Canil e la chiamata per la Maceratese
“Non posso fare niente, almeno per ora”

L'INTERVISTA - E' lui il nome su cui puntava il sindaco per risolvere le sorti della società biancorossa. Una soluzione graditissima anche alla tifoseria. Il patron del Matelica: "In questo momento l'unica alternativa per evitare il fallimento è l'impegno preso dalla cordata romana. Per un mio coinvolgimento vedremo in futuro". Sivieri: "Finalmente abbiamo capito chi voleva Carancini"

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Mauro Canil, presidente del Matelica

 

di Enrico Maria Scattolini 

Mauro Canil è da giorni al centro dell’attenzione della Macerata biancorossa. Ancor prima che corresse voce e si avesse poi la conferma del suo contatto di ieri mattina con il sindaco  Carancini, al fine di verificarne l’eventuale interesse all’acquisto della Rata. Dalla tifoseria la sua presenza è considerata da tempo la soluzione ideale per risolvere i problemi della Maceratese: da solo o a capo di una cordata locale. Contrapposta all’intervento di quella romana. Istanza formalizzata oggi pomeriggio da un comunicato ecumenico diffuso dai sostenitori biancorossi. Condivisa ed anticipata dal sindaco di Macerata, il quale si sarebbe mosso in tal senso sin dalla scorsa settimana. Solo impegni di lavoro all’estero di Canil avrebbero posticipato l’incontro al successivo lunedì.

“Qual è stato l’esito?”, lo chiedo direttamente a Canil. Lo conosco per averlo più volte intervistato negli anni scorsi in calce ai derby fra la Maceratese ed il Matelica. “Ma il colloquio con l’avvocato Carancini doveva restare segreto….”, è la sua risposta. Il cui imbarazzo è appena dissimulato dalla cortesia per la reciproca conoscenza.

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Mauro Canil

Lei è però personaggio troppo noto per poter passare inosservato. “Sì, mi rendo conto e capisco anche le vostre esigenze di cronisti”.

Guardi che la curiosità non è solo dei giornalisti, ma dell’intera città. “Non esageriamo”.

Lei è diventato una sorta d’icona per gli sportivi biancorossi, dopo diversi acerrima campionati di rivalità del suo Matelica con la Rata. “Adesso non esageriamo. Un fatto però è certo. Io ho sempre avuto il massimo rispetto per la Maceratese. Mi ha quindi particolarmente colpito la sua crisi.”

Per questo ha accettato l’invito di Carancini? “In parte. Ma soprattutto perché ho apprezzato il suo impegno per una soluzione a salvaguardia del territorio. A cui io sento di appartenere”.

Il suo interlocutore le avrà sicuramente spiegato la situazione nei dettagli. “E’ molto pesante. Difficile …..”

Fallimentare?” “Purtroppo credo di sì”.

Ma lei darà una mano? “No, al momento. Non è possibile. Vedrò eventualmente in futuro.”

Alternative per evitare il default? “Ritengo ora che l’unica sia costituita dall’intervento concreto degli imprenditori romani”.

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Simone Sivieri

SIVIERI RISPONDE A CANESIN – «In riferimento alle dichiarazioni dell’assessore comunale allo Sport, Alferio Canesin (leggi l’articolo) la Maceratese precisa che non risponde al vero che l’Amministrazione comunale non abbia in questi giorni richiesto per tramite del tribunale di Macerata il pagamento dei canoni dell’Helvia Recina, in quanto il decreto ingiuntivo è stato notificato alla società in data 08/03/2017». E’ l’amministratore delegato del club biancorosso, Simone Sivieri, a ribadire la posizione della società e quanto da lui stesso dichiarato in sala stampa al termine del match di domenica contro il Feralpi Salò (leggi l’articolo). «Per quanto concerne il locale di Collevario, la Maceratese in data 09/o2/2017 ha fatto regolare richiesta per l’utilizzo dello stesso, ricevendo risposta da parte dell’Amministrazione comunale in data 21/03/2017 nella quale ci veniva comunicato di non poter utilizzare tale struttura, intimandoci anche l’immediato rilascio in quanto abusivamente occupata, previe azioni legali contro la Maceratese. Apprendiamo infine a mezzo stampa – conclude l’amministratore delegato biancorosso – che le trattative per la cessione della Maceratese che l’Amministrazione comunale sta seguendo si siano oggi materializzate nella persona del signor Canil».



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