di Enrico Maria Scattolini
IL MICIDIALE PRONTI/VIA del Parma (-) ha ieri minacciato di rovinare seriamente il mio pomeriggio domenicale.
CHE AVEVA NATURALMENTE MESSO IN PREVENTIVO la sconfitta della Maceratese (leggi l’articolo), ma non certo l’incubo di una severa punizione della benamata (-).
RESA INVECE POSSIBILE dal gol a freddo di Nocciolini (-).
SI ERANO INFATTI CREATE TUTTE LE PREMESSE di una partita travolgente degli emiliani, la cui sonnolenza nei precedenti disastri interni con il Fano e il Forlì era stata improvvisamente scossa dalla conclusione azzeccata del proprio attaccante, e del conseguente, tribolato calvario dei marchigiani (-). Privi di un difensore centrale esperto (Perna e Marchetti) e del cursore Malaccari.
AL PUNTO DI FAR TEMERE PER LORO un passivo pesante, visto che il match era ancora tutto da giocare. Contro la formazione “grandi firme” del girone, davanti a diecimila spettatori: il pubblico record della Lega Pro insieme a quello del Lecce (+++).
MOTIVATI, SQUADRA E TIFOSI (+), dalla possibilità di riconquistare la piazza d’onore dietro il Venezia, a causa dell’inopinata sconfitta, subita un paio d’ore prima, dal Padova in casa del Feralpisalò.
CONFESSO che i freschi ricordi dei risultati da set tennistico subiti dal Lumezzane a Pordenone e dal Gubbio a Teramo, si sono trasformati in incubi nel mio immaginario (-).
MA E’ STATO solo un attimo. Il tempo di approdare al minuto 7 dall’inizio, quando la Rata si è distesa in una bellissima triangolazione (+) di rimessa (Petrilli-Franchini-Turchetta) che ha spaventato la retroguardia dei padroni di casa.
DA LI’ HO INFATTI CAPITO CHE LA MACERATESE C’ERA (+), nonostante tutto.
E QUESTO SAREBBE STATO EVIDENZIATO SINO ALLA FINE, soprattutto nel secondo tempo (+). Malgrado l’inerzia di un incontro rovesciato, rispetto alle aspettative, dalla sollecita rete di Nocciolini. Poi messa in sicurezza da quella del raddoppio di Calaiò. Ambedue per altro propiziate dalle incertezze di Sabato.
SUL PIANO TATTICO, difatti, l’impegno dei biancorossi si è dovuto trasformare da guardingo in aggressivo, per tentare di recuperare lo svantaggio (-). Ovviamente nei limiti delle loro possibilità e dei rapporti di valore con i fortissimi avversari.
MA L’IMPORTANTE ERA COMPORTARSI DIGNITOSAMENTE (+), ben sapendo che la salvezza dovrà necessariamente passare per altri itinerari. Incominciando dall’infrasettimanale con il Bassano di mercoledì.
LA RATA C’E’ RIUSCITA (+), onorando maglia e supporters. Splendidi quelli che l’hanno seguita al Tardini.
PUR DETESTANDO LA RETORICA, come si può rimanere indifferenti di fronte a queste espressioni di cuore e di orgoglio (+)?
NEL CONTESTO DI UNA SITUAZIONE DRAMMATICA. Intanto sul piano umano, perché è bene ricordare che i giocatori non percepiscono stipendi da cinque mesi, apprezzano certamente gli elogi -come dimostrano sul campo(+) -, ma hanno bisogno di concretezza per vivere.
E POI SOTTO IL PROFILO SOCIETARIO (-). Addirittura non esiste liquidità neanche per il minimo della gestione corrente.
SOLO IN EXTREMIS (-) sono stati racimolati i 4mila euro per finanziare la trasferta di Parma. E il problema potrebbe riproporsi per fronteggiare la spesa richiesta dal pagamento dei servizi necessari per il prossimo incontro con il Bassano. Attività la benemerita “Amici della rata” (+).
PESANTI INCERTEZZE GRAVANO SUL FUTURO DEL CLUB (-), dopo la rinuncia degli acquirenti romani, sempreché… costituissero veramente una certezza.
