di Laura Boccanera
Altri sei mesi di indagine sull’inchiesta legata alla Civita Park, la società che realizzò il comparto commerciale di Cuore adriatico, palas e fiera. E’ stato notificato nei giorni scorsi, dalla procura di Macerata, un ulteriore avviso di proroga ai politici coinvolti nella vicenda. Per la terza volta dall’apertura del fascicolo (i precedenti a novembre 2015 e maggio 2016) la magistratura prende altri sei mesi prima di decidere se rinviare a giudizio o archiviare. La decisione era attesa per ottobre, ma con il nuovo termine si arriverà dritti dritti alle elezioni amministrative 2017. Una scure che pesa come un macigno dal momento che l’indagine riguarda tre giunte e quasi tutti i politici, amministratori ed ex amministratori che hanno firmato atti relativi alla Civita Park. Venti gli amministratori coinvolti tra cui gli ex sindaci Erminio Marinelli e Massimo Mobili e l’attuale sindaco Tommaso Corvatta e tutte e 3 le giunte. Un’indagine che renderà la campagna elettorale incandescente dal momento che tre dei quattro candidati sindaci al momento usciti allo scoperto (Fabrizio Ciarapica, Tommaso Corvatta, Claudio Morresi) sono sotto indagine. Immune il quarto candidato, l’avvocato Stefano Massimiliano Ghio, che non era amministratore ma solo consigliere comunale all’epoca dei fatti. Due i filoni delle indagini, il primo originato dalla convenzione che nel 2007 ha dato il via all’operazione Civita Park per 20 milioni di euro con la realizzazione del centro commerciale Cuore Adriatico e della fiera, e il secondo legato alla modifica dello schema di convenzione con l’aggiunta del palazzetto dello sport.
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Mi chiedevo perché novembre fosse arrivato, ma nessuna tromba squillava. Finalmente, anche se oggi non è certo una data da festeggiare,ora so, e così al mattino, me la prenderò più comoda prima di aprire il contatto con CM sapendo che due signori non riceveranno quanto di loro spettanza, per il momento o forse mai oppure quando sarà troppo tardi perché uno sarà finito all’ospizio e l’altro sarà ritornato a fare ” à temps plein il lavoro per cui ha avuto la possibilità di studiare e di trovare la pappa fatta e non contento di tutte le fortune che la vita gli ha offerto, è andato a fare il sindaco per arrogarsi diritti che prima o poi non potranno che ritorcerglisi contro.
Questa indagine, seppur tratta dei lavori fatti da una stessa ditta, mi sembra che si possa tranquillamente dividere in due filoni. Il primo fatto con la farina dei se e dei ma, già prescritti ma che riguardano un periodo antecedente e slegato dal secondo filone che parte dalla segnalazione dell’Autorità nazionale anticorruzione , riguardo a specifici riferimenti e cioè a tutti i lavori connessi al Palas, come le vie di accesso ecc. dato che per legge o meglio per obbligo di legge superando il costo preventivo ( se è stato fatto ) e comunque oggettivamente non poteva essere inferiore e qui non vorrei dire una stupidata a quarantamila euro. Superato il livello di spesa accennato, sbagliato o no qualunque sia stato il preventivo di spesa ,era di sicuro superiore ai limiti per cui il Bando d’Appalto diventa obbligatorio,e quindi i lavori dovevano per forza essere oggetto di appalto, cosa che non è stata e che non mi spiega la lungaggine di questa inchiesta quando le anomalie sono sotto gli occhi di tutti e per il quale la Procura ha aperto un inchiesta. Io che sono un semplice cittadino e che quando vengo indagato, la Procura se vuole in poco tempo mi rinvia a giudizio o non ravvisa, perché deve complicare un’indagine così apertamente palese per quando riguarda la seconda ciabatta(sempre per rimanere in tema di pani ) dell’inchiesta che alla luce dei fatti non mi sembra si vuole disgiungere dalla massa che chiaramente, lievitandosi , diventa più pastosa e impenetrabile fino a che non si decida a dargli che so la forma di un bel miccone (grossa forma di pane di pasta dura in uso nell’Oltrepò pavese ) che poi cotto e tagliato a fette , si può servire con una bella zuppa di fagioli, al posto dei soliti bicchieri di vino e tarallucci con cui questa vicenda ha preso tutto l’andazzo per finirci. Non posso perlomeno non sorridere sapendo che tutti tranne uno dei fino adesso possibili sindaci, più assessori tranne uno, si presenteranno alle prossime elezioni magari sempre indagati perché ci vogliono altri sei mesi per leggere meglio le carte, almeno ché e qui ce lo metto per di più per concludere in bellezza il mio inutile commento, non si voglia far passare segale per farina.
Mi pare che , negli ultimi tempi, in tutta la Provincia di inchieste (grandi e piccole, note e meno note) ce ne siano molte ma ancora non si vede la luce in fondo al tunnel.
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Non vorrei che si prendesse troppo alla lettera il Manzoni (mi pare fosse il cap. 13): “Pedro, adelante con juicio”