di Carlo Cambi
“Io sono Peppina”. Senza se e senza ma. Invito perciò tutti a mobilitarsi sabato mattina, quando diverrà operante il sequestro della casetta di legno di San Martino di Fiastra, a stringere con un cordone di scudi umani ”nonna terremoto” per dare noi lo sfratto a una burocrazia proterva, a una gestione del post-sisma inconcludente e cialtrona. Dicono che la legge non ammette deroghe, ebbene sabato mattina andiamo a San Martino di Fiastra per autodenunciarci: siamo i terremotati fuorilegge. Stanchi di promesse, stanchi di vessazioni, stanchi – com’è per la zona franca – di uno Stato gabelliere che tutto prende e nulla dà, che si appropria della beneficenza per fare con quei soldi opere che ha per legge –una legge che evidentemente vale solo per i più deboli – l’obbligo di fare con il suo bilancio alimentato dalle nostre tasse. Stanchi di uno Stato e soprattutto di una Regione il cui presidente è vicecommissario all’emergenza che in un anno ha raggiunto questi brillanti risultati: il 10% di macerie smaltite, 110 casette consegnate su 1843 ordinate, ancora 3100 persone negli alberghi, neppure il 20% delle stalle terminate e l’inverno è prossimo!
L’assessore Angelo Sciapichetti preso di mira ieri sera dalla trasmissione “Dalla vostra parte” di Rete 4
Per dirlo, affermarlo, forse gridarlo, scrivo questa mia letterina all’assessore regionale Angelo Sciapichetti che prezzemola sui temi e nei luoghi del terremoto sperando di porre una pezza alle deficienze della Regione, ma ogni pezza è peggiore del buco. Prezzemola, ma non dice nulla su queste cifre che sono un atto d’accusa pesante come la montagna di macerie che ancora opprimono il respiro dei nostri giorni. Il terremoto – almeno nelle Marche – ha decretato l’inutilità, anzi la dannosità dello Stato. Come scrisse – si parva licet – Cicerone a Catilina : “Quousque tandem –Sciapichetti – abutere patientia nostra?”. Fin quando abuserà della nostra pazienza? Fin quando Sciapichetti pensa siamo disposti a tollerare magheggi meschini e piccole bugie per consentirvi di sfuggire alle vostre responsabilità?
Scrivo questa letterina anche sollecitato dall’elegante arguzia di un carissimo collega, Giancarlo Liuti, che pone un sottile quanto immenso interrogativo da queste pagine: nella vicenda di Peppina c’è legalità o illegalità? Afferma Liuti: “Ogni società civile si fonda sul principio di legalità, ossia sulla censura di qualsiasi comportamento non rispetti le leggi in vigore”. Su questo principio che però ha un ulteriore presupposto e cioè che al qualsiasi va aggiunto da chiunque commesso si fonda anche l’azione del Procuratore Capo di Macerata che dice nel caso di “nonna terremoto”: quell’abuso non è sanabile e dunque la legge deve fare il suo corso. Posizione obbligata per il magistrato. E bene fa il dottor Giorgio a ribadirla. A condizione però che la legge sia eguale per tutti! In capo al Procuratore sta l’obbligatorietà dell’azione penale e secondo il Codice la notitia criminis si forma anche con semplici informazioni, allora mi viene da esortare il Procuratore Giorgio a fare un giro nei dintorni di Peppina per verificare se ci sia solo il suo abuso. Ho visto con i miei occhi una discarica in pieno parco dei Sibillini, ho visto container dove la gente precariamente vive e lavora, ho visto disboscamenti sospetti, ma forse mi sto sbagliando io. Tempo fa leggevo che il 70% delle scuole maceratesi non è a norma, ma i nostri ragazzi ci vanno lo stesso. Non so perché non scattino sequestri preventivi. E mi chiedo: se la strada della Valnerina è chiusa da un anno non c’è la fattispecie di interruzione di pubblico servizio? E per quanto tempo può durare la sospensione del diritto di proprietà? Penso a chi ha la casa che nessuno gli ricostruisce a Visso o a Sant’Angelo sul Nera o a Gualdo o a Caldarola o a Ussita dove abbiamo visto la più plastica delle applicazioni distruttive della burocrazia, ma che la legge gli impedisce di fruire per ragioni di sicurezza. Mi auguro – sono certo che lo farà – che il dottor Giorgio si attivi per valutare quante omissioni siano state commesse o quante volte con vuote promesse delle “autorità” sia stato violato l’articolo 661 del Codice Penale: abuso della credulità popolare. Matteo Renzi – una minima legge ad personam? – depenalizzò il reato a sanzione amministrativa però pesantuccia. Dice la norma: “Chiunque, pubblicamente, cerca con qualsiasi impostura, anche gratuitamente, di abusare della credulità popolare è soggetto, se dal fatto può derivare un turbamento dell’ ordine pubblico, alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 15.000”.
