Mario Morgoni
«Io non pretendo che Confindustria ami la politica ma pretendo che la rispetti visto che Confindustria è una parte rilevante del sistema paese e non è certo immune dalle debolezze, dalle fragilità e dalle contraddizioni di quel sistema e non può certo dichiararsene né estranea né incolpevole». Il deputato maceratese del Pd Mario Morgoni replica al presidente di Confindustria Macerata Domenico Guzzini che ha accusato la politica di non aver attuato misure adeguate al momento che stiamo vivendo.
«E’ troppo drammatico il momento che stiamo vivendo per poter tener dietro a polemiche che pure hanno un fondamento reale insiste Morgoni – Tutti hanno letto le parole dell’amministratore unico della Lube Fabio Giulianelli e sanno giudicare quanto ci fosse di critica costruttiva e di intento collaborativo o quanto di giudizio sprezzante nei confronti della politica come sistema e a livello personale, del presidente del Consiglio, apostrofato come “uno che fino a ieri faceva l’avvocato”. Presidente Guzzini, non sono questi né i toni né i modi con i quali avviare un confronto proficuo. Gli insulti non aiutano a crescere e a formarsi ma promuovono degenerazione e divisioni di cui il paese non ha certo bisogno in un momento come questo».
Morgoni continua sottolineando il ruolo degli imprenditori: «Vede presidente, quello che è stato assolutamente fuori luogo in questo contesto tragico è l’ intervento di un importante rappresentante di quella classe imprenditoriale cui spetta, al pari della politica , una piena assunzione di responsabilità e un atteggiamento, se permette, di compostezza. Allo stesso modo dell’ imprenditore è degno di rispetto e di considerazione anche chi fa politica, esercitando quella che tra tutte le attività ha il più alto tasso di nobiltà e di complessità. Ci sono tanti fattori per cui la politica ha perso in questo periodo storico qualità e credibilità, non è il luogo e il momento per parlarne . Ma non è questo un buon motivo per tenere atteggiamenti da maramaldo e demolire il poco di buono che resta e da cui necessariamente ripartire».
Poi torna a parlare di Mario Draghi che ieri dal Financial Times ha indicato la via secondo lui praticabile a livello europeo in questa emergenza. «Abbiamo tutti grande stima di Mario Draghi che rappresenta una preziosa risorsa per l’Italia e per la Europa , ma ritengo che il modo migliore di valorizzarlo non sia quello di gettarlo nella mischia in un momento in cui prevalgono le divisioni, i contrasti e non c’è unità di intenti nella politica. Del resto, era il 2011, l’Italia ha già vissuto, per ragioni diverse , momenti eccezionali in cui abbiamo fatto appello alla figura migliore. Mario Monti e il suo governo di tecnici, da pressoché tutti invocato e sostenuto , appena avviata l’ azione di risanamento fu prima criticato poi additato come esempio negativo e infine fatto oggetto di scherno proprio da parte delle forze politiche che oggi invocano il super tecnico. E in mancanza di modifiche inimmaginabili al nostro sistema democratico, nessuno dispone di pieni poteri e deve agire in stretta connessione e dipendenza dalle forze politiche e del parlamento. Perché qualcuno , in primis Draghi, possa guidare un governo di unità nazionale sarebbe condizione necessaria uno spirito di autentica unità nazionale di cui oggi non si scorge alcuna traccia. Cerchiamo allora di lavorare con le risorse umane di cui disponiamo ed evitiamo di prestarci al gioco politico di chi invoca Draghi pensando non alle soluzioni dei problemi ma all’ obiettivo di mettere in crisi il governo».
