Applausi a fine partita, la Maceratese ha dominato il match pur non riuscendo a sfruttare le tante occasioni create
L’esultanza al gol di Turchetta
di Mauro Giustozzi
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Fallisce il match point salvezza la Maceratese al termine di una gara dominata, soprattutto nel primo tempo, e nella quale il Bassano ha fatto gol nell’unico tiro indirizzato nello specchio della porta avversaria. Massimo risultato col minimo sforzo per la Bertotto-band. La Rata, invece, ha di che lamentarsi innanzitutto per non aver chiuso nel primo tempo la gara realizzando un paio di gol per le occasioni avute. E un po’ anche per la sfortuna che ha visto l’incrocio dei pali respingere un tiro di Petrilli. Ma è stata soprattutto l’incapacità di sfruttare le tante occasioni avute, anche nella ripresa, che ha frenato il volo dei ragazzi di Giunti verso una salvezza che è ancora tutta da conquistare nelle cinque gare che rimangono da qui a fine torneo. Da segnalare sugli spalti il ritorno dell’ex diesse Stambazzi, mentre in serata, come ha confermato l’ad Sivieri, verrà perfezionato il passaggio di quote da Paci a Cofanelli che consentirà all’avvocato di essere presente all’assemblea societaria di venerdì.
Nella Maceratese c’è Malaccari dal primo minuto mentre Bertotto fa ampio turn-over rispetto alla gara contro l’Albinoleffe. Avvio scoppiettante della squadra di Giunti che mette subito alle corde la formazione veneta. Già al 10’ percussione di De Grazia e assist per Petrilli che in area si libera dell’avversario e spara un diagonale che incoccia l’incrocio dei pali. Pochi minuti dopo stupenda azione della Rata in verticale: la sfera viaggia da Quadri a De Grazia che pesca in area Colombi che va al tiro rimpallato in uscita da Rossi. Sugli sviluppi del calcio d’angolo gran colpo di testa ancora del centravanti biancorosso che finisce di poco alto sulla traversa. La pressione della Rata trova sbocco positivo al 22’: azione insistita di Ventola sulla destra, l’esterno entra in area, slalomeggia tra i difensori bassanesi e poi crossa in area dove il più rapido a recuperare è Turchetta che in giravolta insacca la rete dell’1-0. Il Bassano fatica ad orchestrare la propria manovra e riesce mai ad impensierire la porta difesa da Forte. Al contrario di una Maceratese che quando prova ad affondare si rende sempre pericolosa come al 36’ quando lo scatenato Ventola entra in area ma invece di tirare serve Colombi che non riesce a girarsi per concludere verso la porta di Rossi. In avvio di ripresa Bertotto, dopo essersi fatto sentire negli spogliatoi coi suoi, rivoluziona l’assetto del Bassano deludente nel primo tempo gettando nella mischia Formiconi e Minesso.
Proprio la prima azione del secondo tempo vede il clamoroso pareggio degli ospiti: volata di Minesso sulla destra, traversone che attraversa tutta l’area di rigore della Maceratese per il tap in vincente del liberissimo Candido che deve solo appoggiare nella rete sguarnita. Biancorossi colpiti a freddo che accusano il colpo, mentre i veneti prendono fiducia e campo mostrando un volto ben diverso da quello dei primi 45 minuti. Allora Giunti prova a vivacizzare l’attacco inserendo Allegretti per un Colombi deludente stretto nella morsa della difesa bassanese. Segnali di vita della Rata intorno al 20’ quando prima Petrilli impegna con una fucilata dalla distanza Rossi e poco dopo serve un assist al bacio in area per Malaccari che però incrocia male il suo diagonale spedendo la sfera fuori dallo specchio.
