di Gianluca Ginella
Dal caso di Giuseppa Fattori, la 95enne di Fiastra che vive in una casetta realizzata senza i necessari permessi, l’inchiesta si allarga. Il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio ha infatti dato mandato alla pg di verificare se in provincia altre persone abbiano realizzato casette nelle loro proprietà senza aver chiesto o ottenuto i necessari permessi. Casette che potrebbero essere state realizzate dai residenti del cratere stanchi di attendere che venissero realizzate le soluzioni abitative temporanee (Sae), per poter ritornare nei comuni dove vivevano prima dei terremoti. A distanza di oltre un anno dalle scosse del 24 agosto e di quasi dodici mesi da quelle del 26 e 30 ottobre, è poco dire che la situazione sia in alto mare sul fronte delle casette ma anche su quello della sistemazione dei danni dovuti al sisma. E così si è passati dalla promessa dell’allora premier Renzi di avere le casette in tre mesi, a quella di averle in primavera. Invece le stagioni sono passate e i terremotati sono rimasti lontani da casa con famiglie che da 10 o 12 mesi vivono in albergo.
I famigliari della 95enne Peppina avevano così deciso di dare una sistemazione migliore alla donna che di allontanarsi da dove ha vissuto tutta la vita non ci pensava minimamente e si era trasferita in un container. Il problema però era che la casetta non ha i necessari permessi, non soltanto il vincolo paesaggistico, e così la procura ne aveva chiesto il sequestro che era stato disposto dal gip. Venerdì si terrà l’udienza in tribunale con la richiesta di rigetto del provvedimento avanzata dal difensore della famiglia della 95enne, l’avvocato Bruno Pettinari. Il legale oggi ha anche fatto sapere che il ricorso al Tar «è stato notificato, ma non l’ho depositato».
Quella di Peppina potrebbe però essere solo una goccia in un mare. Nelle settimane scorse c’è chi ha parlato di 300 casette realizzate senza permessi. E la procura ha deciso di approfondire. Da qui la decisione del procuratore di chiedere alla pg di controllare se esistano, e nel caso quanti siano, gli immobili realizzati abusivamente nelle zone colpite dal terremoto dello scorso anno.
Si indaga sulle zone terremotate che hanno bisogno di casette! Che hanno perso la casa, xche non indagano prima le altre zone d'italia dove ci sono anche ville abusive?
Significa ....mancato guadagno per qualcuno.
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Che si voglia applicare l’osceno detto: ” Mal comune mezzo gaudio”?
In altre parole, ora, dopo il caso mediatico di Fiastra, squadre di agenti di polizia giudiziaria, appoggiandosi ai vari presidi di sicurezza sul territorio e con l’ausilio di tutti i mezzi disponibili, logistici e tecnologici, batteranno e scruteranno implacabili le zone terremotate, dalle valli al più sperduto villaggio di montagna, per indagare sull’abusivismo post-sisma? Tutta colpa di questo chiasso su nonna Peppina, si lamenterà qualcuno.
Il più forte trova sempre giustissimo ciò che il più debole trova ingiusto, cambiando l’uno e l’altro di posto, ambedue cambiano parimenti modo di pensare.
Non sarebbe giusto infrangere la legge, sempre che, sia chiara, trasparente e che assolutamente abbia un senso logico. Ma io credo, che nessun terremotato, sia stato messo al corrente: di quali sono, quanti sono, la loro effettiva utilità e se il tempo occorrente per avere tutti i permessi sarebbe stato compatibile con le esigenze di chi non aveva più un tetto e spesso connesse con il proprio lavoro. L’abusivismo edilizio, si crea spontaneamente quando la pubblica amministrazione non funziona, e spesso per voluta mancata collaborazione di quest’ultima con i propri cittadini. Quindi, credo sia opportuno che: mentre s’indaga per sapere quanti sono quelli che hanno infranto la legge, sia anche obbligatorio indagare su cosa ha fatto la pubblica amministrazione per risolvere i problemi dei terremotati in base alle esigenze di ognuno, per non indurli ad infrangere la legge. Solo dopo, si può fare giustizia in base ai propri diritti e doveri.
Sentirsi un emerito e conclamato deficiente per commentare , ancora, su Cronache Maceratesi, sinceramente, non è da me, non è per la mia, scusate l’immodestia, carica intelligente, confrontarsi con altrettanti deficienti come me che lo fanno ancora, per uno o due pollici verdi o rossi. E si badi bene : uno o due , massimo tre, su migliaia di letture come in questo caso: ben 1902 ad adesso! Qualcosa non torna…Ma per quanto riguarda il procuratore Giorgio, oh cosa non farebbe, pur di stare da papavero sulle prime pagine. Ho detto tutto. Ciao.
Mondo crudele.
Tamara, anche rossi uno se li aspetta più numerosi. Forse articoli a raffica sullo stesso argomento perdono di impatto. Nemmeno gli apprezzamenti o denigrazioni tra noi soliti noti muovono l’ago.
I pollici scarseggiano, va a finire che uno se li mette su da solo, abusivismo di necessità.
Perfettamente d’accordo, Sauro Micucci. E a proposito. Non volevo dare certo dei deficienti a nessuno di voi se non benevolmente, dal momento che mi sono data il titolo da sola e di conseguenza vi ho coinvolti.Però certo: uno si interroga sui numeri.
@ Massimo Giorgi
Eeeee …sai quante volte anch’io me lo sono messa da sola uno verde?