Seconda ed ultima puntata della nuova inchiesta dell’avvocato Giuseppe Bommarito che questa volta si è occupato per Cronache Maceratesi dell’insediamento produttivo Valleverde, tornato di estrema attualità dopo la recente presentazione del comitato composto da politici, tecnici e imprenditori a favore dello svincolo della Superstrada a San Claudio (leggi l’articolo). L’avvocato Bommarito ricostruisce tutte le fasi di una vicenda che va ormai avanti da molti anni e in cui non mancano aspetti su cui fare chiarezza anche da parte delle istituzioni.
La prima puntata (leggi l’articolo)
di Giuseppe Bommarito
…Tra il 2004 e il 2005 il Consorzio ottenne il parere favorevole circa la VIA (la valutazione di impatto ambientale) e sottoscrisse la convenzione con il Comune di Macerata per l’esecuzione delle opere di urbanizzazione, da completare entro quattro anni e in quella sede complessivamente quantificate al prezzo di € 8.900.000, comprese anche l’iva e le spese generali (e per questa cifra di quasi 9 milioni di euro venne infatti rilasciata una fideiussione congiunta della Banca delle Marche e della Banca Popolare di Ancona, poi scaduta a novembre del 2010 senza che qualcuno si preoccupasse di chiederne il rinnovo). Subito dopo il Consorzio Valleverde ottenne il permesso a costruire per le opere del primo stralcio (in pratica, il progetto completo meno le opere riferite alla rete fognaria, in gran parte ricadenti nel territorio di Corridonia), per le quali, nel marzo 2008 (anche se la stazione appaltante risulta essere il Consorzio di Bonifica del Musone, Potenza, Chienti, Asola e Alto Nera) avviò una gara europea, obbligatoria per l’importo dei lavori da eseguire. La gara, con un ribasso d’asta del 34% circa, fu vinta nel luglio 2008 dall’Associazione di imprese costituita tra la SOCAB s.r.l. di Porto S. Giorgio (gruppo Alici Biondi) e la Alto Soc. Coop. a r.l. di Orvieto per l’importo di € 7.815.632,86 (oltre iva). Sempre la SOCAB in seguito si aggiudicherà anche i lavori del secondo e ultimo stralcio.
Quasi subito, nonostante un ricorso al TAR del secondo classificato che contestava i criteri di valutazione delle offerte, partirono i lavori sull’area di Valleverde, come detto sopra di oltre 57 ettari, di cui 18 ettari per strade, verde e parcheggi, e i restanti 39 ettari per circa il 60% destinati ad insediamenti produttivi e per il 40% a zona commerciale e direzionale. Erano previsti nella zona produttiva, quella dove l’area ancora non urbanizzata veniva ceduta al prezzo convenzionato di 14 euro a metro quadrato, ben 43 lotti, venduti sulla carta in soli dodici mesi dalla partenza a soggetti che però in buon numero poco o nulla avevano a che fare con l’attività manifatturiera industriale o artigianale vera e propria. Il progetto, come già detto, prevedeva anche altri 19 lotti commerciali e 2 direzionali, rimasti ad oggi quasi tutti invenduti.
I lavori termineranno di fatto nei primi mesi del 2011 e saranno poi collaudati da un tecnico nominato d’intesa con il Comune di Macerata nel maggio 2011. Il Comune, tuttavia, ad oggi non ha ancora preso in carico le opere di urbanizzazione, evidentemente ritenendo che qualcosa debba tuttora essere completato (preoccupa di certo la polizza fideiussoria scaduta) ed anche perché (parole del Sindaco Carancini nel luglio 2011) occorre procedere “all’individuazione della natura delle aziende che volessero acquistare lotti della parte produttiva … per evitare di autorizzare nella parte produttiva aziende che di produttivo non hanno niente”. Nel frattempo, visto il prolungamento della vicenda e l’incremento dei costi (alla fine i lavori a carico dei consorziati verranno a costare quasi 13 milioni di euro, iva inclusa, compresi i notevoli costi di gestione, pur essendo stati quantificati nell’iniziale convenzione con il Comune di Macerata in 9 milioni circa, iva inclusa), tra gli associati è iniziata a montare una certa maretta, poi sfociata nelle recenti dimissioni del Presidente Pambianchi.
Un piccolo passo indietro, ora, per capire le parole di Carancini riportate sopra. Va qui ricordato infatti che in corso d’opera era iniziato l’assurdo snaturamento della “destinazione urbanistica produttiva” del nuovo grande insediamento. Nel gennaio 2007, infatti, la Giunta Meschini decise di consentire l’insediamento del sindacato CGIL, deliberando (con parole che suonano prive di senso per un insediamento nato come produttivo e in teoria destinato a rimanere tale) che l’area di Valleverde, “oltre a risultare comprensiva sia di attività artigianali che industriali e commerciali, fosse fisiologicamente tendente ad estendersi ad attività di servizio di vario genere, riferibili persino … ad attività di amministrazioni pubbliche”. Assurdo, ma vero! Poco dopo, nel dicembre 2009, sulla stessa linea di sostanziale distacco dalla conclamata vocazione produttiva, veniva invece dato sempre dalla Giunta Meschini il nulla osta alla vendita di un lotto da un’impresa originariamente acquirente alla ditta Dinamica s.r.l., benché questa operasse nel settore del marketing e dei servizi. In seguito, tanto per citare le situazioni più meritevoli di attenzione, sempre nella parte destinata ad insediamenti produttivi arriveranno pure un istituto di credito e l’Associazione Industriali (che rappresenterà pure le imprese associate, che è indubbiamente un’istituzione prestigiosa, ma che di per sé non può in alcun modo essere considerata un’impresa industriale o artigiana).
Alla fine del giro (a parte la SOCAB che ha realizzato i lavori di urbanizzazione, i professionisti incaricati delle consulenze e delle varie incombenze tecniche e i componenti del consiglio di amministrazione, i quali tutti a mio avviso hanno parecchi buoni motivi di soddisfazione e non potranno certo lamentarsi per come per loro sono andate le cose), chi ci ha guadagnato e chi ci ha perso con questa storia del Consorzio Valleverde, con questo piano particolareggiato di iniziativa privata fortissimamente voluto e sponsorizzato dalle Giunte Meschini ed oggi impantanato nelle sabbie mobili dell’eterna incompiutezza maceratese?
Il Comune di Macerata – è vero – non ha speso nulla per le opere di urbanizzazione, interamente gravanti sui consorziati, e ha anche incassato l’ICI (oltre 400.000 euro dal 2004 al 2010) e altre somme dovrebbe incassare in futuro a titolo di IMU sull’area ricompresa nell’insediamento e per i costi di costruzione relativi ai singoli lotti. Però, in vista di uno sviluppo produttivo che non c’è stato e difficilmente in futuro ci sarà e a causa di scelte assolutamente non rispondenti ad ogni ragionevole previsione, ha sacrificato e stravolto definitivamente una delle poche zone verdi rimaste a Piediripa, per di più collocata in un’area a forte valenza storica, culturale e paesaggistica quasi confinante con l’abbazia di San Claudio, con i resti di un antichissimo tracciato viario sottostante ormai compromessi a seguito dei lavori effettuati.
Il Comune, inoltre, per andare dietro al Consorzio Valleverde, politicamente fortissimo all’epoca delle Giunte Meschini, in questi anni ha puntato tutto sullo svincolo di San Claudio, di certo utile per la città ma ancora più decisivo per il Consorzio stesso, uno svincolo che oggi però, nonostante gli ordini del giorno approvati in Consiglio Comunale e l’apposito Comitato che si sta costituendo, appare di difficilissima realizzabilità per vari motivi: perché il Consorzio Valleverde è un’iniziativa comunque privatistica, e non può pensare di risolvere i propri problemi con l’intervento pubblico, peraltro preteso con argomenti discutibili (“i soldi si devono trovare”) e con toni forti come se fosse un diritto indiscutibile; perché l’Anas ha già dirottato i propri fondi sull’ampliamento dello svincolo davanti al palazzo Zenith; perché il Comune di Corridonia, non senza buone motivazioni (ormai – diciamo la verità – bisogna riconoscerlo), si è tirato indietro dalla compartecipazione ai relativi costi, sostenendo che lo svincolo di San Claudio serve soprattutto a Macerata, ed è quindi giusto che Macerata, qualora intenda realizzarlo, se lo paghi; infine perché in vista e in prossimità del nuovo ipotizzato svincolo si sono negli ultimi anni coagulati notevoli interessi speculativi (che portano, da un lato, ai piani alti del mondo imprenditoriale maceratese e, dall’altro, a professionisti che sono direttamente o in maniera mediata coinvolti sia nei lavori del Consorzio Valleverde che nel neocostituito Comitato), il cui sia pure indiretto soddisfacimento attirerebbe sulla testa degli amministratori di Macerata e Corridonia fortissime bordate di critiche da ogni parte.
Senza dimenticare il tentativo, anch’esso risalente agli ultimi tempi delle Giunte Meschini, di agganciare all’insediamento di Valleverde pure il tristemente famoso Suap Giorgini – ormai per fortuna abortito anche in sede giudiziaria dopo essere stato sconfitto in sede politica per l’obbrobrio che esso rappresentava – per il quale più di un autorevole esponente di questo neonato Comitato, anche in quel caso con qualche dose di trasversalità politica, venne a suo tempo pescato con le mani nella marmellata. Una grande figuraccia, quella volta, evidentemente rimossa troppo in fretta e con una buona dose di faccia tosta dagli interessati, che troviamo ancora in prima fila nel nuovo Comitato.
Va aggiunto che, per seguire la pista dello svincolo di San Claudio, il Comune di Macerata negli ultimi anni ha di fatto lasciato cadere l’ipotesi alternativa e senza dubbio decisamente preferibile dello svincolo di Campogiano (a mio avviso l’infrastruttura viaria che, insieme alla strada destinata a collegarsi con via Mattei, dovrebbe essere in cima alle priorità per qualsiasi amministratore maceratese dotato di buon senso), situato a circa metà della carrareccia tra Piediripa e Sforzacosta e con un attraversamento del Chienti in quel punto di dimensioni estremamente ridotte, che potrebbe risolvere d’un colpo quasi tutti i problemi di traffico di entrambe le frazioni, sempre che venga realizzata – come sopra auspicato – la bretella via Mattei-Pieve, arteria strategica per Macerata, a suo tempo destinata ad essere realizzata a costo zero dalla Quadrilatero ma sdegnosamente e scioccamente rifiutata dalla Giunta Meschini (per motivazioni ideologiche, ma forse anche perché la linea politica di quegli anni, in Amministrazione, era del tutto subalterna alle figure più rappresentative del Consorzio Valleverde). Arteria per la quale invece oggi la Provincia guidata da Tonino Pettinari, con una scelta ottima e preveggente, ha aumentato lo stanziamento previsto nel proprio bilancio, così lanciando un inequivocabile segnale politico e programmatico.
