Caso Peppina, c’è anche il ddl a firma dem:
“Studiato per non essere condono illimitato”

SISMA E BUROCRAZIA - L'onorevole Carrescia ha presentato una proposta di legge alla Camera per trovare una soluzione alle casette abusive costruite durante l'emergenza nel cratere. E' la seconda oggi dopo quella della Lega Nord in Senato

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Giuseppa Fattori, detta Peppina

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Piergiorgio Carrescia

 

Lega Nord in Senato, Pd alla Camera. Fioccano proposte di legge per salvare Peppina dallo sfratto e la sua casa d’emergenza dalla demolizione. L’onorevole dem Piergiorgio Carrescia ha presentato oggi un ddl per sanare la situazione dell’anziana terremotata e con lei, quella di tanti altri, centinaia. Oggi un ddl sullo stesso tema era stato presentato da due senatori del Carroccio. A questo si aggiungono anche le due proposte di legge (una regionale una nazionale) della consigliera marchigiana Elena Leonardi (Fdi). Se verranno o meno calendarizzate in tempo per evitare lo sfratto definitivo della 95enne dalla sua casetta di legno a San Martino di Fiastra non si sa. Al momento, il giorno in cui dovrà andarsene resta sabato. Via da quella casa dove tutto sarebbe in regola se non fosse per l’autorizzazione paesaggistica, che non può essere presentata dopo e che non è stata richiesta prima perché i familiari hanno pensato che la burocrazia avrebbe avuto tempi più lunghi della resistenza psicologica e fisica di Peppina.

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I sigilli alla casa di Peppina

SANARE NEL RISPETTO DEL PAESAGGIO – La proposta di Carrescia però non vuole far sì che la soluzione per queste casette (se ne contano centinaia come quella di Peppina), ora abusive, si trasformi in un condono per tutti. Né che venga meno la tutela del paesaggio nel territorio del Parco dei Sibillini (che comprende Fiastra). La logica del ddl è che non ha senso “imporre la demolizione di quello che si sarebbe potuto costruire seguendo il percorso ordinario, solo perché a causa del sisma è stata edificata una casetta senza il preventivo provvedimento abilitativo – dice Carrescia – Questo soluzione, se trasformata in legge, eviterebbe sia l’applicazione della sanzione penale sia quella amministrativa della demolizione. Sono consapevole – aggiunge – che non sarà facile far calendarizzare e approvare una pdl così delicata. Può però essere una indicazione concreta e una soluzione che non espone i sindaci al rischio di rilasciare atti non conformi. Eviterebbe inoltre di intasare le Procure con notizie di reato per costruzioni realizzate in un drammatico momento di emergenza e per superare gli inevitabili tempi burocratici. Mi auguro che possa aiutare a dare una risposta positiva non solo alla signora Peppina ma anche alle altre situazioni simili”. La proposta di legge sarà depositata anche in Senato da Mario Morgoni.

A CHI SI RIVOLGE IL DDL – Non è però un provvedimento illimitato perché può essere richiesto solo per chi ha costruito ad uso residenziale, per chi era proprietario dell’area ovvero parente o affine, nel periodo 24 agosto 2016- 24 agosto 2017, in uno dei Comuni del cratere. Non solo: l’edificio deve essere stato costruito prima del 24 agosto 2017 e risultare effettivamente abitato da persona che non sia proprietario di altre case agibili. Avere una volumetria comunque non superiore all’abitazione dichiarata inagibile. E alla domanda in sanatoria deve essere allegata una perizia a firma di un tecnico abilitato che assevera che l’opera è stata realizzata nel rispetto delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, e comunque nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e, in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica e di tutela dal rischio idrogeologico.



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