di Giuseppe Bommarito *
Parole rassicuranti ed assolutorie quelle pronunciate in questi giorni dal segretario generale del Comune di Civitanova, Piergiuseppe Mariotti (ormai trasferito in Regione), in merito alle determinazioni finali dell’Anac sul pasticcio brutto della Civita Park e delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria assegnate dalla giunta Corvatta in violazione della legge: “Non c’è dolo, l’amministrazione ha agito per tutelare il pubblico interesse, in perfetta buona fede e comunque nel solco obbligato delle precedenti amministrazioni” (leggi l’articolo). Così, sia pure senza consegnare copia di tale decisione finale (alla faccia della trasparenza!) e con una buona dose di autoreferenzialità, si è espresso l’ormai ex segretario generale del Comune, lasciando capire che i vecchi ed i nuovi critici dell’operato della Giunta Corvatta sulla Civita Park sarebbero decisamente fuori strada e dovrebbero semmai trovare altri motivi di lagnanza.
Ma le cose stanno veramente così? Non si direbbe, a leggere per intero sia la delibera Anac n. 508 del 26 aprile 2016, emessa a chiusura dell’istruttoria e a definizione del procedimento, sia la nota successiva dell’8 agosto 2016, confezionata dall’Autorità presieduta da Raffaele Cantone dopo una richiesta di riesame avanzata dal comune di Civitanova, nota in questi giorni comunque circolata nonostante il maldestro tentativo di sottrarla alla pubblica conoscenza (e qui, tra le altre cose, viene anche da chiedersi per quale motivo di tale nota, pervenuta e protocollata in Comune nello scorso mese di agosto, sia stata data notizia solo in questi giorni).
Certo è che, alla fine del riesame e dopo un’audizione avvenuta a luglio (il Comune era rappresentato dal segretario Mariotti, dall’onnipresente vicesindaco Giulio Silenzi e dal dirigente del settore pianificazione territoriale Maurizio Scapeci), l’Anac ha così concluso: “Pertanto non si ravvisano margini per un riesame del provvedimento adottato”. Quindi, al fine di capire esattamente cosa ha statuito l’Autorità Anticorruzione, è alla delibera n. 508 dell’aprile 2016 che bisogna necessariamente tornare e, così facendo, si comprende agevolmente che tanto ottimismo di maniera del segretario Mariotti non ha proprio motivo di sussistere, in quanto le cose, in effetti, stanno in maniera molto diversa.
Tale provvedimento Anac, quello appunto di cui alla delibera n. 508/2016, pienamente riconfermato con la nota dell’agosto 2016, aveva infatti a sua volta censurato con forza l’amministrazione comunale civitanovese sotto molteplici profili, e principalmente perché: a) i privati lottizzanti nella zona tecnico-distributiva nemmeno nel 2007, all’inizio della vicenda, potevano eseguire in proprio le opere di urbanizzazione, né quelle primarie né quelle secondarie (tra queste ultime già compariva il centro fieristico, nell’ottobre 2013 ridimensionato con una variante della Giunta Corvatta nelle dimensioni e affiancato dal palazzetto dello sport prima non previsto e da spazi commerciali interconnessi), risultando pertanto violate le norme di cui al D.Lgs. n. 163/2006 (il c.d. codice dei contratti pubblici) in quanto i lavori in questione erano di importo superiore alla soglia comunitaria; b) ciò vale anche per i lavori che sono stati eseguiti per il palazzetto dello sport a seguito della variante del 2013 della Giunta Corvatta, che prevedeva a tal fine un contratto di concessione e gestione (e qui, dice l’Autorità Anticorruzione, “la fattispecie concreta è ancora più grave, per effetto dell’acquisizione a carico dell’amministrazione comunale dell’onere per la garanzia del mutuo acquisito dal privato lottizzante per l’esecuzione della variate opere”); c) si doveva invece procedere, sia nel 2007 che nel 2013 con procedure di evidenza pubblica.
L’Anac, infine, chiarito che non è affatto vero che la Civita Park si sia assunta a proprio carico opere di urbanizzazione per un importo superiore rispetto agli oneri di urbanizzazione da scomputare, ha disposto l’invio degli atti sia alla procura del Tribunale di Macerata (ove già pende un procedimento penale che vede come indagati i componenti delle giunte di centrodestra e di centrosinistra coinvolte nella vicenda) che alla Procura della Corte dei Conti, e ha dato un termine di 30 giorni al comune di Civitanova per comunicare i provvedimenti che intende adottare per riportare la situazione sul terreno della legalità.
