Scarti della Quadrilatero riversati in un’area protetta a Pievebovigliana, la vicenda finisce in Parlamento. Lo annuncia Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei deputati. «Per provare a diradare la nebbia su questa storia alquanto surreale, come Movimento 5 Stelle abbiamo presentato un’interrogazione rivolta ai ministri dell’Ambiente e dei Beni e delle attività culturali per portare a loro conoscenza questa strana vicenda – dichiara l’onorevole – Non è possibile che i materiali di scarto di una grande opera come la Quadrilatero, in barba ad ogni regola, vadano a formare una “collinetta” nel cuore di un sito sottoposto a vincoli naturalistici, agricoli e archeologici. Il caso “Pievebovigliana” è la sagra dei “non detti” tra Comune, Regione e tutti i soggetti interessati. La cosa che non convince – prosegue Patrizia Terzoni – è il tempestivo dissequestro dell’area seguito all’altrettanto perentorio sequestro (avvenuto lo scorso 26 settembre, leggi l’articolo) messo in atto dal Corpo forestale. L’intera zona vicina all’eremo di San Francesco è sottoposta a vincoli di ogni sorta, da quelli canonici dei terreni agricoli ad altri di tutela paesaggistica. Nel progetto di variante approvato dalla Regione un anno fa, il paletto inamovibile era l’acquisizione dell’ok della Soprintendenza per i Beni archeologici delle Marche. Se esso sia arrivato o meno non si sa: nei canali ufficiali non c’è traccia – sottolinea l’esponente pentastellato – Inoltre si prevede che una volta terminato l’accumulo di questi materiali, l’area tornerà ad avere regolare destinazione agricola. Aspetto che rende l’intera faccenda ancora più torbida. E’ ovvio che gli scarti di gallerie e strade della Quadrilatero da qualche parte dovranno pur finire, ma questa vicenda, che ormai prosegue da inizio autunno nel totale mistero, crediamo che vada quanto prima chiarita – conclude l’onorevole Terzoni – Altrimenti è inutile apporre chilometriche pagine di vincoli su una data area se poi si dà la possibilità ad alcune realtà di fare i loro comodi».
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Più che una questione di siti archeologici e paesaggistici, io penso che sia una questione di rompiscatole.