Ho fatto questa premessa perché vorrei invitare Angelo Sciapichetti a non abusare della credulità popolare. La soluzione che è stata proposta a Nonna Peppina è un esproprio visto che si suggerisce di abbattere una grande casa in pietra per salvare una casetta provvisoria in legno. Sciapichetti fa anche il sopracciò su Facebook e forse ha perso un’ulteriore buona occasione per tacere. Sa lui, come sanno tutti, che tra le quattro regioni, le Marche sono le più inadempienti. Risulta che Vasco Errani – a proposito la sua successora De Micheli nulla ha da dire su nonna terremoto? – abbia accusato in una riunione Luca Ceriscioli di non aver combinato nulla. Forse a Errani – magno cum gaudio – quello sfogo ha agevolato l’uscita.
Vorrei segnalare al mago Sciapichetti – perché ha escogitato una soluzione col trucco per nonna Peppina – che noi terremotati siamo messi male e ci siamo anche un po’ rotti i cabasisi come direbbe Montalbano che se indagasse su nonna Peppina concluderebbe che lei è la vittima e per due volte: del terremoto e di uno Stato cieco e prepotente. Io personalmente sono sfollato, ma ho un’assicurazione stipulata con Allianz che mi rifonde i danni. La quale Allianz non ha fatto una piega: ha verificato, mi ha chiesto un computo metrico, ha fatto la sua perizia e mi ha liquidato. Ci ho messo meno a far valere il contratto di assicurazione che ad avere la visita delle mitiche squadre Aedes che ancora – ad un anno dal terremoto – non hanno finito i controlli. Ma per la legge è tutto a posto. Vero Sciapichetti? Ebbene io denuncio che lo Stato mi sta danneggiando. Lo Stato che non mi fa detrarre l’assicurazione per la mia casa non tirerà fuori un euro. E’ solo grazie all’iniziativa privata se io posso sperare di avere una mia casa e dirò per inciso che gli italiani dovrebbero tutti assicurarsi. Ma ecco il paradosso: io ho soldi miei, io ho casa mia, ma non posso ricostruirla perché lo Stato mi impone di fare la gara d’appalto, di scegliere la ditta tra quelle accreditate dal Commissario, mi mette i bastoni tra le ruote. Se lo Stato fa valere la sua protervia contro Peppina perché io vengo leso nei miei diritti? Perché non posso far lavorare con i miei soldi gli artigiani di Macerata contribuendo – sia pur in esigua parte – a risollevare qualche azienda terremotata? Perché si lede la mia libertà? Ma questo stesso Stato mi chiede ora dei soldi. Come? L’Eni – di cui è azionista il Tesoro – è venuta a staccare coattivamente luce e gas da casa mia quando è stata dichiarata inagibile, ma ora mi chiede gli arretrati di canoni e balzelli di un anno in cui nulla è stato erogato. E’ una truffa, ma la legge, quella stessa legge che condanna Peppina non mi tutela.
Ho citato questo fatto personale per esemplificare come sul terremoto la peggiore sciagura sia proprio la presenza dello Stato e nelle Marche della Regione.
Vede caro Sciapichetti lei ha commesso nella vicenda di nonna Peppina due errori. Non può da uomo delle istituzioni suggerire di aggirare la legge per avere consenso, ma al contempo ha l’obbligo di agire se ritiene che vi sia una tutela da esercitare per un cittadino. Invece di inventare furbizie si assuma la responsabilità politica di impegnare Luca Ceriscioli – vicecommissario al sisma – a usare i suoi poteri per stabilire una deroga invocando lo stato di necessità per consentire a nonna terremoto di usare la sua casetta. Il fatto è che Luca Ceriscioli di essere vicecommissario al terremoto se l’è ricordato solo quando voleva estendere il cratere anche al pesarese e doveva dare incarichi ai parenti degli amici.