Morgoni, come aveva già fatto ieri, ricorda che «siamo nel pieno di una tempesta pericolosa e imprevedibile in cui non è saggio cominciare a litigare su chi deve assumere il comando. E sarebbe forse ragionevole avventurarsi in questo momento sul terreno sempre instabile della formazione di un nuovo esecutivo ? C’è un governo in carica , ha assunto provvedimenti che solo con una forzatura polemica di possono definire un’ aspirina – 25 miliardi corrispondono ad una legge di bilancio – . Occorreva fermare un’ emorragia , ma il governo è già al lavoro per un secondo decreto con una dotazione di risorse almeno pari a quella precedente . Forse non è inutile ricordare la situazione di debolezza economico finanziaria del nostro paese e la montagna di debito pubblico da cui siamo gravati e che prima o poi qualcuno dovrà pagar . Comunque in questo secondo decreto, a cui il governo sta già lavorando , l’attenzione maggiore sarà giustamente rivolta a tenere in vita il tessuto produttivo del paese da cui dipendono i livelli di benessere e di protezione sociale; è questa la fase dove far emergere proposte utili e realistiche che guardano al futuro. Certo , in tempi di guerra , oltre a resistere bisogna anche programmare il futuro ma la guerra è appena scoppiata e la prima preoccupazione del governo non poteva non essere quella di non esserne travolti . Sono stati giorni molto convulsi , non solo per il personale sanitario che merita un immenso abbraccio e per tutti coloro che soffrono per questa vicenda , ma anche per chi ha dovuto predisporre soluzioni molto complicate , tempestive, inedite, sotto l’ incalzare di mille pressanti richieste ed esigenze. Il deputato richiama alla comprensione reciproca: «Anche in termini di convivenza civile non sarebbe male riscoprire valori come la comprensione in particolare verso chi, nei diversi ruoli , è alle prese con una situazione straordinariamente eccezionale. A volte può essere utile alzare gli occhi oltre i nostri confini per rendersi conto di quanto nessuno abbia soluzioni miracolose a portata di mano, anzi, questo esercizio ci aiuterebbe ad attribuire il giusto valore a ciò che si sta facendo nel nostro paese , dove non abbiamo visto pazienti distesi nei corridoi degli ospedali o situazioni come quelle dell’ Alabama o dell’ Utah, dove i criteri dati dalle amministrazioni ai medici escludono i soggetti più vulnerabili. Se abbiamo a cuore questo paese lavoriamo insieme con serietà , responsabilità e senso di appartenenza , evitiamo il rinfacciarsi le responsabilità , da cui nessuno è immune, la ricerca ossessiva del colpevole e il ricorrente vizio di coltivare interessi particolari a spese dell’ interesse generale . Dell’ esempio dei medici e infermieri facciamo tesoro tutti , dalla politica all’ impresa, fino ad una società civile che nella solidarietà, nella concordia e nel dialogo può uscire da questo incubo e ritrovare la strada del progresso civile».
Guzzini dalla parte di Giulianelli: «La politica sappia ascoltare, dallo Stato solo un’aspirina»
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
UBI MAIOR (SUPER MARIO DRAGHI) MINOR (MARIO MORGONI) CESSAT
ancora dichiarazioni ambigue prima con apprezzamenti sulla figura di Draghi “….quello che ha detto mi pare assolutamente appropriato nel merito e autorevole nella figura…mi trovano d’accordo…” e subito dopo “….non tiriamo troppo per la giacca Draghi, è una risorsa, cerchiamo di spenderla AL MOMENTO GIUSTO E NEL MODO GIUSTO, SE NO RISCHIAMO DI SCIUPARE QUESTA FIGURA…” ed oggi nel presente articolo altre dichiarazioni sulla stessa lunghezza d’onda ….
Stiamo attraversando il periodo più difficile dal dopoguerra e quale sarebbe IL MOMENTO GIUSTO se non proprio questo di affidare NEL MODO GIUSTO un incarico di responsabilità proprio al super esperto di economia e finanza come DRAGHI apprezzatissimo a livello internazionale….???
Tutti i politici a qualsiasi parte appartengano dovrebbero fare un passo indietro ed evitare inutili polemiche con sterili dichiarazioni ed augurarsi che SUPER MARIO DRAGHI accetti e metta la sua indiscussa professionalità a servizio del Paese !!!
Gettare Draghi nella mischia? Draghi si fa gettare nella mischia? Mah!
La prospettiva che si sta aprendo è quella di ogni Nazione che pensa a se stessa.Se questo si avvera sarebbe indispensabile unire tutte le forze per un sforzo comune che non lasci indietro nessuno,mentre il ghe pensi mi rende più debole la risposta,chiunque sia il mi.Poi niente di più facile che se il mi non fosse totalmente funzionale agli interessi di chi oggi lo propone verrebbe preso a calci per primo da chi oggi lo propone.Nemmeno questa tragedia produce cambiamento nel vecchio modo di pensare.
Non sarebbe nemmeno troppo difficile, e praticamente a costo zero per lo Stato, sostenere ora e poi far ripartire l’economia italiana, come suggerisce Draghi….
.
Basterebbe far emergere il sommerso.
.
Una bella lotta, vera, all’evasione fiscale e si troverebbero, immediatamente, centinaia e centinaia e centinaia e centinaia di milioni di euro, per pagare le persone per fare le buche per terra e poi riempirle, al solo scopo di fornire un reddito (da spendere in beni e servizi) e far ripartire l’economia.
.
Dal Die Welt:
Merkel sarebbe quindi rimasta “confusa dall’aggressività del premier italiano: aveva sempre ritenuto l’avvocato star della Puglia particolarmente charmant“.
Ecco… non vorrei che in questo momento qualcuno si senta in dovere di chiamare per consolare Anghela… capito Marione ?
