Peppina abbracciata dalla figlia
Sfratto di Peppina, la figlia scrive al Papa. La vicenda di Giuseppa Fattori, 95 anni, che rischia di essere sfrattata e di veder demolita la sua casetta realizzata in località San Martino è arrivata anche nella Santa sede. L’anziana, dopo essersi salvata dai terremoti del 2016, e aver vissuto per mesi in un container in condizioni proibitive aveva chiesto alla famiglia di poter passare i suoi ultimi giorni vicino a quei monti dove ha ha vissuto per 75 anni. Così le figlie avevano realizzato questa casetta di legno, in fretta, per l’imminente arrivo dell’arrivo. Per quella struttura però manca l’autorizzazione paesaggistica, quindi è stata considerata un abuso edilizio. Abuso non sanabile, secondo il Comune. Da qui il sequestro, e il rischio di demolizione. Grazie a una proroga concessa dalla procura, a Peppina è stato concesso di rimanere in casa fino a sabato prossimo. Dopodiché lo sfratto sarà esecutivo. Nel frattempo è stata notificata alla famiglia l’ordinanza di demolizione emessa dal Comune, contro cui sarà presentato ricorso al Tar. Si tratta quantomeno di prendere tempo, in attesa che le promesse della politica per una soluzione che permetta a Peppina di rimanere in quella casetta divengano reali. Il tempo però scorre e per sabato prossimo manca ormai appena una settimana. Così la figlia Gabriella Turchetti, ha deciso di scrivere a papa Francesco. Ecco la lettera.
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Al centro Giuseppe Fattori detta Peppina
«Sua santità, Papa Francesco, non so se leggerà mai questa mia lettera, ma se, per puro miracolo, ciò dovesse accadere, la prego in ginocchio di perdonare questo mio ardimento, questa immeritata speranza che lei, gravato di tante altre preoccupazioni e responsabilità, possa dar corso al mio accorato appello. Le scrivo perché so quanto caro abbia il tema delle periferie, quanto per lei, santità, siano prioritarie le istanze degli ultimi, dei poveri. Io non sono povera, ho una bella famiglia, una casa, un lavoro, ma in questo momento della mia vita sono comunque costretta a confrontarmi con quella periferia dell’Italia devastata dai terremoti del 2016, con una croce sulle spalle che da sola non riesco più a sostenere. Sono la figlia di Fattori Giuseppa, Peppina per gli amici, la cui storia è rimbalzata in questi giorni su molti giornali e televisioni, ha 95 anni ed è stata sfrattata dalla casetta in legno che noi figlie le abbiamo costruito per accontentare il suo struggente desiderio di concludere il suo cammino terreno vicino alla casa dove è vissuta per 75 anni e che è stata distrutta dal terremoto. Mia mamma ha sofferto molto nella vita, ancora giovane ha perso due figli ed ha lavorato duramente per consentirci di studiare, perciò non posso sottrarmi al suo ultimo desiderio. Sono cresciuta in una famiglia dai profondi valori cristiani, mio padre nei suoi ultimi cinque anni di vita indebolito nel fisico, ma lucido e profondamente credente, trascorreva gran parte del tempo pregando, era il suo modo, diceva, di sostenerci. E lo era davvero, mi raccontava di quando, richiamato alle armi, invocava il signore non per la sua incolumità, ma per evitargli di far del male a qualcuno. E’ stato esaudito perché ha trascorso il periodo della guerra costruendo ponti, e non ha mai sparato un solo colpo. Io sono donna di poca fede, scarsa speranza, ma buona carità ed è proprio per quest’ultima virtù, che in maniera assolutamente imperfetta cerco di praticare, che ora le chiedo Padre santo di pregare per me, per aiutarmi a sostenere quest’impegno che ho preso con mia madre. Sono certa santità che la sua preghiera toccherà i cuori ed illuminerà le menti di coloro che hanno la facoltà di risolvere quello che non è solo un mio problema ma di tanti altri terremotati e sul quale non mi dilungherò oltre per non rubare il suo prezioso tempo. Perdoni ancora la mia presunzione e mi benedica. La sua devotissima figlia, Gabriella».
....prima gliela fanno costruire...e poi RECRIMINANO....è qui il PECCATO....!!!
non basta lu sòle allora per illuminà quella gliende!!
vergogna
Ma come???!!!! Poi avevano detto che la lasciavano!!??!!!!
