“In un momento come questo perché non si è pensato di chiudere le borse per un certo periodo onde bloccare quelli che sono stati degli sperperi di centinaia e migliaia di miliardi?”. E’ la domanda che si è posto ieri sera l’imprenditore Diego Della Valle durante un’intervista a DiMartedì, su La7. Mister Tod’s, infatti, ieri ha preso parte alla trasmissione tv condotta dal giornalista Giovanni Floris e proprio a lui ha posto quella che è molto più di una semplice domanda. E’ di fatto un’indicazione, purtroppo in parte già fuori tempo massimo, di come il mercato doveva, secondo Della Valle, essere trattato nell’emergenza Coronavirus. Un ‘tampone’, per usare una terminologia purtroppo divenuta di uso comune in queste settimane, per evitare di bruciare miliardi sul mercato. Per Della Valle, infatti, stiamo vivendo “una situazione difficile, imprevedibile, per buona parte, che non avevo mai né visto né pensavo potesse accadere. Da tenere sott’occhio“. Ma per l’imprenditore di Casette d’Ete si può migliorare anche il modo di comunicare e di affrontare con cognizione di causa il Covid-19. “Dovrebbero essere poche le voci che raccontano di questa situazione così complessa e che comincino a darci anche delle istruzioni vere su quello che si può, si deve e si dovrà fare anche dopo”. Lo spunto per parlare della chiusura, per Della Valle, una mossa assolutamente opportuna, Floris l’ha dato chiedendo l’incidente, in questo periodo, dello spread. E la risposta di mister Tod’s è inequivocabile: “E’ come uno che ha un problema di salute serio e si preoccupa di un neo sulla guancia sinistra. Guardiamo le cose veramente serie. Non che lo spread non lo sia ma in questo momento non è più un termine di paragone.
Le aziende hanno perso in borsa in questi 10 giorni delle fortune. E questo non vuol dire che dieci giorni fa fossero eccellenti e oggi non lo sono più. Ci sono schizofrenie tecniche del settore finanziario che in questo momento non sono rilevanti. Torneranno ad esserlo tra un po’. Io farei una domanda: in un momento come questo perché non si è pensato di chiudere le borse per un certo periodo onde bloccare quelli che sono stati degli sperperi di centinaia e migliaia di miliardi. Le aziende sono le stesse di 10 giorni fa quindi bloccare le borse significava dare respiro al sistema, verificare quello che succedeva per poi riaprirle con un mercato stabile. Non vorrei che dietro a queste cose ci fossero un pò dei furbetti che vogliono che la borsa, nell’arco di due giorni, cresca, salga e scenda, per fare un pò gli affari loro. Questo sarebbe deplorevole! Una situazione difficile, imprevedibile, per buona parte, che non avevo mai ne visto ne pensavo potesse accadere. Da tenere sott’occhio e dovrebbero essere poche l voci che raccontano di questa situazione così complessa e che comincino a darci anche delle istruzioni vere su quello che si può, si deve e si dovrà fare anche dopo”.
Chiudere le borse mondiali? E come si sarebbe potuto realizzare? Rispetto tantissimo l'imprenditore in questione ma la realtà è ben altra cosa... Perché si sarebbero dovute chiudere le borse in paesi che non sono interessati da questi problemi? Chiudere le borse significherebbe anche immobilizzare gli investimenti, non dando la possibilità a chi ne ha realmente bisogno di riprendere i suoi soldi. Prima di sparare cose, bisognerebbe ragionare a 360 gradi su cosa realmente comporterebbe tale proposta!
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”con il blocco di ogni attività pubblica e l’allarmismo che fa sparire il turismo e riduce al minimo trasporti e commerci stanno impoverendo l’Italia… poi ci saranno meno risorse per la sanità… poi ci saranno anche più morti che per il virus, non è difficile da capire.”
Chiudere le borse mondiali?
Dopo le continue asfissianti e demagogiche farloccate di Salvini è cominciata una gara??
Vince chi le spara più grosse?