Io non entro nel merito. Dico solo che la “critica” è costituzionalmente lecita. Sostengo che in questo caso, la pandemia, il Re è nudo. Mi riferisco non solo o tanto all’Europa in generale, ma alla Germania e all’Olanda.E’ ora che cessi il “ricatto”, storicamente accertato, dell’asse, antico e storiografato, Franco-Asburgico. E’ ora che cessi dalla Germania che non fa altro che ricordarci con Fichte ( “Discorso alla nazione ” o “La missione del dotto”) o con Hegel che traduceva “topograficamente” la sua filosofia considerata la più importante nella formula “Lo spirito del mondo si è fermato a Berlino”, o anche più tardi( non lui) “Dio è con noi”. Questi che sembravano asserzioni dogmatiche rimangono nella spirito del popolo, di quel popolo. E’ vero, non abbiamo la mafia e loro ci accusarono di questo, con una bella copertina che rappresentava degli spaghetti con una pistola. Almeno non abbiamo mai bruciato nessuno nei forni.L’asse franco-asburgico ci ha imposto un rigore “matematico” di cui hanno fruito le banche di Lorsignori ( il Loden di Monti docet) Essi, ancora oggi, nonostante una pandemia, ancora blaterano e pretendono da noi “gentilezza”. Essi sono i veri retori che si nascondono dietro la “verità” matematica dei “loro” conteggi falsi e bugiardi. Io pretendo che il Presidente Conte, che certamente si trova in una situazione terribile, faccia appello alla sua “radice” meridionale, non alzi solo la voce, ma urli. Basta con gli inchini. Lo si può fare, l’inchino, al Papa, non alle Banche.
Vedo, da ciò che scrive, che il Sig. Cerasi ha studiato economia su Topolino. La tal cosa è molto comune anche tra i politici italioti di ogni colore. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Caro Morgoni viste le figure opache del CSX di questo momento(purtroppo la Mancinelli è saltata)e seguendola leggo idee chiare perchè non è spuntato minimamente il suo nome per una candidatura a Governatore?Saluti!
@ pallotto
.
Almeno io l’ho studiata, su Topolino
Lei sembra, del settimanale per bambini, nemmeno capiva le figure.
E da quello che scrive sembra che le figure ancora non le capisca, nemmeno dopo la maggiore età.
C’è il calcio e tutti si sentono CT, c’è il virus e tutti virologi, c’è la crisi e tutti diventano economisti,si parla di donne e voilà ecco comparire Casanova in ogni dove.Venendo al punto in questione quindi troverò qualcuno che mi sappia spiegare l’intervento di Draghi in quanto io di economia non capisco un fico secco e mi affido ai semplici conti della servetta.Se io ho un mutuo per una casa difficilmente viste le mie possibilità la banca mi elargirà un altro prestito per un’auto anche se io sto pagando regolarmente il primo .Draghi dice che dovrebbe,in questo momento di difficoltà, essere permesso agli Stati di aumentare il debito pubblico.Allora io mi chiedo se noi non riusciamo nemmeno a pagare gli interessi del debito mostruoso che abbiamo chi ci darebbe garanzie per aumentarlo ancora?Chi dovrebbe darci quei soldi?Se non trovassimo un finanziatore esterno in quale tasca interna troveremo una cifra tra i 30 o i 100 miliardi(a seconda di chi la spara più grossa)?Ma soprattutto visto che nessuno degli Stati, che hanno un debito pubblico altissimo, riuscirà mai a ripagarlo che senso ha continuare a tenerli in vita non converrebbe azzerarli dopo questa pandemia e ricominciare come dopo ogni guerra che si rispetti tutti da zero con principi economici uguali per tutti? Evitate di rispondere stampiamo moneta perché quella è una soluzione talmente stupida della quale riderebbe anche la servetta.L’ unica speranza è quella di trovare petrolio dall’Emilia in giù,quindi se resteranno dei soldi dopo l’emergenza cominciamo a comperare trivelle.Ma questi sono solo dubbi miei profano di rudimenti economici,quindi resto in attesa degli economisti de noialtri.
Raggiunto telefonicamente Giovanni il cavallaro mentre assisteva ad una corsa illegale, mi ha detto che anche per lui l’unica cosa da fare sarebbe di azzerare ogni debito e ricominciare da capo. Visto che spesso i debiti se non sei costretto a pagarli perché hai fatto un mutuo, ti levano l’auto, ti sequestrano un quinto dello stipendio o della pensione, non li paghi proprio anzi come lui afferma non ti passa manco per la capa, dice che per Draghi che di queste cose se ne intende, il suo ragionamento è fatto per ottenere appunto l’azzeramento di ogni debito pubblico in quanto solo il pensare di poter pagare oltre quello che non puoi già pagare altri debiti, oltre a non essere umanamente possibile è assolutamente poco credibile nel senso che nemmeno ad essere fortemente privi di comprendonio si possa affermare il contrario. Il cavallaro osserva che stampare denaro si può fare ma in quantità limitatissima e si raccomanda la qualità. Salutandomi mi ha lasciato un indirizzo… nel qual caso… si faccia ecc. ecc., potrebbe essere interessato.