Insomma, lette le carte, a me la decisione Anac (la quale ribadisce anche ad agosto 2016 che “la procedura posta in essere si pone in contrasto con un principio cardine del codice degli appalti”, quello dell’esigenza di una procedura di evidenza pubblica quando l’importo dei lavori va oltre la soglia comunitaria) non è affatto sembrata un buffetto quasi paterno, come soavemente ha fatto intendere l’ex segretario Mariotti. Al contrario, la decisione di Cantone mi è suonata come una mazzata colossale, non alleggerita né dal fatto che l’illegittimità della procedura di affidamento diretto è stata censurata dall’Autorità anche per quanto riguarda l’operato delle precedenti giunte di centrodestra (qui infatti non può certo valere il noto detto del mal comune che costituisce mezzo gaudio), né dalla convinzione della Giunta Corvatta di perseguire, in una situazione che era già incanalata in maniera illegittima (che andava quindi fermata, e non avallata e proseguita), un interesse pubblico consistente nel ridimensionamento dell’originario centro fiere, improvvisamente ritenuto troppo esteso, e dalla previsione di un palazzetto dello sport.
Certo che, secondo le parole e la musica dell’Anac, la tanto decantata discontinuità di Corvatta, Silenzi & Company rispetto al centrodestra si è tradotta, in questa storiaccia di rilevantissima importanza per Civitanova, in una consapevole continuità sul piano dell’illegalità, plasticamente suggellata dalla solidarietà pubblicamente espressa, in occasione di uno dei vari arresti risalente al febbraio 2015, dal sindaco Corvatta a Mauro Mattucci (il capoccia di Civita Park, entrato in scena all’epoca delle giunte di centrodestra e oggi ritenuto dagli inquirenti al vertice di un sodalizio criminale contiguo alla criminalità organizzata e capace di frodare cento milioni di euro all’erario e di mettere in piedi false fatturazioni per cinquecento milioni di euro).
Leggi la determinazione dell’Anac
Leggi la lettera dell’Anac al Comune di Civitanova
* Avvocato, presidente dell’associazione Con Nicola oltre il deserto dell’indifferenza
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L’epilogo del dibattito di questi giorni!
Più che ottimismo di maniera parlerei di spudorate menzogne. Eppure il segretario Mariotti se la prese così tanto con Costamagna che secondo lui lo disonorava come giovin pulzella non ancora aperta ai tormenti dell’amore. Quindi rivado a pescare la breve storia del segretario Mariotti che forse spiega quella simpatia, quell’amicizia, quella fiducia nell’uomo che per anni ha servito e che per ringraziarlo gli ha lasciato delle buone quanto grottesche referenze.
Breve storia del segretario Mariotti.
Il presidente Giulio Silenzi ha confermato nell’incarico di segretario generale della Provincia il dottor Piergiuseppe Mariotti. Il provvedimento è stato adottato anticipatamente rispetto alla scadenza del termine. Portato da Silenzi è stato dal 13 settembre 2012 segretario del comune di Civitanova Marche. Nomi e accoppiamenti non sono assolutamente casuali.
Avvocato Bommarito speravo in un suo intervento.
In fondo all’articolo la determinazione dell’Anac e la comunicazione al Comune di Civitanova
Per Micucci
A mio avviso, le cose che il segretario Mariotti avrebbe dovuto fare, in conseguenza del suo ruolo di vertice apicale del Comune di Civitanova Marche, erano due, entrambe ineludibili a prescindere dal suo rapporto molto stretto e ben conosciuto con Silenzi.
La prima cosa: rendere subito pubblica la nota dell’ANAC dell’8 agosto 2016 e pubblicarla nel sito del Comune alla voce “trasparenza”. Di certo non poteva tenersela nel cassetto per sei mesi e poi renderla nota il giorno prima del suo trasferimento in Regione, peraltro in maniera incompleta, senza consegnarne copia alla stampa e cercando in tutti i modi di edulcorarne il contenuto.
In secondo luogo avrebbe dovuto spiegare, lui, ma ancor più il Sindaco Corvatta, i “conseguenti provvedimenti” che il Comune di Civitanova M. intende mettere in campo per ottemperare alla determinazione ANAC e per ripristinare la legalità gravemente violata nel caso in esame, provvedimenti che l’ANAC stessa ha chiesto che vengano specificati entro 30 giorni e che ora più che mai l’opinione pubblica attende di conoscere.
«Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita, l’ottimismo vola!»
