Civita Park, il centrodestra:
“Serve una commissione d’inchiesta”

CIVITANOVA - L'opposizione sul caso Mattucci pone il problema etico: "Dopo aver saputo dell'indagine della guardia di finanza non si doveva andare avanti con il palas". Ora vorrebbero verifiche su procedure e atti adottati dall'amministrazione

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Da sinistra i consiglieri di centro destra Claudio Morresi, Giovanni Corallini, Massimo Mobili, Fabrizio Ciarapica e Sergio Marzetti

Da sinistra i consiglieri di centrodestra Claudio Morresi, Giovanni Corallini, Massimo Mobili, Fabrizio Ciarapica e Sergio Marzetti

 

di Laura Boccanera

«E’ una questione politica ed etica, non si doveva proseguire con il palas una volta appreso dell’indagine della Guardia di finanza, questa amministrazione ha trattato con Mattucci, ha fatto varianti, carte, delibere, tutto per portare a casa il risultato» Ad una settimana dal terremoto mediatico che ha coinvolto Civitanova dopo l’arresto dell’imprenditore abruzzese Mauro Mattucci il centrodestra parla della vicenda, sottolineando la differenza di rapporti intrattenuti dall’ex amministrazione rispetto all’attuale e richiedendo un Consiglio comunale aperto sull’intera vicenda. Dopo l’arresto e i particolari emersi dalle indagini (tuttora in corso quella di Pescara e quella di Macerata anche relativamente alla vicenda del fallimento) sia a destra che a sinistra si cerca di svincolarsi dal personaggio “Mattucci”. E così se da un lato il centrosinistra rivendica di aver concluso un iter avviato senza aver scelto i “protagonisti” imprenditori, già presenti all’epoca dell’amministrazione Mobili e di aver incassato un risultato per la città, dall’altra il centrodestra spiega che il progetto previsto con la precedente amministrazione era differente e che Mattucci era solo un socio di minoranza di un gruppo di imprenditori che avevano firmato una convenzione col Comune.

Mauro Mattucci

Mauro Mattucci

«Molti si nascondono dietro al fatto che l’operazione parta da lontano per celare le proprie responsabilità – afferma Massimo Mobili – il centrodestra in realtà ha fatto solo un’operazione di modifica al piano regolatore per avere una fiera adeguata alle esigenze della città. Avremmo dato l’autorizzazione all’apertura del centro commerciale in cambio della fiera, non abbiamo trattato con nessuno, tanto che nell’aprile del 2012 arrivò una richiesta di proroga alla scadenza alla quale non rispondemmo visto che l’amministrazione era in scadenza. Le trattative e l’impegno economico del Comune che garantisce il mutuo col credito sportivo per il palas, le varianti e tutto il resto è arrivato dopo. E su questo un discorso di opportunità etica va fatto: si è affidato il palas senza gara».

 Problema etico anche per il consigliere Giovanni Corallini: «Si doveva riflettere sull’operazione quando è emerso chi era Mattucci, dopo la perquisizione ci si doveva fermare, era il marzo del 2014 e nello stesso mese invece il Comune prepara fideiussione e variante e si annuncia la nuova convenzione». E ora il centrodestra si chiede anche se perfino il palazzetto dello sport possa essere in pericolo: «l’area su cui sorge è pubblica, dobbiamo vedere come evolve la questione del fallimento e la legislazione in merito, siamo sicuri che non sia a rischio?» continua il centrodestra. E per rivedere atti e procedure i consiglieri della federazione hanno oggi depositato la richiesta di un Consiglio comunale aperto sull’argomento per porre a votazione la costituzione di una commissione di indagine che verifichi le procedure e gli atti adottati dall’amministrazione.



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