Ora caro Sciapichetti è inutile che lei strepiti su Facebook: come al solito siete arrivati tardi e male. L’inefficienza, la farraginosità e contraddittorietà delle procedure, la totale paralisi in cui a tutt’oggi si trova la ricostruzione fa si che il cittadino ritenga non più vigente il principio di autorità. Lei caro Sciapichetti come tutta la giunta regionale, con il Commissario alla ricostruzione e la burocrazia ottusa ed esosa di questo Pese può essere chiamato in correità con Peppina ammesso che il suo sia un vero abuso.
Perché – è qui vorrei rispondere al quesito posto da Liuti – il principio di legalità si fonda sui giudizi di valore. Ebbene se lo Stato e la Regione sono inadempienti, se attorno alla casa di nonna terremoto giacciono le macerie mai rimosse, il bosco è sdrucito, i rifiuti ammassati non c’è la percezione di bene ambientale su cui si fonda il vincolo paesistico e dunque si ritiene in buona fede che si possa edificare un rifugio temporaneo, come- tra l’altro – il buon senso suggerisce e l’inefficienza pubblica impone. Peraltro l’articolo 54 del Codice Penale così recita: “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato…”. Chiedo: è prevalente il diritto di nonna terremoto a una vita dignitosa nella sua proprietà, o è prevalente l’astratto vincolo paesistico in un contesto che lo Stato medesimo ha degradato? E’ lo stesso Stato che ha multato i pastori sepolti dalla neve abbandonati senza stalle e che si difendevano dai lupi, che ha montato meno del 10% delle casette, che butta via i soldi per costruire scuole dove non abita più nessuno perché nessuno si è dato pena di tutelare il vero bene ambientale: l’essere umano.
E’ ammissibile che lo Stato che vuole cacciare nonna terremoto dichiari inagibile un piano di un albergo – come capita a Macerata – un anno dopo il sisma? Sciapichetti che ha da dire? Non c’è nessun colpevole per un tale abnorme ritardo? Vedi caro Liuti la legge per essere tale deve essere riconosciuta dai cittadini come un valore comune, se è a geometria variabile diventa arbitrio. E contro l’arbitro in democrazia ci si ribella. Per questo “io sono Peppina” e spero che sabato saremo in tanti a gridarlo a San Martino di Fiastra.
Complimenti ottimo articolo!
si insabbiano casi mostruosi in Italia ci vuole tanto ad insabbiare anche questo ed aspettare qualche anno prima di rimetterci mano per poi rimandare ancora ....
In pratica si suggerisce di aggirare la legge. Viene nominato Sciapichetti, che a quanto sembra non ha il potere di modificare una situazione che, grazie anche alla pubblicità fatta, nessuno sa come rimediare. Perché non vengono chiamati in causa: chi ha fatto la denuncia, i tecnici dei vari Enti che hanno fatto i sopralluoghi e la segnalazione e il chi ha emesso l'ordinanza di sequestro? Il fatto che in altri casi si sia "insabbiato" è solo una supposizione, perché altrimenti ci sarebbero state indagini e provvedimenti .... o denunce per omissione di atti di ufficio.
Sciapichetti viene chiamato in causa perché non la finisce più di parlare a vanvera. Farebbe meglio a stare zitto perché ormai tutti sanno come ragiona il suo cervello!
Luisa Tescari Non mi risulta che Sciapichetti parli a vanvera e credo che a parlare a vanvera sia lei. Come ragiona il cervello di Sciapichetti?
Tra tanti interventi di dotte persone, ce ne fosse uno che sia in grado di suggerire una soluzione che non sia quella di eludere la legge.
Domanda? Se c' era tua madre in quelle condizioni cosa avresti fatto?
Tra le tante pecche che noi italiani abbiamo, c'è anche la schizofrenia. Come chiamare altrimenti il comportamento di chi un giorno protesta per i troppi controlli, l'eccessiva fiscalità e il giorno dopo perché non si controlla abbastanza.
Semplicemente perché i controlli vengono fatti a pera!!! Basterebbe essere un po' più seri e intelligenti!