Maceratese che appare stanca nel finale ma ha ancora la forza per portarsi verso la porta avversaria come al 38’ quando Turchetta serve in area Allegretti che, davanti a Rossi, conclude incredibilmente fuori. Nel finale protagonista diventa l’arbitro Capraro che, già impreciso nella direzione, concede appena 4 minuti di recupero dopo che il gioco nella ripresa era stato fermo per almeno altrettanti minuti per un infortunio al portiere Rossi, non tenendo affatto conto delle 5 sostituzioni che avrebbero aggiunto almeno altri 3 minuti di recupero non affatto considerati dalla giacchetta nera. Termina con un pareggio la sfida dell’Helvia Recina, un punto guadagnato per il Bassano che, ironia della sorte, se ne torna a casa con il pullman che si chiama Canil service, il nome acclamato in questi giorni dai tifosi per l’acquisto della Maceratese.
Il gol del momentaneo vantaggio della Maceratese
Il tabellino:
MACERATESE – BASSANO 1-1
MACERATESE (4-3-1-2). Forte 6; Ventola 6, Marchetti 5,5, Gattari 6, Sabato 6,5; Malaccari 5 (dal 28’ s.t Franchini 5) , Quadri 6, De Grazia 6,5; Turchetta 6; Colombi 5 (dal 17’ s.t. Allegretti 5), Petrilli 7 (dal 45’ s.t. Bangoura s.v.). (Moscatelli, Gremizzi, Broli, Bondioli, M. Massei, Mestre, Mansouri, Moroni, Ingretolli). All. Giunti 6,5.
BASSANO (4-4-2). Rossi 6,5; Trainotti 5 (dal 1’ s.t. Formiconi 6), Pasini 6, Bizzotto 6, Crialese 5,5; Bortot 5 (dal 1’ s.t. Minesso 6,5) , Zibert 6, Ruci 5 (dal 28’ s.t. Grandolfo 6), Laurenti 6; Candido 6, Fabbro 5. (Piras, Bastianoni, Gerli, Maistrello, Bernardi, Tronco, Soprano, Gashi, Mazzon). All. Bertotto 6.
ARBITRO: Capraro di Cassino 5.
MARCATORI: Turchetta (M) al 22’ p.t.; Candido (B) al 1’ s.t.
NOTE: spettatori 600 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicato. Ammoniti Fabbro, Minesso, Quadri, Marchetti, Formiconi. Angoli 4-3.
Mister Federico Giunti
IL POST PARTITA – Mister Federico Giunti: “Sono dispiaciuto solo del risultato ma non della prestazione per la quale ho ringraziato i giocatori. Ci teniamo il punto che fa classifica ma indiscutibilmente meritavamo di più per quello che abbiamo fatto vedere per tutta la partita. Sia prima che dopo il gol di Turchetta la squadra ha giocato e creato parecchie occasioni che non siamo riusciti a concretizzare altrimenti il punteggio e la partita avrebbe avuto ben altro epilogo. Resta comunque saldamente nelle nostre mani il nostro destino e la salvezza. Sui punti che ci servono per essere al sicuro è difficile dirlo. Molto dipenderà da quanti ce ne toglieranno ancora in classifica, oltre ai 2 attuali”. Gianluca Turchetta: “A Parma mi ero preso una pausa ma avevo promesso di tornare col Bassano ed ho mantenuto l’impegno. Credo che la quota salvezza sia a 42-43 punti. Quindi ci serve una vittoria nelle prossime gare per stare tranquilli. Magari sul campo della mia ex squadra Forlì. Un successo necessario anche perché non sappiamo quanti punti di penalità arriveranno oltre ai 2 che abbiamo già in classifica. La prossima partita può essere l’occasione giusta. Lo vogliamo per coronare una stagione in cui attorno a noi è accaduto di tutto e di più. Salvarsi sarà un’impresa che segnerà le nostre carriere dopo tutto quello che ci è capitato”.
