di Monia Orazi
Sono stati disciplinati oggi i maceratesi: nell’entroterra della provincia si incrociano solo poche auto dentro i paesi, insieme ai carabinieri, i forestali e qualche auto dell’esercito, che controllano il rigoroso rispetto del blocco imposto per contenere i contagi da Coronavirus. Il Primo maggio di solito ci sarebbe stato il pienone di comitive di giovani e famiglie, il passeggio per gli ampi e comodi sentieri dell’Abbazia di Fiastra, dove invece i parcheggi sono desolatamente vuoti e la millenaria bellezza della chiesa svetta solitaria nel silenzio.
L’accesso ad ogni luogo è vietato dalle sbarre chiuse. Non ci sono scene di bambini e ragazzi che giocano a pallone, picnic sui tavoli di legno, allegri passeggiatori di tutte le età che nei giorni festivi di primavera prendono d’assalto il polmone verde più vicino a Macerata. Tutto tace, daini, caprioli e piante, insieme agli altri animali della riserva naturale si godono il bosco tutto per loro. Si incontra solo la presenza di carabinieri e polizia locale. Riprendendo la superstrada le quattro corsie sono vuote, sotto un cielo nuvoloso. Sbarrati agriturismi e ristoranti, tra i pochi rimasti agibili dal sisma, nell’alta valle del Fiastrone. I giochi per i bambini attendono piccoli e festosi avventori. Tra il verde e l’azzurro, il lago di Fiastra, visto dalla strada per Fiegni, fa risuonare nel silenzio e nel vento il rumore delle onde che si infrangono lungo la parete rocciosa della sponda est, mostrando le sue sponde ed il chiosco, dove non ci sono presenze umane e gruppi intenti a fare grigliate, o a passeggiare intorno alle rive, come sarebbe stato in un primo maggio di un giorno qualsiasi. Le uniche presenze lungo le stradine montane sono un gregge di pecore ed i mezzi di qualche agricoltore che continua a lavorare. A Muccia, il piazzale del Motel Carnevali, ripartito in una struttura prefabbricata dopo il sisma, avrebbe dovuto essere pieno di carovane di motociclisti, provenienti da svariate regioni e diretti magari in Valnerina. Anche qui tutto fermo, predominano il vuoto ed il silenzio.
Prima di raggiungere Frontignano, dove ci si potrebbe aspettare di trovare sui prati gruppi di persone a fare il picnic, ed invece soffia impetuoso un vento forte, attraversando Visso ed Ussita sono poche le persone in giro a fare due passi, mentre l’auto dell’esercito pattuglia la zona. Tutto fermo nell’ultimo ponte di primavera, solo la natura ha continuato a fare il suo corso, incurante di divieti e quarantene. E così, con poche persone in giro, spunta un branco di cerbiatti a Frontignano. Di silenzio in silenzio anche a Monte Cavallo e Fiordimonte (Valfornace) quest’anno non c’è nessuno. Le due festicciole che da tradizione animano questo giorno oggi sono solo un ricordo, tra il suono della fisarmonica ed una partita a briscola, un giro di puntata alla ruota, sperando di vincere il prosciutto come primo premio. Niente da fare, se ne riparla l’anno prossimo. In una giornata come quella di oggi, con il cielo scuro di nuvole a minacciare pioggia, non ci sarebbe stato il tutto esaurito, ma in tanti si sarebbero spostati lo stesso.
Primo maggio, poche auto in giro: nessuna violazione del lockdown
In questa Tragedia, escluso qualche caso raro gli Italiani stanno Dimostrando Grande Senso di Responsabilità
Era ora
Finalmente dopo 2 mesi potremo prendere un po' d'aria. Soprattutto i bambini.
All'abbadia gli altri anni il 1 maggio era un mare di persone....ore ed ore tutti bloccati in macchina...ore x ritornare alla normalità!!
Italiani terrorizzati dal virus e dalle multe una tristezza
Mezzi ed energie dovevano, devono e dovranno essere utilizzati per combattere la criminalità non per perseguitare chi va a comprare la mozzarella
Anche perché te stacca 500 di multa
Come doveva essere,
Ma....i prati montani erano gremiti ...non mi inoltro
Che tristezza
Bravi maceratesi.Una bella prova
Era ora
Finalmente dopo 2 mesi potremo prendere un po' d'aria. Soprattutto i bambini.
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Se per un attimo tralasciamo le conseguenze economiche, non si può non guardare con tenerezza la natura che cerca di riprendersi gli spazi che l’uomo ha compresso.
Più che al contrario, un primo maggio diverso.
Dunque: se è pur vero che dagli anni ’50 ad oggi l’urbanizzazione in Italia è quasi triplicata (aumentando anche la popolazione e la ricchezza degli abitanti, però), è anche vero che, nello stesso periodo, la superficie boschiva, ossia il verde a nostra disposizione, è raddoppiata e quindi, di conseguenza, ognuno di noi oltre ad avere più di un “tetto sulla testa”, ha anche il doppio di verde a disposizione e…scusate se è poco o se è un “male”, come sostiene qualcuno!! gv
Pazienza, ce ne faremo una ragione.