di Laura Boccanera
«Siamo tranquilli, anzi questo supplemento di indagine è qualcosa che va a nostra garanzia». Parola del sindaco di Civitanova Tommaso Claudio Corvatta, per nulla preoccupato per l’ennesima notizia che riguarda la Civita Park e l’inchiesta della procura di Macerata. Non c’è allarmismo a Palazzo Sforza per la lettera (la seconda) che l’Anac ha inviato al comune di Civitanova per segnalare presunte irregolarità sull’affidamento delle opere alla Civita Park (leggi l’articolo). Il consigliere Marzetti invita Corvatta a pubblicarla integralmente.
Il Comune ha risposto nel giro di pochi giorni con una nota del segretario generale Piergiuseppe Mariotti, controfirmata dal sindaco Tommaso Claudio Corvatta, alle osservazioni dell’Ufficio vigilanza lavori dell’Autorità nazionale anticorruzione. Nel documento, che risponde punto per punto alle deduzioni dell’ufficio, si esprime disappunto per le modalità di conduzione della pratica e non condivisione delle conclusioni. «Era una scelta obbligata – spiega il sindaco – c’era già una convenzione in atto e se volevamo rinunciare a 11mila metri quadri di fiera, troppo grande e onerosa, per ipotizzare un’altra soluzione col palas, era necessario modificare la convenzione e non era possibile farlo senza un accordo con la controparte. Il Comune, come ribadito anche dal giudice amministrativo, non poteva apportare modifiche unilaterali alla convenzione urbanistica, poteva solo valersi del recesso dagli accordi, con tutte le spese di indennizzo che ne sarebbero conseguite. L’Anac unisce però gli addebiti a questa amministrazione con quelli di chi ci ha preceduto e non è la stessa cosa». Tra i punti che vengono contestati c’è anzitutto quello formale di unire le vicende della prima convenzione, con l’affidamento di tutta la lottizzazione alla Civita Park, con la modifica della convenzione in atto per la realizzazione del palazzetto dello sport. «In primo luogo si riscontra confusione tra diversi soggetti, ruoli e responsabilità, dal momento che chi ha sottoscritto la convenzione urbanistica del 2007 da cui origina la vicenda, cioè gli stessi consiglieri che hanno presentato l’esposto, sarebbero i diretti destinatari della normativa che obbliga ad applicare il codice degli appalti per le opere di urbanizzazione, primaria e secondaria della variante in zona tecnico distributiva, di valore superiore alla soglia comunitaria. La posizione di costoro non va confusa con chi, nel 2013, ha gestito la vicenda con opere in gran parte realizzate ed ha solo modificato una parte di quelle previste , peraltro con una spesa inferiore alle soglie comunitarie» – spiega in una nota diffusa nel pomeriggio l’amministrazione. Tra le controdeduzioni prodotte il Comune ha anche contestato il fatto che le opere oggetto della variante urbanistica approvata dall’amministrazione Corvatta, quindi polo fieristico e palasport, non sono opere di urbanizzazione, non essendo comprese né nell’elenco di cui alla legge 847 del 1964, né della legge 865 del 1971, «dunque verrebbe meno l’intero presupposto delle contestazioni mosse» – continua. Sulla censura riguardante la concessione trentennale per la gestione del Palas affidata ai costruttori, il Comune rileva come sia da considerarsi «una forma di pagamento al fine di compensare il maggiore esborso richiesto alla ditta per costruire il palazzetto. Una scelta che la stessa Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, anni dopo incorporata nell’Anac, ha espressamente ammesso». Su un ulteriore aspetto contestato, la fidejussione garantita dall’Amministrazione per il mutuo acquisito dal privato per realizzare il Palas, si sottolinea «la perfetta conformità al Testo unico degli enti locali, perché destinata a garantire un’opera di proprietà comunale».
Intanto il consigliere di minoranza Sergio Marzetti invita l’amministrazione a pubblicare sul sito la lettera dell’Anac nella sua interezza. «Nel nome di quella trasparenza da sempre conclamata, il sindaco renda pubbliche integralmente le motivazioni per le quali la stessa Autorità ha ritenuto di avviare indagini sull’attuale e sulle precedenti giunte. In un periodo in cui fatti, dubbi e sospetti di corruzione riempiono la cronaca nazionale, sarebbe un gesto doveroso nei confronti dei civitanovesi, un atto di giustizia e direi anche di onestà intellettuale verso gli amministrati».
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