Passiamo ora ai consorziati, ai quali invero non si può dire che sia andata molto bene. I proprietari dei terreni contavano di fare l’affarone della loro vita, con le aree destinate a insediamenti commerciali e direzionali rimaste nella loro disponibilità e da vendere a prezzi di mercato. In realtà queste aree hanno ormai pochissima appetibilità per la crisi in atto e difficilmente potranno essere piazzate (anche perché nella zona dirimpettaia della stessa lottizzazione, dove si vende a prezzo controllato e quindi più basso, il Comune di Macerata, come si è visto, scorrettamente negli anni scorsi ha consentito di andare oltre la destinazione realmente produttiva). Nel frattempo, però, i proprietari consorziati hanno dovuto fare i conti con i costi delle opere di urbanizzazione (abbastanza cresciuti rispetto alla iniziale previsione), con le notevoli parcelle dei professionisti e con gli elevati costi di gestione del Consorzio stesso (oltre 100.000 euro l’anno per il solo Consiglio di Amministrazione). Molti di essi, probabilmente, oggi rimpiangeranno il fatto di non essersi fatti espropriare a suo tempo dal Comune i loro terreni irrigui, incassando seduta stante il corrispondente indennizzo e salutando una volta per tutte i suonatori dell’allegra compagnia di Valleverde.
A loro volta, i consorziati imprenditori, almeno quelli che non hanno comprato inizialmente i vari lotti nell’intento di farci sopra una qualche speculazione, si trovano anch’essi piuttosto messi male e piuttosto straniti, avendo dovuto contribuire per anni ai costi per l’urbanizzazione e per l’onerosa gestione del Consorzio, con l’ICI già pagata e con l’IMU da pagare nei prossimi anni, di certo non il periodo migliore per tirare fuori, direttamente o tramite il credito bancario, anche i soldi e gli oneri per edificare i manufatti e gli opifici previsti. Gli altri imprenditori consorziati, quelli che, avendo costituito una sorta di rendita di attesa, sognavano di speculare con successive rivendite dei vari lotti, magari nel frattempo resi commerciali, si sono trovati in qualche modo con il cerino in mano, costretti anch’essi a farsi carico dei vari costi e senza la fila davanti casa di nuovi potenziali acquirenti, e forse ora cominciano a pensare che in chiave speculativa avrebbero potuto investire meglio e più fruttuosamente i loro soldi.
Di certo, quella che ad oggi è stata di fatto realizzata (con due soli lotti che stanno sorgendo in mezzo a campi ancora coltivati e ai resti di una vecchia porcilaia ricompresi nell’anello stradale realizzato dalla SOCAB, un lotto della CGIL e l’altro della Dinamica, realtà entrambe indubbiamente rispettabili e importanti, ma ben lontane da qualsivoglia attività produttiva) appare sempre più come l’ennesima assurda e dannosa incompiuta maceratese, sicuramente funzionale agli interessi di pochi ma senza dubbio non rispondente all’interesse strategico e futuro della città. E ciò in gran parte per motivi legati all’iniziale voluto, strumentale e insensato sovradimensionamento; in buona parte per aver fatto i conti senza l’oste (qui il riferimento è allo svincolo di San Claudio, che qualcuno molto imprudentemente ha dato a suo tempo per scontato, facendo credere a destra e a manca che fosse in dirittura d’arrivo); in piccola parte anche – è vero – per gli effetti della gravissima crisi economica e finanziaria nel frattempo esplosa.
(2/fine)
(foto di Roberto Cherubini, foto dall’alto di Guido Picchio)
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E come sempre Bommarito c’è!!!!!!!!!!!!!
Complimenti per l’inchiesta “record” subito dopo l’annuncio dei vecchi mattonari dello svincolo di San Claudio… ci puzzava a tutti sta cosa…
Prima i fatti e poi le opinioni. Chapeau Avvocato Bommarito!
Meraviglioso! Continui così avvocato. I miei complimenti per l’ottima inchiesta e per i chiarimenti forniti. Grazie
MI E’ VENUTA UN’IDEA. E siccome capita raramente, la voglio scrivere prima che me ne dimentichi. Viste le bellissime foto dall’altro delle strade larghe e dritte del consorzio, direi che non tutto è perduto.
Nel caso non si riesca a costruire ciò che è previsto, si potebbero utilizzare quelle strade come PISTA PER UN NUOVO AEROPORTO, già sono asfaltate. Lo chiamerei AEROPORTO DELLE INCOMPIUTE, codice Iata MCI (MC sta per Macerata, I per Incompiute) codice Icao LIDM ( Le Incompiute Di Macerata). Se abbiamo un rettilineo superiore ai 1400/1500 metri potrebbero atterrare anche aerei tipo A 319, o B737.
Che ne pensate, un bel collegamento aereo con Ancona, Roma, Milano. Le strade non servirebbero più, altro che svincolo di S. Claudio, adnremmo direttamente a Malpensa (MXP)
Ma nessuno è ancora saltato sulla sedia per rivendicare le proprie scelte.
La sindaca Nelia Calvigioni tirata in ballo con la precedente inchiesta ha avuto almeno il coraggio di farlo, magari senza affatto spiegare i motivi percui ha ripudiato la sua iniziale contrarietà a nuovi insediamenti commerciali dentro Corridonia, anzi spiegandoli che questi si sarebbero comunque costituiti dentro la lottizzazione Valleverde(???), ma comunque ci ha messo la faccia.
Qui la faccia chi ce la mette? E no, troppo comodo.
Vecchia, ma sempre attuale.
“Una mattina un fiorista andò dal barbiere per un taglio di capelli. Alla fine, chiese il conto, ma il barbiere rispose: “non posso accettare denaro da lei, questa settimana sto facendo servizio alla comunità“. Il fiorista ringraziò delle gentilezza e uscì. E il mattino successivo il barbiere trovò un biglietto di ringraziamento e una dozzina di rose alla porta del suo negozio. Più tardi un poliziotto entrò a farsi tagliare i capelli e quando chiese di pagare il barbiere disse anche a lui: “non posso accettare denaro da lei, questa settimana sto facendo servizio alla comunità“. Il poliziotto ne fu felice e il mattino successivo il barbiere trovò un biglietto di ringraziamento e una dozzina di ciambelle alla porta del suo negozio. Venne quindi un Membro del Parlamento per il taglio dei capelli e quando passò alla cassa, anche a lui il barbiere ripeté: “non posso accettare denaro da lei, questa settimana sto facendo servizio alla comunità“. Molto contento il Membro del Parlamento se ne andò. La mattina successiva, quando il barbiere andò ad aprire il negozio, trovò una dozzina di Parlamentari in fila per il taglio dei capelli. Questo, cari miei, chiarisce la differenza fondamentale tra cittadini e politici”.
n.b.(drag and drop da blog)
@ Giampaolo:
Con questa seconda parte dell’inchiesta, Le è più chiaro il mio commento alla prima parte?
@ filosofo:
Più che un filosofo, Lei sembra un funambolo… dialetticamente e politicamente parlando.
Complimenti all’Avvocato Bommarito.
@axel. Sarò di coccio, ma non ho ancora capito. Ma non importa, sono talmente preso dalla piega che sta prendendo questa indagine, che puoi anche soprassedere dallo spiegare.
Vista la situazione ritengo che il primo passo dovrebbe farlo l’amministrazione comunale, esonero dal pagamento dell’IMU per le aree ancora coltivate…
quanto alla lottizzazione ho sempre manifestato contrarietà alla sua realizzazione per via delle dimensioni esagerate rispetto alla reale fabbisogno del territorio, ed all’assurda pretesa che le amministrazioni realizzino la strada di collegamento fino alla provinciale, inutile senza lo svincolo con la superstrada ed il ponte sul Chienti… diciamo circa 20 milioni… e chi li tira fuori con questi chiari di luna… ci sono interventi più importanti come la messa in sicurezza delle scuole prima di realizzare una strada al momento sovradimensionata rispetto alle esigenze, io cui unico vantaggio che porterà è quello di poter rendere edificabili i terreni che attraverserà…
Se si vuole aprire una seconda uscita sulla provinciale si potrebbe aprire la strada che sta tra il Multiplex ed il ristorante WHI che sbocca nella lottizzazione Leonardi, con costi davvero irrisori…
In questo momento non ho nulla da aggiungere. Voglio solo fare i complimenti all’Avvocato Bommarito e a CM.
Ma non finisce quì.
Questa volta voglio proprio vedere se i Maceratesi si faranno ancora ipnotizzare e se qualcuno nei vari Partiti ha ancora le palle per fare un pò di pulizia.
E poi hanno la faccia di fare comitatai e … di scrivere libri o presentarsi candidati alla primarie.
Se si vuole aprire una seconda uscita sulla provinciale si potrebbe aprire la strada che sta tra il Multiplex ed il ristorante WHI che sbocca nella lottizzazione Leonardi, con costi davvero irrisori…
Sai qual’è il problema caro Sergio? Che se non vado errato, in quel punto da te indicato, la provinciale dovrebbe ricadere nel territorio del Comune di Corridonia. Ancora una volta si avrebbe a che fare con la Calvigioni.
Il problema è che per uscire da quella zona ed andare verso la grande viabilità si deve PER FORZA passare nel comune di Corridonia.
Dopo la prima parte dell’inchiesta questa mattina sono passato a fare un giro nella ex valleverde per vedere con i miei occhi. E’ STATO AVVILENTE. Ormai il danno è fatto e la Valleverde è ormai perduta per sempre, ma ciò che è ancora più avvilente è che quando si parla di crescita si pensa ancora a nuove costruzioni, lottizzazioni ed insediamenti produttivi, Ma di cosa? E da vendere a chi?
