“Verdi Agricoltore” al cortile di Filosofia

MACERATA - La piéce teatrale inizialmente in programma al parcheggio dell'Oasi è stata spostata al chiosco interno dell'ex carcere in via Garibaldi. Location azzeccata per l'opera e per il talento dei due autori-attori

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Roberta Biangiarelli e Sandro Fabiani ne "L'Altra Opera Giuseppe Verdi Agricoltore"

Roberta Biangiarelli e Sandro Fabiani ne “L’Altra Opera Giuseppe Verdi Agricoltore”

di Claudio Ricci

Ringraziando il cielo “L’Altra Opera- Giuseppe Verdi Agricoltore” non è  andata in scena allo spiazzo antistante l’Oasi come annunciato alla presentazione del Festival Off (leggi l’articolo). Per fortuna, perchè l’opera in tre atti di e con Roberta Biagiarelli e Sandro Fabiani meritava un teatro più accogliente e più consono alla prospettiva bucolica con cui la piéce affronta la vita del Maestro appassionato e attento proprietario terriero.  Per fortuna perchè gli autori-attori sono davvero bravi e il chiosco interno dell’ex carcere femminile, attuale sede della facoltà di Filosofia, potrebbe senza difficoltà evocare uno degli scorci di Villa Sant’Agata, domicilio di campagna (in comune di Villanova sull’Arda) di Verdi e ambientazione primaria dell’opera. «Sono e sarò sempre un paesano delle Roncole. Io non sono che un contadino tagliato alla buona». Con questa asserzione che è anche dichiarazione autentica e profonda di sè inizia in maniera significativa il primo atto dell’opera, articolata e meticolosa ricostruzione del lato meno conosciuto del genio, quello legato al suo rapporto profondo con la terra e i mezzadri che la lavorano.

verdi agricoltore (2)Un rapporto che Verdi  ha sempre trasposto naturalmente nella sua fede primaria : la musica. E così, mentre si ripercorrono le tappe che dal giovane Giuseppe non accettato dal conservatorio passano alla solennità dei funerali di Milano ( quando il sindaco dispose lo spargimento di paglia sui binari dei tram per non disturbare il corteo funebre), tutto viene attraversato dai suoni o dai silenzi campestri da cui il Maestro trasse ispirazione per tutta la vita. A suggellare il connubio tra i due amori, la terra e la musica, sembra armonica la scelta, nel finale, di intonare il Và Pensiero con un’asticella da archi e una sega da contadino. Meno male davvero,  che tutto questo non sia avvenuto davanti al parcheggio di un centro commerciale.

 

 

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