I tifosi della Maceratese prendono posizione sulla questione della vendita della società, subito dopo l’annuncio dell’avvocato Federico Valori, il quale ha comunicato che “la chiusura della trattativa avverrà entro la fine della settimana (leggi l’articolo)”. La fanno in maniera netta, esortando “gli imprenditori locali ad uscire alla luce del sole (chiaro il riferimento al costruttore Enrico Paoloni di Montefano, citato oggi come uno dei possibili acquirenti dall’avvocato Valori, ndr)” e comunicando che la cordata romana che si è fatta avanti in maniera decisa per rilevare il club – che fa capo all’imprenditore Marco Fantauzzi e al banchiere Luca Macaluso, accompagnati dall’avvocato Angelo Massone come mediatore – “non è gradita”. «La Curva Just e tutte le anime della tifoseria biancorossa, composta anche dal Gruppo Vergini, dall’Helvia Alcoolica e dai 40+, si sente in dovere d’intervenire sulla cessione lampo della società. Nei giorni scorsi il pronto intervento del sindaco ha acceso i fari sulla situazione societaria portandola a conoscenza di alcuni imprenditori locali che in maniera silenziosa si potrebbero interessare al futuro del club. Ce lo auguriamo e li esortiamo ad uscire alla luce del sole per il bene del nostro territorio. In poche ore tutto questo lavoro viene vanificato dal comportamento irresponsabile del signor Spalletta il quale fa capire di volerla vendere ad una cordata a noi non gradita. Il curriculum dell’avvocato Massone parla chiaro: negli anni passati ha gestito in maniera a limite della legalità varie squadre, il Ceahlaul F.C. in Romania, il Livingston F.C. in Scozia – puntualizzano gli esponenti del tifo organizzato – ha tentato di acquistare il Vicenza, il Cesena e pochi mesi fa il Messina. Questi affaristi non li vogliamo e li invitiamo ad andarsene dalla città – concludono i tifosi – al signor Spalletta chiediamo di ascoltare tutte le altre offerte, in particolar modo quelle locali, per poi farsi da parte e liberare la nostra amata Società Sportiva Maceratese 1922“.
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Dopo aver fatto le tre scimmiette nei confronti della Tardella(artefice del dissesto economico e societario della Maceratese)ora vogliono dire la loro su eventuali cordate a loro”non gradite”.Un minimo di coerenza ogni tanto non guasterebbe.
Nel Calcio (tranne poche eccezioni) l’esperienza insegna che le cordate esterne al proprio territorio non portano niente di buono, per il semplice motivo che nel calcio oltre a solidità economica ci vuole passione per la propria squadra.
Ve lo ricordate un certo Costantino Rozzi.
Ma ci sono stati padroni che possono decidere a chi vendere? Penso che il bollettino della vittoria nella guerra 1915/1918 rispecchi perfettamente la situazione attuale ” I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza. »
Cari amici della Curva,
tra una cordata di sconosciuti e magari anche avventurieri e’sicuramente preferibile un serio e appassionato imprenditore locale ! Ma esiste questo imprenditore ?Mettetevi poi anche nei panni del Sig.Spalletta che era venuto a Macerata con grande entusiasmo e promesse di un futuro roseo e pieno di soddisfazioni per la Maceratese perche’ parlava, se non erro, di mirare alla B entro un paio di anni e di costruire un nuovo stadio. Ma poi ? Si dice che sia stato BUGGERATO !!! Ma se questo corrisponde alla verita’, che colpa ne ha il povero Spalletta ? Con quale entusiasmo potrebbe e dovrebbe rimanere a Macerata e mantenere le sue promesse ? Mettetevi nei suoi panni e fate con calma queste considerazioni. Spalletta si difende dicendo che gli avevano assicurato altri collaboratori che poi improvvisamente si sono dileguati, che tutta la contabilita’ era a posto e poi, invece, sono emersi allo scoperto conti che erano stati nascosti . Per finire cosa si pretende da quest’uomo ? Invece di esprimergli la solidarieta’ lo stanno anche a denigrare ! E’ il colmo della ingratitudine !!E poi a proposito della Curva, e’ il caso di dire che c’era una volta UNA CURVA ma oggi come oggi e’ piu’ che dimezzata e vederla dalla TRIBUNA sinceramente fa un certa impressione e tristezza. A quei pochi rimasti, comunque va tutta la comprensione e la massima simpatia e rispetto. Questo stesso discorso e’ estensibile anche alla gradinata, quasi sempre semideserta e diciamo pure alla tribuna. Si sentono in giro,da qualche giorno alcuni stornellatori che parlano come profeti di prossime apparizioni di strani e misteriosi soggetto pronti a rilevare e salvare la Societa’. Ci si puo’ credere ?
Zippilli, ha perfettamente ragione. I soldi non bastano, e finora mi sembra che ancora non ci stanno. La squadra deve essere amata sennò che senso ha farne il presidente od occupare qualsiasi altro ruolo. Essere il presidente della Maceratese non può avere niente in comune con un eventuale presidente della Civitanovese, Recanatese o Matelica. Meglio un presidente, mezzo morto di fame, non guardate me io sono un morto di fame del tutto, ma che sta li a soffrire con gli altri per l’esito della partita e non per chissà quale motivo non legato all’amore per la squadra. Bene azzeccato, sempre da Zippilli il ricordo di Costantino Rozzi, che i soldi ce li aveva pure.
Leggendo alcuni commenti sui vari posts che stanno trattando la cessione della Maceratese, tutti rispettabilissimi, mi pare che molti sono anacronistici volti ad un mondo romantico che in Italia nel calcio professionistico e non, non esiste più da un pezzo.
Il proprietario, nostrano o straniero, non è importante, importante è che abbia i soldi e soprattutto la voglia di spenderli per la Maceratese.
Il proprietario, inoltre, deve essere un affarista, con i soldi che servono per mantenere una squadra anche solo in lega pro, solo chi sa o, almeno crede, di sapere come guadagnarci può investire tanto senza immediato ritorno.
E’ meglio un presidente con i soldi con poca passione che un presidente con la passione e pochi soldi.
Del resto, è triste a dirlo, senza soldi difficilmente si ottengono risultati, e senza risultati nel calcio e soprattutto a Macerata anche la passione di tutto l’ambiente viene meno e si fa la fine già troppe volte vista anche e soprattutto con presidenti nostrani.
Ben vengano cordate straniere di affaristi basta che sappiano fare il loro mestiere e paghino puntualmente quanto e a chi devono pagare.
Non credo che, a questo punto, ci sia troppo da scegliere e da fare tanto gli schizzinosi e poi ricordiamoci sempre la morale della parabola di Terence Hill nel film “Il mio nome è Nessuno” (se non sbaglio) del pulcino caduto dall’albero, “non sempre chi ti mette nella merda lo fa per il tuo male e non sempre chi ti toglie dalla merda lo fa per il tuo bene; in ogni caso se stai con la merda fino al collo sta zitto.”
Condivido tutto quello detto da Ponzelli. Ha perfettamente ragione. Ho visto oggi manifestini contro i presunti avventurieri. Ma allora, cari amici della CURVA, cacciateli voi i soldini ! Se non vi fidate di NESSUNO e ne volete uno – come dice Ponzelli, NOSTRANO, andatevelo a trovare, ma se non lo trovate poi non vi lamentate