Luisa Tescari il buon senso? Mai fare affidamento sul buon senso. Il burocrate (nel senso buono) si trova spesso nella necessità di dover decidere se chiudere un occhio e rischiare di beccarsi una denuncia o non chiuderlo. Bisogna starci per capire. Ma quando il fatto è diventato di dominio pubblico, perché il burocrate dovrebbe assumersi responsabilità non sue? Nel caso specifico è evidente che la prima "forzatura" è stata fatta dal cittadino.
FORTE CON I DEBOLI MA DEBOLI CON I FORTI. Questo, in questi ultimi anni, è il risultato inconfutabile di questo governo non eletto da nessuno. Lo si evince chiaramente con la riforma Fornero, applicata dalla sera alla mattina, con la riforma del lavoro che hanno tolto 50 anni di diritti "acquisiti" sino all''art.18 togliendo un futuro ai giovani, riforma della scuola, della sanità, legge elettorale, super tasse e quant'altro di più diabolico e fantasioso si possa pensare. Ma DEBOLI con I FORTI. Partendo dalle banche salvandole e regalando milioni con i risparmi dei cittadini, lobby del gioco d'azzardo regalando milioni, le coop regalando appalti con la speculazione sugli emigrati, multinazionali, regalando i gioielli dello stato Italiano, Ilva, Telecom, Fin Cantieri, Anas, Ferrovie, Aliatalia ecc.. Disattendendo la volontà popolare elargendo concessioni sull'acqua pubblica, sulle trivellazioni, sulle partecipate. Appalti con corruzione, Expo, Mose, Inceneritori e di quant'altro di illegale si possa pensare o speculare. Calamità, terremoti, sulla ricostruzione partendo dal 2009 con quello dell'Aquila sino ad insinuare i tentacoli incancreniti all'interno della Protezione Civile ridotta l'ombra di se stessa, con in ultimo lo scandalo degli sms di cui le somme raccolte a favore della popolazione sono dopo un anno giacenti in banca o deviate da ""una commissione"" di soli politici per finanziare opere che invece dovrebbero avere altri canali NON CON LE DONAZIONI. Condoni su condoni e senza mai fare i controlli, cui gli abusi non nascono dalla sera alla mattina come i funghi, con demolizioni meno dell'1 %. Ora mi vengono a sfrattare e far demolire una casa di una persona, che ha contribuito a fare il benessere dell'Italia del dopo guerra, la quale senza pesare sulla collettività, ha provveduto in piena autonomia in PIENA EMERGENZA sismica costruendo su di un area edificabile, ma senza il rilascio della concessione perché la burocrazia non ha lo stesso passo dell'emergenza. E' SOLO DA VERGOGNARSI, dal PRESIDENTE della REPUBBLICA al SINDACO.
Senza parole
Per carità una ANZIANA ché vuole LA sua casa . Giusto . MA QUANTE ALTRE SONO PEGGIO DI LEI ??? È NON HANNO NIENTE . PERCHÉ LE ALTRE NONNE SFRATTATE NON SONO IN TV ????
Se questa casa viene demolita,milioni di case dovrebbero anche demolire!Mi fa pena " questi cittadini" già castigati del terremoto devono subire certi " castighi" per la giungla burocratica. Io metterei questa gente che fanno queste leggi in un container in pieno estate e lasciarli lì tutto il giorno!
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Senza peli sulla lingua, la stessa che, come al solito, è tagliente e impietosa sulla realtà delle cose.
Senza rispetto, irriguardosa e non solo perché si è vittime dirette del lassismo lamentato.
Lei, Cambi, è portavoce non solo della “povera” signora Peppina ma anche di quelli, me compreso, che non riescono a spigarsi quando finirà questo stato di emergenza fatto di inspiegabili ritardi, senso di abbandono ed ipocrisia e di figli e figliastri.
Chapeau.
Siamo figli di un Dio minore…complimenti come sempre Sig. Cambi.
2–
Se conveniva a qualche politico, sicuramente si poteva modificare la legge e subito. “Sciabbichetti” proporrei di far occupare la casa a qualche immigrato, così la procedura sarebbe durata anni o addirittura lasciata stare. Comunque non ho più parole e mi vergogno ancora di più di essere italiano.
Cambi propone il ricorso ad una sorta di disobbedienza civile che può mandare in tilt il principio di legalità nella versione un po’ orwelliana proposta da Liuti o può rafforzarlo. Talvolta il diritto amministrativo offre scappatoie che rischiano di ribadire la sudditanza del cittadino invece che limitare dentro confini e regole certe l’esercizio del potere e dell’autorità. L’obbligatorietà dell’azione penale nel sistema italiano è uno schermo dietro il quale per forza di cose da sempre si esercita una scelta discrezionale priva di trasparenza e di responsabilità.
