Sivieri: “La cordata romana andrà avanti,
la Maceratese sarà di loro proprietà”

CESSIONE BIANCOROSSA - Il passaggio di mano del club da Spalletta al gruppo Fantauzzi è stato valutato in alcune decine di migliaia di euro. L'amministratore delegato al termine della partita di oggi pomeriggio: "La volontà espressa è quella di proseguire a ratificare l’accordo già sottoscritto dalle parti nonostante gli ultimi episodi". Sull'aggressione parla anche Claudio Moretti, titolare del ristorante Da Secondo

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LA CORDATA ROMANA – Luca Macaluso, Marco Fantauzzi con l’avvocato Angelo Massone ieri a Macerata (foto Federico De Marco)

 

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Simone Sivieri oggi durante la conferenza stampa post-partita (foto Lucrezia Benfatto)

 

di Mauro Giustozzi

“I soci della cordata romana hanno sciolto la riserva che si erano presi alla luce degli episodi accaduti ieri sera. Hanno deciso di andare comunque avanti e non ci sarà alcuna risoluzione del contratto”. Le parole di Simone Sivieri, ad della Maceratese, giungono in sala stampa a chiudere una giornata intensa iniziata con la conferenza stampa di questa mattina (leggi l’articolo). “La volontà espressa è quella di proseguire –ha detto l’ad -. Del resto queste persone sono state le uniche che si sono presentate, fornendo documentazione ed esaminando quella della Maceratese. Al contrario posso dire che né l’imprenditore Paoloni e neppure il legale Cofanelli hanno mai chiesto di visionare il bilancio della società Maceratese. Aggiungo, ulteriormente, che sono in tanti coloro che dicono di amare la Maceratese, di volerla aiutare: ma poi non si sono mai visti sponsor locali, salvo alcune eccezioni, allo stadio viene poco pubblico e anche oggi col Feralpi abbiamo contato poco più di 700 biglietti. A ciò aggiungo che c’è un’amministrazione comunale che ci vuole talmente bene da averci inviato un decreto ingiuntivo per canoni non pagati dello stadio Helvia Recina ed allo stesso tempo uno sfratto per un magazzino che utilizzavamo al campo di Collevario. Al di la di tutte queste problematiche e della spiacevole situazione avvenuta sabato scorso i nuovi soci romani non vogliono assolutamente risolvere il contratto e andranno avanti. Come è noto mercoledì è stato fatto il preliminare di acquisto e sabato sera si è conclusa l’operazione. Nei prossimi giorni verranno fatti tutti i passi affinché diventi effettiva la loro proprietà all’interno del nuovo Cda della Maceratese”. Bocche cucite sul valore della vendita del club da parte dell’amministratore delegato uscente Sivieri. Da fonti vicine alla cordata romana, oltre all’accollarsi interamente i debiti della società, il passaggio di mano del club da Spalletta al gruppo Fantauzzi è stato valutato in alcune decine di migliaia di euro, presumibilmente il denaro immesso direttamente dall’imprenditore italo-svizzero finora nella società. Domattina era previsto in Comune un incontro tra il sindaco ed un imprenditore locale proprio per parlare di Maceratese. Chissà se a questo punto si terrà ugualmente oppure se la conferma della volontà dei romani di andare comunque avanti farà saltare tutto.

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Claudio Moretti, titolare del ristorante “Da Secondo”

 

L’AGGRESSIONE – «Hanno mangiato, bevuto, pagato e sono andati via». Claudio Moretti, titolare del ristorante “Da Secondo”, racconta la serata vissuta da Marco Fantauzzi, Luca Macaluso, Angelo Massone, Federico Valori e Filippo Spalletta nel suo locale ieri, dopo la chiusura della trattativa per l’acquisto della Maceratese (leggi l’articolo). L’avvocato Massone, che assiste Fantauzzi e Macaluso, ha denunciato il tentativo di aggressione da parte di 15 tifosi mentre si trovava all’esterno del ristorante (leggi l’articolo). «Ho servito gli ospiti che mi sono apparsi molto cordiali, non ho visto nulla di particolare salvo schiamazzi all’esterno che avevo attribuito al solito assembramento serale davanti al bar Firenze» dice Moretti, che dopo aver preso coscienza che le urla erano rivolte ai commensali della trattativa sulla Maceratese ha chiuso le porte. «Gli ospiti hanno terminato la cena senza che nessuno sia entrato nel ristorante, poi dopo che sono usciti si sono diretti all’hotel Claudiani e non so cosa sia accaduto. Quando mi sono affacciato all’esterno non ho visto nessuno. Capisco che possano aver avuto paura di fronte ad una quindicina di persone».

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