Complimenti comunque all’Avv, Bommarito che spero di poter seguire ancora a lungo e che spero non si candidi mai per alcun ruolo politico. Grazie per aprirci ad ogni inchiesta degli scenari che altrimenti nessun organo di informazione ci darebbe.
Vorrei focalizzare alcuni dati di fatto che emergono dalla bella inchiesta:
1) Valleverde ha distrutto per sempre un territorio che si conservava intatto e poteva essere utilizzato come spazio verde a ridosso della città valorizzabile anche come parco archeologico
2) Lo svincolo di S.Claudio non porterebbe alcun vantaggio alla Città, mentre sarebbe risolutivo quello di Campogiano. S.Claudio porterebbe vantaggio soltanto a Valleverde: se i consorziati lo ritenessero utile se lo paghino!
3) Penso che prima o poi il Comune sarà costrtto a prendersi in carico le opere di urbanizzazione (strade, fogne, illuminazione, ecc) e i costi di mautenzione ricadranno sui cittadini (non credo che Meschini & C. se ne accolleranno i costi)
4) Già nel 2005 c’era sentore di una crisi immobiliare: in Giappone era già scoppiata la bolla speculativa, in USA era lì lì e da noi le banche avevano già cominciato a ridurre i finanziamenti. Quindi Valleverde è partita nonostante questi segnali negativi. La speculazione bisogna lasciarla fare a chi la sa fare!
5) Per finire: l’Avv. Bommarito sarebbe così gentile da informarci quali consiglieri comunali hanno a suo tempo votato pro Valleverde? Meschini avrà avuto dei complici che forse ancora in girano nelle stanze del potere?
@filosofo
lo so bene… fu l’allora sindaco Giustozzi che non concesse il passaggio in quanto Corridonia non percepiva nulla degli oneri di urbanizzazione della lottizzazione… quindi quando Corridonia è danneggiata non si fa nulla… quando invece è danneggiata Piediripa tutto è lecito… vedi rotonda Grassetti e gli ingorghi che ha causato fino ad ora…
“….tutti a caccià la vreccia jo Chienti!!!!”
Il comitato del SI ….
Ahahahahahahah !!!!!!!!!!!!
Me sbudello de ride !!!……
Mi associo totalmente ai quesiti di Umbertoro, in particolare il quinto quesito.
quindi quando Corridonia è danneggiata non si fa nulla… quando invece è danneggiata Piediripa tutto è lecito…
Caro Sergio, Corridonia fa i lavori sul PROPRIO TERRITORIO. La differenza è che MAcerata vorrebbe che gli altri facessero lavori sui propri territori, a proprie spese per favorire Macerata. NON SE NE PARLA PROPRIO. Se Macerata vuole fare i collegamenti se li faccia a proprie spese sul suo territorio. Corridonia per fare l’otto non ha mica invaso il territorio di Macerata, idem per il Corridomnia. I costruttori di valleverde vorrebbero, invece, che il comune di Corridonia pagasse parte dello svincolo che a Corridonia non serve. non mi pare che sia proprio come dici tu.
La rotonda del Grassetti era di competenza della Provincia. Ringraziate l’amministrazione Capponi per averla ripristinata, dopo che Silenzi l’aveva sostituita con la “goccia”.
Macerata non puòà pretendere che siano gli altri a risolvere i problemi che i suoi amministratori non sanno o non vogliono risolvere.
Chissà perché San Claudio, al di là del fiume Chienti e più vicino a Macerata, ricade sotto Corridonia. Non mi pare molto logico! In ogni caso vorrei di nuovo ringraziare Bommarito per il lavoro che svolge. A tutti quelli che dicevano che CM scrive contro Corridonia e a favore di Macerata dopo l’inchiesta sul centro commerciale: non pensate di dovere qualche scusa? Ne leggo tanti che sembrano essersi dimenticati degli attacchi a Bommarito e al giornale…
Se io fossi un imprenditore al quale è stato assicurato in sede di assemblea pubblica e regolarmente convocata che qualcuno si è assunto l’onere di realizzare il collegamento con la Superstrada della lottizzazione vorrei sapere chi se ne è assunto quell’onere e sulla base di quali atti.
Se dovesse emergere che erano solo chiacchiere per tacitare i soci e convincerli a continuare a pagare, saprei cosa fare.
…. se io fossi quell’imprenditore, andrei alla prossima assemblea e mi metterei a gridare: ‘rvulimo li sordiiiiiiiii!!!!!!!
@filosofo
la mia è pura e semplice ironia e legna sul fuoco per far accendere il dibattito e mettere in evidenza che due gli amministratori di due realtà confinanti e con moltissimi interessi in comune non riescono a sedersi intorno ad un tavolo e studiare insieme lo sviluppo delle “zone di confine”… questo è il vero problema!!!!
pensa a quanti soldi si potrebbero risparmiare pensando ad un comprensorio unico per le scuole medie… San Claudio-Piediripa-Zona Industriale…
COLLABORAZIONE… QUESTO E’ QUELLO CHE VOGLIONO TUTTI I CITTADINI DELLE FRAZIONI CHE DA DECENNI CONVIVONO AMICHEVOLMENTE!!!!!!
Mi sembra di rivivere la leggenda della battaglia tra due paesi confinanti, che stimavano i danni fatti all’avversario dalle palle sparate dal proprio cannone di legno, in base a quanti danni aveva fatto sul proprio territorio al momento dello sparo… 🙂
Robert
si vede che nopn sei socio del Consorzio altrimenti ne avresti sentite delle belle !!!!!
Cosa pensi che una cariatide presenzi al comitato solo perchè “ideologicamente” convinto della bontà dello svincolo ?
Oppure un professionista che nha già preso lauti compensi si espone perchè è un bell’uomo ?
Se mi vendi una cosa e mi prometti che quella cosa vale X e poi non và così … finisce che ti “prometto” io qualcosa .
Stavolta non legge la Bibbia !!!!!
Ancora complimenti vivissimi all’avvocato Bommarito e a Cronache Maceratesi per questi approfondimenti che fanno luce sulle vicende maceratesi piene di ombre!!! Ora aspettiamo risposte!!!
Si è vero sarebbe giusto aspettarsi delle risposte e delle valutazioni da parte dei partiti politici ed in particolare da quelli che hanno svolto un ruolo di primo piano nella storia di Valleverde.Da lettore di CM penso che sarei molto interessato a leggere una serie di interviste sull’argomento e più in generale sulla politica urbanistica e sulla gestione dell’ambiente (e dello sviluppo cosa molto collegata) ai responsabili politici ed amministrativi del nostro territorio . sarebbe un bel completamento del lavoro fatto in questi mesi e ci aiuterebbe a scegliere quando sarà il momento
Avvocato, credo che il male peggiore nela società è l’inconsapevolezza…. Le cose accadono e manco ce ne accorgiamo…. Le su preziose inchieste aprono gli occhi… fortunatamente…
Ho visto che tanti commentatori sono di corridonia e dò ragione a sergio tartari
SE ATENE PIANGE, SPARTA NON RIDE…. è così semplice da capire
complimenti avvocato ottima inchiesta e importanti riflessioni le sue. Aggiungo una sola considerazione : la lottizzazione Valleverde è un esito emblematico e didattico di quello che accade (in Italia purtroppo quasi sempre) quando si pianifica il territorio su base comunale e non con visioni d’area vasta; i vantaggi sono di breve durata e per pochi mentre i danni sono irreversibili e ricadono sull’intera comunità
L’interesse strategico e futuro della città di macerata’ non ci sara mai perche ogni iniziativa presa è sempre stata sabotata da quella c….zo di politica e da quella folta schiera di “bempensanti”che sta facendo morire macerata.
Comunque vorrei ricordare che Tolentino ha 4 uscite o svincoli .
Siamo stufi delle polemiche” fatti non pugnette “
L’opinione di Nanà.
Lottizzazione Valleverde, … pardon vallegrigia.
Già, perché il verde, quella valle, ne ha più ben poco.
Ricordo i tempi della mia infanzia in quella che era ancora una vera valle verde; una grande valle, pianeggiante, irrigabile e molto produttiva.
Che dire, poi, della gara che con i miei amici facevamo a raccogliere conchiglie. Già, conchiglie, in quel terreno che un tempo lontano era occupato dal mare.
Ricordo come, spesso, tra i contadini del luogo, si raccontava di reperti archeologici che riaffioravano, ma che, puntualmente e senza rumore, venivano risepolti per evitare che qualcuno venisse e bloccasse le produzioni agricole.
Ma macerata è “granne”, e se anche i tempi cambiano, i maceratesi., …no!
Nel boom economico degli anni ‘70/’80 Corridonia industriosa divenne polo importante artigianale e industriale del calzaturiero e del mobile. Macerata chiuse alle industrie.
Oggi, nel pieno boom della crisi, a Corridonia le industrie chiudono e Macerata (provincia e città in fase di evidente decadimento) vuole il suo spazio per lo sviluppo produttivo ed imprenditoriale.
Non vuole rinunciare allo Sferisterio ed alla sua stagione lirica. Ma in decenni di attività non è riuscita a collegarci nessun indotto rilevante (scuole di canto lirico, di musica, di scenografie, ecc.).
Non ha voluto rinunciare alla ZTL quando le persone erano obbligate ad andare in centro e non c’erano parcheggi. Oggi che i parcheggi ci sono e non c’è più necessità di andare in centro, si vuole rispolverare il mega parcheggio Rampa Zara.
Non ha aumentato la popolazione negli ultimi decenni, nonostante l’università e gli extracomunitari (così come invece accaduto nei paesi limitrofi), ma ha aumentato a dismisura il numero delle abitazioni.
Non è riuscita, in trent’anni, a fare un collegamento viario a doppia carreggiata e due corsie per ogni senso di marcia verso la superstrada di Piediripa (anch’essa a doppia carreggiata e due corsie per ogni senso di marcia), ma è riuscita a fare un collegamento viario a doppia carreggiata e due corsie per ogni senso di marcia (con imbuto a Montanello) verso Villa Potenza; dove non c’è la superstrada ma una statale trafficatissima ad unica carreggiata con una corsia per ogni senso di marcia.
Non ha avuto più di due svincoli di uscita dalla superstrada fino ad oggi, ossia fino a quando – anche in quanto provincia – obbligava burocraticamente le persone a visitare la città, ma sta lavorando per avere i “meritati” quattro svincoli di accesso per un “futuro migliore”.