Qui si parla di cassetta.. ma dicono che sia una villa!!!
In caso di normalità si dovrebbero seguire le normali leggi, seppur faragginose e le lunghe prassi, per ottenere i regolari permessi dai vari uffici dormienti dello stato. Ma siamo in emergenza sismica che ha colpito l'Italia centrale, e chi vuol provvedere immediatamente senza pesare sulla collettività con le proprie forze, dovrebbe avere un canale preferenziale, tra l'altro su area edificabile. Ma questo sputtanerebbe lo stato e le sue leggi, in quanto in tutti i settori a 360* non da' mai il buon esempio. Vedesi con le lungaggini burocratiche a differenza di altri stati per ottenere qualsiasi cosa, meno per le lobby, multinazionali o banche. Vedesi su circa 8.000 opere incompiute in Italia. Vedesi la corruzione in qualsiasi opera, appalti, Expo, Mose. Ecc... Vedesi sui costi faraonici nella realizzazione di opere a differenza di altri stati, tipo la TAV, 60 milioni al Km, contro i 12 o addirittura i 9 milioni al Km del Giappone. Vedesi i tempi biblici, oltre un anno per la costruzione e consegna delle SAE di legno (di legno ???, truciolato e polistirolo).... Vedesi la rimozione delle macerie, con decreti come se fossero nella normalità ed a costi doppi delle ditte private regolarmente capaci con tutte le autorizzazioni . Vedesi abusi veri e propri che le istituzioni non riescono ad abbattere da anni, anzi lo stato non difendono nemmeno i propri sindaci e commissari destituiti o minacciati dalla malavita. FORTI con i deboli e DEBOLI con i forti. Per tutto quanto sopra esposto, lo stato, le istituzioni, HANNO TORTO MARCIO. Minimo da vergognarsi e da stare in silenzio.
MA COME SALVINI AVEVA DETTO CHE CI PENSAVA LUI...TUTTI BLA BLA !!!!!
Adesso do sta il pagliaccio di Salvini ? Diceva che aveva risolto tutto ?
Visto che sei una donna pure .devi avere un po' di cuore nei confronti di una vecchietta...invece no cuore freddo
Selena Abatelli dobbiamo fare qualcosa. Una catena umana così non la mandano via
Io ho fatto la promessa di non lasciare soli i Miei amici scossi e la manterro... li ho presi x mano e non la lascerò mai....
Novak Ionela certo! Io non parlo per sentito dire. Inoltre il mio essere donna non mi impedisce di essere obiettiva e realista. Avere cuore non significa difendere ad ogni costo l'indifendibile, forse io e lei abbiamo un concetto di bontà un po' diverso.
Dovreste farvi trovare lì davanti quando arrivano per rendere esecuti lo sfratto
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Non credo che il Santo Padre sia disposto ad avallare un abuso edilizio non sanabile.
«Il sabato è stato fatto per l’uomo, non l’uomo per il sabato». Dal Vangelo di Marco (2,27).
Da cui, il detto: le leggi sono fatte per gli uomini, e non gli uomini per le leggi.
E dato che, allora, la Signora Gabriella , con amore filiale, è arrivata a rivolgersi fino al Santo Padre per perorare la causa della sua anziana madre, nella mia pur minuscola conoscenza dei Vangeli, credo, sia questo il passo evangelico più appropriato alla situazione. Che spero, illumini le menti, ed i cuori, anche i più ottusi nell’ osservanza pedissequa alle leggi per le leggi, anche quando, cioé , queste vanno platealmente contro le persone, la loro dignità di esseri umani, e contro ogni morale.
Disse Gesù , infatti, «Uomo, se tu sai quello che fai sei beato; ma se non lo sai, sei maledetto e trasgressore della Legge». Che con parafrasi, a proposito della libertà di riposo nel sabato, di contro alle posizioni rigoriste imputate ai farisei , starebbe a dire :
l’osservanza di un precetto (ad es. il precetto del riposo sabbatico) non è da sola sufficiente per garantirne la corretta esecuzione; occorre che il fedele abbia sempre una piena coscienza del significato degli atti che sta compiendo. Da questo punto di vista, persino la trasgressione di un precetto, qualora ispirata e determinata dal senso profondo di quel precetto, potrebbe risultare come un atto di maggiore fedeltà rispetto a una sua esecuzione pura e semplice.