(Tonino Guerra)
Tranquilli,Silenzis-Kan risolverà tutto
Ecco. Leggo ora con immenso piacere questo articolo. Rimasto incredulo alle dichiarazioni di Mariotti nell’articolo del 31/01/2017, avevo perso fiducia anche nell’ANAC. Debbo invece scusarmi umilmente e rilevare che hanno fatto il loro lavoro ed anche bene. Spero ora che la Procura di Macerata basandosi anche su questi documenti, oltre che su tutti gli altri, faccia altrettanto. E’ veramente inaccettabile, ed incredibile che in qualità di Segretario Generale Comunale, Mariotti abbia tenuto una conferenza stampa distorcendo i fatti in tale maniera. Chiedo comunque scusa di nuovo all’ANAC. Sapete perchè? E’ comunque colpa mia: facendo politica attiva a Civitanova Marche dal 2011, oramai dovevo dare per scontato che ciò che dicono Mariotti, Corvatta e Silenzi, di qualsiasi cosa si tratti può essere tranquillamente non veritiero, poiché, omettono fatti, li distorcono ed arrivano a vere e proprie bugie (vedi dichiarazione che la variante Palas è costata 150.000 euro. Falso è costata più di 3,5 milioni). Ringrazio Cronache Maceratesi e l’Avvocato Bommarito. Rinnovo le mie scuse all’ANAC e li ringrazio per il lavoro svolto. Spero solo di aver contribuito con la mia forte reazione all’articolo del 31/01/2017, come del resto hanno fatto altri commentatori, a spingere un competente in materia, come l’autore di questo articolo, a spiegare ai lettori la vera realtà dei fatti ed a fornire come viene qui fatto le copie dei documenti originali. Grazie di nuovo.
Per Iacopini
In effetti, conoscendo Cantone ed il suo rigore, mi era sembrata inverosimile la bella e amena favoletta raccontata nei giorni scorsi dal segretario Mariotti per difendere il suo personale operato e quello della Giunta Corvatta-Silenzi nela brutta storia della Civita Park.
Leggendo poi i documenti, ho visto che in realtà l’ANAC, che ha censurato anche l’operato delle due giunte di centrodestra che hanno governato la città negli anni 2005/2015 e che hanno dato il via alla vicenda (ironia della sorte, perchè proprio diversi esponenti del centrodestra avevano inviato l’esposto iniziale all’Autorità Anticorruzione), è stata pesantissima nei riguardi della giunta di centrosinistra guidata dal duo Corvatta-Silenzi, e allora mi è sembrato giusto informare correttamente l’opinione pubblica a fronte di un meschino tentativo di sviare volutamente la comprensione delle cose.
In ogni caso, la determinazione dell’ANAC avalla in pieno l’operato della Procura di Macerata, e spero anche io che, nel procedimento penale già avviato, le indagini vengano portate avanti con celerità e senza sconti nei confronti di persone che, si qualifichino di centrodestra o di centrosinistra (in realtà, come si è visto, cambia poco o niente), sono state unite nell’avallare l’illegalità e nell’andare a braccetto con personaggi legati alla criminalità organizzata, che ormai, nella totale indifferenza degli amministratori locali, si sta impadronendo di Civitanova Marche.
Stimatissimo Bommarito, ha analizzato, senza nulla aggiungere la determinazione dell’ANAC, relativa alla Civita Park. Mi congratulo con Lei in quanto ha messo in chiaro ciò che veramente l’Autorità voleva evidenziare. Chiaramente sarà compito della Procura della Repubblica di Macerata e della Procura Regionale della Corte dei conti di Ancona analizzare se nel comportamento degli amministratori civitanovesi sussista il dolo e la colpa grave. Il giovane Iacopini, che ha svolto un lavoro pregevole sull’argomento, penso che possa essere soddisfatto dei risultati raggiunti a tutela della comunità civitanovese.
Mi ha, invece, veramente preoccupato che il Segretario Comunale sia intervenuto pubblicamente su una questione che concerneva scelte politiche e non solo amministrative: è un metodo che non ho mai apprezzato ritenendo che la divisione dei ruoli deve essere sempre rispettata, specialmente laddove la norma prevede che il Segretario Comunale è anche il rappresentante dell’ANAC in seno all’Amministrazione.
Ora mi aspetto, come tanti, di conoscere le determinazioni che saranno assunte sulla questione dall’Amministrazione Corvatta che-mi si consenta-non può tacere su un argomento gravissimo e che attende risposte concrete.
Sembrerebbe che tutte le rogne arrivino al pettine….