Si potrebbe continuare all’infinito.
Macerata – è troppo evidente – è una città ad uso e consumo degli interessi di pochi e ben noti soggetti.
Ma il problema non sono solo loro, siamo anche noi. Noi maceratesi ipercriticoni, pronti a polemizzare su ogni iniziativa nuova, a prescindere. E per quando magari ne comprendiamo la bontà, non ci rendiamo conto che il tempo è passato e che quella iniziativa, che poteva andar bene per quel tempo, oggi non serve più.
E alla fine, per non avere noie, …lasciamo fare a chi ha sempre fatto.
@Sergio Tartari. Manina verde per te, apprezzo la tua ironia. Anche io credo che due realtà così incastrate tra di loro debbano collaborare. Simpatico l’esempio del cannone. Purtroppo i comuni di Corridonia e Macerata, sin dal medioevo, si sono guardati sempre in cagnesco. Macerata voleva occupare la zona di S. Claudio e, regolarmente, gli abitanti di Macerata le prendevano di brutto dai montolmesi tanto che fu necessario stabilire, con il trattato di pace, che “l’acqua de lo Chienti sia metà la nostra metà la vostra…”. Perché gli abitanti medioevali di Macerata volevano occupare S. Claudio? Perché sapevano che i loro discendenti avrebbero voluto costruire la Valleverde e relativo svincolo?
@Daniele Moretti: hai ragione quando dici che qualcuno (io per primo) ha attaccato Bommarito pensando che scrivesse contro Corridonia e non contro Macerata. Chiedo venia, ho sbagliato e lo ammetto. La forza di un uomo sta anche nell’ammettere di aver sbagliato.
COME SBAGLI TU quando ti chiedi come mai S. Claudio, al di là del Chienti sia in comune di Corridonia, pur essendo più vicino a Macerata. Bene, prima di tutto chiediti come mai Villa Potenza, al di là del fiume Potenza, sia in territorio di Macerata, come mai? Non sempre i fiumi fanno da confine, o la pensi come i tuoi antenati medioevali che le prendevano di brutto dai montolmesi quando volevano attaccare S. Claudio?
Ma siccome non siamo nel Medioevo, basta andare su google map e calcolare il tragitto dall’abbazia di S. Claudio fino alle due sedi comunali. Risultato: 5,5 kilometri per Corridonia e 8,6 KM per Macerata. Ancora insisti nel dire che S. Claudio è più vicino a Macerata? Neppure con l’elicottero.
@ Veronica Benedetti. Se Atene piange Sparta non ride si disse dopo una sanguinosa guerra tra le due città che aveva causato migliaia di morti. Non mi pare che la situazione sia simile. Perché Corridonia dovrebbe piangere se la lottizzazione Valleverde non andrà in porto? Posso dire…. chi se ne frega? Corridonia le sue strade se le è fatte, e non ha chiesto aiuto a MAcerata, eventualmente le ha fatte pagare all’Anas o ai costruttori che hanno costruito nella zona industriale. Se gli amministratori di Corridonia sono capaci di farlo, significa che si può fare ( e non parlo solo della Calvigiioni, una volta tanto devo dare atto anche a Giustozzi ed Emiliani che hanno saputo fare, su questo versante, il proprio lavoro da sindaci).
@ Lopinione di Nana: due svincoli MAcerata? A me ne risulta solo uno, quello di Sforzacosta, l’altro se non vado errato, ma controllerò su google map, è in comune di Corridonia (… e che rottura, sempre tutto in comune di Corridonia!), la superstrada non è a Piediripa, ma a Corridonia Zona Industriale, anche se si chiama Macerata sud-Corridonia. E perché Macerata meriterebbe i quatro svincoli? Per fare cosa? Per infognarsi a corso Cairoli o dove? E chi li paga i quattro svincoli?
@ sauro ferranti L’interesse strategico e futuro della città di macerata’ non ci sara mai perche ogni iniziativa presa è sempre stata sabotata da quella c….zo di politica e da quella folta schiera di “bempensanti”che sta facendo morire macerata.
Comunque vorrei ricordare che Tolentino ha 4 uscite o svincoli .
Siamo stufi delle polemiche” fatti non pugnette ”
Alla fine … il campanile soprattutto. Se Tolentino ha 4 uscite della superstrada è evidente che ne ha troppe. La politica che ha permesso questo è la stessa che ci ha ridotti sul lastrico
.litica
Ai Capigruppo consiliari di Minoranza ALBERTO RITA e ENZO SALVUCCI
ai Consiglieri comunali PIERO MORRESI e SABRINA PONZIANI del PdL
FRANCESCO CALIA de LA DESTRA
GIOVANNI CIMAROSSA de la LEGA NORD
al Presidente del Consiglio comunale PIETRO ANTONIO SICILIANO
agli assessori comunali MASSIMO CESCA,
PAOLO CARTECHINI E MANUELE PIERANTONI del PD.
Su “CRONACHE MACERATESI VALLEVERDE LA GRANDE INCOMPIUTA” ci sono due articoli di Giuseppe Bommarito, letti da migliaia di cittadini e con parecchi commenti di lettori.
Poiché, fino ad oggi non ho letto una Vostra opinione in merito allo “svincolo di San Claudio” – che dovrebbe, secondo gli ideatori di Valleverde e del PD consiliare maceratese, essere pagato dal Comune di Corridonia – opinione che tutti i lettori di CRONACHE MACERATESI attendono – Voi, egregi Rappresentanti dei Cittadini di Corridonia, dovreste farvi vivi con una Vostra riverita e consapevole opinione.
In particolare, interessa l’opinione del Vicesindaco PAOLO CARTECHINI e dell’assessore al Bilancio MANUELE PIERANTONI, per conoscere se la loro posizione collima con quella del sindaco NELIA CALVIGIONI e contro la posizione del PD consiliare maceratese, oppure hanno la stessa posizione del PD consiliare maceratese, contro quella del sindaco NELIA CALVIGIONI.
Invierò – insieme a questa nota ai Rappresentanti del Popolo – i due articoli di Bommarito ai miei oltre 520 corrispondenti e-mail, poiché è mio obbligo renderli edotti di una storia complessa, annosa, defaticante e irrisolvibile, non chè foriera di denunce, suicidi ed omicidi…
La mia posizione è la stessa del sindaco NELIA CALVIGIONI: “Qua non c’è trippa per gatti!
Se Macerata vuole fare i suoi interessi imprenditoriali, se li paghi. Come Corridonia ha fatto per i suoi.”
A volte si danno dei nomi che catturano l’attenzione ed accendono la fantasia, ma che con la realtà NON c’entrano nulla….
Valleverde: fa venire in mente una distesa di prati, alberi, uccelli che cinguettano, ampi spazi dove durante le domeniche di bel tempo le famiglie potesero andare a fare pic-nic, a rinfrescarsi, a godersi una vista meravigliosa di un ambiente incontaminato, lontano dal traffico, dallo smog, dai rumori.
Ma qui si parla di nastri di asfalto, di capannoni, di industrie, di svincoli.
Insomma si parla di catrame e cemento.
Quindi dove è la Valleverde?
Il progetto avrebbe avuto più attinenza con la realtà se si fosse chiamato vallemorta
(mentre ora, allo stato delle cose, mi sembra potrebbe forse chiamare valle aborto già vallemorta)
Bravo Giorgio, continua a stuzzicarli tutti. A me sembra che siano tutti in imbarazzo, sia gli amministratori di sinsitra che quelli di destra. Sarebbe bene che l’amministrazione Calvigioni euscisse con un comunicato stampa sottoscritto da tutti i suoi assessori, per togliere la polemica di torno.
E i consiglieri di opposizione, che dicono? Anche loro sono in imbarazzo? Perché non parlano? Prendano, finalmente, una posizione, quella che vogliono, ma dicano ai propri elettori come la pensano, se la pensano.
@ Gianfranco Cerasi
Lo storico Libero Paci amava dire che i confini o senate delle contrade erano come le pance delle monache, in quanto si potevano stirare da tutte le parti. Ora che Macerata si è estesa a macchia d’olio, sovrapponendo le nuove costruzioni su diverse contrade chiamate località, vale la pena cercare di capire il significato del nome delle trentotto contrade prima che se ne perda completamente la memoria, per via della nuova toponomastica e con la consapevolezza che è quasi impossibile risalire all’origine delle stesse. Tuttavia Valleverde è un oronimo bino dal significato immediato: Valle Verde.
Quindi la lottizzazione ha preso il poetico nome della contrada.
@ Sergio Tartari
Vorrei comunicare che per accordi elettorali sia con il consigliere comunale di Corridonia LAURO MARRESI, che con gli abitanti del RIONE LEONARDI di San Claudio, ci opporremo a CHIUNQUE tenterà di aprire una strada per il traffico automobilistico dal Multiplex alla Provinciale, passando attraverso il Rione Leonardi, con doppiette, carabine cal. 22, fucili ad avancarica, nonchè forconi, bastoni, asce, archi ed alabarde… Sul passaggio del “fosso” – che è il collegamento con la zona Multiplex – è prevista la costruzione di di una edicola votiva alla Madonna di Fatima, quale ulteriore deterrente per chi vorrebbe trasformare un delizioso rione a misura d’uomo e di bambini in una bolgia di traffico.
Attenzione, noi non stiamo scherzando!
A proposito di incompiute vorrei citare un fatto realmente accaduto che potrebbe adattarsi al caso.
