Ora è ufficiale: la cordata romana si ritira dalla trattativa per l’acquisto della Maceratese. I dubbi sollevati lunedì da Cronache Maceratesi per la mancata convocazione del Cda che avrebbe dovuto perfezionare la cessione (leggi l’articolo) e confermati ieri dal silenzio degli acquirenti romani che si erano letteralmente volatizzati nel nulla (leggi l’articolo) vengono ufficializzati oggi dagli stessi Marco Fantauzzi e Luca Macaluso che attraverso una lettera aperta dicono la loro sui motivi che li hanno spinti ad abbandonare un’operazione che sabato sera era stata data per definitiva.
“La politica locale avvelena il clima sociale e stronca la passione sportiva – si legge nella lettera inviata per conto dei due imprenditori – Il grave clima intimidatorio creato ad arte non si sa da chi, forse dai soliti noti che non vogliono far emergere la città di Macerata, almeno sul piano calcistico, è riuscito, per il momento, a fermare le intenzioni di due uomini coraggiosi che avevano in progetto l’acquisizione della società calcistica locale. Marco Fantauzzi e Luca Macaluso di fronte alla incessante tempesta denigratoria scatenata nei loro confronti e strumentalmente accompagnata da gesti palesemente intimidatori che hanno sfiorato la violenza fisica, hanno deciso di gettare la spugna.
La cordata romana, che grazie al coinvolgimento dei due uomini da sempre impegnati a vario titolo nel mondo del lavoro, nonché, alla loro credibilità consolidatasi nel tempo e attestata da un portafoglio di amicizie influenti e importanti del parterre romano, ha deciso di rinunciare per il momento all’acquisto della Maceratese, squadra che milita nel girone B della Lega Pro.
Una decisione sofferta e allo stesso tempo costretta. Da chi? Questa è una riflessione che giriamo volentieri ai cittadini della provincia marchigiana. Indagassero loro chi sono i veri artefici di questo fallimento. Il fallimento di un’iniziativa dettata dalla passione calcistica e non da biechi interessi locali pesantemente condizionati da chi in questo momento è fortemente impegnato a non far uscire dal ghetto del provincialismo più becero una realtà che avrebbe potuto costruire, intorno a un progetto semplice e di grande aggregazione anche locale, il sogno italiano. Fantauzzi e Macaluso hanno commesso un errore di valutazione. La buona fede calcistica e il sogno di costruire a Macerata, quello che Ranieri ha fatto a Leicester. Invece hanno trovato un ambiente ostile, un clima intimidatorio, una situazione gestionale sull’orlo del fallimento, una politica locale avvelenata, informazioni gestionali oscure, garanzie ridotte al lumicino e soprattutto tutti coloro che avrebbero dovuto essere terzi in questa vicenda, pienamente coinvolti al limite del paradosso. Insomma sono venuti a mancare nel giro di pochi giorni tutti i punti di riferimento che hanno costretto i due coraggiosi uomini a tentare di raddrizzare una situazione disperata.
Si è detto di tutto. Anche chi dovrebbe assumere un comportamento super partes ha definito i due pionieri come mafiosi. Nessuno ha promesso chimere irraggiungibili. Nessuno ha vantato crediti inesigibili. Addirittura si è sparato addosso a Macaluso dichiarando che rappresentasse la banca per la quale opera come attrice di questa operazione. Si è semplicemente presentato come manager di quella banca. Fantauzzi come un imprenditore da quattro soldi. Infatti Fantauzzi è partito con quattro soldi per diventare imprenditore conosciuto e stimato nella realtà romana.
