Avvocato maceratese lancia petizione:
«Draghi commissario per ricostruzione economica»

CORONAVIRUS - Andrea Netti chiede al premier di scegliere l'ex presidente della Bce per guidare la ripresa

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L’avvocato Andrea Netti

 

«Appello al presidente del Consiglio Conte: chiamare Mario Draghi (l’ex presidente della Bce, ndr) come Commissario straordinario per la ricostruzione economica del Paese». L’avvocato Andrea Netti, maceratese, ex consigliere comunale del Pd, ha deciso di lanciare una petizione a cui è possibile aderire su Linkedin e Facebook. Il legale scrive al presidente del Consiglio il proprio appello «e di quanti lo abbiano nelle more sottoscritto, quale contributo alla nomina di un concittadino che dovrebbe essere chiamato, oggi più che mai, a servire il Nostro Paese, per l’indiscutibile esperienza e credito mondiale acquisito nei decenni della sua attività istituzionale. In questi giorni difficili per l’economia italiana il nostro Paese sta pagando il conto con tutti gli interessi della disarmonia fra i vari livelli istituzionali. Si susseguono, infatti, decreti legge, decreti del presidente del Consiglio, decreti del ministero dell’Interno, della Sanità, dell’Economia, ordinanze regionali e comunali. Senza considerare i quotidiani provvedimenti della Protezione Civile. La sintesi di questa babele normativa è molto chiara: abbiamo perso (da tempo) la capacità di coordinamento fra i vari livelli istituzionali ed abbiamo perso da tempo la capacità di scrivere le norme susseguendosi, nel testo e nel tempo, rinvii e rimandi che diventano a dir poco ingestibili».

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Il premier Giuseppe Conte

Poi fa alcuni esempi. Il primo: «sulla libertà di impresa, in quanto prima si è attribuito un potere ulteriore ai Presidenti delle Regioni, per poi toglierlo, arrivando addirittura a restringere il potere di ordinanza contingibile ed urgente circoscrivendolo a “situazioni sopravvenute di aggravamento del rischio” in ogni caso senza che possa essere esercitato ove abbia l’effetto di incidere sulle attività produttive. Come sa bene, però, almeno due Regioni (Lombardia ed Emilia Romagna) hanno disposto ulteriori restrizioni alle attività produttive e da oggi ci si pone il problema di come interpretarle». Il secondo: «la Presidenza avoca a sé il potere di emanare nuovi decreti, esautorando gli altri Ministeri, salvo quello della Salute. Tuttavia, lasciando in vita il Dpcm del 22 marzo, si contraddice tale intento di accentramento in quanto proprio in quel provvedimento resta in capo al ministero per lo Sviluppo Economico il potere di modificare l’elenco dei così detti Codici Ateco, quindi delle attività che possono o non possono operare sul territorio nazionale». Terzo: «sul fronte giuslavoristico La esorto ad osservare la proliferazione degli accordi Stato-Regioni sull’applicazione degli ammortizzatori sociali ed a toccare con mano le disparità di trattamento e le difficoltà, quasi insuperabili, che le imprese che operano su territori diversi stanno oggi affrontando per venir a capo delle eterogenee applicazioni della legge». Poi continua dicendo che il motivo dell’appello è che «non voglio che i cittadini e le imprese italiane siano sempre condannate ad una doppia pena: naturale ed istituzionale e perché credo che la sua presidenza possa e debba essere ricordata nella storia di questo Paese come la presidenza che abbia interiorizzato ed attuato il dogma del “whatever it takes”. Diventando modello mondiale della gestione dell’emergenza. Ebbene, a fianco delle valide risorse umane e professionali che ha chiamato a sé affinché possano gestire l’emergenza epidemiologica sul fronte sanitario, è quantomai necessario ed improcrastinabile la chiamata alle armi dell’unico cittadino italiano che abbia gli strumenti, le conoscenze e l’alto profilo istituzionale per creare i migliori strumenti di generazione e gestione del futuro debito pubblico onde pervenire al migliore e più proficuo uso nazionale. Unitamente ai sottoscrittori del presente appello, le chiediamo di chiamare a sé e nominare per questo arduo compito con le funzioni di Commissario Straordinario e poteri ad hoc Mario Draghi».

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