Qualche anno fa un mio parente nota professionista di Macerata tornava da un viaggio in Sicilia insieme alla moglie (laureata) e ad un altro collega, quando è dovuto uscire dall’autostrada ha seguito le indicazioni dei segnali stradali e dopo qualche chilometro si ritrovato in mezzo ad un campo;ritenendo che si fosse distratto con la conversazione è tornato indietro e ha ripreso la marcia facendo attenzione (insieme alla moglie ed al collega) di seguire le indicazioni giuste, purtroppo anche nel secondo tentativo si è ritrovato in mezzo al campo. Al terzo tentativo e dopo non poche difficoltà è riuscito a imboccare la strada giusta. Domanda: Se uno imbocca la strada di Valleverde dove esce?……
Ai più è sfuggita un elemento molto interessante….
il tracciato della strada proposta dalla Lottizzazione Valleverde altro non è che il tracciato della strada presente nel PRG di Macerata dagli anni ’80, la cui realizzazione era a carico dell’ANAS e del Ministero, con in fondi della ricostruzione, fondi che il Comune di Macerata ha buttato letteralmente dalla finestra grazie anche all’opposizione di allora, oggi maggioranza, che hanno osteggiato i lavori Longarini in ogni modo qui a Macerata, perchè in Ancona lo stesso partito ha portato avanti tutto il progetto ricostruzione, con il risultato che Ancona ha le strade e noi abbiamo le incompiute, una strada di scorrimento che termina nell’aia di una casa colonica e le frazioni invase dal traffico…
@Sergio Tartari
Bravo Signor Tartari, Lei ha spiegato tutto………è una strada di Longarini……….Sono i maceratesi che…….
Vorrei comunicare che per accordi elettorali sia con il consigliere comunale di Corridonia LAURO MARRESI, che con gli abitanti del RIONE LEONARDI di San Claudio, ci opporremo a CHIUNQUE tenterà di aprire una strada per il traffico automobilistico dal Multiplex alla Provinciale, passando attraverso il Rione Leonardi
Bene, sono con voi. Di saltafossi ce ne sono già troppi, non voglio facilitargli la vita.
Ma, io dico, quando hanno costruito tutta la zona a ridosso del Multiplex e Cityper, non si erano accorti che non avevano vie di uscita verso la superstrada e la grande viabilità? Non ci vuole mica un esperto di traffico per capire questo. Basta guardare una semplice piantina stradale. O… è troppo semplice per certe menti eccelse?
Scusate l’errore ortografico… 🙂
@Giorgio Rapanelli
Conosco molto bene la questione, così come conosco bene molti abitanti di quel quartiere, che sono giustamente contrari all’apertura della strada, però qualcuno dei “palazzi alti” potrebbe riflettere e pensare che se non lì ma dopo il Multiplex una strada di 200 mt potrebbe essere utile alla causa… e sfruttando la strada del centro commerciale ci si può riallacciare alla lottizzazione Valleverde… che ne pensi?
minima spesa … massima resa… cosa che ogni amministratore, da buon padre di famiglia, dovrebbe sempre perseguire… 😉
@filosofo Forse non mi sono spiegata e naturalmente la mia era solo una metafora…. comunque secondo me, vista la situazione, Corridonia e Macerata dovrebbero piangere insieme per lo scempio che hanno fatto….. Hanno sprecato bellissime aree verdi per fare qualcosa che, nel lungo periodo, non porterà ricchezza nè a Macerata nè a Corridonia…. e saranno purtroppo solo lacrime di coccodrillo……
compensipergliamministratoriunmilionedieurosaràverosaràfalsosarafergusson?
ilgiustoinfondoinquatoconcordato.
magliamministratorisapevanochelastradasarebbefinitasuunfosso?eselosapevanonehannoresoconsapevoliisoci?
Apprezzabile inchiesta e condivisibili riflessioni.
Gli unici che si arricchiscono da queste pseudo attività di sviluppo sono quasi sempre i burocrati, i politici e i loro accoliti.
Basti pensare a quante attività utili alla collettività si sarebbero potute realizzare con le risorse colposamente sperperate.
I problemi sono due: perché le giuste rivendicazioni sono solo postume
e perché i lestofanti non sono mai chiamati, superata la prova dei fatti, alle proprie responsabilità, anzi, se possibile vengono gratificati?
Come al solito c’è chi s’indigna, chi scrive, chi se ne frega, comunque c’è sempre chi sorride e gongola per gli affari fatti,
alla faccia degli altri.
Di soluzioni non ce ne sono molte.
Provo a rispondere alle giuste domande di Seghetti.
Le reazioni sono postume perchè non c’è un adeguato controllo della pubblica opnione tramite soprattutto mezzi di informazioni liberi ed autorevoli . Vediamo l’esempio di CM, qui nel piccolo della provincia di macerata, che sta cominciando a svolgere questo ruolo e le cose si vengono a sapere dopo (perchè erano gia partite) o anche prima (vedi alcuni casi recenti) e allora in questa caso l’influenza c’è stata eccome. Penso che però siano ancora pochi i cittadini che abbiano l’abitudine e la voglia di farsi una opinione sui temi che li riguardano più o meno da vicino potendo con questo svolgere un ruolo di pressione nel durante ed un ruolo di giudizio più consapevole al momento delle elezioni (e con questo le ho detto la mia anche sulla seconda sua domanda). manca forse un ulteriore causa di non secondaria importanza. basso livello di moralità pubblica .
almeno che aprissero la strada, è più che completa e farebbe molto comodo, giusto per non dire che è stata un’opera del tutto inutile!
Mi aggancio a quello che diceva il Sig. Iesari e vorrei guardare la questione dal punto di vista dell’informazione. Cosa hanno sempre fatto i tradizionali fogli locali – Resto del Carlino, Corriere Adriatico e Messaggero? Fiancheggiamento di potentati e potentatucoli locali. Avete mai visto una inchiesta seria sulle suddette testate? Mai!. Arriva poi CM, animato da qualche giovane e da un sano spirito garibaldino e scompagina tutte le carte. I cittadini devono fare il mea culpa per le loro distrazioni, ma l’informazione dei quotidiani locali su carta è scandalosa.
Alcune riflessioni.
1) Peppe che sei un grande e che Cronache Maceratesi è l’unico media che apre gli occhi ai cittadini non lo dico solo io ma in molti.
2) @filosofo…Villa Potenza è al di quà del Potenza e non al di là (ma n’do passi?)! Ma conta poco. Comunque è vero sembra una pista di aereoporto! Mica male l’idea!
3) Uno svincolo a metà tra le uscite di Macerata Est e Ovest con collegamento in via MAttei è certamente una priorità…solo un orbo non può vederlo!
4) Se non erro quelli che hanno cementificato e creato strade, oramai inutili della Valle verde, sono gli stessi che si ribellarono quando Silienzi (mi pare) tentò di proporre una strada di scorrimento tra Villa Potenza e Porto Recanati (cosa per me molto utile). Tra l’altro mandando avandi i cd. ecologisti raccontando storielle come il maggior inquinamento, come se tutti i camion e il traffico che passa per la regina non inquini di più gli abitanti dei paesi che attraversano!!
a 11000 maceratesi tutto ciò sta bene, anche quando ideologicamente si dice no alla quadrilatero che avrebbe fatto il collegamento, tutti zitti a testa bassissima.
piuttosto tra componenti del PD vi parlate? avete finanziato come giunta la strada montanello villa potenza; come direttivo del pd chiedete lo svincolo a san claudio, ed il pd provinciale finanzia la via mattei la pieve con successivo svincolo a campogiano ….. ripeto parlatevi, va bene che ad 11000 persone va bene così però gli altri vorrebbero un pò di chiarezza.
filosofo…Villa Potenza è al di quà del Potenza e non al di là (ma n’do passi?)! Ma conta poco. Comunque è vero sembra una pista di aereoporto! Mica male l’idea!
@ tommaso Martello, se non sbaglio i ruderi di Helvia recina sono al di là del fiume, venendo da Macerata, tanto è vero che prima si supera il ponte. E lì non è comune di Macerata, anche se al di là del fiume? Io questo intendevo, anche se lì ci passo poco, perché mi basta e avanza la viabilità della valle del Chienti, molto più comoda e veloce che non la mulattiera della strada regina. L’uscita di Macerata EST non esiste, dove la vedi? MA n’do passi? Io conosco Macerata sud- Corridonia che, poi, è nel comune di Corridonia, quindi dovrebbe chiamarsi Corridonia-Macerata sud, così come lo svincolo dell’autostrada è stato rinominato CIVITANOVA MARCHE- MAcerata, non il contrario come era prima.
@filosofo…un conto sono i ruderi ei Helvia Recina (che comunque sono in comune di Macerata) e un conto è il paese di Villa Potenza che è al di quà del fiume.
Per l’uscita adesso Corridonia-Macerata sud o Macerata sud-Corridonia che cambia, facciamo campanilismo anche sulle uscite dell’autostrada, che ridicolata! Io la chiamo est perchè è ad est.. (di entrambe le città) comunque ci siamo capiti tra le due uscite per la città di Macerata (chiamatele come volete anche Antonio e Genoveffa) è prioritaria (Teobaldina…tiè) un’ altra uscita che porti direttamente in Via Mattei!
Il passaggio chiave di tutta la faccenda è questo (riprendo dalla prima parte dell’articolo):
Ma evidentemente la Provincia fu la prima a non credere in questo intervento infrastrutturale tant’è che nel gennaio 2005 venne revocata una determina di un dirigente dell’ente che appena due mesi prima aveva previsto che l’edificazione dei singoli lotti potesse avvenire solo contestualmente all’inizio dei lavori di collegamento verso la superstrada.
La determina aveva un senso logico ed il ritiro avrebbe dovuto essere un segnale deciso per chiunque dotato di un pò di sale in zucca: evidentemente l’aria ed i rapporti di potere su cui qualcuno pensava di “fare l’affare” appoggiato dalle solite eminenze grigio-bianco/rosse stava cambiando, quando non fosse già cambiato.
Oggi delle 2 l’una: o i “potenziali furbastri del quartierino” si mettono l’anima in pace e si rendono finalmente conto che l’astroporto è irrangiungibile da un inesistente svincolo e attivano un più modesto servizio di sherpa somaro-trasportati (sugli svincoli sulla carta ci possono mettere i modellini e far brum-brum con la bocca come i bambini) o si pagano anche la strada ovunque (anche se non proprio ovunque) passerà. Per quanto riguarda l’energia elettrica in ogni caso non avrenno problemi con tutte le “correnti” che ci sono nel PD.
@filosofo…un conto sono i ruderi ei Helvia Recina (che comunque sono in comune di Macerata) e un conto è il paese di Villa Potenza che è al di quà del fiume.
Per l’uscita Corridonia-Macerata sud o Macerata sud-Corridonia adesso facciamo campanilismo anche sulle uscite dell’autostrada? che ridicolata! Io la chiamo est perchè è ad est.. (di entrambe le città) comunque ci siamo capiti tra le due uscite per la città di MAcerata (chiamatele come volete anche Antonio e Genoveffa) è prioritaria un’ altra uscita (Teobaldina …tiè) che porti direttamente in Via Mattei!
