Inchiesta Civita Park, Marinelli:
“Dietro gli atti c’erano pareri legali”

CIVITANOVA - L'ex sindaco finito nel mirino della procura commenta così la vicenda e dichiara di aver sentito e avuto rassicurazione sui fatti contestati anche da Massimo Mobili. "La notizia l'ho appresa dai giornali, ancora non mi è stato notificato nulla. Non ho niente da nascondere". I grillini: "Avevamo sollevato molti dubbi proprio sulla procedura d’appalto"

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Erminio Marinelli

Erminio Marinelli

di Laura Boccanera

«Ho saputo dell’avviso di garanzia dai giornali, ancora non mi è stato notificato nulla, siamo la repubblica delle banane». L’ex sindaco Erminio Marinelli commenta così l’indagine sulla Civita Park della procura di Macerata, a suo carico e a carico anche di assessori (leggi l’articolo). «In questi casi si dice sempre sono tranquillo, ho fiducia nella magistratura – continua l’ex sindaco – in realtà era meglio se non fosse arrivato nessun avviso di garanzia. Da quello che ho potuto capire sono indagato perché uno degli ultimi atti della mia giunta fu quello di firmare la convenzione e poi per aver firmato le delibere da vicesindaco durante la giunta Mobili. Mi sono confrontato anche con lui e mi ha spiegato che dietro agli atti che abbiamo firmato c’erano pareri legali e tutto è stato fatto con trasparenza. Aspetterò la conclusione delle indagini e in caso di rinvio a giudizio contatterò un avvocato. Valuterò se avvalermi o meno della prescrizione, non ho proprio nulla da nascondere». I grillini intanto si fanno avanti dichiarando che loro avevano avuto già dei dubbi su quello che ha portato poi all’indagine. Una sorta di “ve l’avevamo detto”. «Siamo andati a riprendere le osservazioni che a suo tempo il Movimento 5 Stelle fece al progetto Palas – dicono i pentastellati – avevamo sollevato molti dubbi proprio sulla procedura d’appalto, che oggi viene contestata, ma le nostre obiezioni all’epoca furono tutte respinte, mentre venivano accolte quelle della Civita Park, che coincidenza». A questo punto resta da capire il ruolo della commissione di indagine consiliare voluta da Ivo Costamagna e composta però da tutti gli indagati. «La commissione ha un ruolo politico – spiega il sindaco Corvatta – si deve occupare di verificare non illeciti penali, che è compito della magistratura, ma se c’erano giustificazioni amministrative per quegli atti».



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