Non un addio ma un arrivederci al sogno di poter condurre una realtà provinciale a tentare di entrare tra le grandi del calcio o almeno di costruirne solide basi. Ma il calcio, questo sport magnifico è malato. Gli interessi più o meno occulti lo stanno uccidendo. La piccola realtà locale ha dimostrato che anche la Maceratese è oggetto di veti e divieti che i soliti oligarchi locali impongono a gente ormai ridotta a recitare un ruolo di comparse. Crediamo invece nella onestà intellettuale di tutti quei cittadini di Macerata, tanti, che hanno fatto pervenire messaggi di solidarietà. E’ questa la gente alla quale invece Fantauzzi e Macaluso si rivolgono dicendo di continuare a credere nella legalità, nella sana competizione, al diritto di partecipare, al diritto di credere e di costruire iniziative oneste che possono contribuire ad alimentare il sogno che è dentro ognuno di noi. Un grazie anche alla squadra che con la vittoria di domenica ha dimostrato di voler cambiare un destino che pare ormai segnato. Per questo non è un addio, ma solo un arrivederci”.
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O grulli, l’era na zingarata. Nun le capito che l’era tutta una burla , un episodio di AMICI MIEI 5. Massone nun l’era Massone ma il conte Mascetti (Tognazzi) Macaluso nun l ‘era Macaluso ma Rambaldo Melandri (Moschin) Fantauzzi nun l’era Fantauzzi ma il Prof. Scassato li (Celi) Avv. Valori era Guido Necchi (Del Prete) e Sivieri era il Perozzi ( Noiret)
Ma anche fosse un addio non ce la prendiamo a male, tranquilli….
bene…. ora il signor paoloni ha tutto il tempo di esaminare i documenti e di coinvolgere il suo partner russo…. ed anche il signor canil ha tempo per le sue dovute valuazioni anche se ho qualche dubbio che voglia pagare i debiti della Tardella considerando che l’ultima volta che sono venuti all’Helvia Recina non gli fu concesso di entrare nemmeno negli spogliatoi e lui e la sua signora furono costretti a seguire la partita dalla gradinata…. intanto il prossimo anno passeremo dal tardini ai pini… per un bel derby col 21.
A proposito, visto che non è stato mai pagato nulla (nemmeno dai nuovi) si possono visionare i libri della contabilità per capire che fine abbiano fatto gli incassi ( almeno 100.000€) visto che giocatori no money, staff tecnico no money, fisioterapisti e preparatore atletico (grande prof Romano, avete visto che condizione atletica?) no money, lavanderia no money, distributori di gasolio no money, percentuale sul l’incasso alle altre squadre mai versata, etc etc?
Questa lettera aperta sarebbe da morire dal ridere se la situazione non fosse così drammatica. Arrivederci e grazie, amici romani. Ce ne faremo una ragione. A patto che il sogno sia proprio un addio, non un arrivederci.
Ve comprerete qualcos altro
Tanto che ve cambia
Magari andate a fa qualche danno All estero per favore
potevamo diventare il nuovo leicester….stanotte non ce dormo.
Prima dite quale era il vostro interesse per la Maceratese (mi manda Lotito)
Quasi, infatti secondo la rivista americana d’economia “Forbes” Vichi Srivaddhanaprabha, il presidente del Leicester, è la persona più ricca di Thailandia e l’undicesima più ricca al mondo. Nato a Bangkok nel 1958, in pochi anni Vichai ha allargato a dismisura il suo impero, la King Power, colosso internazionale di duty free per aeroporti. Più o meno.
Fantozzi e Filini gettano la spugna, hanno preso un sacco di botte dai ……quindici facinorosi. Hanno avuto paura dell’ambiente maceratese, invece a Roma vivono nel “mondo di suzie wong”.Ora si piloti il fallimento, mantenendo la Lega Pro (con la prevista salvezza del meraviglioso gruppo)poi si va ai saldi autunnali.
A mai più rivederci
Ma questi sono due comici formidabili, altro che Ficarra e Picone, oppure Aldo Giovanni e Giacomo….!
Macerata come il Leicester?
Ah, Ah, Ah, Ah.!!!
Il presidente del Leicester non è socio di uno stabilimento balneare a Fregene (avessi detto Costa Smeralda!), ma ha un patrimonio personale stimato in 2,2 miliardi di dollari.
Non si può fare altro che concludere con una strepitosa battuta che ha dato la notorietà ad uno dei due comici, prima che costituisse il duo: “ATTACHETE AR C…ZO”.