“…… o i “potenziali furbastri del quartierino” si mettono l’anima in pace … ” caro cammellorob, mi piace quando non si divaga, ma si cerca di portare un contributo rimanedo in tema.
Certo è che, come già accaduto in altre ciscostanze, chi dovrebbe dare qualche risposta o esprimere un’opinione si deve trovare in una qualche difficoltà. Vuoi vedere che hanno ragione quelli che sostengono che a Macerata vige un certo consociativismo che paralizza in questo caso la ricerca della chiarezza?
Guardate cari amici, le cose non stanno così.
Ci avete tirato per i capelli, dandoci dei massoni o nella migliore delle ipotesi dei dilettanti allo sbaraglio. Rispondiamo.
Macerata, come tutti peraltro avete indagato e commentato, se non voleva continuare a campare e magari morire di solo terziario doveva pure iniziare ad aprirsi a soluzioni di sviluppo economico per così dire diversificate e ben strutturate.
Solo fino all’altro ieri ci avete fatto una capa tanto perché ritenuti troppo distratti nel delineare prospettive di espansione che non fossero solo quelle dei servizi e del commercio.
Sotto questa ottica, e non per altri fini più o meno subdolamente contestati è nato il progetto Valleverde.
Quando il tutto è nato non è vero che già minacciavano tempi di crisi anzi, tutto lasciava presagire il contrario, quindi nessuna sovrastima sulla estensione e sul numero di lottizzazioni.
Le molte richieste che ci venivano da operatori economici di spazi idonei a sviluppare le loro attività imprenditoriali stavano a dimostrarlo.
L’area presa in considerazione era l’unica già strutturata e collegata dalla più importante via di comunicazione stradale intervalliva entro il territorio di Macerata.
Per quanto riguarda poi il problema dello svincolo, tutte le parti interessate nessuna esclusa sottoscrissero un protocollo d’intesa per farsi carico della sua realizzazione. Vincolante o meno che fosse, noi continuiamo a pensare fosse, era e rimane l’unico dato certo e controfirmato.
C’è chi dice no? Ora? Non è detto che non cambi idea.
Se problemi nascono possono essere risolti così come tutte le criticità evocate nell’inchiesta.
Non è anche questo il compito della politica? Senza offesa per nessuno e detto senza ironia, lasciateci lavorare.
+++++ +++++ +++++ ++++
E’ chiedere troppo poter contro dedurre a questa onesta (ma di pura fantasia) dichiarazione di responsabilità di qualcuno della maggioranza politica che ha governato l’operazione Valleverde, e che ancora tarda ad arrivare?
Di più, è chiedere troppo, che qualcuno alzi il dito per chiamarsene fuori, magari della minoranza, magari per solo spirito di opposizione politica?
Stranamente, molto stranamente neppure questo si è ancora visto.
Qui c’è veramente da pensare male. Non mi piace nemmeno un po’ ma per Beppe Grillo si profilano orizzonti sempre più luminosi.
Ottime le inchieste di Bommarito ma se nessuno viene mai inchiodato alle proprie responsabilità la giostra non si fermerà mai.
@ valerio da Montemilone
Lei dice: “Quando tutto è nato non è vero che già minacciavano tempi di crisi”
Solo per la cronaca: nel 1998 si ebbe, negli USA, una prima crisi dei capitali a lungo termine; le prime avvisaglie della crisi attuale si sono avute nella seconda metà del 2006; nel 2007 ci fu un crollo degli indici Down Jones e Nasdaq (seguiti dai crolli degli indici asiatici ed uropei); sempre nel 2007 salgono in maniera preoccupante, qui in Italia, le insolvenze dei mutui. Ad ottobre 2008 è fallita la Lehman Brothers. L’asta per i lavori di urbanizzazione di Valleverde fu esperita a marzo 2008.
Sicuramente tutto era già stato pensato ma niente era stato avviato per cui degli imprenditori oculati si sarebbero fermati un attimo (si era ancora in tempo) a guardare quello che stava succedendo. Essere andati avanti sembra essere stata una manovra un po’ improvvida.
Perfettamente d’accordo con lei umbertoro, io ci aggiungerei anche l’esplosione dei titoli derivati che in quegli anni furono acquistati a mani basse anche dalle lungimiranti amministrazioni che ci governano in periferia e non solo. Il problema è che quella affermazione non è mia ma della fantomatica alleanza da cui chiediamo invano chiarimenti.
… Solo fino all’altro ieri ci avete fatto una capa tanto (tanta) perché ritenuti troppo distratti nel delineare prospettive di espansione che non fossero solo quelle dei servizi e del commercio…
Perchè, così le avete risolte?
Le molte richieste che ci venivano da operatori economici di spazi idonei a sviluppare le loro attività imprenditoriali stavano a dimostrarlo
Ammesso che fossero così tante (non è che il comitato per il Si sia così oceanico stando a quel che si è visto) qualcuno ha pensato bene di papparsi i terreni e di ripagarsi il suo capannone rivendendo a prezzo di mercato quelli comperati come investimento
L’area presa in considerazione era l’unica già strutturata e collegata dalla più importante via di comunicazione stradale intervalliva entro il territorio di Macerata
Da Valleverde a Macerata l’unica intervalliva reale attualmente è la “costa de Focaracciu”-“Morica”-“Madonna del Monte”-“Sambucheto” per l’intervalliva vera continuare a fare brum brum con le macchinine sui progetti
Se problemi nascono possono essere risolti così come tutte le criticità evocate nell’inchiesta.
Non è anche questo il compito della politica? Senza offesa per nessuno e detto senza ironia, lasciateci lavorare.
E’ vero, sarebbe uno dei compiti della politica, ma di quella seria, non di quella che frega due volte la gente: prima gli imprenditori col miraggio di investimenti lucrosi per raggranellare oneri vari, poi il resto della popolazione che si deve accollare i costi di gestione e manutenzione, e, sta a vedere, pure quelli dello svincolo. Lasciarvi lavorare così equivale ad un suicidio collettivo.
e non per altri fini più o meno subdolamente contestati
io non ho contestato subdolamente lo dico chiaro che come ha detto l’autore dello scritto (che poi sempre qualcuno del Consorzio è, o almeno gli è molto vicino politicamente visto che parla dicendo “ci” ) riportato da valerio da montemilone: siete dei dilettanti allo sbaraglio con delle ottime parcelle, in termini di quattrini e/o di ritorno politico, nel consiglio di amministrazione del Consorzio.
Riguardo la trasversalità come nascondere che è evidente che ci sia se sono interessati all’operazione CGIL e Associazione Industriali.
Cortesemnete ripassate a fine anno in veste di renne di Babbo Natale, così almeno fate contenti i bambini
Le incompiute maceratesi (o le compiute male) hanno storie diverse ma sono accomunate dalla provenienza politica. Quella di Valleverde ha la particolarità di non essere mai piaciuta ai cittadini che da subito hanno dubitato della fattibilità dell’opera; ciononostante gli imprendipolitici maceratesi, mossi a detta loro dall’interesse per gli stessi scettici cittadini, hanno portato avanti l’opera.
Ora si e’ giunti al bivio: lasciarla incompiuta ed accettare le dimissioni a vita di tutti i politici che l’hanno voluta o compierla male e mettere quei politici in quarantena sino a che l’ultimo lotto non sia stato edificato.
C’è una terza ipotesi sig. Marchiori:
mano a ruspe e scavatrici, si rimette a posto tutto e i signori che hanno fatto la “grande pensata” tutti in fila a zappare Valleverde
Mi chiedo come mai ci si ponga di rado il problema del perchè si facciano le cose e si parli sempre del per chi o a causa di chi; in altre parole si parla troppo delle persone ma poco della cosa …. dev’essere la cultura del gossip penetrata in noi, retaggio dei banali anni ’80. Allora ciascuno pretendeva di capire di politica solo perchè era riuscito a farsi eleggere, mica perchè aveva la competenza per saper governare i cambiamenti della storia.
Le c.d. incompiute sono a mio avviso la prova del 9 delle “incompetenze”. Sono iniziate in un modo, il tempo è passato, ne è passato troppo, le cose sono cambiate e le opere non si finiscono più. Chi paga le conseguenze di tanta insipienza, causa o concausa della decadenza anche del costume?
Altrove – se vigessero i criteri della giustizia e della responsabilità – chi si fosse macchiato di questi crimini in danno della collettività, pagherebbe caro il suo errore; ma qui in Italia, paese controriformista ed antimodernista, alla logica della responsabilità, si preferisce quella dell’utile scambio ed a quella della giustizia, che proprio, ve l’assicuro, non esiste più, una specie di perdonismo misericordista che alla fine torna utile a tutti o almeno a troppi. E’ un nodo culturale e quindi inestricabile; ma non è questo il tema. Il tema è che l’obbrobrio di Valle Verde che ha messo seriamente a rischio la sopravvivenza di quella che avrebbe potuto essere l’area archeologica di San Claudio, è solo una devastazione ambientale senza senso e senza costrutto, senza passato e senza avvenire, che ha corroso irreversibilmente altro territorio in cambio di una seria ipoteca sulla spesa pubblica futura.
Non accetto il contraddittorio sull’ingannevole alibi della “produzione” perchè questa si fa altrove, magari in Serbia, in Tunisia, in Turchia o in Messico, nè di altre mistificazioni come la creazione di nuove areee commerciali. Per farci che? Ne abbiamo talmente tante da non averne più bisogno per secoli.
Basterebbe saper amministrare per rilanciare o recuparare quelle che già ci sono.
Peraltro il mio pensiero è noto ormai: sono contrario ad ogni e qualsiasi forma di ulteriore urbanizzazione, a meno che questa non sia volta a distruggere l’esistente (le vecchie periferie) per ricostruirlo su altre basi.
Difficile. Certo, per chi ci governa: E’ arrivato il tempo delle cose difficili. I faciloni ed arroganti, i quadri burocratici o di partito non servono più, perchè siamo già nel tempo che verrà.
Servono invece le competenze alte che dovranno formarsi per fare sì che questi vecchi politici capannonari e palazzinari evolvano verso tutt’altro.