Al centro, l’ex direttore sportivo Gianluca Stambazzi
Mister Giunti
Fabrizio Benassi, direttore sportivo della Maceratese
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RATA: FLOP CON IL BASSANO, SALVEZZA IN SALITA
L’aveva fatta facile il cronista di CM nel pezzo di presentazione della gara interna con il Bassano. Aveva scritto, infatti, di “match ball”, “chiudere i conti con la salvezza”, “messa in sicurezza della classifica” ed altre balle “bianche e rosse”. Il discorso play-out non sarebbe stato chiuso in caso di vittoria, figuriamoci con un pareggio. La Rata aveva di fronte una squadra a digiuno di vittorie da 8 turni (in cui ha raccolto 1 punto), con la peggior difesa del torneo (0-6 a Pordenone), dopo il Forlì, con 46 reti subite. I biancorossi dopo aver disputato un buon primo tempo, in cui sono passati in vantaggio con Turchetta, hanno pensato di aver chiuso la partita e si sono seduti. Mister Bertotto, notando la squadra in sofferenza con la difesa a 3, al ritorno in campo l’ha ridisegnata. Fuori un centrale difensivo per un esterno e arretramento di Crialese. Non solo, modifiche anche in avanti: fuori un esterno di centrocampo e dentro Minesso (capocannonire dei veneti con 10 reti, dimenticato in panchina) a dare manforte alle 2 punte. E’ proprio Minesso a confezionare l’assist per Candido che, approfittando della “bambola difensiva” dei biancorossi, sigla il pari. La Rata data la pochezza offensiva (nemmeno Allegretti cambia le cose) non riesce più a rimediare. Anzi, mister Bertotto nel finale manda in campo la terza punta (Grandolfo) per tentare il tutto per tutto. Ora i biancorossi, con i 2 punti di penalizzazione in arrivo, sono a quota 39 e per evitare i play-out occorrono, a detta dei tecnici, di altri 5-6 punti. Dovranno essere conquistati nei 2 “scontri diretti” in trasferta con Forlì (senza lo squalificato Marchetti)e Sud Tirol (vincitore 2-1 all’andata), che non hanno un ruolino di marcia invidiabile, ma beneficiano del fattore campo. Oppure nel successivo match interno con il Teramo in netta ripresa (6-0 al Gubbio), in serie positiva da 4 giornate (in cui ha raccolto 10 punti); ovvero nella trasferta contro il temibile Santarcangelo – impegnato nella conquista dei play-off – con cui la Rata ha una tradizione negativa. Perciò, una raccomandazione “trapattoniana” al cronista di CM: “mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. Eppoi c’è la “disastrata” situazione societaria, oggetto dell’assemblea di domani (a cui restano poche strade oltre il “fallimento”). Chiare le parole del presidente di Lega: chi entra in società deve “pagare stipendi e debiti”. Se si salta anche la scadenza del 16 aprile (Pasqua, ma per la Rata non sarà di “resurrezione”) i giocatori posssono attivare la “messa in mora” e liberarsi: la società precipiterebbe! Gravina chiede senso di responsabilità e conferma di aver escusso la fideiussione (di cui non conosce l’esito. I fondi nel conto Rata (interessati dai pignoramenti dei creditori, sollecitati anche dalle voci di “concordato preventivo”) non sono sufficienti per pagare gli stipendi. Della miriade di “cordate” (almeno 5-6) che si dicevano interessate all’acquisto della Rata sembra sia rimasto solo l’immobiliarista perugino La Cava. Sull’impegno di Canil (gli interessi economici sono troppo legati a Matelica per lasciare quella società) poteva credere soltanto il sindaco Carancini. La Cava, amico del dg biancorosso Caira, sta valutando ma quella della Rata non è l’unica opzione (nel dicembre 2016 si era avvicinato al Mantova). Bisogna considerare che le sue esperienze nel calcio si limitano all’Eccellenza e attualmente presiede il “Fratticciola Selvatica” (seconda categoria umbra). Si spera che l’arrivo di La Cava non avvii per i colori biancorossi le prove tecniche di “dilettantismo”. Certo solo un imprenditore “sconsiderato” si accollerebbe una montagna di debiti, che oltretutto egli non ha creato.