REPLICA AL DISINFORMATO OPINIONISTA PIACENTINO
Sono in debito di una replica con l’opinionista piacentino, che “vomitava” insulti nei miei confronti mentre veniva a mancare mia madre. In un post mi invitava a “lasciar stare” il poeta Montale, poichè “non è per me”. Spiace deluderlo, come già avvenuto con Fortini, unico autore a suo giudizio di cui “mi occupo”, mentre nella trentennale esperienza di promotore e consulente culturale ho realizzato incontri su un centinaio di letterati. Montale è il mio poeta preferito, conosco tutta la sua produzione anche la minore. Ho organizzato nel corso degli anni tanti incontri sulla poesia di Montale. Il primo, quale presidente della Biblioteca Comunale “Zavatti” di Civitanova, con l’intervento del Prof. Alvaro Valentini, docente di Letteratura all’Università di Macerata, di cui sposo la linea di critica letteraria che pone in relazione Montale con Eliot. Gli altri eventi promossi quale consulente culturale del Comune di Porto Recanati. Parteciparono i Proff. Franco Croce, docente di Letteratura Italiana all’Università di Genova e Riccardo Scrivano (recentemente scomparso) docente di Letteratura Italiana all’Università di Roma-Tor Vergata. Entrambi allievi di Walter Binni, maggiore studioso leopardiano del Novecento. Sono, inoltre, intervenuti agli incontri di Porto Recanati i Proff. Claudio Scarpati, docente di Letteratura Italiana all’Università Cattolica di Milano e Gilberto Lonardi, docente di Letteratura Italiana all’Università di Verona. Hanno concluso gli appuntamenti montaliani, da me pregettati ed organizzati, i poeti Luciano Erba (docente all’Università Cattolica di Milano) ed Eugenio De Signoribus. Da studioso montaliano, l’opinionista piacentino conoscerà i docenti e i critici letterari citati. Riguardo ai commenti su CM non comprendo la sua animisità nei miei confronti, dal momento che mai l’ho chiamato in causa per primo. Anche nella difesa di opinionisti che definisce “educati” è fuori strada. Il soggetto a cui si riferisce ha offeso in pubblico con scurrili epiteti me e la mia compagna, senza averne motivo, durante un festival estivo a Civitanova Alta. Non pago di aver evitato la citazione in Tribunale si è iscritto tra gli opinionisti di CM e ha dedicato la prima parte dei suoi post ad insultarmi. Sperando di aver chiarito la situazione, invito l’opinionista padano, in considerazione della dolorosa vicenda familiare, a non far riferimento nei post alla mia persona. Siamo distanti, poichè considero l’uso della presunta cultura personale al fine di screditare e diffamare il prossimo la forma peggiore di ignoranza.
Chiudere le borse per dieci giorni, invece di ridurre l’instabilità, l’aumenterebbe.
Tra l’altro: e se dopo dieci giorni scoprissimo che la situazione è peggiorata che facciamo, chiudiamo le borse a tempo indeterminato?
Il povero scarparo in pochi mesi ha perso qualcosa come 700 milioni e ne perderà ancora… c’è da capirlo, quanti foularini avrebbe potuto comprarcisi…
Scusi, Caporaletti, ma il suo commento che c’azzecca con l’articolo?
E anche oggi il povero Diego ha perso quasi una ventina di milioni… inutile dire che se Della Valle passerà da una ricchezza esagerata a una più sobria, la maggioranza degli italiani si ritroverà a soffrire la fame più nera… inutile dire che il fatto che Piacenza da sola abbia più contagiati da coronavirus di USA, Russia e Inghilterra messe insieme è un’assurdità, l’incubo di un inferno cre.tino.
piuttosto nelle vostre belle fabbrichette i dipendenti sono tutelati? visto che il micam ha generato casi su casi non era meglio farsi una domanda?
“Stai attento, uomo, che se non ti curerai troppo di certi deliri altrui, essi diverranno ancora più assurdi e pericolosi, ma, comunque, ne sarà sempre valsa la pena”. m.g.
Anche oggi il nostro piccolo grande uomo ha perso una trentina di milioni in borsa…Core mio, core mio, la speranza nun costa niente, quanta gente c’ha tanti sordi e l’amore no
e stamo mejo noi che nun magnamo mai..