APPUNTAMENTO NODALE l’assemblea dei soci della Maceratese di venerdì prossimo.
VI PARTECIPERA’ L’AVVOCATO COFANELLI, che ha recentemente acquistato la metà del 5% delle quote in capo al dottor Massimo Paci e che domani riceverà il gradimento per poter partecipare all’assemblea del 7 aprile. Questa è un’ottima notizia, conoscendo l’elevato standing del professionista (+).
E’ AUSPICABILE CHE SIA IN GRADO DI PROPORRE adeguate soluzioni (+). Potrebbe infatti rappresentare una “cordata” per puntare a concludere il campionato e trovare possibilmente interessanti rinforzi nel durante.
E RISPUNTA LA CORDATA UMBRA, di cui Cronache Maceratesi aveva già parlato (leggi l’articolo) e che oggi è stata ricevuta nello studio dell’avvocato Cofanelli dopo aver incontrato nei giorni scorsi il collega Fabrizio Giustozzi. La cordata, con a capo un costruttore perugino, sta valutando la situazione.
IN ALTERNATIVA ALL’AVVOCATO COFANELLI, nel segreto del “Palazzo” continuerebbero i contatti del sindaco di Macerata – istituzionalmente sempre vicino a Gravina, presidente della Lega Pro – con Canil, lo storico leader del Matelica (+). Di cui però è nota l’intenzione di muoversi solo dopo il fallimento della Srl biancorossa.
IPOTESI CHE COMPORTA UNA RIGIDA TEMPISTICA (-), correlata all’iscrizione al prossimo campionato da parte della società nel frattempo eventualmente costruita. La procedura potrebbe avere conseguenze economiche anche per le cassa comunali.
UN AIUTO LA RATA LO POTREBBE RICEVERE dalla costituenda associazione “Salviamo la Maceratese”(+). Che convoglierebbe il contributo della tifoseria. In seguito eventualmente formalizzato in azionariato popolare. Sarebbe un’iniziativa lodevole, anche se-per antica esperienza-di non facile realizzazione.
MOLTA CARNE AL FUOCO, DUNQUE. Ma anche tanta confusione, unita ad incertezza (-).
SALVO L’INTENZIONE dell’avvocato Valori – legale della Maceratese – più volte comunicata ed ancor più ribadita, di portare i libri in Tribunale (-) se non ci saranno reali soluzioni.
POTREBBE ESSERE SCELTA la procedura concorsuale del “Concordato Preventivo in Bianco” con continuità d’impresa, che concede un paio di mesi di respiro.
PREZIOSI per riflettere. Il che però non significa starsene con le mani in mano (-).
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Basta con ste storie!
Canil Presidente
ma oggi e’ impossibile xche nn e’ possibile dato che
Trattandosi di società calcistica di provato interesse alpinistico dovrebbe rilevarla il CAI.
Ma perchè continuare a salvare la Maceratese che passa da un fallimento all’altro,sarebbe accanimento terapeutico.Grazie ai ragazzi per il cuore e l’attaccamento ma vorrei ricordare che anche molti operai vivono queste difficili situazioni continuando a fare seriamente il loro lavoro,ma nessuno ne parla mentre sarebbe prioritario per il territorio risolvere tali carenze e non una società che non ha futuro e che metterà in crisi altri creditori.
Nonostante l’edile sia fortemente in crisi, si presentano tutti costruttori.Dopo il costruttore romano, adesso umbro. Anche il nostrano, fa il costruttore. Beh perlomeno, quest’ultimo lo è davvero. Il primo,dottore in economia e commercio sembra non sia andato più in la di bagnino in Fregene mentre l’umbro e più misterioso dell’uomo che non faceva l’ombra. Nella cena tra tifosi, non ho visto il presidente Spalletta. Non è stato scortesemente invitato?