E quindi il Presidente emerito Giorgio Napolitano non verrà più allo stadio Helvia Recina a tifare per la Maceratese e a salutare i suoi vecchi amici?
Capirai lu pallo. Un grande problema sociale
Non ci teniamo a rivedervi grazie!!!
Secondo me si aspettavano un paio di indigeni con gli anelli al naso e le sveglie al collo…magari hanno calibrato le info su Macerata con il film “Il marchese del Grillo”. E poi, visto che tanto tonti non siamo e hanno telato via.
Mi si conceda una riflessione seria.
Al di la’ del momento, è un fatto di cultura. A Macerata la cultura del calcio non c’è. Gli spettatori sono quasi gli stessi sia che si giochi in Lega Pro o in Eccellenza e quindi questo complica enormemente la realizzazione di un progetto verso le serie alte che richiedono investimenti in parte da compensare con gli incassi domenicali. Al prossimo presidente della Maceratese auguro una maggiore attenzione a questo aspetto così come ha fatto la pallavolo maceratese (prima con la Lube e oggi con la Medea).
Chi ha visto le”carte” è scappato a gambe levate gridando”al fallimento!al fallimento!!!”quindi se qualcuno voleva rilevare la Maceratese aveva strane idee in testa,buone o cattive che fossero(questo vale sia per i romani che per i nostrani,sempre che che ce ne sia qualcuno disposto a sacrificarsi al pubblico ludibrio).Comunque ancora un grazie di cuore a chi ha causato il dissesto e alle tre scimmiette che l’hanno appoggiata e che ora vedono complotti ovunque, sentono la puzza di merda e dicono la loro apertamente.Dispiace dirlo ma il mio TicTac era cominciato molto tempo fa,ora mi resta solo di continuare a riderci su.AH!AH!AH!AH!AH!AH!!!!!
quindici facinorosi avrebbero fatto in modo di rinunciare all’acquisto???? Diciamo che stanno tutti aspettando il fallimento per acquistare la societa’ a praticamente zero euro…mantenere la categoria e ripartire con un progetto nuovo di zecca senza sborsare un baiocco per i debiti.Per il resto Spalletta si prepari che gli porteranno via anche la sega a nastro!!!
Bene agendo nunquam defessus.
Invece il nostro è un Amaipiùrivederci, detto anche ADDIO!!!
Magerada violenda!!!
cazzarola avevo già ordinato la bancarella!
a me cominciavano a stare simpatici sti romani, nonostante la violenta aggressione subita, pareva avessero stoicamente resistito, invece.
Peccato, chi sa cosa è successo nel frattempo?
Comunque come ebbi modo di dire una volta io vedrei bene una fusione con la civitanovese, alla faccia degli chalet di fregene.
Sempre parafrasando un noto detto del “quasi presidente per un giorno” romano me sa che a sto punto, ce ttacchiamo ar caz..
Notevoli pensatori sociali, oltretutto. Potrebbero essere i nuovi Marx ed Engels.
Anche stavolta Lotito potrebbe essere sullo sfondo dell’operazione, perché, guarda caso, mister Datò lo scorso gennaio era a Formello, quartier generale della Lazio, per intavolare discorsi di gemellaggio tra il suo Paese e il club biancoceleste.
Lotito a parte, però, Paparesta la soluzione che ha trovato deve renderla efficace in pochissime ore: altrimenti nel consiglio di amministrazione di lunedì prossimo il volto del Bari potrebbe cambiare, ma non con i tratti orientali di mister Datò, ma quelli decisamente più nostrani di Giancaspro. Più sottotraccia, Paparesta avrebbe anche lavorato nelle ultime ore per uno sponsor di grande prestigio per il Bari: secondo indiscrezioni si tratterebbe della Bridgestone.