Con trent’anni di ritardo si dovrà pur comprendere le urgenze che altri, ben più compententi di me, da tanto tempo, vanno invocando, inascoltati. Occorre acqua per vivere, terra per coltivare e mangiare (nel 2050 saremo 10 miliardi ed il 2050 è dietro l’angolo) occorrono distese di boschi per assorbire co2 e attenuare le calure africane sempre più frequenti e sempre più in aumento; occorrono politiche di difesa del suolo, occorre il contrario di tutto quello che da noi si vien facendo da 50 anni … Tutto ciò vi sembra immediatamente improduttivo?
Perchè le strade di Longarini, Via Trento ed ora Valleverde che sono?
io ci metterei pure la strada che avrebbe dovuto snellire il traffico a villa potenza fatta dalla provincia e tuttora chiusa.Con il ponte nuovo che no so quanto è costato ma per adesso inutilizzato.
Non posso che quotare e sottoscrivere gli interventi di
cammellorob
Stefano Benedetti
Leggo sul Messaggero di oggi, in cronaca di Macerata, che nel corso della riunione costitutiva del comitato per lo svincolo di San Claudio l’ex assessore alle attività produttive Stefano Di Pietro (a suo tempo, unitamente all’ex assessore all’urbanistica Mauro Compagnucci, uno dei più attivi e più entusiasti sostenitori dell’insediamento di Valleverde) ha sostenuto che questo nuovo polo produttivo, a pieno regime, potrebbe portare a circa 700 o 1.000 nuovi posti di lavoro. Noi a Macerata largheggiamo sempre: almeno dall’altra parte del Chienti con più modestia si è parlato solo di 300 nuovi posti di lavoro.
Cos’è in realtà questa battuta di Di Pietro: una bella favoletta, una barzelletta, oppure un errore di battitura del giornale? Mah, vedremo.
Per il momento, mentre alcuni mi hanno segnalato che nei giorni festivi si recano felici nel nuovo insediamento per pattinare, mi preme precisare una cosa: nessuno mette in discussione l’utilità dello svincolo di San Claudio per Macerata (e, sia pure in misura molto minore, anche per Corridonia), il problema vero è quello delle priorità a fronte dei pochissimi soldi disponibili. E oggi per Macerata non c’è dubbio che la vera priorità sia lo svincolo di Campogiano. A meno che qualcuno non scambi, come più volte fatto in passato, gli interessi di Macerata con i propri.
Complimenti all’avv. Bommarito e a Cronache Maceratesi per il lodevole servizio reso ad una informazione corretta e consapevole.
@giorgio rapanelli
Non entro nel merito delle tematiche relative a insediamento Valleverde e svincolo Campogiano limitandomi allo svincolo San Claudio.
L’utilità dello svincolo di San Claudio è ancora oggi fuori discussione e a mio parere è un’opera indispensabile per lo sviluppo concreto delle attività commerciali e produttive dell’area Valleverde. Inoltre la sua realizzazione è indispensabile per decongestionare il sovraccarico di traffico che oggi grava su Piediripa e sull’unico ponte sul Chienti.
Se guardiamo i fatti così che si sono succeduti dal 2004 ad oggi, risulta in tutta evidenza la grande responsabilità di Macerata nel non saper condurre verso uno sbocco concreto l’intesa sottoscritta tra la stessa Provincia e i Comuni di Macerata e Corridonia per la realizzazione di un asse viario che doveva partire dallo svincolo di San Claudio per arrivare alla strada provinciale che scende da Macerata. Di sicuro la mancata realizzazione dello svincolo e di detto asse ha rappresentato non solo un danno per gli insediamenti dell’area Valleverde ma ha anche favorito un riassetto irrazionale della rete viaria insistente attorno allo svincolo di Corridonia-Macerata. Infatti la realizzazione dello svincolo di San Claudio avrebbe reso del tutto inutile la realizzazione dell’otto all’uscita della superstrada per Corridonia-Macerata, con vantaggio significativo per l’Erario e per l’area verde distrutta per fare spazio alla nuova bretella.
Per quanto sopra non mi trovo d’accordo con il sindaco di Corridonia quando afferma che il nuovo svincolo della superstrada e gli ultimi interventi sulla viabilità della Zona Industriale di Corridonia hanno risolto i problemi di questa zona in quanto, si è ottenuta certamente la velocizzazione del traffico avanti all’hotel Grassetti ma si sono penalizzate fortemente le attività commerciali di via dell’Industria, ossia degli abitanti di Corridonia che per questo comune hanno pagato e pagano le tasse e fino ad oggi hanno contribuito alla sua ricchezza. Inoltre, quali altri problemi di viabilità introdurranno le nuove attività produttive della lottizzazione EUREKA prossime all’avvio (si spera) in un sistema viario in quel punto già critico per sovraccarico di traffico? Perché non si è puntato allora alla realizzazione dello svincolo di San Claudio quale soluzione definitiva del problema?
In altre parole, è vero che Corridonia oggi, rispetto a Macerata, si è sistemata (se così si può dire) la sua viabilità e si può permettere di stare alla finestra a guardare, ma la sua sistemazione a mio avviso pecca di miopia. Se si guarda avanti di qualche anno già si intravedono i problemi di sovraccarico che incombono sulla rete viaria di questa zona. Ripeto, le responsabilità di Macerata per la mancata intesa con Corridonia e Provincia sono di tutta evidenza, ma non si può dire, a mio parere, che l’aver rinnegato l’intesa per Corridonia rappresenti una mossa vincente perché molte problematiche di qua e di là del Chienti hanno soluzioni interdipendenti e non prenderne atto va sicuramente a scapito di noi cittadini e di quanti svolgono attività in quelle zone.
Certamente, ormai per come si sono messe le cose e con lo stato delle casse comunali in profonda crisi, mi sembra improponibile che Macerata chieda a Corridonia di contribuire economicamente alla realizzazione dello svincolo di San Claudio. Il contributo di Corridonia potrà essere solo rispetto agli iter autorizzativi e procedurali delle opere.
@Sergio Tartari: Se si vuole aprire una seconda uscita sulla provinciale si potrebbe aprire la strada che sta tra il Multiplex ed il ristorante WHI che sbocca nella lottizzazione Leonardi, con costi davvero irrisori… Sono in totale disaccordo su questa soluzione perché significherebbe portare il di traffico di un centro commerciale dentro un quartiere di San Claudio. Semplicemente improponibile per rischio incidenti, rumori e inquinamento atmosferico.
Sono 25 anni che si discute sul collegamento mattei-pieve e ad ancora si fantastica alla grande.Nessuno mette in dubbio l’utilita dello svincolo e del collegamento ben venga. Valleverde ormai è ormai una realta’brutta o bella che sia c’è,fa e fa parte del comune di macerata. Basta a vomitare polemiche apriamo le strade e facciamola funzionare e il comune incassera’ gli oneri quei poveri disgraziati che hanno comperato il lotto cominceranno a costruire e visto mai che potra’ anche funzionare?Puo’ anche darsi che qualche famigliare dei “NO VALLEVERDE” trovera’lavoro proprio li chi lo sa’.
Mi sembra che il comune non abbia sborsato un euro per la lottizzazione ,urbanizzazione ma sta’ incassando da vari anni l’ici.Quindi APRITE LE STRADE.
E no sig. ferranti, qui si è partiti dai fatti e di fatti si parla; quelle che lei ritiene “vomitate polemiche” sono opinioni espresse in modo più o meno forbito con le quali ci si può trovare più o meno in disaccordo ma sempre opinioni sono e come tali ritengo debbano essere rispettate. Quelli che per lei sono “poveri disgraziati” per me sono “furbastri” che speravano e sperano ancora di aver fatto un grande affare ma che si stanno ritrovando con un pugno di mosche in mano per essersi affidati a politici ancor meno lungimiranti di loro sulla base di promesse che al momento nessuno sembra in grado di mantenere. Il fatto che Valleverde come lottizzazione non funzioni non significa che per forza debba funzionare e se funzionerà che funzioni nel modo previsto: perseverare è diabolico e ci vuole una bella testardaggine ed una notevole faccia tosta nel continuare a chiedere di aprire strade e costruire svincoli con i soldi della comunità, anzi di due comunità, quella di Macerata e quella di Corridonia (creando bagarre come si vede da qualche intervento campanilistico e sperando così di ristabilire vecchi equilibri politici che permettano di riprendere in pace l’operazione). Dirà che non ho ragione, che sono un oscurantista e che così rinuncio a decine (centinaia a detta del sig.Di Pietro) posti di lavoro che creerebbero questi imprenditori vogliosi di fare e bisognosi di manodopera: magari ha ragione ma al momento di aziende manufatturiere che inizino a costruire nemmeno l’ombra solo una di servizi e un sindacato. Nella faccenda dalle dichiarazioni dei consorziati in tutto ho letto di un solo imprenditore che parli di posti nuovi di lavoro e sono 6/7; quindi sarebbe ora di finirla con questa storia di fantomatiche assunzioni; in alternativa ho una proposta: fare un protocollo di intesa con il consorzio e stabilire che i soldi per strade e svincoli li daranno i due Comuni ma dopo che i 700 dipendenti saranno stati assunti tra i residenti in entrambe le comunità. E poi scusi, visto che tutta questa nuova viabilità sembra essere finalizzata all’accesso a Valleverde, mi spiega come ci si arriva finora? non mi pare nel marsupio di un canguro saltando per campi e finchè non ci sarà questo paventato traffico infernale di mezzi e materiali, che cavolo di strade e svincoli nuovi si devono costruire: se non sono stati fatti prima si vede che ai signori investitori andava bene così e allora si sistemino la strada che c’è.
Sà come si sarebbero creati posti di lavoro veri? sfruttando quello che c’è SOTTO Valleverde e che ancora, fortunatamente, non è andato del tutto perduto; se i signori della Soprintendenza si svegliassero un attimo e facessero un accordo con il consorzio al quale potrebbero consentire cubatura per strutture ricettive e di ristoro in cambio della sistemazione dell’area archeologica, salveremmo un patrimonio archeologico importante, limiteremmo i danni cementizio-asfaltatori magari facendo un villaggetto di bungalow in legno, i consorziati avrebbero comunque fatto un buon investimento e ci sarebbero veri nuovi posti di lavoro sia nel campo dell’edilizia che in quelli della cultura, del turismo, della ricettività e della ristorazione e da ultimo ci scappa pure che i politici che al momento sono in “gravi ambasce di immagine” salvano la faccia. Ma questa come la sua, che rispetto fino in fondo, è solo la mia opinione.