Va ricordato che una delle radici della cattiva amministrazione, della burocratizzazione intesa in senso deteriore, consiste proprio nella pretesa di molti cattivi funzionari di limitarsi ad “applicare” le norme: essi così facendo esercitano la loro discrezionalità in maniera non consapevole e comunque non orientata alla risoluzione dei problemi che sono appunto di competenza dell’amministrazione e sono la ragione stessa della sua esistenza, bensì orientata unicamente all’illusorio e mistificante adempimento delle disposizioni ricevute dall’alto.(Massimo Corsale)
Peraltro in questo caso il burocrate non è mosso da un’ottusa fede nella legge che sa benissimo essere rivolta ad altre situazioni, ma dalla paura di andarci di mezzo lui, cioè da meschinità e vigliaccheria: che una vecchietta di 95 anni sfrattata possa subire stress fatali non gliene importa assolutamente niente, l’importante per lui è non avere seccature, è la sua carriera, è il comodo suo e non se ne vergogna per niente perché sa che è normale essere così.
Lei è troppo buono Sig. Cambi. Io di solito con Sciabichetti sono molto più duro. Non parliamo poi di Ceriscioli a cui imputo con la sua scellerata chiusura di reparti ospedalieri almeno la morte di due persone giunte troppo tardi ad un valido pronto soccorso. L’ho fatto anche ieri e come ieri ripeto che non mi sembra di aver sentito mai nessuno alzare la voce per questo. La Regione non solo sfratta una signora di 95 anni e questo viola qualsiasi diritto acquisito dalla nascita cioè quello di essere protetti dallo Stato ma mostra come l’incapacità, la bramosia, la cupidigia,la corruzione, in poche parole la mancanza totale di buon senso, di tolleranza e di credibilità sono caratteristiche di soggetti come i due appena trattati. Sono arrivato al punto di doverli scusare perché data l’impossibilità di sfuggire alle sonore critiche che da più parti vengono fatte, loro non cambiano atteggiamento tanto da farmi pensare che non sono in grado di capire e continuano nella loro logica perché semplicemente privi di intelligenza. Del resto, basta guardarsi attorno e specificatamente tra i politici per trovarne di veramente stupidi. Furbi sì, ma sempre stupidi. L’intelligenza è un’altra cosa, un vero dono per chi la possiede e la sa usare nel miglior modo possibile imposto dal ruolo che occupa.
Dalla forchetta al forcone.
@Manuela Martinescu
Perché hanno figli meno furbi o meno spregiudicati.
Complimenti Cambi! Non c’è niente da aggiungere né da togliere al suo articolo, tranne forse il troppo garbo ed educazione.
@ Stefano Valenti
Apprezzo sempre i tuoi interventi, intelligenti, anche quando le nostre posizioni sono antitetiche. Ma stavolta no, perché non credo si tratt
si tratti – scusate, mi è partito anzitempo il commento- di furbizia da parte di nessuno. Non è questo il caso. Vanno distinte situazioni da situazioni, speculazioni edilizie, abusivismo in genere, da STATO DI NECESSITA’. E lo dimostra il fatto che,in questo preciso caso, per quella casetta in legno regalata dai figli a Peppina, lo Stato non ha scucito un euro e neanche lo scucirà in seguito, dato che ci hanno pensato di tasca loro i figli; e per di più ,con anche il rischio sopra, adesso, che possano perdere anche tutta l’ intera cubatura della vecchia casa in muratura danneggiata ,quella cioè accanto e perfettamente in regola , con relativo sussidio dello Stato per la sua ricostruzione. C’è solo un problema in tutto questo nostro discorrere. Che Peppina ha 95 anni. E Dio non voglia mai, dopo essere sopravvissuta a due guerre mondiali, a tanti sacrifici come tutte le nostre nonne e mamme, a tante fatiche, e finanche all’ultimo terremoto, debba lasciare la sua Fiastra insieme a questo mondo per crepacuore. Nel qual caso, ce l’avranno sulla coscienza, se ce l’hanno, tutti quelli che, senza distinguo, le stanno dando la caccia in nome di una legge che tutela più il paesaggio delle PERSONE senza considerare lo stato di emergenza da oltre un anno con alle spalle uno Stato inefficiente e con l’inverno di nuovo alle porte.