Bari Giancaspro nuovo proprietario – Gianluca Paparesta non ce l’ha fatta a trovare le risorse per sottoscrivere l’aumento di capitale da 7,5 milioni di euro della Fc Bari 1908 e dice addio alla squadra di calcio del capoluogo pugliese. La società passa nelle mani dell’ex socio di minoranza, Cosmo Giancaspro: l’imprenditore di Molfetta deteneva il 5% delle azioni, ha sottoscritto l’aumento di capitale per la sua quota e ha rilevato l’inoptato di Paparesta (il restante 95% dello share). Oggi pomeriggio ci sarà l’assemblea dei soci: le deleghe passeranno a Giancaspro e Paparesta si dimetterà dalla presidenza del club.
Si conclude dopo due anni l’avventura alla guida del Bari dell’ex internazionale che aveva conquistato il club all’asta fallimentare con un colpo di teatro, dopo aver trovato le risorse economiche all’ultimo minuto. Sperava di ripetere la sua performance e anche per questo chi gli è molto vicino fino a ieri diceva: “Con Gianluca non si può mai sapere”. È andata diversamente: sparito nel nulla Datò Noordin Ahmad, ieri Paparesta ha lavorato da Milano per trovare i fondi che gli avrebbero garantito un futuro a presidente. Fino alle 22.30 (il termine scadeva alle 24) si sentiva in corsa, poi gli ultimi contatti si sono defilati.
Come si è arrivati al cambio al vertice? L’8 aprile scorso Paparesta ha firmato un preliminare di vendita del 50% delle sue quote con il malese Noordin che avrebbe dovuto versare una sorta di caparra entro fine maggio per poi chiudere il deal. Noordin, accompagnato dall’advisor Grazia Iannarelli, è stato presentato con tutti gli onori pochi giorni dopo, promettendo un futuro radioso per la squadra e per la città. Sembrava una vera svolta per Bari, ma con il passare delle settimane il mancato versamento dell’anticipo e i profondi silenzi sul passato del tycoon asiatico avevano fatto nascere i primi dubbi sulle sue reali capacità.
Paparesta, invece, sostengono i suoi, sembra non aver avuto mai dubbi, fino allo scorso week-end. Giovedì sera ci sarebbe stata una telefonata chiarificatrice sull’asse Bari-Kuala Lumpur durante la quale sarebbero state confermate le buone intenzioni di rilevare il Bari. Solo lunedì, a 24 ore dalla scadenza, l’advisor Iannarelli ha rilasciato due interviste in Puglia nella quali, da un lato, dava la colpa dei ritardi agli attriti tra soci, ma, dall’altro, definiva la trattativa “ancora in vita”
hanno organizzato una festa presso il TEATRO PETRUZZELLI per accogliere il potenziale acquirente…..in quel caso …..l’acquirente ha semplicemente approfittato della festa…..comunque colui che era socio di maggioranza è passato di minoranza e viceversa…..si sono scambiati i ruoli…..i MATARRESE hanno lasciato poichè vi è rimasto solamente uno dei due fratelli…..poi aveva preso il posto il figlio dell’ex arbitro di serie a ROMEO PAPARESTA…..ed etc…..
se l’affare non è andato in porto, si chiude BOTTEGA….chiudere molte volte è più conveniente che rilevare…..si pagano i debitori…..si riapre….con altro nome….ed altre persone….vi è da trovare chi se nè fà carico…..di APRIRE la NUOVA BOTTEGA….quello è il problema…..trovare chi si offre di APRIRE….BOTTEGA…..
Non ci capisco niente di sport e di calcio, ma leggendo leggendo le cronache sportive mi viene proprio da dire…ma che razza di mondo è quello del calcio? Ma quanti soldi ci girano e quali affari intorno? Solo questo.
Suvvia, tutto questo rancore per una delle pagine più comiche degne dalla migliore commedia all’italiana. In giorno un banchiere, un imprenditore ed un avvocato che Lombroso avrebbe catalogato come un blend tra Febbre da Cavallo, la Banda della Magliana ed il Trucido e lo Sbirro si presentano presso lo studio di un legale maceratese per un closing che avrebbero trasformato la Maceratese in un Leicester in salsa marchigiana. Spettacolo allo stato puro. Grazie per averci regalato un momento di buon umore.