo dagli Ospedali di Comunità e dai Punti di Primo Intervento: dotiamoli di risorse umane, strutture e tecnologie adeguate. Eliminiamo la precarietà di chi lavora (non è pensabile continuare a risparmiare sulla salute delle persone e sul personale) e diamo, soprattutto, ai cittadini la certezza di avere a disposizione i servizi. Fondamentali in particolar modo nelle aree interne: penso a Tolentino e Cingoli che meritano maggiore chiarezza e determinazione nelle scelte o agli ospedali di Camerino e San Severino, punti di riferimento per chi vive nelle aree interne. Insomma, il sistema sanitario regionale deve ripartire dal territorio, dai suoi punti di intervento capaci di intercettare i bisogni e le emergenze dei cittadini».
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Il futuro delle nostre città e del territorio in cui viviamo sarà il tema dell’incontro che il movimento Dipende da Noi propone per il prossimo giovedì, 10 settembre, alle 18, incontro che si svolgerà nelle sale della ex scuola elementare, ora centro culturale, di via G. Verdi 10/a a Macerata. Paolo Maddalena, vice presidente emerito della corte costituzionale (in videoconferenza) e Vittorio Lanciani, presidente dell’ordine degli architetti di Macerata tracceranno, ognuno dal proprio ambito, lo scenario generale: il primo parlerà di Costituzione e territorio, della gestione del territorio come pratica della vita democratica di una comunità mentre il secondo racconterà della ricostruzione ancora assente e delle riforme necessarie perché questa riparta. Dall’analisi di questo scenario – si legge nella nota stampa – nasce la proposta di Dipende da Noi che i candidati per la provincia di Macerata, Fabio Taffetani e Antonio Pagnanelli, insieme al candidato presidente Roberto Mancini stanno proponendo ai cittadini marchigiani. La proposta non è costituita da un insieme di interventi spot, facilmente comunicabili tramite slogan accattivanti o immagini avvincenti, tanto affascinanti quanto illusorie.
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