A PARMA SCONTRO TRA “MISERIA E NOBILTA'”
Potremo scomodare un celebre film di Totò (di cui ricorre il cinquantenario della morte) per definire l’incontro andato in scena allo stadio “Tardini”. Da una parte il Parma milionario dei “campioni” (rimodellato al mercato di gennaio con 6-7 acquisti di spessore, titolari in Serie A e B), dall’altra la Rata degli ingaggi dei “lungodegenti” (vedi Ingretolli e Moroni). Impressionante lo schieramento degli emiliani, che potrebbe essere all’avanguardia anche nella serie cadetta. Difesa: Iacoponi, Di Cesare, Lucarelli e Scaglia; centrocampo (privo dell’infortunato Giorgino): Munari (dal Cagliari), Scozzarella e Scavone. Per non parlare dell’attacco, guidato dall’ex Napoli Calaiò (174 presenze in Serie A), autore di 14 reti in campionato. Di fronte una Rata con giocatori e staff tecnico senza stipendio da ottobre 2016 (è in arrivo la scadenza di aprile), con difficoltà persino a reperire fondi necessari alla trasferta (allertati gli “amici della Rata”) per trasporto (pare sia arrivato un autista da Pisa) e pernotto. Chiaro che la gara era, e si è dimostrata, impari: la Rata messa sotto con una rete (Nocciolini) appena trascorso 1 minuto dal via, ribadita poco dopo la mezzora dal bomber Calaiò. Con possibilità di calare il tris ad inizio ripresa se il centravanti non avesse fallito un penalty. I biancorossi erano si privi di due centrali difensivi (Perna e Marchetti), ma le “falle” si sono aperte sugli esterni (Sabato e Ventola), “colpevoli” sulle marcature e sul rigore del Parma. Una Rata mai in partita – troppo marcato il divario tecnico tra le due squadre – ma Scattolini (bontà sua!) si dichiara contento di non aver subito la goleada. Nella ripresa mister D’Aversa attua anche il tournover facendo riposare Munari, Scozzarella e Nocciolini, in vista del big match di domani con il Padova (superato in classifica). La Rata tenuto conto della penalizzazione (sono 2 punti, per mancati stipendi e contributi, Scattolini!) è a quota 38 e deve assolutamente sfruttare il turno interno contro il Bassano (reduce da un “brodino” con l’Albinoleffe, dopo 7 sconfitte di fila). Perchè poi i biancorossi avranno 2 “scontri diretti” in trasferta (Forlì e Sud Tirol), prima di ricevere il “redivivo” Teramo (vincitore sulla Samb) e il vantaggio sulla zona play-out potrebbe svanire. La carenza di liquidità della società potrebbe pesare sulle gare interne (servizio sicurezza allo stadio) e riproporsi nelle trasferte (tra cui quella lunga di Bolzano). Tra l’altro, per gli stessi motivi, è stato annullato il torneo giovanile “Velox”, giunto alla 40ma edizione. Mentre si mormora che la partecipazione al torneo di Viareggio (iscrizione 30 mila euro) – che “fresconi” del web avevano attribuito ai “buoni propositi” di Spalletta – è stata consentita da un’autotassazione. Sul fronte societario, dopo la “mandrakata” di “Er Patata” e “Dolce” (molte trattative del “capocordata” erano in precedenza naufragate) si attende il responso dell’assemblea dei soci di venerdi prossimo. Società sommersa dai debiti: ingiunzioni con la “riapertura” del tribunale divenute esecutive, escussione della fideiussione in Lega (ma bloccati i contributi, in parte pignorati dai creditori), difficile evitare il “fallimento”. Tra le soluzioni prospettate è, per lampanti motivi, impraticabile la “ricapitalizzazione” ed è estremamente difficile il “concordato preventivo”, per cui occorre solvibilità e quindi nuovi ingressi. Tramontata l’ipotesi della “cordata locale” (con appendice russa), tanto che i suoi legali sono in contatto con una “cordata perugina”, a questo punto chi intende entrare attende il “fallimento” per prendere il “titolo” a costo ridotto. Una pia illusione “l’azionariato popolare”, vista l’amaro epoligo, dopo tante attese, registratosi ad Ancona. L’amministrazione comunale (irritualmente inseritasi in trattative, come il presidente di Lega che dovrebbe tenere un profilo super partes) coltiva la suggestione Canil che, oltre la cordialità istituzionale, resterà tale. Se il Comune vuol aiutare i colori biancorossi dovrebbe essere più elastico sul canone dello stadio (come avviene in realtà vicine) e non inviare ingiunzioni e sfratti ad una società con un piede o forse entrambi nel baratro.