Non vi resta che abbassare la testa, fare faccia “roscia” dinanzi a Peppina, e vergognarvi, tutti quanti voi per come trasparite aridi da certi commenti- compresi quelli di giornalisti che rispondono ai lettori nei giornali locali, che a leggerli, mi fanno persino più pena con le loro assurde posizioni farisaiche, che Peppina sfrattata- come se parlaste tutti di una delinquente abituale.
Ma vergognatevi! se conoscete vergogna.
@ Luigi Ranaldi. Il suo riassunto è più che eloquente, ha dimenticato solamente i tanti italiani e le tante famiglie sempre italiane che vivono in strada, le più fortunate in roulotte. Perlomeno in questo momento mi viene questa. La chiusura del suo commento è straordinaria perché va a toccare il più inutile Presidente della Repubblica che io ricordi. E’ stato anche nelle zone terremotate a portare le sue parole di conforto….e basta. Mah!?!
Manuela Martinescu,speriamo che nonna Peppina dia l’input ad una più larga indagine sugli anziani che soffrono situazioni di sfratto, malattia e solitudine.
ci sarebbe poi la vittima più dimenticata e calpestata di tutta questa mostruosità che è la badante di Peppina che non può lavorare perché non ha il diritto di entrare in quella casetta, corpo di così efferato e deleterio delitto, come si è stabilito là dove si può ciò che si vuole, perché nella ardua guerra dello Stato contro Peppina è strategicamente appropriato che Peppina sia in isolamento.
@ Gianpaolo Sbarbati
A seguito del tuo intervento n. 6 importato da fb, cioè questo ” Tra tanti interventi di dotte persone, ce ne fosse uno che sia in grado di suggerire una soluzione che non sia quella di eludere la legge”, poiché mi risulta essere tu un architetto, potresti , di grazia, darci tu qui la brillante soluzione al caso, o c’è da pagare una parcella ?
Tamara, la questione è che esistono due leggi- quella di Peppina e quella dei caporali- . Il contrasto tra Peppina e i caporali si riferisce alla disputa tra leggi del bene e leggi del male. Il punto di forza di Peppina consiste nell’evidenziare che un decreto umano non può non rispettare la legge del bene del cittadino . Al contrario, la legge dei caporali è l’espressione di una volontà tirannica, basata sul principio del nomos despotes, ovvero della legge sovrana: essi osano porre tali leggi al di sopra dell’umano e del buono.
Prendo atto, che Gianpaolo Sbarbati , direttamente interpellato, oltre a fare qui l’avvocato d’ufficio di Sciapichetti , e fare il solito moralista di sinistra, non ha alcuna soluzione in merito oltre le prediche sul sistema, benché sia anche lui un tecnico nell’edilizia.
Che uomini tristezza!
Carissimo Franco Pavoni, oltre che condividere appieno la tua analisi, ti ringrazio per l’input. Cerchiamo , infatti, per quanto ci è possibile, volare più in alto. Le tue considerazioni mi hanno fatto tornare alla mente vecchi scritti di Giorgio Agamben , quali ” Homo Sacer” e ” Lo stato di eccezione”, ma soprattutto una sua piuttosto recente intervista rilasciata ad Atene alla vigilia delle elezioni europee 2014, della quale , essendo molto molto lunga e sostanziosa, riporto solo questo suo concetto sulla politica attuale e sulle leggi in generale:
” Sulla scia del migliore insegnamento foucaultiano, più che un gesto di liberazione, noi dobbiamo costruire una pratica della libertà, non un altro esistenzialismo ma un’etica del sé non ridotta a individualità.
Che politica? è, peraltro, una domanda non posta in una dimensione statale. Il problema non è quello di liberare l’individuo dallo Stato – direbbe Foucault – ma di liberare noi stessi da esso e dalla sua proprietà individualizzante.”
Tamara Moroni, gli spunti offerti dai vari commenti tuoi e di Franco Pavoni aiutano in effetti a non strumentalizzare il caso di Giuseppa Fattori e a non banalizzarlo come un contrasto tra legalità e umanità o come un effetto di quel comodo capro espiatorio che chiamiamo burocrazia.