di Filippo Ciccarelli
Macerata, Fermo ed Ascoli sono state le province più colpite dal maltempo di ieri: fiumi che rompono gli argini, strade chiuse per frane, ponti crollati. E’ un bollettino di guerra che racconta una regione ferita, più che dalla pioggia, dalla scarsa o assente manutenzione sia delle infrastrutture che dei corsi d’acqua e delle strutture costruite vicine – troppo – a quegli spazi che la natura si è ripresa già dall’alluvione dello scorso 11 novembre. Nonostante gli allagamenti che, oltre a fare danni, hanno rallentato la circolazione sulla rete viaria principale e secondaria della provincia, la quantità di pioggia caduta a San Martino è stata notevolmente superiore.
Macerata è stata la città più colpita, in termini di precipitazioni, dalla perturbazione del 2 dicembre. Sul capoluogo sono caduti 70 millimetri di pioggia, contro i 52 mm di Camerino, i 60 mm di Civitanova, i 55 mm registrati a Pollenza, i 38 mm di Recanati, i 46 mm di Tolentino e i 56 mm caduti ad Ussita. La punta massima in provincia, uscendo dall’orizzonte dei comuni maggiori, è stato però registrato a Bolognola, dove le precipitazioni
hanno toccato quota 123 millimetri nelle 24 ore.
«La depressione che si trovava sul basso Tirreno ha creato un vortice ciclonico: questo è tornato sulla penisola, colpendo in modo particolare Marche ed Abruzzo. L’ostacolo fisico creato dagli Appennini ha un po’ bloccato la perturbazione, costringendola a salire e a raffreddarsi: il vapore delle nuvole si è così condensato e la pioggia si è scaricata al suolo» spiega Redo Fusari, meteorologo dell’Osservatorio Geofisico di Macerata.
I DATI – Eppure, confrontando i dati dell’alluvione di San Martino, si scopre a Macerata sono caduti 99 millimetri di pioggia (29 mm in più rispetto a quelli di ieri), a Camerino 149 mm (+97 mm), a Bolognola 261 mm (+138 mm). Il confronto vale anche per altre città marchigiane. Ad Ascoli ieri sono caduti 93 mm di pioggia, contro i 131 mm dell’11 novembre scorso. La città di Urbino, come il nord delle Marche, è stata risparmiata dalla furia del maltempo. Ieri sono infatti caduti appena 12 mm di pioggia, contro i 134 mm registrati a San Martino. Nel Fermano, al contrario, ci sono stati numerosi problemi e anche una frana nel centro storico del capoluogo, dove ieri sono caduti 99 millimetri di pioggia.
«Novembre è di per sé il mese più piovoso dell’anno – spiega Fusari -, ma questo novembre lo è stato in modo particolare.
Confrontando i dati di novembre 2013 con la media degli ultimi 50 anni, notiamo che a Macerata c’è stata una piovosità superiore di tre volte rispetto alla statistica: qui sono caduti 260 mm a fronte di una media di 86 mm. A Bolognola si è passati da 193 mm a 722 mm, praticamente la metà dell’acqua che normalmente cade in un anno. E se Camerino fa registrare una piovosità tripla rispetto alla media, andando un po’ più a sud, ad Ascoli, notiamo che lì sono caduti a novembre 350 mm di pioggia contro gli 85 mm di media. Praticamente quattro volte tanto» dice Fusari.
LE PREVISIONI – «La depressione si è ora allontanata verso sud-est, sul Mediterraneo orientale e Grecia» osserva Fusari.
«Da noi arriverà il tempo buono, che durerà per diversi giorni. Non ci saranno più piogge così abbondanti, ma nemmeno di modesta entità, fatta eccezione per venerdì notte, quando qualche goccia e qualche fiocco di neve in montagna potrebbe arrivare.
Quindi nei prossimi giorni ci sarà cielo sereno, con aria asciutta e secca; ma l’anticiclone invernale porterà anche un abbassamento delle temperature, che saranno un po’ più basse rispetto alla media del periodo. In questi giorni le massime si attesteranno intorno ai 10 gradi, mentre per domenica prossima, a Macerata, è prevista una minima di 0 e una massima di 7» conclude Fusari.
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