Vorrei salutare affettuosamente l’avvocato Roberto Gaetani di Civitanova Marche…
Sono completamente d’accordo (fino ad un certo punto) con il mio capogruppo di Minoranza del consiglio comunale di Corridonia ENZO SALVUCCI, che evidenzia la necessità dello svincolo di San Claudio (ma non a nostre spese, però) come diluente del traffico che intasa l’OTTO e Piediripa, quando, al contrario, solo lo svincolo di Campogiano e il collegamento Pieve-Mattei ridurra il traffico dell’OTTO e con il grande beneficio per la città di Macerata.
Adesso vorrei leggere pure l’opinione del “pesce in barile” del PD il vicesindaco PAOLO CARTECHINI, dell’assessore PD dottor MANUELE PIERANTONI, dell’assessore in “primo piano” avvocato MASSIMO CESCA, del presidente del Consiglio comunale avvocato PIETRO SICILIANO, (troppo comodo nascondersi dietro le gonne del sindaco Calvigioni pur di non esporsi!!!), nonchè dell’altro capogruppo di Minoranza ingegnere ALBERTO RITA e dei suoi consiglieri professore PIERO MORRESI e avvocato SABRINA PONZIANI del PdL, dell’avvocato GIOVANNI CIMAROSSA de la LEGA NORD e del dottor FRANCESCO CALIA de LA DESTRA.
CREDO CHE ESPONENTI PREPARATI – E VOTATI – DAL POPOLO DI CORRIDONIA DOVREBBERO ESPRIMERE IL LORO PARERE SULLO SVINCOLO DI SAN CLAUDIO E SULL’INTERA VICENDA VALLEVERDE, COME HA GIA’ FATTO IL CAPOGRUPPO ENZO SALVUCCI.
CONSIGLIEREI, PER FARE CAPIRE MEGLIO A TUTTI I LETTORI IL MOTIVO PERCHE’ SI E’ VOLUTA VALLEVERDE AD OGNI COSTO (un melone uscito bianco… “bianco” come i democristiani che l’hanno voluto), DI PUBBLICARE UNA TERZA PUNTATA DELL’ARTICOLO DI BOMMARITO: ELENCARE I BENEFICI GIA’ INCASSATI A QUATTRINI DA PARTE DEGLI ESPONENTI CHE HANNO FATTO PARTE DEL CONSORZIO VALLEVERDE, DAI REVISORI DEI CONTI (si dice dai 300 mila ai 400 mila euro annui?), NONCHE’ QUELLI PERCEPITI DAI PROGETTISTI, CHE A PRIMA VISTA SEMBREREBBERO I SOLITI NOTI CHE HANNO SEMPRE “LAVORATO” PER IL REGIME DEMOCRISTIANO-SOCIALISTA-REPUBBLICANO PRIMA, POI PER QUELLO ODIERNO CATTOCOMUNISTA.
STATE CERTI CHE SE UN VELOCE ARTICOLO DI QUESTO GENERE DOVESSE VEDERE LA LUCE, MOLTI “SEGRETI” DELLA POLITICA DECENNALE MACERATESE CADREBBERO – I LETTORI DI CRONACHE MACERATESI SAPREBBERO E CAPIREBBERO – E I RESPONSABILI DELLE INCOMPIUTE E DELLO SFASCIO CITTADINO COMINCEREBBERO A VEDERE SORCI VERDI E AD ANDARE STITICI.
MENTRE – SCUSATE SE MI RIPETO – DOVREBBERO ESSERE FATTI CONTROLLI SULLA LIQUIDITA’ DEI CONTI CORRENTI DI TUTTA LA CASTA POLITICA CHE HA GOVERNATO IN QUESTI ULTIMI 30 ANNI.
avvocato SABRINA PONZIANI (???)
A meno che non s sia laureata in legge nell’ultimo periodo, non mi sembra che la Ponziani sia un avvocato, ma una stimata commercialista.
Per il resto nulla cambia
L’area verde che sarebbe distrutta per far spazio allo svincolo di S.Claudio a occhio e croce equivale per estensione a quella che ci siamo giocati con la realizzazione dell’otto.
Non concordo con lei Sig. Salvucci.
A meno che lei, dovendo optare per il male minore, intendesse stigmatizzare l’aver scelto di sacrificare quel poco di polmone verde che era rimasto ai confini della zona industriale di Corridonia ad uso abitativo.
Comunque, dato l’assordante silenzio degli attori sulla scena, il suo intervento rimane degno di nota.
Nell’attesa, prendo appunti.
Per il Sig. Sauro Ferranti. Riporto un passo di un famoso racconto scritto da un certo Collodi:
Personaggi ed interpreti
Pinocchio alcuni degli investitori e soprattutto gli agricoltori che hanno deciso di partecipare all’avventura imprenditoriale;
Campo dei Miracoli nel paese di Barbagianni Valleverde Comune di Macerata
Il Gatto e la Volpe Politici, tecnici/politici e compagnia di giro
Pensaci bene, Pinocchio, perché tu dai un calcio alla fortuna.”
“Alla fortuna!” ripeté il Gatto.
“I tuoi cinque zecchini, dall’oggi al domani sarebbero diventati duemila.”
“Duemila!” ripeté il Gatto.
“Ma com’è mai possibile che diventino tanti?” domandò Pinocchio, restando a bocca aperta dallo stupore.
“Te lo spiego subito”, disse la Volpe. “Bisogna sapere che nel paese dei Barbagianni c’è un campo benedetto, chiamato da tutti il Campo dei miracoli. Tu fai in questo campo una piccola buca e ci metti dentro per esempio uno zecchino d’oro. Poi ricuoprì la buca con un po’ di terra: l’annaffi con due secchie d’acqua di fontana, ci getti sopra una presa di sale, e la sera te ne vai tranquillamente a letto. Intanto, durante la notte, lo zecchino germoglia e fiorisce, e la mattina dopo, di levata, ritornando nel campo, che cosa trovi? Trovi un bell’albero carico di tanti zecchini d’oro, quanti chicchi di grano può avere una bella spiga nel mese di giugno.”
@ Filosofo: è vero, Sabrina e una commercialista
@ Valerio da Montemilone: spero che assessori e consiglieri corridoniani aprano la bocca su Valleverde e lo svincolo di San Claudio. Enzo Salvucci lo ha fatto. Io ho inviato per conoscenza la mia nota apparsa su Cronache Maceratesi, invitandoli a rispondere in quella sede.
@ Alexis De Tocqueville: sei fantastico! Sembra che Collodi abbia scritto Pinocchio pensando ai gatti e alle volpi di Valleverde.
Avv. Bommarito, sarebbe gravissimo lasciar morire questa indagine. Non è solo una questione di ponti e strade. Ci sono in ballo opere di urbanizzazione milionarie che, se prese in carico così come sono ora dal Comune di Macerata comporterebbero un onere, a questo punto, indefinibile.
Si è palato nell’inchista di polizze. Sono scadute? sono state rinnovate? Per quanti anni? Che ne pensano i soci?
@Enzo Salvucci
Riguardo alla soluzione da me proposta faccio presente che ho anche detto che la strada potrebbe essere fatta dopo il Multiplex e quindi fuori dal quartire, questa seconda soluzione, tenendo conto che l’attuale sbocco della valleverde sulla ss485 è sulla rotonda, sgraverebbe di molto il traffico di attraversamento del quartiere, nel tratto davanti alla casa cantoniera per intenderci, sarebbe di sicuro molto più economica rispetto alla soluzione chiesta e non offerta dalla Lottizzazione Valleverde, visto e considerato che non la pagano loro ma i contribuenti.
Vorrei però che la discussione si ampliasse a tutto il sistema viario del territorio che gravita intorno al ponte sul fiume Chienti, perchè il problema non è solo per la lottizzazione Valleverde ma per tutto l’agglomerato urbano che comprende San Claudio, Piediripa e la Zona Industriale, che conta circa 6000 abitanti oltre a tutti coloro che ci gravitano per il lavoro grazie alle numerose attività industriali, commerciali e di servizi presenti, che fanno di questo territorio un punto di riferimento per l’economia maceratese.
Ad uno sviluppo dell’edificato non ha fatto seguito l’adeguamento degli assi viari principali in particolare per il tratto di strada che va dalla rotonda di Piediripa sino a San Claudio e visto che interventi pesanti, come la realizzazione di una nuova strada e di un nuovo ponte, circa 20 milioni di euro, sono irrealizzabili nell’immediato si potrebbe pensare ad una diversa viabilità con l’inserimento di percorsi obbligati, con strade a senso unico, che pur allungando il percorso di qualche centinaio di metri, ridurrebbero i tempi di percorrenza, grazie alla riduzione delle code, ma soprattutto ci sarà meno l’inquinamento.
Permettetemi una provocazione, senso unico su via Cluentina dalla rotonda di Piediripa fino alla rotonda del Centro commerciale ed obbligo per il traffico di uscita dalla zona commerciale di attraversare la lottizzazione Valleverde fino alla Rotonda posta sulla strada che va a Macerata, in questo modo la viabilità sulla rotonda sarebbe più scorrevole in quanto perderebbe una strada di immissione (via Cluentina) ad alto volume di traffico. Non me ne vogliano gli amici che abitano lungo via Cluentina o via 1° Maggio che saranno obbligati a percorsi più lunghi per uscire di casa, ma ritengo che il benessere sia più importante di ogni altra cosa e comunque nulla vieta a provare e poi tornare alla situazione attuale, visti anche i costi esigui della modifica, inferriori sicuramente al quanto speso per i semafori installati per la prova all’incrocio di via Pancalducci a Macerata.
Concordo con Sergio Tartari. Io sono favorevole ai sensi unici, snelliscono il traffico, diluiscono le file, evitano incroci e velocizzano la circolazione, con diminuzione di inquinamento. E’ vero, si fa qualche centinaio di metri in più, ma vuoi mettere che impieghi meno tempo?
Ma ttenzione!!!!!! Ogni volta che si tenta di cambiare un flusso di traffico, ti trovi subito di fronte un comitato del NO A PRESCINDERE. I commercianti si arrabbiano, i redidenti si inc..no, alla fine non se ne fa nulla.